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STARE FERMO
Post n°564 pubblicato il 27 Luglio 2009 da franz321974
Nel vento che ascoltavo camminavo e nel giorno che sapeva di un dare non compreso ventilavo l'idea di andare avanti se pur la meta era lontana. Brillava nel cielo una stella forse straniera davanti un gruppo di soldati, una bandiera, il simbolo, un coltello che spaccava la madre terra. Nel paese che incontravo una dama straniera mai veduta, mi diede dell’acqua e un coltello, dicendomi “stai attento alla tigre che si nasconde nella giungla”. Tra gli alberi vidi due occhi grandi che brillavano, la belva con un balzo mi veniva incontro e io con il mio pugnale rimanevo fermo, ricordandomi della musica. La tigre prima di aggredirmi si era trasformata in una colomba, rubandomi il coltello e volo via. Dopo tal evento scavavo una buca e in terra piantai un bastone ricordandomi che il cuore non aveva paura di stare fermo, guardando la paura con il coltello che taglia se stesso per essere se stesso, di fronte alla vita, con il suo istinto animale.
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