Quel poco da dire

FORMICHE!

Aveva avuto il garage invaso dalle formiche. Erano entrate nell’auto, in un parcheggio in campagna; da un albero si erano infilate nel cofano del motore, e lì avevano prosperato.

Aveva acquistato le trappole per formiche, contenenti un cibo appetitoso, ma velenoso, per debellarle, ma erano sembrate resistenti.

Un po’ di tempo dopo un problema analogo gli si presentò in cucina. Pensò di utilizzare una di quelle trappole, tanto nel garage erano inutili. Non si accorse però che nella scatolina era rimasta una formica che si stava nutrendo.

Quando posizionò la “trappola” in casa, la formica immune “contagiò” le altre…

SUD

Si partiva quasi sempre col buio. Si sfruttava il fresco, quando l’aria condizionata era inimmaginabile e le automobili ogni tanto lesi dovevano fermare a raffreddare un poco. Mia madre ci preparava un giaciglio sul sedile posteriore, e mio fratello ed io proseguivamo il sonno iniziato la sera prima, mentre mio padre tentava di macinare chilometri prima che il caldo o i malori dei figli diventassero rallentamenti inopportuni. Un po’ di autostrada, uscendo dalla città, e poi strade tortuose per arrivare in paesi lontani, dove nonni, zii e cugini attendevano per un’estate in famiglia, con strilli, corse e grandi tavolate.

PAROLACCE

Ho frequentato le elementari dalle suore. Dopo pranzo andavamo in giardino a giocare per una pausa.

Io ero un bimbo un po’ irrequieto. Una mattina dovevo aver combinato qualcosa; così, per punizione, dopo mangiato dovetti rimanere dentro a fare i compiti. Due compagni passarono in classe e io feci un commento sulla mia situazione, dicendo una parolaccia. I due pensarono bene di riferirlo alla suora, senza ovviamente pronunciarla. Così lei al ritorno mi costrinse a scrivere cosa avevo detto.

A parte la vergogna del momento, la cosa più difficile era capire come scriverla: Va a fan…, vafan…, và affan…

GRANDE MAGO! 2

«Come fa il grande mago bulgaro Kostantinov a incantare il pubblico?»

«Io sempre dà emozione, sì? Cattura attenzione, crea atmosfera. Poi inizia trucco.»

«Ma come fa a riuscire sempre il trucco?»

«Io punta soprattutto su bambini, sì? Loro più sensibili, più desiderosi di magia. Io chiama bambino su palco, faccio partecipe gioco, e poi davanti lui eseguo numero con trucco, sorprendendo e stupendo bambino, e anche pubblico!»

«Ma i bambini oggi sono più svegli di una volta. Cosa succede se il bambino non crede nella magia? Oppure se scopre il trucco?»

«Se scopre trucco? Io paga bambino!»

GRANDE MAGO!

«Grande mago bulgaro Kostantinov ora esegue numeri di magia con coniglio!»

Ecco che un coniglio compare dalla manica della giacca del mago.

Poi il coniglio viene nascosto sotto il cilindro; Kostantinov punta la bacchetta, pronuncia la formula magica e il coniglio compare sotto un altro cappello.

Poi il mago mette il coniglio sulla testa, si mette il cilindro, pronuncia la formula, alza il cappello e il coniglio non c’è più (anche se il cappello è più pesante).

«E ora numero più difficile!»

Il coniglio è sul tavolo, senza nascondigli. Kostantinov pronuncia le parole magiche e “PUFF!”, scompare lui!