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Madonna vo' isguardando...

Post n°3370 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da valerio.sampieri
 

Madonna, vo' isguardando senti' amore,

Madonna, vo' isguardando senti' amore,
che dentro da lo core
mi fue molto piacente,
cotanto umilemente
inver' me si mostrao.
Ver' lui mi misi a gir con gran baldore,
credendo aver bonore
da lui, al meo vivente.
Ello veracemente
di voi m'innamorao,
e bene m'onorao
di tanto, che'n altura
mise in me la mia cura;
e, quando m'alacciao,
credetti che facesse a voi volere
ciò che mi fosse gioia e gran piacere.
Da poi ch'Amor non vòlse ch'io avesse
da vo' grande allegresse,
né gioco né solaccio,
meraviglia me faccio
che m'ha così ingannato.
Ora ver' me vi fa mostrar ferresse
e grandi crudelesse:
e no mi fe' minaccio,
quando mi mise il laccio,
Und'eo sono allacciato,
e sì preso e legato,
che già mai, al ver dire,
no mi poria partire,
tanto m' ha innannorato,
ch' a lo mio vivente soffriraggio
lo male e 'l ben che da voi, donna, avraggio.
Amor, poi ch' a madonna tormentare
mi fai come lo mare
quando, di gran tempesta,
a la nave non resta
di dar gravoso afanno,
altrui non aggio, cui mi richiamare,
se non te, che scampare
mi puoi d'esta molesta
e darmi gioia e resta
di tutto lo meo danno;
che certo grande inganno
ha' dimostrat'e fatto.
Ma poi mi n'ha' trasatto,
ristaurar come fanno
li bon signori a li lor bon serventi,
che gugliardonan li lor servimenti.
Da cui lo nom'è, Amor, tanto avenente
(e tuttor manta gente
aggi' oddito laudare)
non mi dovresti fare
mostrar tant'argoglianza.
A la mia donna, che cura neente,
però che 'la non sente
de le mie pene amare,
fallinee, Amor, saggiare,
ch'aggia di me pietanza
e mostrimi sembranza
d'alcuna benvoglienza;
che da la mia intendenza
aggio bona speranza,
poi m'arai rìstaurato de le pene
e tutto lo meo mal tornato in bene.
Amor, merzé, a madonna sentire
fa' lo travaglio e l'ire
che per lei aggio e sento:
forse mi darà 'bento,
ch'arà di me pietade;
ched io per me non aggio tanto ardire
ch'eo li le faccia dire:
tant'aggio ismarrimento,
dubitanza e spavento
con gran diversitade,
e le sue gran beltade
temo di riguardare,
per non voler mostrare
altrui mia volontade.
Se tua vertude, Amor, no mi n'aiuta,
d'ogn'altra parte ho mia rason perduta.

Pucciandone Martelli

Commenti al Post:
aristofane4
aristofane4 il 08/12/16 alle 14:41 via WEB
Quanto si è scritto sull'amore! Molto bella questa poesia :-)
 
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 08/12/16 alle 21:08 via WEB
I primordi della poesia italiana sono infarciti di poesie d'amore :-) Salvo Cecco Angiolieri, mi sa che quello era l'unico argomento :-))
 
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Un blog di: valerio.sampieri
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