Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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L'ipocrisia, la zona d'ombra

Post n°689 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da Praj
 

Quando ammettiamo che in noi possono albergare tutti i vizi, debolezze e virtù umane abbiamo già fatto il primo passo per liberarci dall'ipocrisia, oltre che dall'illusione di essere migliori o peggiori degli altri. Siamo umani come chiunque, soltanto che abbiamo una storia più o meno fortunata, un destino  particolare.
Dovremmo ammettere che le cadute nelle nostre zone d'ombra, aree di malessere, spesso non si sono evidenziate solo per pura coincidenza o capacità particolare di tenerle nascoste alla altrui visione e riprovazione.
Queste zone d'ombra, private, non sempre hanno l'occasione di emergere, per mille motivi, i più svariati. Tuttavia queste zone grigie e oscure del nostro animo sono presenti e sono solo le circostanze della vita che le mettono in rilievo pubblico.
Noi le conosciamo bene ma non le ammettiamo mai pubblicamente. O lo facciamo molto raramente.
Allora è il caso di smettere di giudicare gli altri con falsi moralismi solo perché hanno messo il piede in fallo mentre a noi è andata finora bene, perché il destino è stato fino ad ora clemente e beffardo con il prossimo.
In noi tutti, volenti o nolenti, albergano sia la luce che l'oscurità. Riconoscerlo e accettarlo è la base per perdonarci e perdonare, per imparare a considerare gli errori nostri e altrui con maggior compassione e valutare gli eventuali sbagli dell'essere umano con sempre minor supponenza e arroganza.
In questo atteggiamento ci sono gli elementi di una crescita e reale cambiamento, non certo nella finzione di essere impeccabili o fuori da ogni contaminazione negativa.
Altrimenti, siamo condannati a restare prigionieri del gioco sporco della mente ipocrita che guarda sempre la pagliuzza che è nell'occhio del nostro simile e non s'accorge della trave che è nel proprio occhio.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, diceva un grande Essere. Purtroppo, ancora oggi, si constata invece che una folla sterminata di ipocriti ha la spudoratezza di lanciarla comunque. Se vogliamo essere sinceri e  onesti con noi stessi piuttosto dovremmo riconoscere che ognuno di noi è portatore di inconfessati comportamenti, pensieri o attitudini che nascondiamo agli altri per vergogna, per apparire migliori o diversi da quello che siamo realmente.
Ciò succede perché vogliamo rappresentarci soltanto come individui univoci e non per quel che siamo nella nostra interezza. La nostra ambiguità e contraddittorietà sta proprio nel non accettarci totalmente, nel rifiutare le nostre debolezze e colpe per vantare solo meriti, capacità.
ll mondo, secondo me, è anche nel disordine proprio per la somma di tutte le nostre falsità , le auto indulgenti idee su noi stessi e la colpevolizzazione spietata delle altrui cadute e debolezze.
Se non riusciamo a comprendere che noi siamo il mondo e che proiettiamo il nostro mondo interiore sugli altri con giudizi e condanne non avremo nessuna possibilità di trasformarlo.
Per cui incominciamo a sbarazzarci dell'ipocrisia lanciatrice di pietre e trasformiamo innanzitutto noi stessi facendo chiarezza con onestà su quel che siamo davvero, liberandoci dalle maschere di comodo.

 


 
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Commenti al Post:
antonella.2009
antonella.2009 il 28/10/09 alle 13:20 via WEB
E' stato anche grazie a te che ho cominciato a vedere le mie maschere e a provare a toglierle, a volte mi riesce, a volte un pò meno. Quello che invece riesco a fare sempre più spesso è vedere oltre alle mie, quelle degli altri e quindi riesco più o meno a relazionarmi sempre meglio, oppure lascio andare la persona che non vuole relazionarsi con me!Grazie Praj Namastè
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Praj
Praj il 28/10/09 alle 13:32 via WEB
Stai fluendo sempre meglio, da quel che mi dici. Sì, l'importante è non essere falsi, ipocriti... E' soltanto su questa base di onestà che si possono intessere relazioni di qualità, autentiche e di crescita reciproca. Ciao, Antonella! Namastè! :-)
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eckhart.noor
eckhart.noor il 28/10/09 alle 14:46 via WEB
"Nei rapporti con tuo fratello hai una semplice scelta:trovarlo innocente o colpevole. Devi compiere questa scelta ogni giorno,ogni ora,ogni momento. Con ogni pensiero imprigioni tuo fratello o lo liberi." (P.Ferrini) Si potrebbe concludere:con ogni pensiero imprigioni o liberi te stesso. Namastè :-)
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Praj
Praj il 28/10/09 alle 19:21 via WEB
Parole d'oro. Nella sua semplicità, Paul Ferrini, arriva sempre al punto essenziale, senza tante circonvoluzioni filosofiche. Grazie, Eckhart, lucido e acuto anche stavolta. Ciao... e Namastè! :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 28/10/09 alle 15:48 via WEB
è un lavoro di fino, non si può usare accondiscendenza con sè stessi, le maschere vanno tolte con forza e onestà, come i cerotti :-))
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Praj
Praj il 28/10/09 alle 19:25 via WEB
Trovo efficace l'immagine del togliersi le maschere come si tolgono i cerotti appiccicosi che non servono più alla ferita guarita. D'altronde il tuo spirito poetico anche stavolta non ti ha tradito. Ciao, Sofia! :-))
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atisha0
atisha0 il 29/10/09 alle 09:06 via WEB
scrivi: "La nostra ambiguità e contraddittorietà sta proprio nel non accettarci totalmente, nel rifiutare le nostre debolezze e colpe e vantare solo meriti, capacità.".. questo è il succo del tuo post.. difficile per un ego che non abbia intrapreso un vero cammino dentro se stesso, riuscire a mettere in luce le proprie zone d'ombra.. naturale resta vantarsi delle sole capacità o meriti.. sta alla nostra consapevolezza non scivolare ed illudere più di tanto quei "meriti".. ciao ;) buona giornata
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Praj
Praj il 29/10/09 alle 09:53 via WEB
Hai ragione, c'è sempre in agguato la mistificazione che può fare l'ego con le parole e le interpretazioni che trasforma sempre a suo uso e consumo. Non mi resta che immaginare con speranza per lui che un individuo, dopo aver per lungo tempo ingannato se stesso e gli altri, un giorno cominci davvero e guardarsi allo specchio e cerchi un vero rapporto con l'esistenza, un autentico dialogo interiore per smettere di raccontarsi balle. Se invece non lo vuol fare che continui a sguazzare nella melma dell'ipocrisia, con tutto ciò che ne consegue per la qualità del suo vivere e del suo rapporto con il mondo. L'ipocrisia non ti permette di vivere bene, al meglio. Ti fa fare una vita distorta, fasulla. Tutto fuorchè sana dal punto di vista psicologico e spirituale. Ti rende inevitabilmente un sepolcro imbiancato. Serena giornata anche a te, cara Ati. ;-)
(Rispondi)
 
 
atisha0
atisha0 il 29/10/09 alle 14:28 via WEB
..sì, ti fa fare una vita distorta e falsa.. fasulla, proprio il contrario di un atteggiamento aperto, spirituale e psicologicamente sano.. ed alla prima occasione ecco che salta fuori la distorsione di ciò che non si è voluto guardare di se stessi.. esempi tanti, purtroppo.. non tanto lontani :)) ciao
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 29/10/09 alle 16:48 via WEB
Certo, è vero, quanto esempi sotto i nostri occhi, quotidianamente. Sorrisi falsi, stampati sul volto, che diventano smorfie, atteggiamenti affettati che vogliono sembrare spontanei... Con l'ipocrisia si consuma il festival dell'assurdo, dell'incomunicabilità, della finzione a scapito della naturalezza. Ciao! :-)
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drolma
drolma il 29/10/09 alle 12:10 via WEB
Non a caso la parola ipocrisia, che deriva dal greco, vuol dire simulazione e l' ypokritès era l'attore che sulla scena fingeva di essere qualcun altro, interpretava una parte, inoltre l' ypokritès indossava sempre una maschera. Serena giornata:-)
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Praj
Praj il 29/10/09 alle 12:37 via WEB
Grazie per l'utile quanto preziosa integrazione, cara Drolma. Sì, da quel mondo antico, rappresentato dalle tragedie del teatro greco, dalla sua filosofia, viene tanta saggezza e profonda conoscenza dell'animo umano, dei suoi conflitti interiori. Che la giornata ti sia propizia. :-)
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ivost
ivost il 29/10/09 alle 14:42 via WEB
Vediamo se riesci a considerare con compassione anche quello che dirò io :-D
E allora non dico nulla su questo post, perchè,,,non saprei cosa dire,,, :-D
L'ipocrisia è uno dei più grandi nemici, che si può combattere solo riconoscendola in se stessi,,,
Comunque ho rivisto "I 100 chiodi" e mi è piaciuto di nuovo, riconoscendo in Olmi una certa intuizione spirituale, anche se un po' troppo clericale,,,
Mi avevi chiesto come vedevo il mancato ritorno finale all' "isola felice",,,esattamente come lo si può dedurre da "L'ultima tentazione di Cristo" :-D
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/10/09 alle 16:43 via WEB
Del film "L'ultima tentazione di Cristo", so che mi era abbastanza piaciuto anni fa, ma ora francamente, non me lo ricordo più e non saprei cosa dirti al riguardo. Comunque cercherò di rivederlo allora. Penso che ne valga la pena. Ciao, Ivo, continua a diverti come stai facendo, alla faccia della seriosità! :-)
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