Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Ai confini della manipolazione

Post n°760 pubblicato il 26 Marzo 2010 da Praj
 

C'è chi vuole e pensa sia giusto insegnare una religione ad un bambino, per il suo bene, per la sua crescita educativa e formazione morale. Io rispondo che, a mio parere, si dovrebbe invece lasciarlo giocare... lui sta bene così: sa tutto quello che gli serve al momento.

Non gli si dovrebbero dare risposte se non fa delle domande spontanee... che nascono dalla sua curiosità e dalla sua naturale intelligenza.

Noi abbiamo, purtroppo, la curiosa abitudine a dare delle risposte a chi non ha fatto domande.

Poi, man mano che cresce e vuol comprendere come funzionano le cose intorno a lui, ecco che allora è nello stato psicologico per poter assimilare con interesse gli insegnamenti della religione, della scienza, spiegati in modo adeguato alla sua capacità ricettiva, sia intellettuale che emozionale.

Riguardo invece alle specifiche risposte religiose... è meglio per me non fornirgliele prefabbricate, confezionate, derivate dalle nostre convinzioni e fedi.

Gli va lasciato uno spazio di ricerca che nasce dal suo stesso anelito di Conoscenza, al suo bisogno di Comprensione, al suo  bisogno di Religiosità.

Gli si può indicare, in modo semplificato ed obbiettivo, quali sono state le varie risposte che sono state date nel tempo dagli uomini che l'hanno preceduto (una vera storia delle religioni).

Quello che è importante, a mio avviso, è non condizionarlo... per cercare di farlo aderire ad una religione dominante o a forzarlo verso qualsiasi organizzazione religiosa più o meno conosciuta.

Se intorno a lui, il bambino, invece può respirare una atmosfera di apertura, di libertà, di esempio, di dialogo e confronto positivo... troverà liberamente da sè la Via che gli può interessare e che gli da il senso della genuina ricerca... per affrontare questo viaggio misterioso che è la Vita.

Allora, gradualmente, troverà lungo il percorso indicazioni sempre più sentite nel cuore e nella intelligenza... tutto verrà da sè... e libera-mente potrà ritrovare Sè stesso... il Divino, o come altro vorrà chiamare la Sua Essenza.

 

 

 
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Commenti al Post:
morbida1dgl
morbida1dgl il 26/03/10 alle 20:56 via WEB
"Dai frutti riconoscerete l'albero"... un genitore consapevole non indottrina i suoi figli,questione di aperture mentali. Namastè Amico praj! :-)
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Praj
Praj il 26/03/10 alle 21:20 via WEB
Parole di una amante della libertà civile e spirituale. Grazie, saggia Amica. Ti auguro un sereno week end! Namastè! :-)
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MaggaBaba
MaggaBaba il 26/03/10 alle 21:10 via WEB
mah, mah.. chiaro il tuo discorso, ma ho una perplessità.. perchè alla fine si indottrina anche non indottrinando.. perchè ogni genitore ateo o credente che sia finisce sempre per testimoniare e/o passare al figlio ciò che è stata la sua esperienza ed alla fine è sempre un modo come un altro per "condizionare" lo stesso l'infante.. non c'è scampo. Io penso che andrebbe invece offerta una vasta visione delle religioni tradizionali già in tenera età, sempre accompagnando l'infante, perchè le domande prima o poi, specie all'epoca della scuola, fuoriusciranno.. Se non saremo noi a condizionare i figli sarà di certo l'impatto sociale... discorso lungo comunque.. Un abbraccio e grazie dell'opportunità che mi hai dato di dire la mia.. bacionotte ;)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/03/10 alle 21:29 via WEB
Sono d'accordo sostanzialmente con quel che dici, però penso anche che ciò vada fatto solo quando nel bambino sorge una genuina curiosità in merito. Allora, con obiettività, si può tentare di offrire ed indicare il panorama... fatto di molte Vie. Non ritengo che vada forzato o influenzato a prendere una strada. Deve essere sempre lui a cercarla e trovarsela. Noi possiamo solo testimoniare le nostre scelte, rispettando comunque quelle altrui, non condizionandolo o farlo il minimo possibile. Grazie della tua significativa opinione in merito. Una tenera carezza e notte dolce e serena. ;-)
(Rispondi)
Gjta
Gjta il 26/03/10 alle 23:32 via WEB
“Se intorno a lui, il bambino, invece può respirare una atmosfera di apertura, di libertà, di esempio, di dialogo e confronto positivo... troverà liberamente da sè..” ..ciò che chiamiamo “Spirito”. ;-) Se c'è una cosa che non si può insegnare in alcun modo volontariamente è ad amare.. L'unica possibilità è di poterlo cogliere direttamente nell'aria dell'ambiente che ci accoglie nel nostro percorso di crescita. Credo sia questo l'unico modo per aggirare l'ostacolo comunque presente di una sorta di condizionamento; se impariamo attraverso la stessa aria ad amare in un clima di libertà (e come potrebbe essere altrimenti?)allora avremo in noi una sorta di antivirus al condizionamento mentale.. Od almeno una buona arma al poter vagliare il pensiero prima che divenga acquisizione automatica..
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 27/03/10 alle 09:28 via WEB
Cara Gyta, il tuo intervento mi trova pienamente concorde. E' vero, l'atmosfera di libertà che si crea attorno al bambino è un potente antivirus, un antidoto al condizionamento che potrebbe subire altrimenti. Questa barriera protettiva della libera crescita interiore, invece è spesso minata - molte volte in buona fede - dalla voglia di dargli delle forme educative e religiose che poi in realtà gli fanno perdere interesse per una genuina e spontanea ricerca. C'è il forte rischio che tutto ciò divenga aquisizione di una mera ideologia religiosa e non sia il frutto di un cammino interiore, vissuto in prima persona, secondo la propria natura. Il risultato di autentica e spontanea crescita spirituale. Spesso tanti giovani si allontanano o si disinteressano proprio per ribellione a questi tentativi di condizionamento. Associano la religiosità alla credenza forzata, indotta, e fuggono proprio per non sentirsi fagocitati. Un caro abbraccio e buon fine settimana. :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 27/03/10 alle 11:02 via WEB
e se una volta provassimo a fare all'incontrario? ossia ci lasciassimo educare dallo spirito dei nostri figli o nipoti o....se buttassimo al vento l'idea di essere comunque e sempre educatori? in noi c'è sempre il seme della "religione" come dogma, il bambino ne è liberato e può insegnarci molto...basta osservarlo e prenderlo come nostro maestro ciao Praj
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Gjta
Gjta il 27/03/10 alle 11:42 via WEB
“e se una volta provassimo a fare all'incontrario? ossia ci lasciassimo educare dallo spirito dei nostri figli” Il mondo girerebbe.. dritto*! :-) (*leggi= maggiore armonia)
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MaggaBaba
MaggaBaba il 27/03/10 alle 14:59 via WEB
ma per carità! :)) ... belle parole ma sempre "favole" secondo me.. i nostri figli sono un accozzaglia di idee confuse, non sanno neppure loro dove andare.. è un gatto che si morde la coda.. l'educazione è importante, necessaria.. E dal bimbo piccolo cosa potremo imparare? la spontaneità, ma solo quella non basta per vivere ed integrarsi... ciao
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Praj
Praj il 27/03/10 alle 15:14 via WEB
Bisogna fare un distuo fra bambini piccoli e giovani. Quelli a cui tuti rifersci sono giovani ormai inquinati, condizionati... I bambini hanno innocenza che va protetta, anche se si sa che è destinata a svanire nelle vie del mondo. Ciao; Magga... e grazie per l'elemento ulteriore di riflessione. :-)
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MaggaBaba
MaggaBaba il 29/03/10 alle 13:46 via WEB
..sai bene Praj che il bimbo è innocente fino a due anni, poi il suo ego inizia a formarsi ed iniziano i ricatti ed altri atteggiamenti che dovrà soddisfare per crescere con un ego sano.. è chiaro che un bimbo di due anni puoi pure portarlo in chiesa che lui giocherà con le macchinine sotto il banco.. la sua innocenza gli basterà, almassimo copierà certi atteggiamenti ma finiasce lì. per cui che innocenza andrebbe protetta? vanno all'asilo ed ecco che già ci sono crocifissi e segni della croce, poi la scuola... e così via con il confronto dei compagni. non si scappa secondo me, tanto vale accompagnarli in questo cammino "imposto" senza esonerarli dal confronto conaltri tipi di "religiosità".. così la vedo e l'ho vista con tre "innocenti" pupetti che tanto innocenti non sono. mi piacerbbe che leggeste un bel libro che toglie tanta polvere da queste idee sull'innocenza :)))
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Gjta
Gjta il 28/03/10 alle 14:33 via WEB
Mi riferivo allo “spirito” non alle idee.. ;-) Quello spirito capace di grande fede, di innocenza.. doti ed energie di cui abbiamo (credo) un gran bisogno per tradurre (noi “adulti”) quelle idee e quelle comprensioni in possibile realtà. Spesso acquistiamo crescendo una maggiore comprensione delle differenti prospettive ma altrettanto spesso attraverso il dolore (piccolo o grande che sia) negli anni perdiamo quella innocenza capace di dare realtà e spessore ad un modo di rapportarci all'altro ed al mondo basato realmente sul senso profondo della comunione. Questo intendevo. Non certo di seguire la somma di idee abbozzate e carezzate alla superficie.. credendo di farne fondamenta e tesoro ;-D Spesso nel tempo attraverso un approccio all'interiorità umana superficiale e repentino andiamo a smarrire quella freschezza e quella fiducia nell'uomo e nella vita unica forza capace di smuovere montagne e mutare le avversità in semplici situazioni di contrasto. Per l'appunto non “restare” bambini ma “tornare” ad essere come bambini.. ovvero aperti alla vita e non solo all'apparenza. Od almeno di ciò auguro a me stessa.. ;-) Un abbraccio.. :-)
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Praj
Praj il 28/03/10 alle 19:32 via WEB
Hai ben chiarito la tua posizione che in sostanza condivido. Sai, a volte, che ci differenzia espressivamente sono solo dei termini a cui facciamo riferimento. Per cui, dopo un semplice approfondinto reciproco, cercando di coglier lo spirito del pensiero altrui e non fermandosi alla mera lettera, fra persone persipicaci e aperte non si fa fatica ad intendersi. Ricambio l'abbraccio di cuore e buona serata, cara Gyta. ;-)
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Gjta
Gjta il 29/03/10 alle 12:18 via WEB
L'abbraccio era per MaggaBaba.. :-D ma fa lo stesso!!! Due.. mille abbracci! ;-) Ce n'è per ognuno.. :-)) Sì, a volte è solo il modo di esprimerci e non la sostanza.. Buona giornata! :-)
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Praj
Praj il 29/03/10 alle 13:32 via WEB
Lo preso l'abbraccio per Magga?... ah ah ah! Va beh, crepi l'avarizia.... abbondiamo senza problemi che gli abbracci fanno sempre bene. ;-)
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MaggaBaba
MaggaBaba il 29/03/10 alle 13:36 via WEB
che fai.. rubi??? :D
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Praj
Praj il 29/03/10 alle 20:05 via WEB
... Ssssssst! ;-)
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Praj
Praj il 27/03/10 alle 15:10 via WEB
Il saggio è come un bambino, ma divenuto consapevole. Il Viaggio dell'uomo evoluto spiritualmente consiste appunto in questa circolarità: dall'innocenza del bambino all'innocenza del saggio. Namastè, cara Gyta :-))
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MaggaBaba
MaggaBaba il 29/03/10 alle 13:39 via WEB
..è vagamente diversa :)))
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Praj
Praj il 27/03/10 alle 15:06 via WEB
Dai bambini piccoli possiamo solo imparare la spontaneità... la giocosità... Richiamandoci all'essere naturali e, privi di sovrastrutture mentali, concettuali, solo in questo senso possono anche educarci. Recuperando quella dimensione persa nel corazzarci per difenderci dalla e nella Vita. Un sorriso e ciao :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 27/03/10 alle 17:31 via WEB
si, fino ad una certa età possiamo osservarli e riscoprire la loro innocenza e spontaneità...non è facile accettare questo perchè legati alla nostra mancanza di spontaneità non la crediamo possibile, invece scorre dentro il nostro cuore a ben ascoltare e, a ben ascoltare va perfettamente daccordo con la spontaneità e purezza di un cucciolo di qualsiasi razza...lo spirito non cancella le tracce del nostro cammino se mai le mette in risalto e ci propone verifiche...un sorriso a te :-)
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Praj
Praj il 27/03/10 alle 18:20 via WEB
Ti ringrazio per le belle osservazioni che hai aggiunto a questo post. Ciao! :-)
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drolma
drolma il 29/03/10 alle 10:33 via WEB
Sarebbe giusto, auspicabile e sacrosanto non influenzare i bambini. Ma credo non sempre possibile. Anche con l'esempio li influenziamo. Se una persona ha un credo religioso ed è praticante, anche la semplice recita delle preghiere o qualunque pratica attinente a quel credo avrà una qualche influenza sul bambino. Se il genitore poi frequenta un centro, un monastero, una chiesa o i luoghi dove si pratica la fede a cui crede ed il bimbo per forza di cose segue il genitore, l'impatto è ancora piu' grande. Certo da grande avrà l'opportunità di scegliere con la sua testa ma intanto quelle esperienze che lui "ha subito" quanta importanza avranno avuto nella sua scelta?
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Gjta
Gjta il 29/03/10 alle 12:26 via WEB
Parecchia, importanza. ;-) Ma come ben dici seppure giusto e auspicabile non sempre nel complesso possibile. Possibile sarebbe perlomeno imparare tutti quanti un senso del rispetto per l'altro che semini attorno lo spazio necessario all'espressione di sé.. Ma anche questo è auspicabile.. e non sempre possibile.. ;-) Per cui non ci resta.. che cercare di crescere prima di tutto noi stessi ;-) perché quello che siamo inderogabilmente doniamo agli altri..
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Praj
Praj il 29/03/10 alle 13:27 via WEB
Condivido, Gyta. Namastè! ;-)
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Praj
Praj il 29/03/10 alle 13:26 via WEB
Ne avrà molta. Ma ciò fa parte del Destino... e va accolto... Se l'influenza poi non dovesse più conformarsi al suo percorso, alla suà necessità evolutiva, lo stesso Destino provederà a indicargli altre strade, fargli incontrare altre persone, in età più avanzata. Un sorriso e Namastè, Drolma. :-)
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drolma
drolma il 29/03/10 alle 12:44 via WEB
E già, quello che siamo, doniamo. Sereno lunedì a tutti:-)
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Praj
Praj il 29/03/10 alle 13:28 via WEB
Proprio così... buon lunedì anche a te. :-)
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