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Post n°57 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da obellaciao
Mai esistiti i legami Coop-Camorra L'ex presidente del Consorzio cooperative costruzioni (Ccc), Fabio Carpanelli, passò ben sette mesi in carcere nell'inchiesta napoletana sui presunti rapporti tra esponenti della Legacoop e il clan di Carmine Alfieri per il controllo degli appalti in Campania. Poi fu assolto con la formula più piena. «Mi permetto di rivolgermi direttamente a Lei - scrive Carpanelli, attualmente consulente della Lega Cooperative, a Berlusconi - poiché in questi giorni gli organi d’informazione hanno riportato alcune sue affermazioni relative al presunto rapporto che lei sostiene essersi attuato tra cooperative aderenti a Legacoop e l'organizzazione camorristica risalente al 1995. Poiché le sue affermazioni hanno indirettamente chiamato in causa anche la mia persona, ritengo da parte mia legittimo e doveroso ribadire che, oltre a me, tutti gli esponenti della Cooperazione coinvolti nelle indagini della Procura di Napoli sono stati scagionati da ogni addebito penale, dopo vari gradi di giudizio, e non per intervenuta prescrizione, come documentato e verificabile negli atti processuali. Limitandomi al mio caso, in sede di udienza preliminare, “per non aver commesso il fatto”». «Per l'insigne carica istituzionale che lei ricopre - scrive Carpanelli al presidente del consiglio - e il valore dei comportamenti a essa connessi, sono certo che condividerà il mio buon diritto a tutelare, con la verità dei fatti, l'onorabilità mia, dei miei colleghi e dell'associazione delle cooperative per la quale ho operato. È questa la ragione che ha motivato la pubblicazione dell’ “Operazione Katana”: non la polemica retrospettiva con la magistratura o chicchessia, ma la riaffermazione dell'innocenza e della onorabilità di tante persone e di una grande e rispettabile associazione imprenditoriale, la Lega delle Cooperative».
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