Creato da PuraComeAcqua il 15/01/2012

PuraComeAcqua

Pezzi di me raccontati in un bagaglio di emozioni...reali ed irreali

 

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Il vecchio orologio...

Post n°15 pubblicato il 28 Maggio 2012 da PuraComeAcqua

 

...E stanca faccio ritorno alla mia dimora, osservo il comò con sopra l'abatjour ed il vecchio orologio, mi soffermo un attimo e penso a quanta strada deve aver fatto per arrivare sino a me, chissà di chi era, chissà da dove viene, quale proprietario ha avuto?
Il vecchio orologio era li è sempre stato li,ormai da anni è li...eppure solo ora mi accorgo di lui, lui che ad ogni mio rincasare ricorda che ore sono e scandisce per me le ore ed i minuti con il suo suono leggero ed antico...quella piccola pendola che scandisce il passare del tempo, mi fisso resto ferma ad osservare il suo movimento e nella mente scorrono pensieri e ricordi, si susseguono storie nella mia memoria, storie di orologi e pendole rintocchi interminabili...angusti a loro modo...ed osservo, resto ferma, immobile...ma cosa c'era di così sorprendentemente interessante da non accorgermene prima?
Con lenti movimenti, quasi per non  disturbare i suoi rintocchi, tolgo le scarpe, poggio le chiavi di casa accanto ad esso, come di consueto...osservo, le lancette girano lente, la mia mente vaga, attraversa un mondo incantato, fatto di orologi e di rintocchi...ho fame, non mi muovo, osservo, cosa attirava la mia attenzione?
Resto ferma, barcollo un po', sono stanca...ho fame, il duro lavoro della giornata mi aveva messo "ko" il sordo rumore del mio stomaco mi infastidisce....mi distrae, resto ferma, osservo.
Scorre il tempo, scorre la vita...la mia vita, scorrevano i minuti i miei minuti, resto ferma...lo osservo, ho fame.

                                   

Prologo

Un giorno girando per botteghe antiche mi soffermai davanti ad una vetrina e lo vidi...usato ma ad un prezzo non molto economico, era il mio preferito e sapevo mi sarebbe piaciuto così tanto, da metterlo proprio all'entrata sul comò regalatomi da mia nonna...era li sembrava dirmi "prendi me, non guardare i miei fratelli, non valgono nulla, io ti terrò compagnia...vedrai", pensai fossi matta, addirittura sentivo la voce dell'orologio...e come una sorta di alice nel paese delle meraviglie con occhi increduli su di esso lo acquistai come sotto un incantesimo; urlai sottovoce a me stessa, ma stavo impazendo o cosa?
A quanto pare il mio amico si dette subito da fare imponendo la sua personalità; un orologio con una personalità, alquanto bizzarra l'idea ma credo fu così che la interpretai.
Non ricordo cosa dissi al proprietario della bottega, ma una cosa la ricordo limpidamente come fosse ora, chiesi dove era un bagno e mi venne da sorridere ed imbarazzata mi ci recai, ricordo uno specchio grandissimo in quel bagno così piccolo faceva la sua bella figura....ma a cosa serviva uno specchio di tali dimensioni in un luogo stretto e lungo? Mi specchiai e la mia immagine riflessa sembrava più bella che mai, pensai fosse uno specchio magico per avermi rimandato una figura eccellente...non c'è che dire!
Mi soffermai davanti allo specchio per più di cinque minuti e spettinandomi un po' provavo facce strane, ma perchè lo stavo facendo? quale strana combinazione di follia stava passando nella mia mente? non sono solitamente abituata a soffermarmi davanti a specchi ma soprattutto non mi piace sostarvi più di qualche secondo.
Ma allora cosa stava accadendo? Che fosse una bottega magica quella? Non so perchè ma sentivo intorno a me una pace meravigliosa, un insieme di serenità e benessere mai provato prima...scossi la testa e mi ripresi, tornai dall'omino che stava impacchiettando il mio orologio e chiedendomi se avessi acquistato altro mi guardò in modo strano come a carpire qualche mio segreto....oppure aveva visto lo specchio dall'altra parte?
Ricordo che era una giornata piovosa e alquanto grigia, vi era un atmosfera particolare, sembrava fatta apposta per acquisti d'epoca, come d'epoca sembrava tutto il paesaggio intorno a me, eppure era la città nella quale vivevo ed ogni giorno vedevo uguale, ma quel giorno no, non fu così.

Non aprii l'ombrello per ripararmi, mi bagnai come in una vasca piena d'acqua e la sensazione fu meravigliosa, ad un tratto pensai che l'orologio si sarebbe rovinato sotto tutto quello scrosciare d'acqua, così entrai in un bar ed ordinai un caffè, non mi andava affatto, ma dovevo pur controllare in che stato era il mio "amico", così riparati e al calduccio ci siamo scambiati uno sguardo di intesa...era tutto a posto, sembrava farmi l'occhiolino e rassicurarmi che non aveva subito alcun danno, guardando nel piccolo pacco che lo conteneva mi accorsi di una piccola chiave, come mai non l'avevo vista prima? sicuramente deve averla messa l'omino della bottega quando ero in bagno e non me ne aveva fatto cenno...
Richiusi il pacchetto e sorseggiai il mio caffè, era buono e profumato, presi la tazzina e mi diressi verso un tavolino, mi sedetti alcuni istanti per terminare il mio caffè, mi accorsi di un giornale lasciato li chissà da chi e sbirciai carpendo qualche notizia....non mi interessava più di tanto, ma allora perchè allungai il collo e lo lessi?

Uscii...ehi signora...ehi signora......gridò il ragazzo del bar, ha dimenticato questo sul tavolo, mi guardò in modo strano....ma perchè mi chiesi, mi stava osservando in quel modo? Non mi fu chiaro, ma non detti peso alla cosa.
Pioveva ancora...con passo sostenuto mi diressi verso la bottega del pane e acquistai due baguettes, mi sarebbe piaciuto fermarmi ancora in quel posto così profumato di lievito, ma sapevo che dovevo rincasare...era tardi e a dire il vero avevo anche appetito.
Abbassando lo sguardo mi accorsi che il pacchetto contenente l'orologio si era aperto e con una mossa fulminea lo chiusi, non guardai se era tutto a posto, sapevo con certezza che era così!
Accelerai il passo, qualcosa destò il mio interesse, una vetrina con abiti strani, con disegni retrò...erano meravigliosi, entrai, inconsapevole del fatto che di li a poco ne avrei acquistato uno.
Quale desidera provare signora? Quello li, quello con disegni damascati, tenui e ben disegnati...era stupendo e indosso faceva una bella figura, mi slanciava e assottigliava il mio punto vita, era un incanto...lo acquistai senza pensarci un solo istante.
Uscii soddisfatta, improvvisamente mi accorsi di aver dimenticato il pacchetto contenente il mio "amico", tornai indietro e affannosamente chiesi se per caso era stato trovato, nel camerino dove avevo provato il mio abito, un pacchetto, la commessa del negozio gentilmente me lo porse.
E così fu la seconda volta che dimenticai l'orologio....ma se avevo così tanta voglia di averlo in casa, perchè lo stavo dimenticando nei luoghi dove avevo messo piede? Feci questa domanda tra me e me, ma non trovai una risposta soddisfacente, così scuotendo la testa mi convinsi che poteva accadere quando si è impegnati e attratti da qualcos'altro....mera consolazione!

Stava facendo buio, il tempo era trascorso senza che nemmeno me ne accorgessi, era piacevole osservare le prime luci della città accendersi, i lampioni iniziavano ad illuminare le parti delle strade più buie, mi fermai qualche secondo davanti ad un edicola, guardando qua e la mi accorsi che non c'era nulla che potesse attirare la mia attenzione e così proseguii verso casa.....
L'orologio.....l'orologio....caspita, stavo dimenticando che era con me, ma perchè mi dimentico sempre del mio "amico"?
che strano.
Ecco che ricomincia a piovere, accelerando il passo mi dirigo verso un negozietto che avevo in mente di visitare giorni prima, per acquistare una specie di vaso dalla forma di alzatina contenente della frutta finta...pensai stesse bene accanto all'abatjour e all'orologio, così lo presi...avevo arredato il mio comò.

Pensai che forse era meglio non divagare troppo ancora, ma tornare sui miei passi, quelli che mi avrebbero condotta a casa, e così fù. Uno scroscio violento mi sorprese mentre attraversavo la strada per dirigermi all'altro lato, tentai in tutti i modi, non avendo l'ombrello, di riparare i miei acquisti, ma purtroppo si bagnarono moltissimo, speravo in minimi danni e così fù...non si era rovinato nulla, tirai un sospiro di sollievo.

Mancavano pochi passi e sarei arrivata a casa. Ecco che finalmente prendo le scale e mi dirigo verso la porta del mio appartamento, inserisco la chiave nella toppa, giro e apro, eccolo lì il mio adorato comò che attendeva altri due ospiti a far compagnia all'abatjour, che con la sua flebile luce faceva intravedere la finestra dietro al mobile; ero soddisfatta e mi apprestai a scartare il primo pacchetto, quello contenente il mio "amico"...eccoti, finalmente libero, la piccola chiave sul fondo del pacco doveva servire per la carica, e così fù, lo caricai ed il suo meccaniscmo iniziò a funzionare, che meraviglia, un antico orologio che scandiva le ore, era stato da sempre il mio sogno ed ora ne avevo uno, lo osservai a lungo attendendo lo scoccare della prima ora......ding...ding...ding, un piccolo suono ne uscii, era incantevole, sembrava oservarmi e chiedermi se gradissi la sua musica, quasi risposi, mi ripresi dandomi un contegno....
Aprii l'altro pacco, dove c'era il piccolo vaso con la frutta, lo posai delicatamente sul comò, stava proprio bene accanto agli altri due elementi facenti parte dello stesso mobile.

                                 

                                                                   
Certo, stavo fissando il mio vecchio "amico" ed il rumore del mio stomaco mi infastidiva....avevo fame, non riuscivo a muovermi, non riuscivo a toglier gli occhi di dosso al mio comò ero stanca il lavoro mi aveva atterrita, scalza ed affamata resto lì, a contemplar gli oggetti, il mio sguardo volge verso la cucina....ho fame, non riesco a muovermi, sono stanca, ma il mio "amico" mi tiene compagnia e scandisce un'altra ora.

                                                                                                         

 

                                                                                                        

 

 
 
 
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