Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Il valore del placeboIllumina ogni momento »

Il Segreto non segreto

Post n°686 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da Praj
 

Accettare è possibile, sempre. Accettare anche le contraddizioni in cui si scivola normalmente, perché anche questo in fondo è essere qui, è essere nel vivo presente. Le contraddizioni che viviamo non vanno problematizzate... sono semplici realtà da vivere. Essere perfetti è un concetto mentale dal quale ci si può liberare, perché noi siamo sempre "nel nostro giusto", se non ci diamo dei modelli mentali a cui adeguarci... una meta da raggiungere... se siamo senza aspettative.
In realtà, se non ci dividiamo, alimentando una lotta interna fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere in quel momento, si scopre che siamo già a Casa. Proprio così come siamo. Non ci sono miglioramenti immaginari da raggiungere ma solo un eterna realtà presente da riconoscere: quella che si sta vivendo proprio adesso, davanti e dentro di noi, così com'è. Con questa adesione totale si entra in contatto pieno e diretto con ciò che Siamo realmente,
con il Ciò che E'. Ci si libera dell’immaginaria visione di noi stessi. E' tutto qui e ora! Non c’è spazio per la fantasticheria sul come saremmo se….
In questo pieno riconoscimento del Vero accade indirettamente un genuino miglioramento spontaneo, non dettato altrimenti da un ego spirituale ambizioso, orgoglioso, auto referenziale... Per me,  l'Accettazione assoluta, nella sua disarmante semplicità, qui ed adesso, è la chiave... del ben Vivere.
In essa non c'è spazio per la separazione fra l'essere ed il dovere essere... ed in tale condizione di non tensione naturalmente la mente si calma... si ridimensiona. Allora, in questo accettarsi, l'ego è vissuto come una semplice rappresentazione da "usare" nel "Gioco" della Vita. E non crea più conflitti perché sa rapportarsi con altri ego in maniera nuova,  Se riusciamo, o ci accade, di accettare perfino la nostra "non accettazione", abbiamo perfino la possibilità e capacità di Vedere le cose da un'altro piano, sempre più interno, addirittura impersonale.
Questo non è un gioco di parole ma una Comprensione Metafisica, direi sovra razionale. Due livelli principali coesistono simultaneamente in noi. Sono il livello personale manifesto e l'impersonale immanifesto. In realtà sono due facce della stessa medaglia.
E' una unità che si dualizza per manifestarsi. E' l'Assoluto che gioca ad essere relativo per esprimersi nella sua infinita creatività.
Quindi, l'umana manifestazione non si può che accettare, se non si vuole lottare senza possibilità di vittoria alcuna, e senza alimentare ulteriore sofferenza a noi stessi e agli altri, al mondo.
Nell'accettazione l'Essenza ha la possibilità di emergere e guidarci, spodestando l'ego usurpatore dal trono della Coscienza, da un ruolo che non gli spetta.
Però questa celebrazione del Ciò che  E’ è possibile solo se c'è una Presenza Osservante - la Consapevolezza - che ci accompagna, vigile momento dopo momento.
E' evidente infatti che se la Consapevolezza è più espansa, l'area dell'identificazione da accettare si restringe. Più c’e Consapevolezza (Luce) meno c’è identificazione (Oscurità). La Vita si esprime danzando fra questi due poli, accentuando ora l’una ora l’altra dimensione.
Certamente, in questo ambito misterioso che è l'esistenza individuale, che si appalesa a più livelli, non si può che constatare che essa sia molto bizzarra nel suo esperimentarsi umano e addirittura paradossale riguardo la sua Comprensione "Divina". Consapevole e Compassionevole.


 
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Commenti al Post:
eckhart.noor
eckhart.noor il 21/10/09 alle 12:56 via WEB
Limpidissimo..come aggiungere altro? :-P) Namastè :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 21/10/09 alle 13:34 via WEB
In questo stato di Coscienza è impossibile fare del "male" a chicchessia. Anzi, si è pervasi da una energica compassione per ogni forma di vita. Si sente inoltre di doverla esprimere per "aiutare" chi ancora non si è arreso. Che poi questa compassione venga accettata o meno, non dipende più da noi... perchè lì si entra nella dimensione misteriosa della Grazia. :-P. Namastè!
(Rispondi)
 
 
ivost
ivost il 21/10/09 alle 14:15 via WEB
Infatti,,,medita un po' la frase di Paolo sul Vangelo in cui dice di fare IL MALE CHE NON VOLEVA, e di NON fare IL BENE CHE VOLEVA (non guardarla come una cattolisata,,,)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 21/10/09 alle 14:27 via WEB
Io non faccio il bene che voglio, ma il male che non voglio. (S.Paolo) Si fa il male che non si vuole e si non si fa il bene che si vuole perchè non si è Presenti a sè stessi, io penso. Ci si trova in questa spiacevole condizione, credo, perchè ci manca un Centro Coscienziale di Gravità permanente (Coscienza Oggettiva); dimensione perduta, sconosciuta o dimenticata. Senza questa Presenza Consapevole è un brancolare nel buio... della mente dualistica: sempre divisa su tutto... il pensare, il sentire e l'agire. Per chi non è guidato da tale Luce interiore non restano che le dottrine dogmatiche, i comandamenti religiosi, i precetti etici e morali...a fargli da guida. Sembra però che solo questi aspetti del comportamento o del pensiero non bastino, almeno per la stragrande maggioranza degli individui, a far sì che si faccia il bene e non si faccia il male. O no? Ciao! :-)
(Rispondi)
joiyce
joiyce il 21/10/09 alle 14:35 via WEB
L'ho letto due volte, troppo bello!
GRAZIE!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 21/10/09 alle 15:32 via WEB
Sono contento che tu lo abbia apprezzato. L'importante però è non dimenticarne il senso nel vivere quotidiano. Grazie a Te, Joiyce. Ciao! :-)
(Rispondi)
kivon
kivon il 21/10/09 alle 15:17 via WEB
Grazie praj, ma questo nn è uno dei soliti grazie in realtà è un aprirsi che può comunicare solo così tramite un computer -grazie praj-...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 21/10/09 alle 15:35 via WEB
E' un grazie che mi riempie il cuore, che da un senso a ciò che esprimo, semplicemente. Un sorridente saluto, Kivon. :-)
(Rispondi)
antonella.2009
antonella.2009 il 21/10/09 alle 15:35 via WEB
Mi ricordo molto bene quando mi dicesti " accetta anche di non accettare", caspita Praj che insegnamento! Ora sto nella fase in cui attiro persone che mi dicono che sono confusa,ipocrita e mi fermo qui,solo perchè accettando quella che sono, non riesco più a fare quello che non sento di fare e a dire cose che non sento solo per far piacere a chi ho davanti... Mi sa che ancora ho molto da " lavorare"! Grazie amico Praj, Namastè! Antonella
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 21/10/09 alle 15:54 via WEB
Comprendo questa tua fase. Capita a chiunque si apra... con sincerità, senza finzioni e ipocrisie. Continua però ad accettarti sempre più in profondità e non farti distrarre da chi ha paura della tua libertà, da chi si sente a disagio con il tuo essere sempre più vera, onesta con te stessa. In genere, il problema è solo loro perchè sono in difficoltà con le aspettative, con i modelli, con tutto ciò che non torna nella loro mente. Di solito, queste persone preferiscono occuparsi della crescita altrui piuttosto che della propria. Questo è un errore, questo è un giudicare inutile che non serve a nessuno. Piuttosto, sarebbe meglio per loro meditare sul come funziona la loro mente e "lavorare" (osservando con consapevolezza) questo bisogno continuo di criticare gli altri per il loro unico e personale percorso. Ciao, amica Antonella. Vai tranquilla per la tua strada senza paura e con fiducia. Namastè! :-)))
(Rispondi)
 
 
antonella.2009
antonella.2009 il 22/10/09 alle 16:37 via WEB
Quando entro in questo spazio, non esiste più nulla! Grazie Praj Namastè
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 22/10/09 alle 20:02 via WEB
... Namastè, Antonella! :-)
(Rispondi)
atisha0
atisha0 il 21/10/09 alle 18:57 via WEB
.................. :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 21/10/09 alle 19:18 via WEB
... hai detto anche troppo... ah ah ah! Namastè! ;-)
(Rispondi)
virachandra
virachandra il 23/10/09 alle 11:14 via WEB
grazie Namastè.
(Rispondi)
kivon
kivon il 23/10/09 alle 12:12 via WEB
Ciao praj,ti scrivo a pezzi perchè non mi pubblica per intero il blog.Allora stò leggendo un libro di deepack chopra e mi sono imbattuto in questa contradizione segue...
(Rispondi)
 
kivon
kivon il 23/10/09 alle 12:21 via WEB
Ecco il testo:ogni aspetto del nostro essere è articolato e orchestrato da questa intelligenza non locale infinita,dal mare immenso della coscienza da cui siamo affiorati voi,io e il mondo.Anche i nostri pensieri , desideri, aspirazioni e sogni non sono tecnicamente i nostri pensieri,i nostri desideri,le nostre aspirazioni e i nostri sogni:sono infatti manifestazioni dell'universo totale.
(Rispondi)
 
 
kivon
kivon il 23/10/09 alle 12:28 via WEB
Non appena ci rendiamo conto che le intenzioni e i desideri sono in realtà le intenzioni dell'universo,riusciamo a liberarci dal desiderio di controllo e permettiamo alla meravigliosa esistenza per la quale siamo nati di dischiudersi davanti a noi in tutta la sua magnificenza.Dopo aver elaborato questa premessa,riuscirete ad assimilare il sutra del primo principio della sincronicità:il fulcro del mio essere è la realtà fondamentale,la radice e il terreno dell'universo,la fonte di tutto ciò che esiste.é un concetto in apparenza semplice ma dalla profondità notevole.Segue....
(Rispondi)
 
 
 
kivon
kivon il 23/10/09 alle 12:41 via WEB
Se capiamo questo sutra,ogni cosa ci diventa possibile perchè ogni cosa già esiste dentro di noi.Voi e io siamo un unica entità,ciascuno di noi è l'infinito proiettato secondo un particolare punto di vista -il mio e il vostro.Al pari del vostro sè il mio sè è inseparabile da tutto ciò che esiste.In questo pensiero il potere emerge quando ci rendiamo conto che il sè funziona in maniera sincronicistica.Poiche io sono un'estensione dell'intelligenza consapevole che è la fonte di ogni realtà,sono anche la fonte di ogni realtà.Io creo la mia esperienza personale.-fine del testo-Ecco è propio questa frase (io creo la mia esperienza personale)che si contraddice con quanto ho scritto all'inizio.segue...
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
kivon
kivon il 23/10/09 alle 12:52 via WEB
Oh finalmente ho scritto da ieri sera che ci provo pensa ho scritto questo testo 4 o 5 volte anche sui messaggi nel profilo e non me lo ha accettato.E non ostante tutto è come se ci fosse una forza dentro di me che mi spinge ad avvicinarmi alla verità è un pò di tempo a questa parte che sembra come se avessi messo una specie di pilota automatico.Sai praj mi chiedevo come me lo spiegheresti il fatto che da quando ho cominciato a sperimentare stati meditativi di beatitudine dopo succede sempre che mi ingrovigli in qualche pensiero che mi tormenta il più delle volte pensieri innocui e così sono due anni che sono sù questa altalena sù e giù.Per concludere ti ringrazio sentitamente per il tuo mettere a disposizione la bella persona che sei. Namastè praj, da kivon.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 23/10/09 alle 13:52 via WEB
Caro Kivon, a volte capita che compaiano dei barlumi della nostra natura fondamentale che è Coscienza. Ci sono dei momenti in cui noi percepiamo noi stessi nella pace e nell'armonia al di là del dinamismo frenetico del divenire. Normalmente però noi diamo importanza a questi momenti perché siamo portati a riconoscerci soltanto in relazione a delle situazioni, a degli avvenimenti e a degli oggetti. Quando invece riconosciamo questi momenti di pace, silenzio mentale, diventiamo consapevoli di una dimensione della nostra coscienza del tutto diversa, nuova; una dimensione che non è connessa ad alcun fatto, avvenimento o pensiero. Sembrerebbero dei campioni omaggio di una promessa Divina di beatitudine. Una offerta, un invito. Quindi, c'è una importante distinzione da fare tra l'apprendere, l'accumulare sapere, ricordare emozioni e la Comprensione silenziosa che si percepisce in quei particolari momenti. Comprensione che è l’intuizione immediata e fuggevole della nostra natura reale. Sebbene il possesso di nozioni, di concetti e informazioni sia indispensabile quando stiamo imparando un'attività, quando studiamo qualsiasi disciplina... non ci è di nessun ausilio con questo genere di conoscenza. Gli ordinari processi cognitivi, pur utili e necessari, non ci possono rivelare ciò che siamo fondamentalmente. Chi siamo veramente. Ciò che siamo realmente possiamo riconoscerlo soltanto attraverso un salto quantico della coscienza. Il riconoscimento è un fatto improvviso, istantaneo, profondamente intuitivo che travalica le ordinarie categorie del ragionamento discorsivo, della discorsività mentale, logica e razionale. Però, se questo occasionale riconoscimento succede, una volta aperti a questa dimensione, esso appare più spesso di ciò che che noi avevamo osservato precedentemente. Sta anche a noi però non inibirne il ritorno, con la distrazione e la disattenzione al nostro sentire più sottile. In sostanza, ci accorgiamo che ciò che sembrava emergere in quanto istante è in realtà il substrato costante di ogni azione, pensiero, sentimento, emozione. Questo permea tutto ciò che sentiamo, facciamo e pensiamo, come un'eco penetra tutto ciò che ci circonda e contiene. E' quest'onda che ci guida e porta a cercare la fonte dell'eco, la sua Sorgente. E' questo richiamo primario che ci stimola a conoscere veramente noi stessi, oltre la nostra limitata visione. In merito invece alla contraddizione che rilevi va chiarito il senso giusto di questa affermazione: non è che viviamo nell’illusione. La realtà è reale. all'ego del ricercatore non si può dire che non esiste, non esiste nulla? Per me va detto piuttosto che esistiamo come entità indipendenti, che siamo strumenti indipendenti tramite i quali la Vita-Una si manifesta. Per cui non è sbagliato percepirci come entità separate perchè noi siamo l'Uno. Noi tuttavia siamo entità separate attraverso cui opera l’Uno. Siamo strumenti tramite i quali funziona l’Uno. Alla luce di questa Consapevolezza il nostro funzionare e operare è diverso dal non essere consapevoli di Ciò. In quest'ottica l'uno-Uno crea la sua realtà. Un saluto sorridente e grazie per il supporto interessante e costruttivo che hai offerio a questo post. Namastè :-)
(Rispondi)
 
 
kivon
kivon il 23/10/09 alle 14:51 via WEB
Io invece avevo capito (e sembra che coincide con quello che hai scritto tu) che chopra diceva (io creo la mia esperienza personale ) riguardo al fatto che aveva detto che noi siamo ogni realtà però ognuno è indipendente e crea la propia realtà tramite l'uno.Cioè ha detto quella frase che mi contraddiceva per far intendere che anche se siamo ogni realtà non è che adesso io kivon vado ad interferire con la realtà di praj dato che sono ogni realtà quindi specifica che ognuno crea la propia esperienza personale è indipendente appunto e viene creato e orchestrato dall'uno.Mi farebbe piacere se mi dicessi se sbaglio oppure no. Grazie praj per la tua disponibilità.Sai che mi piace questo blog sopratutto perchè il tuo principio, è anckè il mio cioè l'accettazione,la prima volta che conobbi questo principio fù su un libro di raffaele morelli poi ho cominciato la ricerca e ho scoperto un segreto non segreto che è in ogni fiore albero in ogni elemento della natura tranne nella maggior parte degli esseri umani lottatori per eccellenza.Ma in fondo anche loro un giorno arriveranno dove siamo noi ora è inevitabile è la natura delle cose il crescendo.Ok all'ora a riscriverci,ciao praj.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 23/10/09 alle 18:48 via WEB
A me sembra che in linea di massima tu abbia ben compreso. Se c'è consapevolezza non intferisci nelle esperienze altrui in maniera coercitiva, ma in modo co-creatrivo perche sai che anche l'altro, con la sua individualitàm esprime una nota necessaria all'Armonia del Tutto-Uno. Ciao Kivon! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 23/10/09 alle 13:57 via WEB
Strano perchè, come vedi, l'editor me lo pubblica per intero. Chissà il perchè? Forse perchè non hai un blog? Mah... Ciao! :-)
(Rispondi)
 
 
kivon
kivon il 27/10/09 alle 08:57 via WEB
Ciao praj, ho trovato alcune affermazioni che mi hanno fatto male,in un sito di nome advaita.Cioè che il mondo e le anime non sono dio anche se sono il suo corpo,poi che l'individuo che considera il mondo brahma è solo un metodo per realizzarsi.Queste affermazioni erano insieme ad affermazioni di come la pensiamo noi.Volevo sapere cosa ne pensi in proposito delle affermazioni che mi hanno fatto male.
(Rispondi)
 
 
 
kivon
kivon il 27/10/09 alle 09:11 via WEB
P.S le affermazioni sono di alcuni che erano alla fonte dei veda.Questa frase prima l'ho sbagliata a pubblicare.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 27/10/09 alle 09:30 via WEB
Per me il Tutto-Uno è Dio. Sono sinonimi. E nel Tutto c'è il manifesto e l'immanifesto, l'Essere e il non Essere, il Noumenico e il fenomenico. Perché poi ti debbano far male delle affermazioni, non capisco. A chi fanno male, al tuo ego e alle sue identificazioni concettuali, mentali? Se è così, indaga un pò più a fondo...
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