Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Annoiarsi

Post n°665 pubblicato il 07 Settembre 2009 da Praj
 

La noia è il segno inequivocabile che i pensieri stanno girando in folle, su loro stessi, ruotando attorno ad un nucleo invariante sul quale siamo in qualche modo fissati. Questi pensieri sono entrati in un circolo vizioso per cui ritornano a riproporsi, monotoni, ripetitivamente. Oppure possono essere come una palla che continua a ribalzare sui muri in una stanza chiusa.
Sono uno spreco di energia nel quale è meglio non indulgere, se non si vuole in qualche misura deprimersi, farsi del male psicologico, a lungo andare.
Cercare di uscirne con mezzi ed espedienti che sono alla base della stessa noia è inutile, perchè ciò non funziona. Anzi, proprio questi tentativi non risolutivi non fanno che perpetuare lo stato di noia nel quale siamo immersi o sprofondati.
Siccome non si può superare un problema dallo stesso livello da cui è generato, ecco che per sradicare la noia occorre piuttosto conoscere il meccanismo che la crea: occorre vedere la fonte da cui sorge il pensiero ricorrente connesso al passato.
Questo sradicamento può riuscire con la meditazione, nella quale si riesce ad osservare il processo mentale che crea la noia, le radici sulle quali attecchisce.
Una volta vista la logica sulla quale s'innesta il fenomeno dell'annioarsi, si hanno anche gli strumenti per non farla nascere o, perlomeno, si ha la capacità di non alimentarla, non dandole quell'energia mentale che si appoggia ad uno stancante autocompiacimento intellettuale, ad un rimuginare senza costrutto.

 

 

 
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Commenti al Post:
Gaia.dgl1
Gaia.dgl1 il 07/09/09 alle 15:53 via WEB
Sì, infatti!!! Quindi x combattere la noia.... basta trovare qualcosa di piacevole da fare!!! ^____^
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 07/09/09 alle 16:47 via WEB
In realtà la cosa non è così semplice. Questo è la risposta immediata, ma non è efficace, perlomeno non è duratura. Il meccanismo profondo che produce noia permane, con questo tipo di risposte superficiali. Un sorriso :-)
(Rispondi)
antonella.2009
antonella.2009 il 07/09/09 alle 15:59 via WEB
Un abbraccio e un sorriso! Namastè Antonella
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 07/09/09 alle 16:47 via WEB
Un abbraccio e sorriso che ricambio con piacere, Antonella! Namastè! :-)
(Rispondi)
drolma
drolma il 07/09/09 alle 21:04 via WEB
E' proprio di questi giorni la lettura di un passo di Osho sulla noia:"solo l'uomo è annoiato, e all'interno del genere umano solo le persone piu' intelligenti si annoiano,-(mi sono ricreduta su mio figlio minore, un 14enne perennemente annoiato.- La persona comune è contenta di una nuova donna(uomo), salvo poi stancarsene, è gioiosa per una nuova macchina, ma domani dovrà cercarne un'altra e così via senza mai che veda il senso di tutto cio'. La persona intelligente lo vede,a quel punto cosa fare? Si inizia a meditare sulla noia, ci si immerge nella noia,si va a vedere dove porta e se riesci a proseguire immergendoti sempre piu' in essa ti porterà all'illuminazione. Se tocchi un culmine, ecco la svolta, nel tuo essere entra la luce, sei nel nulla essenziale, a quel punto non vi sarà piu' nessuna noia." Senza scomodare ulteriormente Osho posso solo dire che per quanto mi riguarda cerco di non annoiarmi portando consapevolezza in ogni cosa che faccio. Cerco, e non sempre ci riesco, di far sì che ogni azione quotidiana (soprattutto quelle ripetitive) venga compiuta con la totale partecipazione a quel momento, il famoso qui ed ora,perchè ogni gesto,anche il piu'noioso, se compiuto con intensità e consapevolezza puo' diventare un gesto sacro, così la noia si trasforma in qualcosa di spirituale. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/09/09 alle 08:42 via WEB
Non posso che concordare con quanto detto. Ecco che allora l'annoiarsi può divenire un campanello d'allarme che segnala qualcosa che non va nel nostro modo di vivere. Dalla noia, dunque, si può iniziare un cammino interiore che va ritrovando la gioia, l'entusiasmo andati perduti per il permanere cronico nel mentale a scapito del sentire più ampio, per la perdita della capacità di aderenza al presente e l'assopimento della sensibilità che favorisce il godimento delle piccole cose. Grazie, Drolma, per il contributo prezioso al chiarimento di questo argomento, così spesso sottovalutato, perché ritenuto, a torto, psicologicamente marginale, se non addirittura ozioso. Un saluto sorridente :-)
(Rispondi)
joiyce
joiyce il 07/09/09 alle 21:34 via WEB
Qualsiasi azione fatta con totalità diventa una preghiera.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/09/09 alle 08:44 via WEB
Vero. E se ogni azione viene fatta con totalità, è certo anche che non si sarà mai preda dalla noia. L'antidoto è certo. Un sorriso :-)
(Rispondi)
desiodgl0
desiodgl0 il 07/09/09 alle 23:13 via WEB
Il processo mentale che dovrebbe scoprirsi con la meditazione implica un concetto psicologico di causa-effetto (l'effetto in tal caso è la noia). Se proviamo ad uscire da questa metodologia di tipo comportamentistico-cognitivista (causa-effetto) dovremmo andare a vedere invece a che serve in questo momento (qui ed ora) la noia e magari cercare di comprendere se non sia un atto creativo (chiamato difesa o resistenza in altre scuole) per non affrontare qualcosa a cui l'individuo non si sente pronto. Se però è perpetuarsi ormai anacronistico di ciò che una volta fu un atto creativo (meccanismo di difesa) per non affrontare qualcosa e diventa "cisti" bisogna agire sulla relazione fra l'individuo e l'ambiente e l'interlocutore (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra di formazione relazionale) diventa un otttimo risolutore transferiale in un primo momento per raggingere la consapevolezza e poi per il cambiamento attraverso il rapporto-relazione col professionista. La meditazione e quant'altro affine sono, a mio parere, ottimi bastoni di supporto ma non la panacea. Grazie per l'ospitalità. Buona serata. Piacere, Franco
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/09/09 alle 08:57 via WEB
Sono abbastanza d'accordo sulla sintetica analisi psicologica che ha fatto della noia. Soltanto che io inverto i termini che possono essere risolutivi della questione. Io previlegio la meditazione alla terapia psicologica. Ritengo la meditazione tutt'altro che una panacea, un supporto. Al contrario, credo che questo lo siano invece le terapie psicologiche. La meditazione, se si vuole e si fa seriamente e con le tecniche adeguate, va più a fondo di qualsiasi indagine psicologica, va proprio alla radice del problema, perché non si ferma al ristabilimento di una funzione mentale, al ripristino di un equilibrio psichico, ma riscopre e rischiara la natura primaria dei fenomeni interiori. Buona giornate e grazie per l'interessante commento. :-)
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atisha0
atisha0 il 08/09/09 alle 09:12 via WEB
benedetta noia! bisogna anche imparare ad accettare questo stato emozionale.. contemplarlo e viverlo al meglio.. trovo che sotto certi aspetti sia bella anche la noia.. perchè no? ;) buona giornata Praj
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Praj
Praj il 08/09/09 alle 09:24 via WEB
Quando si è in grado di godere anche della noia, allora non è più noia. Bella conquista, cara Ati. Ciao! ;-)
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skarma64
skarma64 il 08/09/09 alle 10:13 via WEB
se si ascolta la ns noia essa ha il suono dell'inquietudine.. l'inquietudine ci spinge al cambiamento.. ma non c'e' da cambiare macchina o i mobili di casa o i vestiti del ns armadio .. nulla da cambiare nel mondo circostante, solo in noi.. l'inquietudine e la noia ci chiedono di cambiare in noi.. un forte abbraccio, caro praj
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Praj
Praj il 08/09/09 alle 11:32 via WEB
Sì, la noia ci chiede di cambiare all'interno di noi stessi. Ma spesso non lo capiamo. Infatti molti credono nell'effimero distrarsi all'esterno, cercando in alternative promettenti, soluzioni apparenti, estemporanee fughe, la liberazione dalla noia. Purtroppo, così facendo, quanto prima, si ritroveranno annoiati anche dalle nuove realtà che hanno creato e, tuttavia, riproveranno con altri tentativi, finché non capiranno che il problema della noia è nella loro mente, non nelle situazioni giudicate noiose. Ricambio il forte abbraccio, amica Skarma. :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 08/09/09 alle 15:48 via WEB
Abdicare alla Speranza per mancanza di stimoli come nel volo dell'Albatros che pure stupendo, diventa goffa creatura una volta che si posa sulla nave e viene sbeffeggiato dai marinai, tanto per ricordare l'Albatros di Baudelaire. La noia nell'arte è fondamentale per riprendere prima che diventi depressione, ma la noia rappresenta ancora il sè diviso dal Tutto per eccesso di autoconsiderazione...non credo si debba accettare, ma piuttosto riconoscere e sorridere :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/09/09 alle 18:32 via WEB
Se la si riconosce e sorride, si è già fatto il primo passo per superarla. Il secondo è accettarla e vederla per quel che è, da dove nasce; il terzo è utilizzare quell'energia ristagnante e farla fluire nella creatività, in un crescente entusiasmo esistenziale, liberato dalla zavorra e la palude della noia. Per far questo, per me, è importante connettersi anche con i bisogni del corpo, il soddisfacimento consapevole dei sensi e recuperare la manualità attraverso il contatto fisico con le cose, con la terra. Ciao! :-)
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laura_brustenga
laura_brustenga il 08/09/09 alle 17:34 via WEB (Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/09/09 alle 18:23 via WEB
Grazie del bel pensiero. :-)
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Toxic_Edition
Toxic_Edition il 08/09/09 alle 20:32 via WEB
Devo leggere e rileggere il tuo “Annoiarsi”, chissà che non trovi la risposta che sto cercando. Lo farò domani, però, quando non girerò in folle. Folle in tutti i sensi, voglio dire, HAHAHA :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/09/09 alle 20:56 via WEB
... ah ah ah! Certo, il folle non è mai annoiato, ma, diversamente dal saggio, è fuori da questa situazione perchè ne è uscito verso il basso, nella totale inconsapevolezza, al contrario di colui che l'ha superata con la Consapevolezza dell'accettazione del vivere pienamente il qui e ora comunque si presenti. Ciao! ;-)
(Rispondi)
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