Creato da: marcelloongania il 21/02/2006
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Il processo - 2° giorno (II)

Post n°19 pubblicato il 24 Febbraio 2006 da marcelloongania

Venerdì 4 dicembre 1970

Come ieri l'udienza ha inizio con numerosi scontri tra gli avvocati e la presidenza della corte che non manca d'ammonire una volta ancora i sedici difensori; ma queste scaramucce puramente dialettiche passano in seconda linea quando il più importante tra gli imputati, Izko De La Iglesia, si alza improvvisamente in piedi e chiede che gli vengano tolti dalle orecchie i tappi che non gli consentono di ascoltare quanto si dice nell'aula. Il presidente ordina all'imputato di tacere e di sedersi, ma non appena il giudice istruttore riprende la lettura del sommario, Izko e il suo avvocato rinnovano la richiesta al presidente. Anche un'altra imputata ha le orecchie tappate. Un altro avvocato chiede al presidente il perchè di quei tappi nelle orecchie:
"Non devo dare spiegazioni all'avvocato!" Risponde il presidente.
Quindi ordina ai poliziotti di constatare se veramente gli imputati hanno le orecchie tappate ed in tal caso di togliere i tappi. Dai nostri posti in aula possiamo chiaramente osservare come i poliziotti tolgano dalle orecchie di quattro imputati dei tappi di plastica. Il perchè di questi tappi lo veniamo a sapere nell'intervallo dell'udienza.
Gli imputati vengono condotti dal carcere alla sala del tribunale a bordo di un pullman della polizia, blindato. Sono ammanettati con le braccia dietro la schiena, seduti, ognuno con a fianco un poliziotto. Questi poliziotti portano durante tutto il percorso dal carcere al tribunale la maschera antigas sul volto. Vicino ad ognuno di loro, fissata ai montanti dei sedili, una bombola di gas lacrimogeno pronta per l'uso. Prima di salire sul pullman vengono collocati negli orecchi degli imputati i tappi di plastica che hanno suscitato l'incidente. Oggi uno dei poliziotti deve essersi scordato di toglierli ad Izko ed agli altri tre. Questi tappi di plastica dovrebbero avere, a quanto ci dicono, una doppia funzione: quella di impedire ai processati di parlare tra loro in lingua basca, incomprensibile a chi non sia della regione (e non vi sono certamente poliziotti baschi tra quelli che scortano i sedici imputati) e quella di impedire lesioni ai condotti auricolari nel caso che motivi di emergenza obbligassero la forza pubblica all'uso dei gas.
Ma se questa è la versione tecnica che abbiamo raccolto nell'ambito del tribunale, ben altra è quella che ha voluto fornirci qualche ora più tardi un ispettore superiore della polizia spagnola: i tappi di plastica sarebbero serviti per proteggere gli imputati dal mal di mare durante il tragitto quotidiano in pullman, dato che il veicolo usato è un modello soggetto a forti vibrazioni. L'episodio non ha mancato di suscitare, pur nel quadro alquanto tragico di un processo con almeno sei condanne a morte già date per scontate, una certa ilarità.

 
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