Quel poco da dire

CONTA SOLO VINCERE?

"Voglio vincere!", disse l'atleta.

"Certo, lo capisco, e faremo tutto quello che possiamo fare perché tu ci riesca", replicò il suo allenatore.

"Non mi basta. Non mi accontento di partecipare, per me conta solo vincere, a tutti i costi. Devi inventarti qualcosa, un trucco, un imbroglio, ma fammi vincere".

"Vedi, vincere a qualsiasi prezzo è come il bambino che gioca a scacchi da solo e comunque imbroglia. Vince comunque, ma dentro sa che non è vera vittoria. E non impara a giocare. Quello che vinci è ciò che veramente hai meritato. Il resto non ti appaga mai".

COMPAGNIA… ETERNA!

Ogni sabato Elsa andava al cimitero a trovare il marito Anselmo, scomparso anni prima. Era un'abitudine e una necessità.

Quel giorno, mentre sistemava i fiori, sentì una voce dietro di lei.

"Lei sì che lo amava!"

Una figura eterea di uomo la guardava commosso.

"Mia moglie non è mai venuta, nessuno lo ha fatto, per questo ora vago senza pace!"

"Oh, poverino, mi racconti."

"Dopo 50 anni di abbandono ho cominciato a uscire e a cercare qualcuno che mi facesse compagnia".

Così Rodolfo iniziò il racconto e per i sabati successivi ebbe sempre una visita anche per sé.

PROCREAZIONE PROGRAMMATA

Da svariati anni ormai sul pianeta Terra le nascite erano regolate e gestite dalla programmazione computerizzata. I bambini venivano generati direttamente nelle culle-incubatrici della Casa della procreazione. Il sesso era sostanzialmente bandito e nessuno avrebbe pensato di mettere al mondo figli con i vecchi sistemi. Tanti non sapevano nemmeno più come si facesse una volta.

Alba, leggendo dei vecchi libri che le aveva lasciato la sua tutrice, aveva studiato il passato, per curiosità. Quando cominciò ad avere delle nausee, capì di cosa si trattasse. Arturo le chiese terrorizzato cosa avrebbero fatto.

“Ridaremo spazio all’essere umano”, rispose lei sorridendo.

“L’IMPORTANTE È VINCERE!”

Quando il ragazzo gli chiese di trovargli qualcosa che lo facesse diventare più veloce, il preparatore glielo negò.

“Ma non capisci? Loro vanno più forte, ho bisogno di qualcosa che mi faccia correre di più!”

“Io lo capisco, ma non ti aiuterò a imbrogliare! Devi fare il tuo meglio”.

“Partecipare non serve a niente. Viene ricordato solo chi vince!”

“Può darsi, ma chi ti ama sa lo sforzo che hai fatto, l’impegno che ci hai messo, come lo sai tu: tu preferisci essere ricordato da chi non ti conosce o essere amato da chi sa chi sei?”.

SCORCIATOIE

Faticosamente la vecchina aveva raggiunto il marciapiede opposto. Quando si girò per vedere il percorso fatto, un ragazzo pensò di aiutarla ad attraversare, riportandola quasi di peso al punto di partenza.

Con pazienza la donna, barcollando e stentando, riattraversò, senza che nessuno la aiutasse, mentre mancò poco che un’auto l’investisse.

Appena raggiunto il marciapiede, una giovane donna, vedendola perdere l’equilibrio, la sospinse a riattraversare nuovamente, nella direzione sbagliata!

La vecchina fece finta di svenire, così fu chiamata immediatamente un’ambulanza. L’ingresso del pronto soccorso era accanto al suo portone di casa, e pensò che quello fosse l’unico modo di arrivarci!