Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Il Rifugio

Post n°737 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da Praj
 

Nessuno di noi vorrebbe mai provare dolore o sofferenza. Questa naturale attitudine è legata al senso di sopravvivenza che l’organismo corpo mente si porta dentro. Eppure, volenti o nolenti, direttamente o indirettamente, in un modo o in un altro, a queste dure prove non si può sfuggire.
Siamo tutti destinati, prima o dopo, ad incontrare queste dure realtà, sia sotto la veste psichica che fisica. Cosa possiamo allora fare al riguardo?
E dunque, se esiste, dove sta il rifugio, se ce n’é qualcuno?
Secondo me, esso risiede soltanto in quel luogo interiore, d'impersonale Consapevolezza, dimora di Luce, che è l’Anima che c’è in ognuno di noi. Essa però è una dimensione che non ci appartiene. Non è uno spazio che ha a che fare con la mente, con il pensiero conosciuto. Essa è  oltre il nostro senso di possesso, l’attaccamento alla nostra identità psicofisica. Essa è l’essenza Divina che c’illumina sempre ma che è neutra rispetto al senso dell’ego al quale siamo vincolati.
Solo in quella casa interiore, se riusciamo a trovare la chiavi per entrarci, possiamo trovare la pace profonda, inalterabile. E solo in quella pace accade che il dolore e la sofferenza, volti nascosti del piacere, siano tramutati in morsi che non feriscono l'animo pur se lacerano comunque le carni. In quella Pace la paura si smorza, lasciando posto ad una composta serenità accettante.
La malattia, in ogni suo aspetto, è madre del dolore e, presto o tardi, verrà a baciare il nostro timore recondito, a bussare e chiedere conto di chi siamo veramente.
Di fronte a questa possibilità, a questo ineludibile evento, forse sarebbe il caso di prepararci ad affrontare quella condizione, almeno per quel che ci è possibile.
Bisognerebbe essere pronti a riceverla, anche se proprio non ad augurarcela. Rimuovere questa ipotesi che ci viene inesorabilmente incontro è infantile, oltre che inutile.
E’ il rifiuto di una prova ineluttabile la quale tutti, indistintamente, saremo chiamati ad affrontare.
Se saremo invece predisposti ad attenderla, dimoranti in quel centro di Beatitudine, ricercato e trovato, che è il nucleo essenziale del nostro Essere, forse, la scontata paura che ci attende potrebbe essere lenita fino quasi a spegnersi e sciogliersi nella calma e serenità.
Anche se in quei momenti tormentati saremo in balia di emozioni tempestose, che potranno sconvolgere la periferia della nostra natura corporea e mentale, noi saremo al Centro del Ciclone, nel centro di Gravità permanente. Saremo salvi dall’orrore della disperazione, al sicuro dal delirio delle nostre proiezioni di fronte all’incognita incombente e misteriosa dell’abbandono possibile del corpo, e regneremo comunque forti nella quiete dello Spirito Silente ed Immortale.




 
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Commenti al Post:
sacasama
sacasama il 15/02/10 alle 15:33 via WEB
...bellissimo post...ma cosa significa "trovare rifugio nell'anima?"...un sorriso sconsolato...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/02/10 alle 18:24 via WEB
Quando ci sentiamo assalire da una inquietudine, da un malessere, da una sofferenza, per prima cosa noi vogliamo eliminarla, dissiparla, cercando di modificare le cause esterne: ambiente, oggetti, persone, ecc. Davanti al fallimento di questo intervento, il quale non risolve mai la questione, noi dovremmo imparare a non agire più sulle circostanze che ci hanno fatto soffrire, ma ci dovremmo invece domandare: chi è colui che soffre? Io soffro. Dunque, chi sono io? Se il problema è veramente sentito, la domanda si carica di forza psichica e permette di approfondire l’indagine. A quel punto si comprende che lo sconforto che ha fatto nascere la domanda “chi sono io?” dipende da un “io” abituato a porsi come attore, pensatore, colui che soffre. Volersi sbarazzare della sofferenza, del conflitto, o diminuirli, non cambia nulla, dato che quando ci si pone come un “io” volitivo è proprio questo che ci lega alla sofferenza. Questo “io” volitivo è sottomesso a tutte le fluttuazioni del condizionamento: paura, disagio, ecc., egli è un ego, una pseudo-entità. Quando questa situazione è vista per ciò che è, si elimina portando via con sé tutti i problemi. Non è facile giungere a questa Consapevolezza, ma è possibile attraverso l'autoconoscenza profonda. Questo è ciò che per me significa trovare rifugio... dentro, nel Sè. Un sorriso consolante :-)
(Rispondi)
cherie_jo
cherie_jo il 15/02/10 alle 21:01 via WEB
L'uomo che ha accettato con tutto il cuore l'oscurità, scopre che essa è diventata luce. E che accoglie il dolore a braccia aperte scopre che per lui esiste solo felicità. Osho Ci stò lavorando molto su questo....la luce è all'orizzonte ciao praj.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/02/10 alle 21:17 via WEB
Se davvero riesci ad accettarlo, poi si apre la Visione ad un altro mondo. Ti auguro di cuore che questo accada. Buon "lavoro" dunque. Un saluto sorridente e che la Luce dall'orizzonte sia di casa dentro il tuo essere. Namastè! :-)
(Rispondi)
cherie_jo
cherie_jo il 15/02/10 alle 23:21 via WEB
Grazie per l'augurio! Non poteva essere migliore, grazie per le tue parole Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/02/10 alle 09:10 via WEB
Sono contento tu l'abbia sentito vero e lo abbia apprezzato. Namastè, Cherie_jo! :-)
(Rispondi)
drolma
drolma il 16/02/10 alle 08:53 via WEB
Post perfetto per me, in questo momento. Condivido tutto cio' che hai scritto, quando il dolore si presenta all'improvviso e ti strazia il cuore a nulla vale cercare di scacciarlo o di combatterlo, se si accetta e se ne capiscono le ragioni, (c'è sempre un motivo al dolore) allora puo' essere un'opportunità di crescita e trasformazione. Per me ora è uno di questi momenti, senza ragione apparente, ma motivo d'introspezione, so che passerà perchè comunque "le nuvole passano e il cielo sempre azzurro resta". Luminosa giornata :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/02/10 alle 09:23 via WEB
E' molto importante la certezza che tu ora hai di sapere che passerà: ti consente di non rimuovere il momento con fughe o anestetici di varia natura. Stai presente a ciò che accade. Guarda il movimento delle nuvole. Tu sei il cielo della Consapevolezza. In queste condizioni, seppur spiacevoli, tu hai l'occasione di trasformare questa fase in laboratorio di autoconoscenza. Sono certo che ne uscirai ancor più consapevole e forte. Queste occasioni di riflessione sul disagio, più o meno intenso, non bisogna andare a cercarle, capitano a tutti prima poi. Ciò che conta è, appunto, il come farne tesoro, come cogliere l'opportunità per fare esperienza e ampliare la nostra comprensione. Serena settimana, amica Drolma. :-)
(Rispondi)
drolma
drolma il 16/02/10 alle 09:31 via WEB
Grazie per le tue parole, è vero che il lavoro su noi stessi è solo nostro ma ogni tanto un gesto, una parola sono di grande aiuto. Namastè amico Praj :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/02/10 alle 11:37 via WEB
E' vero, capisco perchè l'ho provato. Un amichevole sorriso .-)
(Rispondi)
MaggaBaba
MaggaBaba il 16/02/10 alle 09:52 via WEB
..d'impersonale consapevolezza... sì, è lì in centro di gravità permanente, il sacro Altare, il sacro Rifugio.. ciao P. buona giornata :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/02/10 alle 11:41 via WEB
E' proprio lì la porta senza porta, la dimensione che permette la via di mezzo. Il luogo che sta fra le oscillazioni della mente. Magnifica giornata anche a Te, Magga. Namastè! .-)
(Rispondi)
aristide76
aristide76 il 17/02/10 alle 10:04 via WEB
caro Praj, è sempre un piacere e un conforto leggerti.come ti dicevo non ho internet, quest'anno.In quanto per lavoro sono lontana da casa e non posso usarlo, regolarmente.Ma non appena posso corro a leggerti, anche perchè è un periodo molto particolare della mia vita. mi è apparsa una gioia che sapevo mi avrebbe portato una dolorosa sofferenza. e ora sono lì,nella sofferenza. E' davvero difficile mettere in pratica tutti i buoni propositi di cui tu mirabilmente sei un suggeritore. in realtà è da alcuni anni che mi sento in balia di me stessa e degli eventi, a cui apro le porte.anche se so dove mi conducono. cerco di far fluire le cose, ma poi soffro. scusa lo sfogo mattutino, ma confido nella tua clemenza. ti abbraccio come sempre.la tua amica ari.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 17/02/10 alle 10:29 via WEB
Cara Ari, lo so che è diffile mettere in pratica, ma è necessario. Ognuno di noi passa o ha passato quei momenti di sofferenze, spesso alternati a momenti di gioia. Ora però, di fronte a questa sofferenza, piuttosto che negarla o fuggirla, dovremmo invece trovare la forza per andare oltre... per trovare in noi quel luogo in cui tutto ciò viene trasceso. Dovremmo usare la sofferenza, per quanto dura, come occasione, come palestra, per imparare a riconoscere l'essenza di noi stessi. Dopo aver ritrovato il coraggio di riconoscere completamente ciò che è in noi, si tratta di avere il coraggio di gettarci nell’esistenza, di assumere i rischi, di accettare di ricevere i colpi della vita, sapendo già che si verrà esposti al gioco dei contrari: riuscito-fallito, felice-infelice, lode-biasimo. Certo, dovremo far fronte a situazioni che sinora abbiamo considerato dolorose, ma saremo in grado di accettarle dal momento che, se saremo "uno con" una situazione quale che sia, non ne saremo più colpiti. e, se viene accettata la sofferenza sfocia nella pace del profondo. Va tranquilla con gli sfoghi, ma allo stesso tempo osserva... medita. So che queste parole valgono poco, sappi però che ti ascolto sempre con tanto piacere. Un caro abbraccio e abbi cura di te, mia prezioza Amica. A presto e Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
kivon
kivon il 17/02/10 alle 12:45 via WEB
Ciao praj,ciao a tutti.Sai a proposito di quello che hai scritto tre giorni fà ne ho avuto abbastanza delle vette e dell'illuminazione che a quanto mi sembra da quanto ho constatato non esiste l'illuminazione,ma sembra di più una lotta per farti capire che non sei colui che fà e non lo sei mai stato e quindi l'interiore e l'esteriore non sono trascendibili.E dicevo mi sono propio stuffato e indovina un pò adesso quando provo dolore si c'è il dolore però è diventato piacevole perchè sembra che io nn sia solo il dolore ma anche un ammortizatore di dolore che lo rende piacevole al centro.Mi sembra di essere ritornato a prima quando ancora non conoscevo nulla di spiritualità.Però ora la paura è gustosa e non ne voglio più sapere di meditazione illuminazione se dio mi fà essere cosi un motivo ci sarà chissà magari in un altra vita mi aspetta l'illuminazione ma ora ne ho avuto abbastanza dalle mie zone si dice ti vai per arrichire e fai debiti.Sembra di essermi svegliato da un incantesimo con i miei 86 libri di osho macinati.Viva la vita e sia quel che sia.
(Rispondi)
 
 
 
kivon
kivon il 17/02/10 alle 13:06 via WEB
Praj,mica sai come è possibile che il contenuto dei tre libri di commenti di osho al tao the king 4 giorni fà il contenuto interno è cambiato totalmente .Sai questa notte ti ho sognato praj e avevi dei capelli lunghissimi e voluminosi con un fascia rossa ed eravamo insieme a poona da osho ed eravamo seduti in prima fila.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
Praj
Praj il 17/02/10 alle 13:21 via WEB
Pensa te, cosa ti accade... ah ah ah! Non ci sono mai stato in prima file quando ascoltavo Osho: è stata la mia fortuna... eh eh eh! Ciò non mi permesso di "montarmi" la testa. ; Nel tuo sogno va bene tutto... ma ora che l'occhio è aperto posso solo ridere... Ciao! ;-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 17/02/10 alle 13:14 via WEB
Se questo è ciò che ora vivi, va bene. Mi sembra un bello stop alle menate mentali. Quando sei contento, cosa vuoi cambiare? Se questa nuova condizione dura, ottimo. Altrimenti, se rispunteranno disagi e sofferenze che torneranno a turbarti, riprenderai da quel qualcosa che non funziona. Dovrai mettere mano ancora ai "ferri del mestiere" per ricentrarti. Intanto goditela e lascia che sia. Ciao Kivon, mi fa piacere sentirti sollevato, alleggerito... Auguri di buona continuazione, allora. Namastè! :-)
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aristide76
aristide76 il 19/02/10 alle 12:36 via WEB
Grazie di cuore Praj,davvero. serena giornata, e a presto.:)Namastè,ari.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 19/02/10 alle 16:54 via WEB
Ciao Ari, contento del tuo passaggio, ti saluto e auguro una buona serata anche a Te. Namastè! :-)
(Rispondi)
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