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« La fine della Lega?Messaggio #27 »

Israele ed i crimini di guerra

Post n°26 pubblicato il 20 Aprile 2012 da Quintana5

Chi scrive la storia? I vincitori, si dice, giusto? Ci sono due casi nella storia recente in cui la storia è stata scritta e sta venendo scritta dagli sconfitti: uno è la guerra civile spagnola, l'altra è la questione palestinese, in cui in verità non c'è neanche uno sconfitto, ma uno Stato democratico da una parte ed un gruppo terrorista dall'altra.

Di Israele si racconta di tutto, che si sta comportando con i palestinesi come i nazisti si comportarono con gli ebrei, che sta deliberatamente affamando la striscia di Gaza, che ha condotto la guerra utilizzando armi proibite e che ha deliberatamente colpito scuole, ospedali ed asili ed ha commesso crimini di guerra. Si dice anche che ha assalito la Flotilla diretta a Gaza uccidendo nove pacifisti disarmati e molto altro. Tutti questi comportamenti israeliani  causerebbero la reazione del mondo arabo, che poi sfocierebbe nel terrorismo provocando fatti come quelli di Tolosa.

In questo post porterò dei fatti, poi ognuno valuti, senza però dimenticarli.

Iniziamo dalla prima accusa: che Israele si comporta con i palestinesi come i nazisti fecero con gli ebrei. Se è un artificio dialettico è inaccettabile, se si pensa che sia vero allora bisogna ricostruire i fatti, forse qualcuno non ricorda qualcosa.

Come artificio dialettico è inaccettabile perché può ingenerare in menti ingenue il fatto che attualmente le cose stiano davvero in questo modo e non è così, come sotto dimostrerò.

I nazisti progettarono la "soluzione finale del problema ebraico" che presupponeva lo sterminio totale e definitivo di tutti gli ebrei; nei paesi europei sotto l'influenza germanica, spiace dirlo anche in Italia, agli israeliti erano interdette diverse professioni, dovevano sottostare a molte restrizioni e subirono una vera e propria persecuzione pur essendo cittadini del loro stesso paese, da cui subirono un tradimento.

Ecco una prima differenza: gli arabi israeliani hanno gli stessi diritti di qualunque altro cittadino di Israele, né più, né meno.

I più anziani poi ricordano che qui a Roma, nell'ottobre del '43 gli ebrei romani furono rastrellati e deportati; ne tornarono ben pochi, anche se qualche demente sostiene che fossero stati portati in posti di villeggiatura provvisti di piscine (non è una battuta); in realtà l'obiettivo era quello dello sterminio, non a caso si parlava di "soluzione finale del problema ebraico"; risulta a qualcuno che per i palestinesi sia stato usato trattamento analogo? Ricordo, l'ho già scritto, che da Gaza gli israeliani si sono ritirati volontariamente, in seguito agli accordi di Oslo, ratificati, sia pure dopo aspri scontri, dal Parlamento; fu quindi ceduta la sovranità su Gaza all'ANP, piena, cosa che neanche l'Egitto aveva mai fatto e cosa accadde dopo a Gaza ho esposto in un post precedente, quindi chi vuole saperlo legga. Non mi risulta proprio i nazisti proposero agli ebrei europei l'istituzione di un loro Stato, lasciando volontariamente la sovranità su una porzione di territorio. Per cui dire che la situazione è identica è tesi priva di qualsiasi fondamento.

Anche caso della Freedom Flotilla si è accusata Israele di aver commesso dei crimini e di aver deliberatamente causato la morte di un gruppo di pacifisti disarmati. Ricostruiamo l'accaduto, basando il tutto sul rapporto dell'ONU.

Il 31 maggio 2010 una flotta di  sei navi si è avvicinata a Gaza avendo a bordo circa seicento persone, un carico di aiuti umanitari di vario genere e, cosa importante, diecimila tonnellate di calcestruzzo. Secondo le intenzioni dichiarate degli organizzatori lo scopo primario della flotilla era quello di violare l'embargo navale israeliano; infatti Israele aveva comunicato agli organizzatori che sarebbe stata disponibile a far attrraccare la flotta ad Ashdod e che il materiale sarebbe stato tranquillamente consegnato ai palestinesi dopo i controlli di sicurezza, tutto tranne il calcestruzzo, in quanto con usi potenzialmente militari (bunker e tunnel sotterranei).  Pertanto se davvero lo scopo fosse stato quello di aiutare i palestinesi non ci sarebbe stato problema, in realtà il vero scopo era altro e ce lo dicono sia le dichiarazioni sia il carico delle navi: diecimila tonnellate di calcestruzzo inutili, in quanto mai sarebbero passate, sono un peso inutile per chi voglia davvero realizzare un' opera umanitaria, quindi questo ci dice che la spedizione non era nata esattamente con intenti pacifici. Tralascio su chi fossero gli organizzatori per arrivare al dunque: le navi, come detto, erano sei, una settima arriverà in seguito per un guasto tecnico: cinque di esse furono abbordate senza difficoltà, gli attivisti non reagirono e le navi furono scortate ad Ashdod; la sesta, la più grande fu quella a bordo della quale nacquero problemi enormi: secondo l'IDF (Israeli Defence Forces) i soldati furono aggrediti appena saliti a bordo con armi da taglio e bastoni, alcuni dei soldati furono disarmati, per stessa ammissione degli occupanti la nave (immagino che non abbiano consegnato le armi volontariamente) e ci fu una violenta sparatoria, al termine della quale nove attivisti furono uccisi e dieci soldati israeliani feriti, di cui due in gravi condizioni, uno accoltellato allo stomaco ed un altro scaraventato da un ponte, non un comportamento esemplare per dei "pacifisti". La loro giustificazione fu che l'abbordaggio di soldati provenienti via elicottero e via mare ha "dato l'impressione di doversi difendere", secondo la dichiarazione degli occupanti la nave. Tuttavia sulle altre cinque navi non si registrò alcun tipo di problema, furono abbordate, condotte ad Ashdod e da lì sbarcato il carico; nemmeno la settima nave, quella giunta in seguito, creò problemi. A proposito del carico e di Gaza ci sono altre notizie interessanti: i medicinali erano quasi tutti "expired" secondo fonti dell'IDF e l'equipaggiamento in scarso stato di conservazione, tuttavia furono ugualmente consegnati a Gaza a mezzo camion, unitamente al calcestruzzo, sia pure sotto controllo internazionale, per evitare che fosse utilizzato per scopi militari. Da rilevare che nei primi tre mesi del 2010 il Governo israeliano aveva trasferito a Gaza novantacinquemila tonnellate di aiuti e merci non sanitarie e millesessantotto tonnellate di aiuti medicinali. Al di là ora degli errori che l'esercito israeliano ha commesso, come stabilito dal rapporto ONU, sta di fatto che di errori si è trattato e non di strategia; gli attivisti cercavano lo scontro e le prove sopra esposte sembra andare in questa direzione: 1. le loro stesse dichiarazioni prima della partenza; 2. non volere consegnare delle merci a loro dire essenziali se non violando il blocco navale; 3.le navi che non hanno reagito con violenza all'abbordaggio sono arrivate pacificamente in porto senza difficoltà; è evidente pertanto che non c'era alcuna volontà di creare lo scontro da parte di Israele, se c'è stato è responsabilità di chi ha aggredito i soldati israeliani; dalle foto prese si nota che i cd pacifisti erano armati con armi da taglio e bastoni.

Infine l'operazione "piombo fuso", ovvero l'azione militare condotta nel 2008/2009 da Israele contro Hamas per far cessare i lanci di razzi contro il suo territorio. Al riguardo si è detto che Israele ha attaccato dei civili palestinesi, ma persino Travaglio scrisse che non era vero: chi attacca i civili israeliani sono le organizzazioni terroriste palestinesi, che sparano razzi ai bus scolastici, pure riconoscibili dalle scritte, Israele ha attaccato un'organizzazione terrorista che opera nascondendosi dietro lo scudo di asili, scuole e ospedali, prassi costante (vedi caso esposto nel post "pensieri su Gaza"). Non solo, ma quando si opera in un territorio densamente popolato, come è Gaza, i militari stimano che il rapporto tra militari e civili uccisi sia du 1:8, nel caso di Gaza, invece, più della metà degli uccisi erano guerriglieri, per cui indica che le attenzioni rivolte per salvaguardare la popolazione civile è stata massima.

Parliamo dall'uso del fosforo: Israele ha ammesso di averne usato un certo quantitativo per illuminare durante l'avanzata e per creare cortine fumogene, al contrario l'uso da parte di Hamas per bombardare i villaggi israeliani di confine è acclarato, verificato e certificato da numerosi rapporti, il più rilevante dei quali è quello firmato da Zvi Feinberg, capo del dipartimento di medicina del Magen David Adom, e da Rami Miller, capo dei paramedici. Per cui ogni accusa di aver usato fosforo contro obiettivi civili è valida solo se rivola ad Hamas.

A tutto questo si potrebbe obiettare con un argomento piuttosto pesante: il rapporto Goldstone, approvato dall'ONU  e redatto da un gruppo di esperti guidati dal Giudice Goldstone, un sudafricano. Questo rapporto ha accusato Israele ed Hamas di circa quattrocento episodi che comporterebbero l'accusa di crimini di guerra; fu approvato dal Consiglio per i diritti umani dell'ONU e comportò una condanna per Israele. Dopo tre anni il Giudice Goldstone ha modificato, e non di poco, la sua versione, scrivendo in un editoriale sul Washington Post che se avesse potuto conoscere certi fatti le conclusioni sarebbero state molto diverse; innanzitutto ha scritto che Hamas "ha bersagliato intenzionalmente e indiscriminatamente obiettivi civili", mentre da parte di Israele, pur se ci sono stati singoli episodi, "colpire intenzionalmente i civili non era una politica" e questo ce lo dice anche il rapporto sopra indicato tra vittime civili e morti tra i combattenti. Inoltre c'è stata una nuova investigazione condotta dall'ONU a cui capo c'era la giudice newyorchese Mary McGowan Davis, il cui compito era quello di verificare se le raccomandazione della Commissione Goldstone fossero messe in pratica sia da Israele che da Hamas e che riguardavano le potenziali violazione dei diritti umani durante i combattimenti. Ebbene nelle conclusioni della Davis è scritto che "Israele ha fatto tutto questo in misura significativa ". Ma questo editoriale dice anche altro, cioè che l' "autorità di fatto a Gaza (ovvero Hamas) non ha condotto alcuna investigazione sul lancio dei razzi e di colpi di artiglieria contro Israele".  Infine sulla condanna: il giudice Goldstone, che pure ha accusato di non aver collaborato sufficientemente con il suo gruppo di lavoro, ha scritto che: "Ho insistito per cambiare l'originale mandato adottato dal Consiglio per i Diritti Umani, che era prevenuto nei confronti di Israele. Sono sempre stato chiaro sul fatto che Israele, come ogni altro Stato sovrano, ha il diritto e il dovere di difendere se stesso e i suoi cittadini" e che "Nel testo della risoluzione non c'è una sola frase di condanna nei confronti di Hamas, cosa che io invece avevo inserito nel mio report".

Tutto questo mi sembra significativo di come le informazioni vengano sparate senza alcun controllo, ancora oggi se si scrive su un motore di ricerca "Israele - crimini di guerra) vengono fuori notizie ed informazioni prive di alcuna verifica critica.

 
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Commenti al Post:
lamiapelle
lamiapelle il 21/04/12 alle 07:37 via WEB
bisogna approfondire la storia con costanza a partire dai libri scolastici e continuare senza perdere passi significativi del nuovo e del passato, leggendo molti libri non scolastici, per poterla valutare. Tu, quintana5, anche per ciò che hai scritto in questo post, deduco che lo puoi fare. Ma alcuni si vogliono cimentare farfugliando idiozie e inevitabilmente passano all’attacco verbale quando vengono smentiti. Basterebbe un po’ di modestia che manca, per riconoscere i propri limiti. A me non basta dire che non sono razzista, per questo condanno l’antisemitismo…semplicemente.
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 21/04/12 alle 10:46 via WEB
Ti ringrazio per quanto hai scritto: in effetti un mio "vezzo" è cercare di evitare di parlare se non sò ciò che dico, piuttosto preferisco tacere. Ovviamente chi si è creato convinzioni basate più sul nulla che sul poco, quando legge cose contrario a quelle che pensa di conoscere, invece di confutare, "passa all'attacco verbale", come hai scritto tu. Manca la modestia e, mi permetterai di aggingere, anche la curiosità e la voglia di saperne di più: se leggessi qualcosa che mi smentisse andrei a verificarla e ad approfondirla; poi magari mi convincerei ancora di più che la prima versione è corretta, ma ne saprei senza dubbio di più.
(Rispondi)
 
cajen.1972
cajen.1972 il 24/04/12 alle 20:26 via WEB
hai la casella piena
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 24/04/12 alle 22:52 via WEB
Problema risolto
(Rispondi)
 
lamiapelle
lamiapelle il 25/04/12 alle 23:46 via WEB
si ricomincia a stare bene qui da te. Notte
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 26/04/12 alle 00:19 via WEB
Aria più salubre... :-)
(Rispondi)
 
ouisted
ouisted il 26/04/12 alle 10:24 via WEB
Ho volutamente aspettato un po' per commentare questo post. Spesso infatti ci viene rimproverato di non parlare mai degli efferati crimini “usraeliani” et similia. Ero curioso quindi di vedere se interlocutori sorretti da tante certezze (e capacità di sostenerle) si sarebbero avventati a distruggere le tue affermazioni. Invece il silenzio totale. Ma come? Nessuno ha niente da obiettare?
Allora mi permetto di aggiungere qualcosa anch'io, su un punto che mi sta abbastanza a cuore. L'ONU. O meglio, lo strabismo dell'ONU quando si tratta di Palestina.
La nobile organizzazione ha ben due agenzie che si occupano di profughi e rifugiati: l'UNHCR e l'UNRWA. Che differenza c'è tra le due? La seconda si occupa di Palestina, la prima del resto del mondo. Beh, è giusto, quello è il principale problema del globo.
Dal sito ufficiale dell'UNHCR si ricava facilmente che “Today, a staff of some 7,685 people in more than 125 countries continues to help some 33.9 million persons.”. Ogni membro dell'UNHCR si occupa quindi di 4411 rifugiati.
Si fatica un po' di più a trovare cifre sul sito dell'UNRWA ma, con un po' di pazienza, si scopre che “The Agency currently operates or sponsors over 900 installations with nearly 30,000 staff across the five fields.” Tutto questo ben di Dio per cinque milioni di rifugiati palestinesi, che possono quindi contare su un membro dell'UNRWA ogni 167 profughi!
Sono cifre che dovrebbero far riflettere. Soprattutto tenendo conto di come la principale funzione svolta da questo “staff” sia quella di “ufficio stampa” di Hamas. Già, perché magari, in un attimo di improvviso buon senso, qualcuno potrebbe anche dubitare di ciò che dice Hamas, ma con sotto l'autorevole timbro azzurro dell'UNRWA ecco che anche le più sfrenate fantasie di Pallywood diventano verità assolute ed incontrovertibili.
E questo ci porta al controverso rapporto Goldstone, sostanzialmente dettato proprio dall'UNRWA. Approvato da un entusiasta Comitato dell'ONU, con il compiaciuto clamore della stampa mondiale. Assai più silenziosa, quando il candido giudice Goldstone ha parzialmente ridimensionato e ritrattato le conclusioni del suo rapporto, pur opponendosi al suo ritiro.
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 26/04/12 alle 11:53 via WEB
Commento pregno, che apre altri scenari e che mi incita a dire altre cose. Quella di Israele che commette crimini di guerra è un'altra "moda culturale", sorda ad ogni razionalità; chi sostiene la tesi dei crimini di guerra israeliani voluti e pianificati (episodi ci sono stati, certo, ma ad opera di singoli) si volta dall'altra parte quando vengono mostrati dati differenti da quelli che è sicuro di conoscere e provare, ovvero ha la certezza assoluta della cosa, pensa di poter provare le accuse, ma in realtà non ha alcuna prova, né alcuna informazione verificata, un po' come per un bambino credere alla Befana. Non so se hai questa informazione, ad esempio: i "pacifisti" (?) della nave della Flotilla in cui è avvenuta la sparatoria risposero alle intimazioni a fermare la nave inneggiando ad Auschwitz ed all'11 settembre, alla faccia delle persone pacifiche! Conosco la questione dei profughi palestinesi e spesso l'agenzia è stata accusata di favoritismo verso costoro. La questione è che le due agenzie utilizzano due diverse nozioni di "profugo", quella per "il resto del mondo" definisce profugo colui che "a causa del fondato timore di essere perseguitato [...] si trova al di fuori dal paese di cittadinanza". Ad esempio è un profugo colui che fuggì dalla ex Germania Est, non lo è suo figlio. Per i palestinesi la definizione è la seguente coloro che vivevano nella c.d. Palestina mandataria "tra il giugno 1946 e il maggio 1948" e "hanno perduto le loro case e i loro mezzi di sostentamento in conseguenza del conflitto arabo-israeliano del 1948". Ma non solo, sono considerati profughi anche i" discendenti delle persone divenute profughi nel 1948", in altre parole i figli dei profughi, cosa mai accaduta. In sostanza secondo l'ONU al momento del conflitto i profughi erano 726mila circa; viventi ne sono rimasti 200mila ai quali sono stati aggiunti figli, con relativa discendenza, e coloro che abbandonarono le loro case durante la guerra del '67, per un totale di 4,25 milioni, quindi mi pare che tu abbia errato per eccesso. Sarà il caso di continuare a considerarli profughi?
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ouisted
ouisted il 26/04/12 alle 12:21 via WEB
Esatto. Il secolo scorso ha vissuto non pochi esodi di massa. Milioni di tedeschi dalla Prussia Orientale, dalla Pomerania, dai Sudeti. Milioni di indù verso l'India e milioni di musulmani verso il Pakistan a seguito della spartizione della vecchia India britannica e tante altre vicende simili Nel suo piccolo, anche l'Italia ha vissuto l'esodo dei giuliano-dalmati. e quello degli espulsi dalla Libia. Ebbene, a settant'anni di distanza tutti costoro NON son più profughi, sono cittadini. Con il rimpianto per il luoghi (e i beni) che hanno dovuto abbandonare, magari dopo generazioni, ma cittadini. Perché Egitto, Siria, Libano, Giordania non hanno voluto fare lo stesso? Questo e l'unico caso in cui in settant'anni i profughi non solo non sono stati assorbiti, ma si sono decuplicati! E non mi sembra che di questo si possa dare colpa ad Israele.
Tra l'altro, considerando la nozione di "profugo" in senso stretto e non in quello estensivo applicato alla Palestina, come giustamente hai fatto notare, si arriverebbe al paradosso di un membro dell'UNRWA ogni sette profughi. Nel Darfour, nelle terre dei Sarahwi, in Congo e in dozzine di altre amene località sparse per il mondo qualcuno si potrebbe anche alterare leggermente contro l'ONU.....
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ouisted
ouisted il 26/04/12 alle 12:27 via WEB
P.S.: sulla vicenda della Freedom flotilla non voglio dire nulla....rischierei la bannatura!
(Rispondi)
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 26/04/12 alle 12:36 via WEB
Prova ad edulcorare il tutto! ;-)
(Rispondi)
 
 
 
 
ouisted
ouisted il 26/04/12 alle 12:46 via WEB
Io credo che @@#[ !#][??? @#&%$ $£"""@, quindi §§§§ç@[!!! senza contare che #ùòçààà++]*** e allora /%&çç**__@@@@!
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
kiwai
kiwai il 26/04/12 alle 15:44 via WEB
Esauriente e sintetico !!! :))
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Quintana5
Quintana5 il 26/04/12 alle 16:01 via WEB
A questa approfondita disamina dell'accaduto :-) vorrei aggiungere: nel dopoguerra fu effettuato un blocco totale su Berlino, dall'allora URSS, di tutto ciò che transitava via terra e per sfamare i berlinesi fu necessario un gigantesco ponte aereo; cosa sarebbe accaduto se un mezzo terrestre, ad esempio un camion avesse provato a violare il blocco? La risposta non mi pare complicata, ma ad Israele non si perdona nulla...(la frase non è mia).
(Rispondi)
 
thezorro00
thezorro00 il 26/04/12 alle 16:16 via WEB
ma perchè tutto ciò?? e le cause di tutto ciò??..nei mesi successivi del 1947 il movimento pro-israeliano che si stava preparando alla guerra,perpetrò massacri espulsioni in tutta la palestina,per dare via ad uno stato ebraico maggioritario e questa aggressione armata fu la conseguenza di una pulizia etnica di almeno tre quarti del milione di palestinesi nativi e che creò lo stato ebraico su una terra che era stata per il 95% non ebraica,prima dell'immigrazione sionista,e fu creato uno stato uno stato ebraico in palestina espellendo tutti gli abitanti mussulmani e cattolici che formavano oltre il 95%della popolazione,per sostituirli con immigrati ebrei,caro Quintana questa è storia.....
(Rispondi)
 
 
ouisted
ouisted il 26/04/12 alle 16:31 via WEB
Pulizia etnica???? Si vada a studiare la vita e le opere di Am&#299;n al-Husayn&#299;, Gran Muftì di Gerusalemme dal '21 al '48, poi ne riparliamo!
(Rispondi)
 
 
 
ouisted
ouisted il 26/04/12 alle 16:42 via WEB
A Libero non piacciono alcuni caratteri traslitterati dall'arabo, semplifichiamo in "Amil al-Husaini". Si informi,vedrà che "simpaticone" era questo signore!
(Rispondi)
 
 
 
 
thezorro00
thezorro00 il 26/04/12 alle 18:34 via WEB
sg.ouisted,ho ascoltato il suo consiglio e mi sono informato,si ha ragione quel tipo di Amil al Husain era veramente un simpaticone".....io mi fermo qui!!!!getto la spugna ..alzo bandiera bianca,basta !!!!no basta mi fermo qui!!e già abbastanza la guerra personale che sto conducendo contro il sg.Quintana ,no due sono troppi per me mi fermo qui........??
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 26/04/12 alle 19:29 via WEB
Tutto ciò cosa? In che senso parli di cause? L'argomento del post sono le accuse dei crimini di guerra pianificati e perpetrati da Israele. Ovviamente parliamo sempre di storia studiata su youtube, no?
(Rispondi)
 
 
 
thezorro00
thezorro00 il 26/04/12 alle 19:58 via WEB
il mio problema sg.Quintana è che non ho abbastanza tempo,per stare nel pc ha confrontarmi sia con te che con altre persone!!comunque ho perso una battaglia ,ma ciò non significa che ho perso la guerra...alla prossima..
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 26/04/12 alle 20:02 via WEB
Perso una battaglia? Se mi dimostri che sbaglio qualcosa mi considero vincitore, significa che ho imparato qualcosa. Ti sembra poco? Non è una disfida dialettica, è una ricerca.
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 28/04/12 alle 10:33 via WEB
Sono propenso, dopo aver letto questo tuo post, Quintana5, a credere ad Hamed Aghbariya, direttore del giornale arabo israeliano Sawt Al-Haqq Wal-Hurriya, affiliato al Movimento Islamico, il quale ha affermato, circa 2 anni fa, che il conflitto Arabo-Israeliano è essenzialmente una guerra di religione.
(memri.org n.2894)
Vista la faccenda in quest'ottica, visti precedenti tentativi (clamoroso quello fallito degli accordi di Oslo del 1993, assai favorevole ai palestinesi) purtroppo con affetti negativi, credo che la diatriba andrà avanti al punto che ho idea che potremmo rinascere non so quante volte che non vedremmo ancora luce.
Non posso che dispiacermene ma non partecipo alla conta di chi ha sparato più missili, di chi ha fatto più attentati etc. etc. Se costoro non si mettono in testa che la pace la si raggiunge a tavolino, soprattutto i fondamentalisti di Hamas che dovranno necessariamente riconoscere lo stato di Israele come pregiudiziale fondamentale, credo che quest'amarissima "telenovela" durerà in eterno con tifoserie a predicare le proprie ragioni mentre tanti palestinesi vengono continuamente sacrificati per la causa "religiosa" come ho già riportato in altro post. Ti auguro un sereno fine settimana. Vince
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 28/04/12 alle 19:24 via WEB
Credo che quella religiosa sia una componente importante, d'altronde le cose che hai riportato in occasione di un altro commento mi sembrano edplicite di un'ostilità che va al di là del caso di specie, anche se poi ci sono le variazioni ed i distinguo all'interno del mondo islamico che non è certo un monolite. La prima cosa è il reciproco riconoscimento del diritto di esistere, altrimenti non ci può essere futuro. Sereno fine settimana anche a te.
(Rispondi)
 
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