Creato da anna_861 il 27/05/2014

MASSA: 1915-1918

MASSA (MS) NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA: MONUMENTI, STORIE, IMMAGINI, RACCONTI

 

 

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COME 100 ANNI FA: DA SPEZIA 1916-BRUXELLES 2016. STRATEGIA DELLA TENSIONE E MERCENARI DELLA MORTE

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La Storia ripete i suoi cicli e cambiando strategie, armi e strumenti ripropone anche nuove guerre.
Tra nuove strategie e nuovi strumenti siamo immersi oggi, 2016, in una guerra nuova che trova molti paralleli con la storia di cento anni fa.
Durante il periodo di neutralità dell'Italia, la rete di spionaggio austriaca, una delle più potenti del mondo di allora e dell'Europa, si era ben infiltrata e radicata in Italia.
Dal momento in cui l'Italia scese in guerra contro l'Impero austro-ungarico, si verificarono diversi inspiegabili incidenti che provocarono la morte di centinaia di persone, tra cui molti civili.
La vecchia compagna Austria, con cui l'Italia aveva intrattenuto rapporti politici, economici e dinastici, aveva infatti tessuto sul territorio nazionale una rete di spie ed infiltrati, arruolando dal più umile ma scaltro contadino, al carabiniere, all'uomo politico, al militare. Era così in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo, pagando bene per i suoi servizi quella moltitudine di persone senza scrupoli ne coscienza, arruolata per creare morte. Ci volle del tempo prima che l'Italia si rendesse conto dei fatti ed iniziasse ad indagare, a collegare, ad intervenire.
Leggendo dei fatti recenti, umanamente abominevoli, accaduti a Bruxelles si trova un triste parallelo con i fatti accaduti circa 100 anni fa.
Il 3 luglio 1916, nello scoppio di un treno carico di esplosivi, in attesa sul Molo Pagliari a Spezia, morirono circa 300 persone, la maggior parte delle quali civili.
"I corpi straziati delle vittime volarono in aria e si appiccarono sulle piante di Viale Bartolomeo, a circa trecento metri di distanza dallo scoppio. Un boato scosse tutta la città, avvolta subito dopo dal denso fumo che si innalzò dal molo squartato".
Ci vollero altri sabotaggi e molto tempo ancora prima che si arrivasse a scoprire la natura dolosa dei fatti e la firma dei sabotatori.
Le indagini partite dopo i  fatti di Spezia portarono nel 1917 alla scoperta di una grande centrale di spionaggio a Zurigo. Un commando di esperti italiani, costituito ad hoc, si introdusse nottetempo nell'edificio che ospitava il Consolato austro-ungarico e che nascondeva la sede centrale dei servizi segreti.
Tra i documenti rinvenuti nella cassaforte, anche le strategie di attacco dei servizi segreti austriaci che avevano studiato a tavolino un preciso piano di intervento in Italia, individuando sul territorio nazionale una mirata serie di obiettivi da colpire, appoggiandosi ai mercenari a servizio della morte.
L'Austria aveva ben progettato di impegnare l'Italia su due fronti: la guerra al Fronte, unita ad una guerra imprevista e coordinata in cui ad azioni puntuali frutto di sabotaggi mirati, seguiva una strategia della tensione provocata dai danni dei sabotaggi e dalle successive azioni aeree che spesso seguivano di pochi giorni i sabotaggi.
Una strategia ben organizzata, a tavolino come si dice, allo scopo di indebolire l'Italia, spingerla alla resa ed, infine, approdare alla sua facile conquista.
Da Spezia 1916 al Bataclan 2015, a Bruxelles 2016 cosa è cambiato?
Esiste una strategia di indebolimento dell'Europa e del mondo occidentale, attuata per obiettivi mirati che sta provocando una tensione di potenza incredibile. La nuova guerra non ha confini, non conosce limiti amministrativi ne limiti geografici, si avvale di forze ben radicate da generazioni nella vecchia Europa e di organizzazioni che non possono essere casuali.
Allora non basta pensare alla difesa,  al compianto di tutte quelle povere vittime.Si dovrebbe lavorare per individuare le radici ed i mandanti di questa nuova guerra. Cosa c'è dietro all'ISIS, chi c'è e soprattutto come sono organizzati. Una organizzazione così efficace come quella messa in scena a Bruxelles, non può essere casuale nè repentina, ha bisogno di appoggi e basi.
Le varie intelligence dovrebbero muoversi super partes,  tutte insieme con un comune obiettivo, perchè lo scenario  che si prospetta suggerisce conseguenze ben più catastrofiche di allora.
E' possibile un'azione comune? oppure sono troppi gli interessi in gioco?
Interessi che l'Europa ha tessuto con gli stati arabi: armi, petrolio e movimentazioni varie con inimaginabili introiti e banche mercenarie.
E poi non dimentichiamo l'occhio USA che da sempre illumina l'Europa ka quale non riesce a guardare con occhi propri.

Qua sotto il link per un articolo di Lucia Annunziata che fa un'analisi dei recenti fatti. Drammatica, ma condivisibile

 

 
 
 
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