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Thin Lizzy

Post n°74 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

I Thin Lizzy sono una Hard Rock band irlandese, formata a Dublino nel 1969, grazie alla mente creativa del gruppo Philip Lynott, bassista e principale compositore del gruppo.
Il critico John Dugan scrive che "come forza creativa del gruppo, Lynott era un compositore più profondo e intelligente di molti del suo genere, preferendo drammi quotidiani popolari di amore e odio, influenzato da Bob Dylan, Bruce Springsteen, e virtualmente da tutta la tradizione letteraria irlandese".

Origini
La loro musica spazia su diversi territori, ma il loro stile è sempre un compatto e agile Hard Rock, permeato di Blues, Folk, Soul e Funk. Qualcuno sostiene che il nome forse deriva da un soprannome dato alla macchina Ford Model T, Tin Lizzie, altri dicono che è un nome di un personaggio preso da un fumetto Dandy(un robot, che ha preso davvero il nome dalla macchina Ford Model T)chiamato Tin Lizzie. Poi la band storpiò leggermente il nome, formato da due parole che nel dialetto irlandese vengono pronunciati allo stesso modo.
Come molti altri gruppi, i Thin Lizzy hanno avuto influenze su altri musicisti. Da molti sono ricordati come una delle prime band nella storia che ha usato in maniera sistematica la doppia armonia delle chitarre soliste, una tecnica sviluppata in contemporanea coi Judas Priest che successivamente ha avuto un largo uso presso band metal, a partire da quelle della New Wave of British Heavy Metal. Ne sono chiari esempi canzoni come Emerald, o Roisin Dubh(Black Rose) - A Rock Legend. Celeberrima ancora oggi la loro hit datata 1976 The Boys are Back in Town, ancora trasmessa dalle stazioni radio e inno delle tifoserie calcistiche inglesi.

Formazione
Durante gli anni la formazione dei Thin Lizzy è cambiata molte volte, ma i membri costanti del gruppo sono stati Philip Lynott(basso e voce) e Brian Downey(percussioni). Ecco la lista dei chitarristi che hanno suonato con la band:

Eric Bell (1970-73)
Gary Moore (1974, 1978-79)
Brian Robertson (1974-78)
Scott Gorham (1974-83)
Snowy White (1980-82)
John Sykes (1982-83)

Discografia

Album studio
Thin Lizzy (1971)
Shades of a Blue Orphanage (1972)
Vagabonds of the Western World (1973)
Nightlife (1974)
Fighting (1975)
Jailbreak (1976)
Johnny the Fox (1976)
Bad Reputation (1977)
Black Rose: A Rock Legend (1979)
Chinatown (1980)
Renegade (1981)
Thunder and Lightning (1983)

Album live
Live and Dangerous (1978)
Life (1983)
Boys Are Back in Town: Live in Australia (1999)
One Night Only [live] (2000)

Compilations
Remembering (1976)
Continuing Saga of Ageing Orphans (1979)
The Adventures of Thin Lizzy (1981)
The Collection (1987)
Dedication: The Very Best of Thin Lizzy (1991)
Thin Lizzy Greatest Hits (2004)

da Wikipedia

 
 
 

Gibson Story    (dal sito ufficiale)

Post n°73 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

La casa odierna delle Gibson elettriche è "Gibson USA," fondata nel 1974 a Nashville specificamente per produrvi le Gibson Les Paul. Anche se l'intera industria ebbe un periodo di calo alla fine degli Anni Settanta, lo spirito d'innovazione è rimasto il cavallo di battaglia di Gibson. Per far fronte a una crescente domanda di modelli d'epoca, Gibson ha rispolverato la sua ricca storia e ha riproposto, nel 1981, la versione dot-neck della ES-335 e la flametop sunburst Les Paul nel 1982. Allo stesso tempo due leggende della chitarra si sono unite a Gibson – B.B.King nel 1980 con il modello Lucille, e Chet Atkins nel 1982 con la sua idea di chitarra acustica solidbody.
Con la chiusura dello stabilimento di Kalamazoo, la sede centrale di Gibson si spostò nel 1984 a Nashville. Nel gennaio del 1986 l'azienda, finanziariamente in crisi, fu salvata da Henry Juszkiewicz e David Berryman. I nuovi proprietari hanno velocemente restituito a Gibson sia la sua reputazione di marchio di qualità sia la sua redditività.

Oggi, le chitarre elettriche Gibson rappresentano sia la storia sia il futuro della chitarra elettrica. I modelli che sono ormai diventati dei classici – come la ES-175, la ES-335, la Flying V, l'Explorer, la Firebird, le SG e le Les Pauls - costituiscono l'eredità della grande forza d'attrazione di Gibson, che abbraccia più di quattro decenni di stili musicali differenti. Lo stretto rapporto fra Gibson e i musicisti si manifesta nei modelli scelti da King, Atkins e dai grandi del jazz Howard Roberts e Herb Ellis, come anche nelle nuove Les Paul personalizzate delle rock star Jimmy Page e Joe Perry. Nel 1994, centenario di Gibson, il nuovo modello Nighthawk ha vinto un premio dell'industria per il miglior design, avviando così un secondo secolo di qualità e innovazione firmati Gibson.

Le prime elettriche di Gibson

Quando Gibson iniziò a lavorare sulle sue prime chitarre elettriche, l'azienda aveva alle spalle una tradizione di qualità e innovazione da mantenere già lunga quarant'anni. La prima chitarra elettrica Gibson non poteva essere altro che la miglior chitarra elettrica che il mondo avesse mai visto.

Nella primavera del 1935 Gibson incaricò il musicista Alvino Rey di assistere gli ingegneri dell'azienda Lyon & Healy di Chicago nello sviluppo di un prototipo di pickup. Più tardi, lo stesso anno, la ricerca si trasferì all'interno di Gibson, dove Walter Fuller, un dipendente dell'azienda, propose il design definitivo. Alla fine del 1935 Gibson introdusse il caratteristico pickup esagonale su un modello lap steel (da suonare in grembo). Il pickup era installato su una chitarra archtop F-hole, denominata ES-150 (ES sta per elettrica spagnola); la prima chitarra di questo modello uscì dagli stabilimenti Gibson di Kalamazoo, Michigan, il 20 maggio 1936.

Il successo della ES-150 era un'arma a doppio taglio: da un lato consacrava Gibson come la principale casa produttrice di chitarre, ma dall'altro costituiva una sfida per Gibson, in quanto essa doveva cercare di superare questo traguardo storico. Dopo una pausa nella produzione durante la Seconda Guerra Mondiale, Gibson fece esattamente questo.

L'era d'oro dell'innovazione

Negli anni che seguirono la Seconda Guerra Mondiale, la chitarra elettrica, si può affermare, raggiunse la maturità e per Gibson si aprì l'era d'oro dell'innovazione. Il pickup P-90, introdotto nel 1946, diede ai chitarristi un nuovo potere e una nuova versatilità. Sotto l'aggressiva leadership del presidente dell'azienda, Ted McCarty, Gibson debuttava, nel 1949, con due idee nuove: con la ES-5, proponeva la prima chitarra con tre pickup, e con la ES-175, la prima chitarra cutaway dal profilo appuntito .

L'avvento della chitarra elettrica solidbody ha posto una nuova sfida per Gibson. Come la ES-150 nel 1936, la prima Gibson elettrica solidbody doveva tenere testa alla tradizione dell'azienda superando allo stesso tempo tutte le altre chitarre dello stesso tipo. Uno strumento con contorni intarsiati, che richiamasse i primi strumenti Orville Gibson di fine ’800 e una finitura in oro significava avere in mano uno strumento di valore eccezionale. Avvalendosi dell'appoggio del più famoso chitarrista del tempo, Gibson introdusse nel 1952 il modello Les Paul. La Les Paul diventò ben presto una famiglia di quattro modelli: la Junior, la Special, la Standard e la Custom diventeranno tutte modelli classici di Gibson. I principali modelli Gibson ostentavano tutti il nuovo ponte di McCarty, il tune-o-matic, introdotto sulle Les Paul Custom nel 1954. Il ponte tune-o-matic è tuttora il ponte standard delle chitarre elettriche Gibson. Nel 1958 McCarty lanciò non una, ma bensì due idee radicali: una chitarra elettrica a corpo vuoto (semihollow) e un gruppo futuristico ed esotico a corpo pieno. La ES-335 fu un successo immediato, in quanto combinava lo stile tradizionale archtop con una costruzione solidbody moderna. La Flying V, l'Explorer e la Moderne dimostrarono di essere alcuni decenni in avanti coi tempi.

Negli Anni Sessanta Gibson continuò la sua avanzata con due ulteriori linee di solidbody ancora più audaci e moderne: i modelli SG del 1961 double cutaway e le Firebirds riverse body del '63. Quando, nel 1965, si concluse l'era McCarty, si erano gettate le basi per tutta una serie di modelli classici che avrebbero accompagnato Gibson per il resto del secolo.

...nella foto Gibson Les Paul Junior Billie Joe Armstrong

 
 
 

Hiram Bullock

Post n°72 pubblicato il 18 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

IN CONCERTO IL PRIMO MARZO al Thunder Road di Codevilla (PV)

(Bio da http://www.hirambullock.com/)

Over the course of his career, from his mid ‘70s run with The Brecker Brothers to his various stints as a “hired gun” for everyone from Gil Evans and David Sanborn to Billy Joel and James Brown, Hiram Bullock earned his reputation as a bona fide guitar hero. But all along, Hiram has also been developing his skills as a singer/songwriter and charismatic live performer. His style is not easily categorized, since his playing is a creative blend of rock, funk, blues, and jazz. It is easy to say, however, that his music is fun !

Hiram Bullock was born in Osaka, Japan and came to America at the age of 2. As a child, he studied piano at the Peabody Conservatory of Music in Baltimore, Maryland, playing his first recital at the age of 6. He learned to play the saxophone at age 11, and began playing the bass guitar in junior high school rock bands as a teenager. He switched to guitar at age 16, admittedly “to meet more girls”. Hiram attended the University of Miami music school, where he studied with Pat Metheny and Jaco Pastorius, and where he met many of the musicians that he would play with throughout his professional career. One of his steady nightclub gigs was with the singer Phyllis Hyman, and this eventually led him to New York.

Almost immediately after arriving in the Big Apple, Hiram’s international career began. He first played with David Sanborn, meeting producer Phil Ramone and playing on many gold and platinum albums. His credits include: The Brecker Brothers, David Sanborn, Paul Simon, Chaka Khan, Pete Townsend, Bob James, Sting, James Brown, Miles Davis, Kenny Loggins, Billy Joel, Barbra Streisand, Burt Bacharach, Roberta Flack, Spyro Gyra, Eric Clapton, Al Green and James Taylor. He has worked with many others; a full discography can be found on the discography page of this website.

Hiram gained a huge following as the barefoot guitar player on Late Night with David Letterman. From the inception of the show until 1984, he was a regular member of the World’s Most Dangerous Band, led by Paul Shaffer. Other television work includes being a member of the house band on Saturday Night Live, and working as the musical director on David Sanborn’s critically acclaimed Night Music show. He was also seen acting the part of a musician in Under Siege (starring Steven Segal); he wrote 6 of the internal songs in the film.

Hiram’s career as a solo artist began in 1983. He has produced all of his albums, which include many of his own songs. His albums span many different genres of music, from the contemporary jazz of “From All Sides” to the rock of “World of Collision”; from the latin-influenced “Carrasco” to the organ-trio jazz of “Late Night Talk”. The style that Hiram’s fans have come to expect in live performances is exemplified by the group-oriented funky rock of “Color Me”, and continued with “Try Livin’ It” and his latest release, “Too Funky 2 Ignore”. He is also known as a dynamic performer, who gives his all for the sake of the show.

 
 
 

Docks and Roll

Post n°71 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Docks Cafè Tortona

Appalosa in concerto

6 aprile 2007

 
 
 

Gary Moore

Post n°70 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Nonostante sia uno dei chitarristi più sottovalutati e meno pienamente apprezzati sia dal punto di vista tecnico che compositivo, Gary Moore è un vero e proprio poliedricissimo genio della “sei/corde” dotato di un gusto eccezionale di un tocco letteralmente bollente. Nato il 4-4-52 a Belfast, Gary si innamora della chitarra grazie all’influenza di Jimi Hendrix, di Eric Clapton e soprattutto di Peter Green, “axe/man” dei grandiosi Fleetwood Mac. Trasferitosi a Dublino nel 1968, Moore si unisce agli Skid Row (quelli di “18&Life” verranno venti anni dopo…) capitanati dal cantante bassista Phil Lynott il quale, però, poco dopo lascia la band per fondare i Thin Lizzy. Gli Skid Row vanno comunque avanti e, di lì a poco, riusciranno ad aprire i concerti proprio dei Fleetwood Mac il cui splendido chitarrista, Green appunto, vende a Moore la propria Les Paul e procura alla band del giovane nord-irlandese un importante contratto discografico. Gli Skid Row fecero uscire il loro debutto omonimo del 1970 ed il successivo “34 hours” del 1971 ma, nonostante tours negli U.S.A. in supporto della Allman Brothers Band e dei Mountain, non riescono a sfondare. L’anno seguente quindi Moore se ne va e, dopo una prima esperienza con i “folk-rockers” Dr. Strangely Strange (“Grindin’ Stone” il nome dell’album in questione), fonda prima la Gary Moore Band e poi, per poco, si unisce agli ormai famosissimi Thin Lizzy del periodo della “mega hit” “Whisky In The Jar”.

Nel 1975 collabora, prima, con Eddie Howell al di lui “Gramaphone Record”, facendo seguire a questa partnership, sempre nel 75, il proprio ingresso nei Colosseum II di John Hiseman, con Neil Murray (basso, più tardi con gli Whitesnake), Don Airey (tastiere, più tardi con i Rainbow e con la Ozzy Osbourne Band) e Mike Stars (voce), iniziando, in tal modo, una triennale fase sperimentale al termine della quale aiuterà i Thin Lizzy durante il loro tour statunitense nel corso del quale i T.L. aprirono per i Queen. Il 1978 fu un anno indubbiamente positivo per Moore il quale collaborò a “Variations” di Andrew Lloyd Webber, a “Moving Home” di Rod Argent e ad “Electric Glide” di Gary Boyle trovando, per di più, anche il tempo per realizzare il proprio secondo solo album intitolato “Back On The Streets”, forte del contributo di Phil Lynott e la cui meravigliosamente malinconica blues ballad “Parisienne Walkaways” (Lynott alla voce) entrò, nel maggio del 1979, nella top ten britannica. Nuovamente al fianco dei Lizzy per il fantastico “Black Rose” (il loro album migliore, quello, cioè, che segna il ritorno della band di Phil alle proprie radici celtico/irlandesi) ma giunto di lì a poco ad una nuova rottura con Lynott nel mezzo di un ennesimo tour nord/americano, Gary lavorò prima con Cozy Powell (Malmsteen Band, fra gli altri, e…R.I.P.) e poi al progetto G/Force: un originale “impasto” di chitarre heavy, melodie jazz e ritornelli pop.

Decisosi finalmente a dedicare maggior spazio alla propria carriera solista, Moore svolta sensibilmente in direzione dell’ hard‘n’heavy trasformando indubbiamente gli anni ’80 nel periodo decisamente migliore della propria vita artistica, giungendo così, non certo casualmente, a costruirsi una rilevante “fan base” tanto in Europa quanto in Giappone (meno lusinghieri, anche se non certo disprezzabili, i risultati ottenuti dall’altro lato dell’Oceano Atlantico) a cominciare dal validissimo “Dirty Fingers”, che tra l’altro annovera fra i propri ranghi una riuscita cover di “Please, Don’t Let Me Be Misunderstood”di Santa Esmeralda e vede Tommy Aldridge alla batteria, Jimmy Bain al basso, Don Airey alle tastiere e l’ex-Ted Nugent Band, ex-Victory ed ex-Humble Pie Charlie Huhn alla voce, seguito a breve scadenza dal live “Gary Moore And Friends.Live At The Marquee”. Unite “estemporaneamente” le proprie forze a quelle di Greg Lake, il Nostro torna sul proprio “sentiero solista” dando alle stampe nell’ordine: l’ottimo e commercialmente fortunato “Corridors Of Power” (Moore alla voce ed alla chitarra, Neil Murray al basso, Ian Paice alla batteria e Tommy Eyre alle tastiere), l’altrettanto riuscito “Victims Of The Future” (un album a base di un “hard‘n’heavy” di classe squisita), il fondamentale live “We Want Moore!” (anche se Bobby Chouinard-ex Billy Squire Band-non è Ian Paice…) ed il gradevolissimo “Run For Cover”.

L’ennesimo ritorno con i Thin Lizzy per “Life/Live” (al quale partecipano tutti gli ex-membri della band) e la nuova collaborazione del 1985 per le tracks “Military Man” e “Out In The Fields” (splendido pezzo anti/militarista, come del resto la appena citata “M.M.”, e giustamente premiato da un notevole successo nel Regno Unito) sembrarono segnare l’altrettanto ennesima riconciliazione con Lynott il quale però, l’anno successivo (1986) cadrà purtroppo vittima di consolidati abusi. Con “Wild Frontier” Gary si ripresenta al grande pubblico all’insegna di un originale hard rock melodico infarcito influenze folk irlandesi, (sentito omaggio a lynott) ed il Malmsteen di “Braveheart” (da “Facin’ The Animal”) ne riprenderà la title/track in modo tanto riuscito quanto evidente. Svolto lodevolmente il proprio “dovere umanitario”con lo splendido assolo per “Let It Be” dei Beatles rifatta dal progetto benefico Ferry Aid (il 6-3-1987, al largo di Zeerbrugge nei Paesi Bassi affondò un traghetto e decine furono le vittime. Al progetto appena citato parteciparono anche: The Alarm, Rick Astley, Bananarama, Kate Bush, Boy George, The Christians, Dr&The Medics, Drum Theatre, Frankie Goes To Hollywood, Go West, Jacki Graham, Imagination, Nick Kamen, Nick Kershaw, Paul King, Mark Knopfler, Paul Mc Cartney, Mel&Kim, Pepsi&Shirlie, Maxi Priest, Suzi Quatro, Mandy Smith, Steve Strange, Taffy, Bonnie Tyler, Kim Wilde, Working Week), il Nostro, coadiuvato da Ozzy Osbourne, dal cantante dei Sisters Of Mercy Andrew Eldricht e da Cozy Powell “dietro le pelli”, sfodera un pregevolissimo album di “mainsteram hard rock”-intitolato “After The War”- e dedica allo scomparso amico, tratta dal disco in questione, la toccante “Blood Of The Emeralds”.

L’ inizio dell’ultima decade dello scorso secolo/millennio coincise con il ritorno di Gary al primo amore, cioè al blues. Nato da un estemporaneo progetto di cover blues messo in piedi con Don Airey (tastiere ed arrangiamento fiati), Andy Pyle (basso), Brian Downey (batteria, ex-Thin Lizzy) l’eccellente album “Still Got The Blues” risultò, di gran lunga, il più venduto capitolo della “Moore-saga” tanto sulla scorta della fortunatissima “title track/singolo apripista/ballad/‘Parisienne Walkaways’ parte seconda” quanto sull’onda del duetto con il leggendario bluesman Albert King per un ottimo remake di “Oh Pretty Woman” di Roy Orbison; senza, però, con ciò dimenticare né l’ispiratissima vena creativa/esecutiva del Nostro né una guest-list formata, fra gli altri, da: Albert Collins, Albert King e George Harrison. Il successivo ed altrettanto pregevole “After Hours” (seguito da “Blues Alive”) proseguì sulla strada di una felicissima fusione di blues e rock per poi lasciar spazio, prima, al super gruppo B.B.M. (Jack Bruce al basso e Ginger Baker alla batteria) e, poi, al “doveroso” e sentitissimo omaggio/tributo a Peter Green (“Blues For Greeny”). Stendendo il classico “velo pietoso” su “Dark Days In Paradise” e su “A Different Beat” (due momenti di poco riuscite sperimentazioni “elettro/non-si-sa-che-cosa”), è bene ricordare come Gary sia rinsavito con “Back To The Blues” (un titolo che è tutto un programma…) e come ultimamente-autunno 2002-abbia virato in direzione di un taglientissimo power/(hard)/rock con l’omonimo debutto del trio Scars accanto a Cass Lewis (basso, ex-Skunk Anansie) ed a Darrin Mooney (batteria, Primal Scream).

 
 
 

20 Febbraio TRIO LAMAL in concerto

Post n°69 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Il 20 Febbraio a partire dalle ore 22.30 il TRIO LAMAL si esibirà allo Zogra livemusicafè di Alessandria in corso Roma 123, proponendo arrangiamenti dei più celebri brani standard e spaziando dal soul al blues, dal funk al jazz…
Questo affiatatissimo trio è composto innanzitutto da un astro nascente tra le più belle voci soul italiane: la giovane e grintosa interprete Laura Tartuferi, ormai riconosciuta come una delle più potenti e personali voci femminili del panorama live piemontese e lombardo.
Seguendo l’ordine indicatoci dall’acronimo, vediamo che all’organo Hammond dei LAMAL c’è un musicista davvero eclettico: Andrea Manuelli. Diplomato in pianoforte, “Manuel” vanta numerosissime collaborazioni artistiche ed è sicuramente uno dei più conosciuti ed apprezzati tastieristi della provincia.
Alla chitarra troviamo il grande Alessandro Balladore il quale, formatosi al Centro Professione Musica, con Steve Grossman (sassofonista di Miles Davis) e altri importanti nomi del jazz italiano, vanta già collaborazioni illustri con artisti come Mogol (Emozioni in Musica), Claudio Capurro e molti altri di enorme rilevanza artistica.
Arrangiamenti originali ed eclettici, ritmiche incisive e assoli graffianti…insieme alla più bella voce femminile“black & blue”della nostra zona … Tre musicisti unici, da non perdere!
L’intero spettacolo del trio LAMAL verrà trasmesso in diretta da Radio Gold, le cui frequenze sono:
• 88.8 per la zona di Alessandria, Tortona, Novi Ligure e Acqui Terme
• 89.1 per la zona di Casale M.to e Valenza

Per informazioni o prenotazioni: zogralivemusic@mac.

articolo apparso su Novionline:

http://www.novionline.net/content/view/4315/2/

 
 
 

Armonia

Post n°68 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

 
 
 

Pulcino

Post n°67 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Tag: altro
Foto di PsychoMusic

 
 
 

PRS Santana Vendesi

Post n°61 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Nera (vedi foto), come nuova, 450 trattabili !

tel. 338-2882490

a.balladore@alice.it

 
 
 

Gibson Chord Finder

Post n°59 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 

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Hats Off to Roy Harper

Post n°58 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Primi Anni
Dopo la prematura morte della madre, a pochi giorni di distanza dalla sua nascita, si trasferisce a Blackpool con il padre e la matrigna, con la quale ebbe presto contrasti a causa della di lei adesione al movimento religioso dei Testimoni di Geova. Il forte sentimento anti-religioso che maturò in questi anni costituirà uno dei temi costanti della sua produzione musicale. All'età di 10 anni, cominciò a suonare musica skiffle insieme al fratello maggiore, David, e ebbe i primi contatti con la musica blues. Abbandonata la scuola all'età di 15 anni, entrò nella Royal Air Force. A causa della sua insofferenza per la rigida disciplina, arrivò ad una crisi nervosa che lo portò a subire la terapia elettroconvulsiva e, successivamente, il congedo. Harper vagabondò per l'Europa, guadagnandosi da vivere come artista di strada, fino al 1964, quando ritornò in Inghilterra e prese la residenza presso il famoso club folk Les Cousins, di Londra.
Anni 60
Il suo primo album, The Sophisticated Beggar, fu registrato nel 1966 dopo che fu notato e scritturato da una piccola etichetta indie, la Strike Records di Peter Richard. La casa discografica CBS Records si rese conto del suo potenziale ed incaricò il produttore Shel Talmy per curare la realizzazione dell'album Come out Fighting Genghis Smith, con la sua traccia "Circle" che dura ben 11 minuti, che segnò un ampliamento notelvole della sua fama oltre il ristretto mondo della musica folk. All'epoca fece un certo scalpore la copertina dell'album, che rappresentava un bambino appena nato con il cordone ombelicale ancora presente.L'album Folkjokeopus (1969) è il complemento del precedente lavoro, con la sua versione di "McGooghan's Blues" della durata di 15 minuti. Sin dal maggio del 1968, Harper aveva iniziato a partecipare con regolarità ad una serie di concerti gratuiti che si tenevano a Londra in Hyde Park. Ciò gli procurò un certo seguito di pubblico nella scena underground londinese. Il suo primo tour negli Stati Uniti seguì l'uscita di Flat Baroque and Berserk nel 1970, che vedeva la partecipazione di The Nice nella traccia "Hell's Angels". Il suono particolare di questo album fu realizzato collegando la chitarra acustica ad un pedale wah-wah. Inoltre questo lavoro segna l'inizio della collaborazione di Harper con la casa discografica Harvest Records.
Anni 70
Dopo il festival di Bath del 1970, i Led Zeppelin scrissero una canzone intitolata "Hats Off to (Roy) Harper", che venne inserita nell'album Led Zeppelin III. Afferma Jimmy Page che il gruppo ammirava la fedeltà e la coerenza di Harper ai suoi principi, senza cedere alle pressioni delle case discografiche. L'apprezzamento reciproco del rispettivo lavoro portò Harper a partecipare frequentemente ai concerti dei Led Zeppelin. Infatti lungo il corso di tutta la decade vi furono collaborazioni reciproche: Harper contribuì all'album Physical Graffiti e comparì nel 1976 nel film The Song Remains the Same.Nel 1971 apparve l'album, acclamato dalla critica, Stormcock, che vede la partecipazione di Jimmy Page alla chitarra (citato come "S. Flavius Mercurius") e con gli arrangiamneti orchestrali di David Bedford. Nel 1972 Harper debuttò come attore nel ruolo di Mike Preston al fianco di Carol White nel film di John Mackenzie, Made. La colonna sonora venne pubblicata l'anno seguente con il titolo di Lifemask. Il successivo lavoro, Valentine, pubblicato il giorno di S.Valentino del 1974, vede ancora la collaborazione di Jimmy Page. In corrispondenza dell'uscita Harper tenne un concerto al Rainbow Theatre di Londra, a cui parteciparono Page, Bedford e Keith Moon. A breve fu pubblicato l'album dal vivo Flashes from the Archives of Oblivion.Tra il 1975 ed il 1978 Harper trascorse lunghi periodi negli Stati Uniti. L'uscita dell'album Wish You Were Here dei Pink Floyd nel 1975 vide Harper come voce solista nella canzone "Have a Cigar". David Gilmour restituì il favore con una apparizione nel successivo album di Harper, HQ, accompagnato da un gruppo riunito per l'occasione chiamato "Trigger" (Chris Spedding alla chitarra, Dave Cochran al basso, e Bill Bruford alla batteria), e con la partecipazione di John Paul Jones dai Led Zeppelin. Il singolo "When an Old Cricketer Leaves the Crease" tratto da quest'album, rimane fino ad oggi il suo miglior successo per numero di vendite. Harper scrisse in collaborazione con Gilmour la canzone "Short and Sweet", che apparve nel primo album solista di quest'ultimo, pubblicato nel 1978.Controversa fu la pubblicazione di Bullinamingvase nel 1977, a causa di un verso della canzone "Watford Gap" dove si criticava la qualità del cibo servito nella stazione di servizio che porta lo stesso nome. Harper fu costretto ad eliminarla dalle copie dell'album pubblicate nel Regno Unito, anche se nelle versioni in vendita negli Stati Uniti, ed anche in una successiva ristampa su CD, era presente. Su questo lavoro compare anche la canzone "One of Those Days in England", che aveva come 'backing vocals' Paul McCartney e Linda McCartney e che divenne una 'Top 40 hit'. Nell'aprile 1978, Harper cominciò a scrivere i testi del nuovo album dei Led Zeppelin insieme a Jimmy Page, ma il progetto venne abbandonato al rientro di Robert Plant dall'anno sabbatico che si era imposto dopo la morte del figlio Karac.
Anni 80
Nel 1980, Harper cantò come 'backing vocal' nella canzone "Breathing", nell'album Never For Ever di Kate Bush.L'album del 1982, Work of Heart, segnò la nascita della etichetta di Harper stesso insieme a Mark Thompson, chiamata Public Records. Durante tutto il 1984 Harper tenne una serie di concerti nel Regno Unito insieme a Jimmy Page, esibendosi con strumentazione acustica in vari festival folk. Insieme pubblicarono nel 1985 Whatever Happened to Jugula?. Il bassista Tony Franklin del gruppo di Harper più tardi si unì a Page nel gruppo The Firm.

Anni 90
Sin dal 1986 le apparizioni pubblica di Harper furono poco frequenti, anche se l'album del 1990 Once lo riportò ad un'altra serie di importanti collaborazioni (David Gilmour e Kate Bush).Dopo la fine del suo matrimonio nel 1992, Harper compose l'album Death or Glory?. Nel 1995 cantò nell'album The Edges of Twilight dei The Tea Party, ed anche nella canzone "Time" presente nel loro CD multimedia del 1996, Alhambra. Nel 1998 Harper pubblicò The Dream Society, un 'concept album' basato sulla sua vita, ed in particolar modo, la sua gioventù. Il cantante dei Jethro Tull, Ian Anderson collaborò, suonando il flauto, nella canzone "These Fifty Years".
Lavori recenti
L'album del 2000, The Green Man è stato un lavoro completamente acustico, con l'aiuto di Jeff Martin dei The Tea Party alla chitarra ed altri strumenti.Nel giugno 2001 Harper celebrò il suo sessantesimo compleanno con un concerto alla Royal Festival Hall di Londra, con la partecipazione di molti ospiti. Una registrazione del concerto fu pubblicata in un doppio CD. Nel 2003, Harper ha pubblicato The Passions of Great Fortune, un libro in grande formato contenente i testi delle canzoni scritte fino a quel momento, corredate danumerose fotografie e commenti. Nell'aprile 2005 è uscito un singolo, The Death of God. Questa canzone di 13 minuti è una critica all' intervento armato in Iraq e vede la partecipazione del chitarrista Matt Churchill, che accompagna Harper anche nelle sue esibizioni dal vivo. Nel maggio 2005 è uscito l'ultimo lavoro, Counter Culture, un doppio CD che raccoglie le canzoni di 35 anni di carriera.

da Wikipedia.

(nella foto Roy e Robert Plant)

 
 
 

Wikipedia - Chitarristi

Post n°57 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 

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Wes Montgomery

Post n°56 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

John Leslie "Wes" Montgomery (Indianapolis, 6 marzo 1923 - 15 giugno 1968) era un chitarrista jazz americano. Cresciuto con i due fratelli Buddy e Monk che inzieranno presto a suonare uno il piano e l'altro il contrabbasso, all'età di 19 anni ha la "folgorazione" ascoltando un brano del chitarrista Charlie Christian. Da quel momento la chitarra diventa la sua ossessione: compra un amplificatore e una chitarra e inizia a studiare da solo quelle linee melodiche copiate dai dischi di Christian. Nel frattempo si sposa, ha dei figli, lavora come saldatore in una piccola officina di Indianapolis, ma tornato a casa dal lavoro passa intere notti con la chitarra in mano. A seguito di lamentele dei vicini, Wes decide di abbandonare il plettro e di suonare con il pollice, ottenendo un suono più morbido e ovattato. Questa decisione crea il suono unico e irripetibile "alla Wes", un suono che, in seguito, intere generazioni di chitarristi cercheranno di imitare. Una sera d'estate, il proprietario di un piccolo bar di Indianapolis passa davanti alla casa di Montgomery e sente la sua chitarra suonare. Wes conosceva ormai a memoria tutti i solisti di Christian e viene ingaggiato per fare serate musicali nei week-end. Da lì in poi inizia la carriera musicale di Montgomery che lo porterà in tournée con Lionel Hampton negli anni '50 e a incidere il suo primo disco con la Pacific Jazz all'età di 34 anni. Il suono della chitarra di Montgomery arriva alle orecchie di Cannonball Adderley che lo contatta e lo convince ad incidere per l'etichetta Riverside, una delle più prestigiose dell'epoca per la musica jazz. Nel 1960 viene eletto The Best Jazz Newcomer dalla prestigiosa rivista Down Beat e Billboard (la bibbia musicale di quei tempi) lo nomina The Most Promising Jazz Instrumentalist dell'anno. Nel 1965 forma un trio con Wynton Kelly al piano incidendo uno storico album dal vivo: Smokin' at the Half-Note. La sua popolarità dilaga in tutti gli Stati Uniti, le sua interpretazioni di brani come Round Midnight, Fly me to the moon, My favorite things diventano ben presto paradigmi musicali e gioielli jazzistici di grande spessore. Il suo modo di suonare fa impazzire tutti i critici musicali jazz, compresi quelli più ostici e duri. La sua tecnica del suono a ottave diventa un caposaldo nella chitarra jazz.All'età di 45 anni, durante la registrazione del suo 23° album, Wes Montgomery muore per un attacco cardiaco lasciando la moglie e 7 figli. La sua musica ha influenzato chitarristi come George Benson, Larry Carlton, Lee Ritenour, Pat Metheny e ancora oggi il suo stile viene insegnato nelle più importanti scuole di jazz internazionali.

 
 
 

Charlie Christian

Post n°55 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Sebbene già altri chitarristi avessero suonato chitarre amplificate prima di lui, fu da Charlie Christian in poi che la chitarra elettrica fu presa sul serio. Christian creò lo stile della chitarra elettrica melodica solista, ponendo lo strumento sullo stesso piano del sax, della tromba, del clario e degli altri solisti nel jazz. Combinò inoltre uno stile ritmico-percussivo con strutture di accordi aumentati e diminuiti inaugurando ciò che lui e altri innovatori chiamarono jazz “moderno”, benché il genere sia diventato noto con il nome di “bop” o "bebop”. Charles Chnistian nacque a Dallas (Texas) nel 1919, secondo alcuni nei 1916. Suo padre era un cantante-chitarrista e si ritiene che tutti e quattro i suoi fratelli suonassero strumenti musicali. La famiglia Christian si trasferi in Oklahoma quando Charlie aveva appena 2 anni. I suoi interessi musicali si manifestarono quando iniziò a suonare la tromba all'età di 12 anni, ma studiò anche chitarra acustica, piano e contrabbasso. E fu proprio come contrabbassista che ebbe il suo primo ingaggio da professionista, con la band di Alphonso Trent, nel 1934. Suonò poi in numerose altre orchestre, finché entrò in contatto con Eddie Durham, nel 1937. Durham era arrangiatore, trombonista e “pioniere” della chitarra elettrica nell'orchestra di Count Basie. Christian era rimasto molto colpito dal lavoro di Durham sulla chitarra elettrica, e anche da quello di Floyd Smith sulla sua hawaiana amplificata. Quando incontrò Durham, lo subissò di domande sulla sua tecnica chitarristica. A quel tempo, Christian non possedeva una chitarra e, quando Durham gli disse di procurarsene una, non poté far di meglio che prendersi una chitarnina da 5 dollari, del tutto rudimentale. Durham fu divertito dalla rozzezza dello strumento, ma anche colpito dall'insaziabile brama di apprendere di Chìistian e dalla sua rapidità nell'assimilare tutto ciò che gli veniva mostrato. Nel 1938, Christian riusci a comprarsi una “Electric Spanish” Gibson ES-150 che molto probabilmente usava con un amplificatore Gibson. Si trattava della prima chitarra in commercio completa di pick-up magnetico. Finalmente equipaggiato, tornò all'orchestra di Al Trent. stavolta come chitarrista, suscitando nel pubblico e nei colleghi sorpresa ed ammirazione. Altri chitarristi non ultimo Django Reinhardt padroneggiavano la chitarra acustica come voce solista, ma era la prima volta che ciò accadeva per la chitarra elettrica. Chnistian era diventato una specie di eroe locale quando fu scoperto dall'influente impresario jazzistico John Hammond. Lo incontrò per la prima volta mentre Hammond stava andando sulla costa occidentale per registrare esecuzioni del clarinettista e direttore Benny Goodman. Hammond fu accolto all'aeroporto dall'intero gruppo (tranne Charlie). Al Ritz incontrò Christian, con un cappello enorme in testa e un completo verde smeraldo. Ad ogni modo, non appena il gruppo cominciò a suonare. Hammond capi che si trattava di qualcosa di davvero speciale. Christian sfoderò un flusso pressoche infinito di idee e di invenzioni musicali, in uno stile assolutamente rivoluzionario per la chitarra elettrica. Hammond ritenne che Christian sarebbe stato perfetto per il piccolo gruppo jazz di Benny Goodman e lo mandò in volo in California per un'audizione. Ma Goodman non mostrò interesse per Christian. Hammond allora introdusse di soppiatto sul palco un amplificatore per chitarra.Quando il gruppo fu pronto per l'esibizione, anche Christian sali sul palco. Goodman, anche se adirato, fu costretto a lasciargli suonare almeno un pezzo. Tre quarti d'ora dopo, il gruppo concluse l'esecuzione, accolta dalla più grande ovazione che Hammond avesse mai visto tributare a un gruppo di Goodman. Quella stessa sera, il quintetto del maestro divenne un sestetto. Christian rimase con Goodman fino alla sua morte, meno di due anni più tardi. Tuttavia, dopo aver suonato con Goodman. la sera, si recava spesso al Minton's Playhouse, un jazz club di Harlem. Là suonava per ore con musicisti del calibro di Dizzy Gillespie, Thelonius Monk e Charlie Bird Parker, con lui considerati i fondatori del bebop; ma Christian ne è considerato il padre spirituale. Nel luglio 1941, dopo due annidi intensa attività, in cui fu registrata la maggior parte dei suoi pezzi piu famosi, ebbe un collasso e fu ricoverato al Bellevue Hospital di New York, per tubercolosi. Al principio del 1942, mentre si trovava al Seaview Hospital di Staten lsland e sembrava riprendersi, fu colpito da una polmonite e mori, il 2 marzo.

 
 
 

Venerdì 26 gennaio

Post n°54 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
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Appaloosa in concerto al Cowboy's Guest Ranch

www.appaloosa-band.it

www.cowboys.it

 
 
 

Caricatura 2006

Post n°52 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
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Raffa

 
 
 

Collage 2005

Post n°51 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
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Appaloosa

 
 
 

Articolo Appaloosa

Post n°50 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
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Rivista "Stelle del Palco" (2005)

 
 
 

Tra Musica & Psicologia

Post n°49 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Chi è PsychoMusic:

Raffaele (aka ZoSo, aka PsychoMusic) per tutta l’adolescenza milita in vari gruppi rock del novese e dell’alessandrino suonando un po’ dovunque. Autodidatta e poi allievo di Pierangelo Fornaro e successivamente di Fabio Marengo (Centro di Musica Moderna), si ricordano le sue partecipazioni live con lo stesso Marengo al teatro Macallè, nella Toyboys Blues Band (con cui vince il concorso delle bands al Planet Rock) e nei Rockinside (cover di classici hard-rock & heavy metal). Viene infine chiamato ad affiancare Beppe Amato (chitarrista di Pierangelo Bertoli e turnista) in una embrionale line-up di quelli che diverranno poi non soltanto i nuovi Appaloosa, ma anche i suoi nuovi amici e compagni di viaggio.

Gli Appaloosa sono: Fabrizio Palmazio (voce), Massimo Grecchi (batteria, percussioni, cori), Alberto Penza (tastiere, cori), Roberto Zucconi (basso), Alessandro Balladore & Raffaele Merlo (chitarre).

 

Riassunti & Appunti di Psicologia:

Ispirato da un'ormai ben nota e fortunatamente diffusa "filosofia cybernautica" di condivisione dei saperi, ho pubblicato una serie di appunti, riassunti e lucidi di psicologia. La maggior parte di questo materiale mi è stato di grande aiuto nella preparazione di diversi esami alla Facoltà di Psicologia dell'Università degli Studi di Torino. Intendo condividere ognuno di questi titoli gratuitamente e disinteressatamente, nella semplice speranza che essi possano "girare sul web" per servire ad altri. Qualora non riusciste a trovare su questo blog ciò che state cercando (è un work in progress), vi inviterei a mandarmi una mail o a visitare l'utilissimo (e gratuito) sito da cui peraltro molti di questi riassunti provengono: Obiettivo Psicologia. I vostri contributi sono preziosi e ben accetti: qualora aveste sul PC altro materiale di psicologia, vi pregherei di inviarmelo affinché questo blog possa crescere ed essere utile ad un maggior numero di colleghi. Sarebbe inoltre molto interessante avere da voi, come semplici commenti alle pubblicazioni che potete scaricare da questo blog, le vostre soggettive impressioni su docenti, esami, manuali ecc.Vorrei infine ringraziare tutti coloro che mia hanno gentilmente passato del materiale: Antonio, Sara, Isa, Elena, Michela...e altri ancora incontrati magari agli esami o nelle sale studio...di cui purtroppo non ricordo il nome.

 

Lista del Materiale di Psicologia

N.B.: Per ragioni tecniche tutto il materiale fino ad ora pubblicato

è reperibile al Vecchio Blog di PsychoMusic

Neuropsicologia Clinica (Geminiani)

Trauma Cranico (Zettin)

Appunti & Lucidi del corso (alcuni word altri pdf)

Capitoli Fondamentali dei Manuali Berti-Lavadas & mcCarthy Warrington (alcuni word altri pdf)

 

Psicologia Clinica (Borgogno)

Gli Indipendenti nella Psicologia Britannica (Borgogno)

La catastrofe e i suoi simboli (Borgogno)

La Partecipazione Affettiva dell'Analista (Borgogno)

Miss Alice M e il suo Drago (Little)

Psicoanalisi Come Percorso (Borgogno)

 

Psicologia di Comunità (Amerio)

Domande degli scritti

Psicologia di Comunità (Amerio)

 

Psicopatologia Generale (Veglia)

La dimensione Interpersonale della Coscienza (Liotti)

Schemino DSM

Una Base Sicura (Bowlby) pdf

 

Psicologia Dinamica II (Bal Filoramo)

Atti dei Seminari di Govone (Bal)

Immagine e Fotografia (Peluffo)

La Perdita della Madre (Bowlby) pdf

La Relazione Incestuosa (Bal) pdf

 

Psichiatria (Furlan)

Lucidi del Corso (Schizofrenia, Alcolismo, Psicopatologia ecc.) pdf

Psichiatria Psicodinamica (Furlan)

 

Psicodiagnostica I & II (Freilone, Valente-Torre)

Appunti del Corso di Freilone (2001-2002)

La Pratica del Rorschach (Nina Rausch) pdf

Lucidi, Protocolli, Corso Siglatura Rorschach, Schemi Psicopato ecc. (alcuni word altri pdf)

Tavole Rorschach a Colori (jpeg)

 

Psicologia Sociale (Amerio)

Psicologia Sociale (Amerio)

Tesina (Influenza Minoritaria)

 

Tecniche di Ricerca Psicologica & Analisi dei Dati (Zuffranieri ecc.)

Appunti del Corso

Metodologia e Tecniche della Ricerca Sociale (Corbetta)

 

Teorie e Tecniche del Colloquio Psicologico (Capello)

Alcuni Colloqui

Dal Colloquio al Testo (Capello)

Il Sé e l'Altro nella Scrittura Autobiografica (Capello)

Tecnica del Colloquio (Semi)

Testi Contesti Pretesti (Capello,D'Ambrosio,Tesio)

 

 
 
 

Prontuario Accordi

Post n°48 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da PsychoMusic
 
Foto di PsychoMusic

Schema Rapido

 
 
 
 
 

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