“Per me la cosa più grande che abbiamo è la vita. E finché c’è vita, come afferma il vecchio adagio, c’è speranza. Scegliere la vita non è tanto difficile come potremmo immaginare. Eppure vi sono tanti che non la scelgono.
Avete mai pensato di prendere il dizionario e vedere che cosa dice della parola vita? Vi leggerò che cosa ho trovato perché è splendido: – La vita è la qualità che distingue un essere vitale e funzionante da uno morto. – Non è magnifico? Ma non è di grande aiuto, vero? C’è un’altra definizione, e anche questa mi piace moltissimo: - Il periodo di utilità di qualcosa. - Ho pensato: se l’utilità determina il fatto che siamo vivi o morti, allora c’è in circolazione una quantità di gente morta. Quella che preferisco è la terza definizione: - Passare attraverso o spendere una durata. - Sapete, molti di noi fanno soltanto questo. Sono pochi quelli che sono veramente vivi e vivono pienamente, nel vero senso della parola. Finché lasciate la vostra vita nelle mani di altri, non vivrete mai. Dovete assumervi la responsabilità di scegliere e di definire la vostra vita.
Credo veramente che moltissimi abbiano paura della vita. Non so perché. Abbiamo paura d’essere ciò che siamo! Abbiamo sentimenti meravigliosi e folli e non li ascoltiamo.
Abbiamo paura di vivere la vita, e perciò non facciamo esperienze, non vediamo. Non rischiamo! Non prendiamo a cuore nulla! Non viviamo… perché la vita significa essere coinvolti attivamente. Vivere significa sporcarvi le mani. Vivere significa buttarvi con coraggio. Vivere significa cadere e sbattere il muso. Vivere significa andare al di là di voi stessi… tra le stelle! Ma dovete decidere voi per voi stessi. –Cosa significa per me la vita? - Sono convinto che se ogni giorno dedicassimo a pensare alla vita e a vivere e ad amare lo stesso tempo… no, un quarto del tempo che dedichiamo a preparare i pasti, saremmo incredibili! Ma la vita ha un modo meraviglioso per risolvere questo problema. Per me è sempre affascinante perché, quando la vita non viene vissuta, esplode in noi. E’ come cercare di bloccare il coperchio di una pentola che bolle. Succederà qualcosa, ne sono convinto. Finirete per piombare nella paura, nella sofferenza, nella solitudine, nella paranoia o nell’apatia. Tutti segni del fatto che non state vivendo! Quindi, se avvertite uno di questi sintomi, rimboccatevi le maniche e dite: Ora devo vivere. Nell’attimo in cui cominciate a lasciarvi coinvolgere nella vita, il vapore fuoriesce, e siete salvi. Non è facile: ma la vita ci fa sapere che deve essere vissuta. Meraviglioso!
Tanti vengono da me e mi dicono: Mi sembra che faccia un po’ di confusione. Se la vita è cosi bella, perché abbiamo la morte, la sofferenza, l’infelicità, e tutte queste cose negative? Perché i bambini devono soffrire? Perché ci sono omicidi e stupri e guerre? Perché? Perché? Perché?.
E io rispondo: Come diavolo posso saperlo? Uomini ben più grandi di me si sono posti questi interrogativi. Ma sapete che cosa ho fatto? Ho smesso di fare domande, e ho cominciato a vivere invece di pensare alle risposte, e tutto è cambiato.
Perché c’è la morte? Io non so perché c’è la morte. Perché c’è la sofferenza? Vorrei che non ci fosse, ma non so perché c’è. Se passassi la vita a cercare le risposte a questi interrogativi, non vivrei mai. Però a quelli che vengono da me dico che so qualcosa della vita. C’è una cosa chiamata gioia, perché io l’ho provata. E c’è una cosa chiamata follia meravigliosa, perché l’ho vissuta. E so che c’è una cosa chiamata amore perché ho amato. E so che c’è una cosa chiamata estasi perché ho conosciuto l’estasi.
Comunque potete dare a voi stessi tutte queste cose. Per tutta la vostra vita siete stati dati a voi. Siete diventati voi. Avete imparato ad essere voi. E la cosa meravigliosa, è che tutto ciò che può venire imparato può venire anche disimparato e imparato nuovamente in modi nuovi. Quindi, se volete essere qualcosa, potete esserlo… perché siate disposti a sporcarvi le mani, a soffrire un po’, a lottare un po’, a impegnarvi un po’, perché non avviene naturalmente. Dovete lavorare per riuscirci, è tutto qui.
Mi piace pensare che il giorno della vostra nascita avete ricevuto in regalo il mondo. Una scatola magnifica, legata con nastri incredibili! E certuni non si prendono neppure il disturbo di sciogliere i nastri, e tanto meno di aprire la scatola. E quando aprono la scatola, si aspettano di vedere soltanto bellezza e meraviglie ed estasi. Si stupiscono nel vedere che la vita è sofferenza ed anche disperazione. E’ solitudine e confusione. Tutto questo fa parte della vita. Non so come la pensiate voi, ma io non voglio che la vita mi passi accanto. Voglio conoscere tutto quello che c’è nella scatola. Questa scatoletta si chiama sofferenza, bene anche questa è mia, e l’aprirò e farò l’esperienza della sofferenza. E questa scatoletta si chiama solitudine. E sapete che cosa succede quando apro la scatola con la scritta solitudine? Faccio l’esperienza della solitudine. E quando voi mi dite: Mi sento cosi solo, io posso capire un po’ la vostra solitudine, e allora possiamo sentirci vicini e tenerci per mano. Io voglio conoscere tutte queste cose. So che sono stato capace di trasformare la sofferenza in gioia. E potete farlo anche voi. Non c’è nulla che io possa e che non possiate fare anche voi. Non sono svrumano. Tutto ciò che io posso fare, potete farlo anche voi, e molto meglio. Se c’è qualcosa che non avete, non è perché non l’avete, ma perché non lavorate per trovarlo. E lì, ed è vostro. Noi possiamo trasformare la disperazione in speranza, e questa è una magia. Possiamo asciugare le lacrime e sostituirle con i sorrisi. Vi sono all’opera due grandi tipi di forze; quelle esterne e quelle interiori. Abbiamo ben poche possibilità di dominare le forze esterne come i tornado, i terremoti, le alluvioni, i disastri, le malattie e le calamità. Ciò che conta veramente è la forza interiore. Come reagisco a questi disastri? Su questo ho il controllo assoluto. Credetemi o no: diversi anni fa, ci fu un grosso terremoto a Los Angeles. Era l’alba, sentii un enorme schianto e il mio soggiorno crollò. Dal corridoio veniva una nube di polvere. A me piace molto vivere, come tutti voi, quindi la mia prima reazione fu: Buscaglia, vattene subito!. Uscii dalla porta, depresso, pensando: La mia bella casa, la mia casa meravigliosa non c’è più; tutte le cose che ho accumulato le ho perdute per sempre. Poi mi calmai e mi sedetti sulla veranda dietro la casa. La polvere continuava ad uscire; c’erano rombi e piccole scosse continue. Vidi i miei vicini al di la della staccionata e dissi: Salve! E loro: Leo! La tua casa! E io dissi: Lo so. La mia casa ha qualcosa che non va, ma al momento non riesco ancora a capire cosa e quindi è meglio che aspetti. Allora ci mettemmo a ridere. Io non avevo niente che funzionasse, ma i miei vicini avevano il gas, e prepararono il caffè. Ci sedemmo sotto gli alberi fino a quando sorse il sole, e poi entrammo a vedere i danni.
La gente mi chiede sempre: Quando ha cominciato ad amare veramente la vita? Non lo so. Se pensate che io sia salito sulla vetta di una montagna del Nepal e abbia avuto una grande visione, mi dispiace deludervi. Sarebbe meraviglioso se potessi dirvi ciò, ma non è vero. Non so quando è incominciato, ma ho l’impressione che forse è incominciato con i miei genitori. Erano le persone più pazze del mondo. Avevano una vena di pazzia bellissima, quella pazzia meravigliosa che vi aiuta a tirare avanti quando tutto il resto è demenzialmente razionale! Dovreste conoscere la mia reputazione all’università… è matto. Questo è meraviglioso perché mi lascia una grande libertà di comportamento. Quando siete considerati matti potete fare impunemente una quantità di cose; altrimenti chiamerebbero la polizia.
Esistono certamente le cose esterne, ma quello che conta è il modo in cui voi personalmente reagite a queste cose esterne. Potete portare la gioia nella disperazione. Le persone infelici di solito vogliono che siate infelici anche voi. Ce la mettono tutta, vi assicuro. Ecco a me questo non riescono a farlo. Se gradiscono compagnia, terrò loro compagnia, ma sarò una compagnia gioiosa, non infelice. Perché uno si comporti così, bisogna che faccia molte scelte. Una delle più importanti è scegliere se stesso. Scegliete voi stessi. Finitela di odiarvi, di buttarvi giù. Abbracciatevi e dite: Sai,vai bene così! Starai perdendo i capelli, ma sei tutto ciò che ho!. Quando vi riconciliate con le vostre debolezze, ce l’avete fatta! Non sono enormi, sono soltanto una piccola parte di voi. Dovete scegliere voi stessi. Sono sicuro che coloro che si tolgono la vita, che non vivono, sono soprattutto coloro che non hanno rispetto per se stessi. Non so quando è stata l’ultima volta che qualcuno vi abbia detto questo, ma voglio sottolinearlo: Voi siete un miracolo.
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il 06/06/2012 alle 22:23
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