Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« ANGOSCIA E FALSE CERTEZZEINTATTO, INATTACCABILE »

PRAJNA

Post n°2758 pubblicato il 15 Marzo 2015 da Praj
 

... di solito viene tradotto con «saggezza» […]: parliamo di prajna come saggezza della vacuità.
Prajna è vuota, non ha cioè contenuti propri. Non è che l’attività di maha, che è l’Unico Corpo, o tutte le cose così come sono. È la realtà proprio in questo momento, non è nient’altro che questo momento. Se fa caldo, sudiamo; proprio questa azione è prajna. Sudare è la saggezza dell’avere caldo, perché è l’agire di questo momento in quanto caldo. Accendi una candela e la luce è
prajna. Se camminiamo sotto la pioggia, ci bagniamo: questo è prajna. Pestiamo gli escrementi di un cane e la scarpa si sporca: è prajna, essere ciò che è. Anche un nazista che conduce un bambino in una camera a gas di Auschwitz è prajna; dunque non possiamo considerare prajna in termini di giusto e sbagliato, di bene e male. La spada di Manjusri, la spada della saggezza, recide ogni dualismo, lasciando soltanto ciò che è. Quello stato è prajna. Esso è così vasto che molto spesso non ci accorgiamo di sperimentarlo. Per esempio, state sperimentando la caduta di una foglia da un albero del Connecticut proprio in questo momento, anche se non ne siete consapevoli. È prajna. È il suono che sentiamo, la pioggia, la luce del sole, il profumo dei fiori, l’aeroplano lassù, sperimentati direttamente come non separati da noi. Quando le nostre idee e i nostri concetti cadono, con essi cade la separazione da ciò che è, e la caduta di tale separazione è quel che chiamiamo prajna. Poiché prajna è l’agire di maha e maha non è che noi stessi, prajna è il nostro agire e noi non siamo altro che prajna.

dal libro: Cerchio infinito (La via buddhista all'illuminazione) di Bernie Glassman - Oscar Mondadori

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
LUCE55YOGI
LUCE55YOGI il 15/03/15 alle 16:30 via WEB
Il mio commentare in quest'istante condividendo il tuo bellissimo post:è prajna.Grazie per queste perle di saggezza.Good evening Praj con un ^____^da una piccola Anima
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/03/15 alle 18:21 via WEB
Non può che farmi piacere la tua confortante compagnia in questo meraviglioso Viaggio... Grazie a Te, piccola grande Anima. Buona serata domenicale. :-)
(Rispondi)
sofiastrea
sofiastrea il 16/03/15 alle 08:33 via WEB
Prajna Un attimo prima o un attimo dopo non sei più prajna Prajna è un’esaltazione dell’Essere un diffuso senso dell’appartenere senza appartenere. Prajna non si cerca E’ ancorato al tuo non pensiero , inviato da Dio Prajna è questo momento e non ieri. Praj grazie dei tuoi post così "nutrienti"buona giornata :-))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/03/15 alle 11:21 via WEB
Grazie a te, cara, per la tua gradita attenzione. :-))
(Rispondi)
Praj
Praj il 16/03/15 alle 11:20 via WEB
Quando si parla di mettere fine alla sofferenza, non si intende che dolore e sofferenza finiscano, ma che, diventando tutt'uno con la sofferenza, non esiste più separazione. Non c'è soggetto che soffre e oggetto di cui si soffre. In questo senso la sofferenza è svanita. La sofferenza egocentrica, che è fondamentalmente nevrotica, va distinta dalla sofferenza non egocentrica. A causa dell'attaccamento al concetto di sé, nasce la sofferenza egocentrica, che tende a renderci inattivi, a farci rinchiudere in noi stessi, a contrarci in una sorta di morte. Quando lasciamo andare il sé (lego), sperimentiamo una sofferenza non egocentrica. [...] Quando il sé è presente ci contraiamo; quando il sé è assente ci espandiamo. Riprendiamo l'esempio della persona colpita da una freccia. Nel caso della sofferenza egocentrica la risposta è l'irrigidimento: «Perché è accaduto a me? Cosa farò? Ho una freccia conficcata nella carne!». La sofferenza egocentrica non entra nel mondo dell'azione immediata; esiste nel mondo delle nozioni e dei concetti. Ma nel caso della sofferenza non egocentrica, la persona estrae semplicemente la freccia. Una risposta nega la vita, l'altra la afferma. La sofferenza non egocentrica è l'agire di prajna, la saggezza, ed è ciò che chiamiamo compassione". dal libro: Cerchio infinito (La via buddhista all'illuminazione)
(Rispondi)
Praj
Praj il 16/03/15 alle 11:23 via WEB
Il grand'uomo afferra la spada della saggezza, perche essa è fondamentale. Quanto alla spada, dalla punta di prajna e fiamma adamantina essa ha la durezza e splendore del diamante, che simboleggia l'indistruttibilità. Questo ci rassicuri, la spada della saggezza è solida: la sua punta non si piega mai e la sua fiamma non si spegne mai. Il punto importante, è l'uomo che, elevato al suo più alto livello, utilizza al meglio le sue capacità. A quel punto, tiene tra le mani una fiamma di diamante. E' sconfortante che certe persone passino il loro tempo a cucire vesti per i bambini morti, a fabbricare maschere mortuarie e tombe come residenze secondarie mentre la vita pullula davanti a loro. Afferrando la spada della saggezza dalla punta di prajna e fiamma adamantina, si afferra la vita fremente, la vita autentica, la vita “senza intermediari”, qui ed ora. (Yoka Daishi)
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963