Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Dicembre 2010

Buon Anno!!

Post n°848 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da Praj
 

Agli amici e agli amici degli amici, a tutti, offro, come sempre, il mio migliore augurio:
che non abbiate più bisogno d'auguri!
Intanto, vi auguro sinceramente un Felice 2011! ♥


 
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Equilibrio

Post n°847 pubblicato il 29 Dicembre 2010 da Praj
 

L'equilibrio é come l'aria: finchè c'è non te ne accorgi.


 
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UN PREZZO NON INDIFFERENTE

Post n°846 pubblicato il 27 Dicembre 2010 da Praj
 

La democrazia rappresentativa finora si è dimostrata la migliore forma politica di governo escogitata e applicata dall'uomo per vivere in società.
Peccato che molte volte però sacrifichi ciò che è giusto e intelligente a quel che conviene alla maggioranza. Questo è il suo grande limite.
Il fatto che la quantità delle opinioni e degli interessi debba prevalere a prescindere dalla qualità delle scelte migliori e di più ampio respiro è spesso la mortificazione dell'obiettività, della lungimiranza e saggezza. Tutto ciò, necessariamente, va a scapito dell'armonia e dell'equilibrio sociale e
dell'evoluzione collettiva.

 
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Il giorno dopo Natale

Post n°845 pubblicato il 26 Dicembre 2010 da Praj

Rieccomi, ieri nuovamente rinato, fresco come una rosa.



Praj     ♥     ^____*

 
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Auguri

Post n°844 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da Praj

Auguri
di Buon Natale
e serene Feste a tutti!

 

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'*♥♥♣♥♫♥♥♫♥♥♫ ♥♣♥♥*'
.......... ╬╬╬╬╬...........

♥♥♥   Buon Natale    ♥♥♥

         Claudio Praj

 
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CREDENTI MA NON PRATICANTI?!

Post n°843 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da Praj
 

Mi ha sempre fatto sorridere l'affermazione: sono credente ma non praticante. Quel credere che valore può mai avere se non comporta conseguenze pratiche? Si pensa dunque che possa bastare una mera adesione ideologica ad un sistema di pensiero, ad una qualsiasi credenza, per sentirsi consolati da una formale appartenenza o giustificati dall'ignavia?



 
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AUTOANNIENTARSI

Post n°842 pubblicato il 22 Dicembre 2010 da Praj
 

Il suicidio umano quasi sempre è la dichiarazione drammatica di una impotenza dolorosa che non si è stati in grado di ammettere e accettare. Per questo è un gesto forzoso. Credere, con questo atto estremo, di esseri liberi di scegliersi quando morire è solo l'ultima illusione fra le tante che abbiamo coltivato. In realtà, se ciò accade, si è condotti a questo annientamento da una Forza che ci sovrasta e da una imperscrutabile cosmica necessità. Probabilmente la nostra esistenza, così com'era andata irrigidendosi, mentalmente, fisicamente e spiritualmente, aveva esaurito il suo compito esperienziale. Forse, questo esserci psicofisico non era più più funzionale ad una Armonia Cosmica che trascende sempre la singolarità, la nostra sopravvalutata individualità e identità egocentrica.

 
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SPONTANEO PROCEDERE

Post n°841 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da Praj
 

Un cammino inesplicabile ha fatto sì che il domani non bussasse più nel mio petto, lasciando posto solo al battito di questo eterno istante.
Ascoltando ora con viva curiosità questo momento pulsante, in ogni passo trovo la direzione naturale del mio procedere.





 
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LA NOSTRA RABBIA

Post n°840 pubblicato il 19 Dicembre 2010 da Praj
 

Qualcuno ha detto: "se c'è rimedio perchè t'arrabbi? E se non c'è rimedio perchè t'arrabbi?" Aggiungo: se proprio non puoi farne a meno d'arrabbiarti... almeno dopo non arrabbiarti per esserti arrabbiato. Interrompiamo, se possiamo, il circolo vizioso della rabbia diventando consapevoli che se ci esce è perchè è già presente in noi e che chi ce la scatena è solo il fiammifero incosciente che si è avvicinato ad una bomba vagante, che è la rabbia che portiamo dentro. L'altro non è mai la causa della nostra rabbia. La causa è in noi, sempre.



 
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IL PERCHE' FA LA DIFFERENZA

Post n°839 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da Praj
 
Foto di Praj

Due uomini pregano senza sosta. L'uno è corrucciato e triste mentre l'altro è sorridente e allegro.
Il primo domanda: "Com'è possibile che io viva nell'angoscia e tu nella gioia se entrambi preghiamo per lo stesso numero di ore?".
L'altro risponde: "Perché tu preghi sempre per chiedere e io prego solo per ringraziare". 
In quest'approccio differente sta, secondo me, il successo della realizzazione spirituale. Nella gratitudine sincera fatta a priori c'è il segreto che anima il circolo virtuoso, il quale, auto alimentandosi continuamente, diventa natura creativa operante.

 
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ASSURDE E PRESUNTE SUPERIORITA'

Post n°838 pubblicato il 16 Dicembre 2010 da Praj
 

Il paradosso per un individuo che sostiene il razzismo, il quale presume di vantare una qualche superiorità, in base al colore della pelle, della cultura, di classe, dell'etnia o religione... è che mostra, al contrario, proprio la sua concreta e palese "inferiorità" nella crescita spirituale, nondimeno al suo evidente limite intellettuale e psicologico.


 
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QUELLI CHE ASPETTANO...

Post n°837 pubblicato il 15 Dicembre 2010 da Praj
 

Ci sono quelli che aspettano...
Quelli che aspettano la rivoluzione
Quelli che aspettano le riforme
Quelli che aspettano d'illuminarsi
Quelli che aspettano gli alieni
Quelli che aspettano un altro messia
Quelli che aspettano il paradiso
Quelli che aspettano la fine del mondo
Quelli che aspettano d'incontrare il maestro
Quelli che aspettano che cada il governo
Quelli che aspettano di diventare ricchi
Quelli che aspettano un lavoro giusto
Quelli che aspettano lo scudetto
Quelli che aspettano un mondo migliore
Quelli che aspettano di sentirsi in forma
Quelli che aspettano di migliorarsi da soli
Quelli che aspettano di sentire il feeling
Quelli che aspettano di diventare se stessi
Quelli che aspettano l'attimo fuggente
Quelli che aspettano l'amore
Quelli che aspettano la fine del dolore
Quelli che aspettano la morte
Quelli che aspettano la vita
Quelli che aspettano... sempre
non sapendo di aspettare Godot.


Praj



 
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QUANDO SI FA SENTIRE

Post n°836 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da Praj
 

La mente batte dove il senso dell'ego duole. La sua sofferenza è proporzionale alla pesantezza di questo farsi sentire.
E quando la mente ha la percezione marcata della propria presenza, questo è il segno di una qualche forma di dolore esistenziale.
Ciò denuncia una evidente mancanza di serenità e rilassamento dell'essere,un disagio interiore che può scomparire nella misura in cui il senso dell'ego si affievolisce. Quando la mente opera naturalmente non si avverte, perchè funziona silenziosamente, in salute ed equilibrio.



 
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TIMORE INSENSATO

Post n°835 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da Praj
 

E' curioso osservare come molti individui abbiano più timore di realizzare ciò che potrebbe essere il meglio delle loro possibilità piuttosto che il peggio.




 
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ECOLOGIA DENTRO E FUORI

Post n°834 pubblicato il 11 Dicembre 2010 da Praj
 

L'ecologia interiore, a mio modesto parere, non è meno importante dell'ecologia ambientale.
Per applicarla, bisognerebbe fare la raccolta differenziata dei propri rifiuti mentali, regolarmente. Andrebbero dunque separati e riciclati i pensieri di plastica, le idee di latta, le riflessioni di vetro, per ricavarne mate...riali mentali meno rigidi, più adeguati ai tempi. Devono poi essere bruciati e inceneriti i sentimenti negativi, incancrenitesi, che non possono diventare humus per concimare nuovi territori spirituali, fertili spazi di consapevolezza. Anche i pensieri tratti dalla carta possono offrirsi al riciclo per stimolare interessanti prospettive e significativi ricordi esperienziali.
Occorrono, dunque, per applicarsi ad una ecologia risanatrice dell'ambiente interiore, un termo-valorizzatore interno, umanamente e spiritualmente equilibrato ed efficace, sempre efficiente, da accompagnarsi ad una discarica per le catarsi delle nevrosi formatesi con materiali confusi e indifferenziati.
Infine, condizione essenziale e di base, non dovrebbe mai mancare la sensibilità e attenzione, riguardo allo spreco di risorse mentali ed emotive.



 
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LASCIA L'ATTESA

Post n°833 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da Praj
 

Dato che non possiamo vivere oggi quel che sarà domani o quel che è stato ieri, rilassiamoci nell'adesso, godendocelo così com'è, in tutta la sua pienezza, ricordando che altro tempo non c'è.
Non indugiamo dunque in una qualche attesa, in qualche altrove mentale, poichè l'essere via da qui ci fa mancare la presenza al momento, il quale vuole danzare con noi, senza altro compagno immaginario.




 
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RACCONTARSI E RACCONTARE BUGIE

Post n°832 pubblicato il 09 Dicembre 2010 da Praj
 
Tag: Bugie

L'attività preferita esercitata da gran parte delle persone è quella di raccontare e raccontarsi bugie e credere convintamente in esse.
Le relazioni umane conseguenti a questo irreale stato di cose è ovviamente l'incomprensione, la confusione, il conflitto.
Non ci sarà rimedio a tale situazione finchè questi individui n...on prenderanno coscienza dell'inganno che vanno perpetuando.
Il problema è che spesso non sono in grado di farlo da soli e che, se anche lo volessero fare, lo farebbero ricorrendo ad altri nella loro stessa condizione.



 
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COMPETIZIONE INSENSATA

Post n°831 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da Praj
 

La competizione con gli altri ha un senso solo se ci migliora fuori non peggiorandoci dentro.
Quando però ci migliora anche dentro, non era una mera competizione, ma autoconoscenza.




 
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LE FOGLIE MORTE DEL DESIDERIO

Post n°830 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da Praj
 

Si possono avere una infinità di desideri, tutti più o meno realizzabili, ma ce n'è uno assolutamente irrealizzabile, impossibile: è il desiderio di non desiderare. L'assenza dei desideri sorge solo con la comprensione che sta alla base del meccanismo desiderante. Solo allora i desideri cadono come foglie morte dall'albero della consapevolezza.




 
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ATTIMI COMPLETI

Post n°829 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da Praj
 

Lo scopo più ambito per me è stato quello di cercare uno stato di coscienza che contemplasse l'assenza di scopi, mete, ambizioni, desideri...
Poi, un giorno, ho compreso che era impossibile, oltre che sbagliato, fare anche di ciò uno scopo... ed ecco che improvvisamente l'ho "raggiunto". Dopodiché ogni momento è divenuto carico di valore indipendentemente da uno scopo. Ogni istante è stato riempito della mia presenza, così come la mia presenza ha celebrato ogni istante. Bello o brutto che fosse.



 
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