Creato da anna_861 il 27/05/2014

MASSA: 1915-1918

MASSA (MS) NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA: MONUMENTI, STORIE, IMMAGINI, RACCONTI

 

 

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MEMORIE DI PIETRA LABORATORIO CUTURI A MASSA

Post n°4 pubblicato il 07 Luglio 2014 da anna_861
Foto di anna_861

Raccogliere testimonianze dirette sul territorio, a proposito della Grande Guerra, è quasi come fare uno scavo archeologico nella memoria delle persone, nella loro vita e nei loro cassetti. Di volta in volta appare uno strato nuovo apparentemente non collegato ad altro.

Ancora più interessante ricercare le tracce di pietra rimaste a memoria di questo passato ormai centenario.

Ci si accorge così che oltre ai più noti  Monumenti ai Caduti esiste una tipologia vasta e varia di manufatti ad essi dedicati insieme ad un intricato movimento più artigianale che artistico, in cui si cimentano ornatisti di varia provenienza e capacità.

Un pò come accadeva nel Medioevo, le maestranze si muovono sul territorio chiamate a produrre ricordi di pietra che a memoria perenne ricordino il sacrificio dei Caduti.

Oltre ai più noti e pubblciizzati concorsi nazionali, comunali o di categoria in cui prevale uno o l'altro artista, è nei laboratori di scultura ed architettura che più si avverte quel fermento creativo destinato alla produzione della maggior parte di epigrafi commemorative, lapidi e monumenti sepolcrali.

Si scopre così che Massa è una fucina in questo senso, favorita dalla comodità di avere a portata di mano la materia prima preferita per questo genere di produzione: il marmo.

La maggior parte dei laboratori presenti in città, lungo il Frigido o alla Zecca, all'attività di segheria e produzione marmette per pavimenti, unisce quella di produzioni artistiche con il vantaggio di poter proporre al committente il materiale più adatto, prelevato direttamente dalle proprie cave.

Ci sono laboratori che si distinguono per le capacità dei propri addettim scultori di professione tenuti a bottega, come il Laboratorio di Clemente Cuturi, in quegli anni ubicato nel Viale della Stazione.

Il Laboratorio Cuturi era già noto ai più perchè nelle sue polverose stanze aveva preso vita la statua di Giuseppe Garibaldi, collocata nel 1906 nell'odierna omonima piazza.

L'opera, su bozzetto di Ezio Ceccarelli scultore nativo di Montecatini Val di Cecina ma naturalizzato fiorentino, fu scolpita da un giovane Fernando Tombesi, praticante del Laboratorio Cuturi.

Negli anni del primo dopoguerra il Laboratorio produsse molte opere dedicate ai Caduti, in particolare una fontana con lapide commemorativa dedicata ai propri addetti mai tornati a casa, ubicata lungo il Viale Stazione, fuori del laboratorio stesso.

Di questa opera, resta oggi la sola lapide, apposta nei pressi della Scuola Media Staffetti.

Con qualche errore di trascrizione, nella lapide vengono ricordati i nomi dei Caduti e il luogo del loro sacrificio.

 

 
 
 
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