Quando é l'abito che pretende di fare il monaco, è probabile che tutto si trasformi in una sciocca commedia o una tragica farsa.
Quando il monaco è vero, indipendente dall'abito, la commedia si trasforma inevitabilmente in realtà.
E questa realtà, non essendo inquinata dal falso è salute per l'essere, è l'ecologia dell'anima.
Vendere dunque l'anima al diavolo - signore della paura e della vanità - corrisponde all'indossare l'abito per sembrare quel che non si è. Quindi l'apparenza è senza dubbio più nociva – a se stessi e agli altri - quanto più è cercata per dissimulare il vero, per rifuggirlo.
Il voler apparire ad ogni costo, diverso o altro da sè, è un veleno che corrode l'anima, perché crea una entità che va adorando la maschera invece dell'essenza dalla quale si è allontanato.
Alla lunga, la voglia di apparire fa scomparire il meglio di noi stessi sotto la crosta delle finzioni, della quale restiamo inesorabilmente prigionieri.
Così facendo, rischiamo di venire sepolti dalla pesante ipoteca della rappresentazione coatta sulla nostra vera natura. Dimenticandoci sempre più di noi stessi, siamo caduti nell'oblio dell'essere.
Quando poi l'ostentazione narcisistica dell'immagine diventa dominante, si è avviati inevitabilmente verso il declino, verso una auto compiacente ma disperata decadenza.
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Praj il 10/06/09 alle 11:57 via WEB
Ti ringrazio per la tua testimonianza preziosa. Anch'io ci tengo a marcare la netta differenza fra l'autostima e la vanità, fra il desiderio di mettersi in mostra, il narcisismo, e la consapevolezza reale e serena del proprio aspetto, dei propri mezzi. L'autostima non egocentrica è molto utile per renderci attivi e creativi, per stimolarci verso situazioni che ci possono interesssare. Apre diverse porte. L'autostima genuina non ha bisogno di mascherarsi perchè ha in sè il proporsi senza arroganza, la non necessità di simulazione. E' un offrirsi che si appoggia su mezzi e capacità reali, potenziali, sentite e scoperte in sè. Al contrario, il bisogno di apparire, aldilà dell'impatto superficiale che può suscitare, rivela, ad un occhio attento, una malcelata insicurezza di fondo che usa il camuffamento, l'ostenzazione della forma, nelle sue varie modalità, per nascondere insicurezza e debolezza.
Per cui, se il monaco non è un vero monaco, userà l'abito per convincersi e convincere di esserlo. Questo capita di frequente. Per "monaco" intendo essere se stessi, chiaramente.
Ricambio con piacere l'abbraccio :-)
(Rispondi)
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
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il 09/07/2023 alle 12:33
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