Creato da anna_861 il 27/05/2014

MASSA: 1915-1918

MASSA (MS) NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA: MONUMENTI, STORIE, IMMAGINI, RACCONTI

 

 

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DONNE NELLA GRANDE GUERRA

Post n°9 pubblicato il 13 Agosto 2014 da anna_861
 
Foto di anna_861

La Grande Guerra influì senza pari nella condizione sociale della Donna.

Relegata al ruolo subalterno di moglie, madre e privata di ogni possibilità di auto sostentamento, obbligata ad esser mantenuta dal marito, dal padre, dai fratelli, cui veniva assegnata la dote per intero, la donna era costretta ad un ruolo domestico, racchiuso nel cerchio familiare. Eccezione era invece la sorte di alcune donne appartenenti ai ceti sociali più alti.

La grande Guerra mandò in crisi e modificò questo modello sociale e per la prima volta nella storia la donna si trovò ad assolvere compiti e ruoli prettamente maschili.

Fu la necessità di manodopera nei più disparati settori produttivi che costrinse la società di allora ad aprire le porte alle donne che si ritrovarono, operaie, tranviere.

Le donne che non erano mai uscite di casa si ritrovarono a viaggiare, a vivere lontano da casa, a lavorare e guadagnare uno stipendio.

L'immigrazione di manodopera femminile è ampiamente documentata negli anni della Grande Guerra. Nel suo piccolo anche Massa contribuì a questa rivoluzione sociale.

La rivoluzione era però già di fatto iniziata a Forno, sul finire dell'Ottocento, quando alle sorgenti del Frigido fu impiantato un grande stabilimento tessile, il Cotonificio Ligure o Filanda come più spesso lo si definisce. La manodopera fin da subito fu quasi tutta femminile e proprio durante gli anni della Grande Guerra vi fu un ulteriore incremento dovuto alla maggior richiesta di filati utilizzati per la produzione di abbigliamento militare.

Nel 1915, su un totale di 551 operai, 470 erano donne di cui 60 al di sotto dei 16 anni.

Durante gli anni del conflitto diverse furono le operaie che dal piccolo ed attivo paese di Forno, all'interno della Valle del Frigido a MAssa, furono inviate a lavorare in altre manifatture del nord Italia. Alcune erano bambine di 12 anni...

Solo in questi ultimi anni si sono attivate anche in Italia ricerche sul ruolo della donna nella Grande Guerra, ruolo che non fosse quello più noto della crocerossina.

Tra gli ultimi volumi pubblicati ricordo quello di Alessandro Gualtieri, La Grande Guerra delle Donne. Rose nella terra di nessuno, Mattioli, 2012, in cui si fa un'analisi generale del ruolo della donna negli anni del conflitto, dando rilievo ad alcune figure femminili che con la loro opera contribuirono all'emancipazione femminile.

L'altro volume che si occupa di donne è il catalogo omonimo di corredo alla mostra Donne nella Grande Guerra installata dalla Provincia di Gorizia nel 2012, in cui si tenta un'analisi storica generale con l'ausilio di un interessante corredo fotografico.

Ci furono poi altri tentativi di analisi, più introspettivi e sociologici rispetto a queste più recenti ricerche. Una intervista, realizzata negli Anni 70, tra le donne contadine del Trentino e del Veneto, testimoni dirette della Grande Guerra. Da queste interviste traspare una volontà di silenzio su quei tragici momenti della loro vita. Le donne non si raccontano, quasi a voler nascondere tanta bruttezza passata.

E' una storia ancora tutta da scrivere, con la differenza che oggi quelle donne non ci sono più. Chissà se tra quelle donne di Massa che, bambine o nemo, partirono per lavorare alle fabbriche del Nord qualcuna è tornata alla propria casa e ha raccontato ai nipoti la sua storia!!!!

 
 
 
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