Creato da: obellaciao il 24/11/2005
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PAGLIACCIO!

Post n°106 pubblicato il 24 Marzo 2006 da obellaciao
Foto di obellaciao


 Allarme partito dall'Italia, denuncia Prodi. Dalle parti dell’Unione i contorni della vicenda sono chiari, come il senso della nota Usa che - parola del Dipartimento di Stato - ha raccolto e rilanciato «le preoccupazioni di esponenti del governo italiano». Berlusconi avverte che per colpa della sinistra si respira in Italia aria di violenza e l’amministrazione Bush gira prontamente la preoccupazione di Palazzo Chigi agli americani che si trovano nel nostro Paese. Un atto dovuto, spiegano da Washington, «prassi» seguita anche «in Iraq e in Afghanistan». Paragone che farebbe sobbalzare i governanti di qualunque paese normale. Ma i nostri confermano l’eccezione e si gustano la rendita elettorale da ricavare dall’iniziativa Usa.

Sollecitata o no, concordata o no, meditata a tavolino sull’asse Arcore- Camp David o no, la vicenda mette sull’avviso i leader dell’Unione. Un’altra trappola. «Vogliono schiacciarci sull’antiamericanismo», dice Fassino al Professore, mercoledì sera. Il leader della Quercia sta rientrando in auto a Roma da Teramo, Prodi si trova già nella Capitale. Intorno alle 21,30 la prima telefonata. C’è qualcosa di poco chiaro in quella nota del Dipartimento di Stato, piovuta all’improvviso sulle scrivanie delle redazioni. Evidente che sarebbe stata utilizzata da Berlusconi per alimentare la sua «strategia dell’allarme» a fini elettorali. La risposta? Non prestare il fianco, sbagliato sparare al alzo zero contro gli Stati Uniti. Esprimere preoccupazione per le «strumentalizzazioni», piuttosto. E ieri mattina sia Prodi che Fassino, telefonano separatamente all’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia. Un’idea del segretario Ds che trova d’accordo il Professore. «Siamo preoccupati per il rischio che la destra strumentalizzi la nota del Dipartimento di Stato», spiegano a Ronald P. Spogli, La risposta? «Mi ha detto che è la prassi - rivelerà Romano Prodi - Ma io sono rimasto molto colpito perché una mossa del genere può portare angoscia e paura».

Il sospetto che aleggia nei palazzi dell’Ulivo è quello di un regalo dell’Amministrazione Bush sollecitato dal Cavaliere. Al secondo piano di Piazza Santi Apostoli Rodolfo Brancoli, uno dei più stretti collaboratori di Prodi, rilegge un’intervista ad Antonio Martino. «L’establishment Usa tifa per la Cdl - avverte il ministro della Difesa - Rumsfeld mi ha detto: “Come posso fare per aiutarti a vincere?”». Si sottolinea e si commenta. Ma la linea ufficiale rimane la stessa: separare le responsabilità del governo italiano dalla nota Usa.

«L’allarme è partito dall’Italia», scandisce alle 17,30 Prodi, mostrando ai giornalisti le dichiarazioni rese la sera prima da Amanda Rogers-Harper, portavoce del Dipartimento di Stato Usa. «Leggo anche sul sito dell'ambasciata degli Stati Uniti che l'allarme del Dipartimento è stato diffuso perché le autorità italiane hanno dichiarato che “il periodo precedente le prossime elezioni costituisce una ragione di preoccupazione” - sottolinea Prodi - Leggo anche che “questo annuncio corrisponde a dichiarazioni pubbliche fatte da vari esponenti del governo italiano”». Poi l’affondo: «Ancora una volta si vuole alimentare paura».

Scorrendo la dichiarazione della Rogers-Harper, in verità, c’è da rimanere basiti. I contatti tra il governo Usa e quello italiano? «In alcuni casi sono stati diretti - ammette la portavoce Usa - in altri il Dipartimento di Stato ha recepito dichiarazioni riportate da organi di informazione». L’avvertimento ai turisti Usa in Italia? «simile» a quelli emanati per «altri appuntamenti elettorali, come nel caso dell’Iraq e dell’Afghanistan». «Lascio a voi il commento», dice Prodi ai giornalisti che lo circondano. Nel tardo pomeriggio di ieri, poi, la Rogers-Harper conferma ancora una volta le frasi pronunciate in precedenza. «Sarebbe molto grave se da Roma qualche esponente governativo o del centrodestra abbia suggerito o sollecitato la nota del Dipartimento di Stato Usa», commenta Piero Fassino. L’allerta per l’escalation di tensione che Berlusconi vuole imprimere alla campagna elettorale è massima. Il leader Ds, dopo averne parlato con Prodi, prende contatto con il Quirinale per esprimere al Colle le preoccupazioni dell’Ulivo. «Non si vincono le lezioni con le menzogne, ma con la verità», aveva esclamato il Professore qualche ora prima. Monito pronunciato due volte: per l’allarme sicurezza e per le «bugie» sull’Unione che vuol tassare bot e Cct. «La Destra continua a seminare notizie false creando turbative nei mercati - accusa Prodi - Ai risparmiatori voglio dire: state tranquilli, nessuno di noi è così sprovveduto da danneggiarvi. Siete la risorsa fondamentale del sistema economico del Paese».
Per l'Intelligence italiana non ci sono novità di Andrea Purgatori
Nessun allarme, per gli Usa è «un atto dovuto» di Bruno Marolo

 
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La verità fa male.

Post n°105 pubblicato il 23 Marzo 2006 da obellaciao
Foto di obellaciao


22.03.2006
Violante: vicino al premier un giro di mafia. I forzisti insorgono
di 
red.

 Luciano Violante scuote Forza Italia. Il capogruppo diessino a Montecitorio, commentando la rabbia di Berlusconi contro un manifestante a Genova, ha detto: «D'altro canto Mangano era lo stalliere mafioso del Presidente del Consiglio... c'era un giro di mafia vicino a lui... e il ragazzo ha quindi toccato i nervi scoperti di Berlusconi».

Ai gregari di Berlusconi non è parso vero di potersi scagliarti contro l’esponente Ds, così è arrivata una pioggia di repliche da Forza Italia. «Ancora una volta la volgarità e la menzogna contraddistinguono le dichiarazioni di Violante - Il capogruppo azzurro alla Camera, Elio Vito -. Ora sappiamo chi vuole avvelenare la campagna elettorale e alimentare lo scontro».

Di «indegnità politica e morale di Luciano Violante» parla il coordinatore Sandro Bondi, che precisa che in un paese normale e civile lo stesso partito di Violante stigmatizzerebbe le sue affermazioni. Antonio Tajani, altro accolito del premier e presidente dei suoi europarlamentari, dice che «il giro delle persone intorno a Berlusconi è arrivato in pochi anni a essere la maggioranza del paese sconfiggendo l'ipocrisia e il falso moralismo di chi nasconde i suoi scheletri nei capaci armadi della pseudo-antimafia militante». Renato Schifani, megafono del premier al Senato, è convinto che Violante sia «a corto di argomenti seri». Isabella Bertolini, new entry tra le preferenze del premier e vicepresidente dei deputati azzurri, dice che si tratta di «parole incivili» e vorrebbe le scuse di Violante.

Il Verde Paolo Cento parla invece di reazione spropositata della destra contro Violante. Anche Marco Rizzo dei Comunisti italiani solidarizza con Violante «per tutti gli attacchi goffi, offensivi e volgari che provengono da molti esponenti di Forza Italia»


 
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CHE FORZA!!!

Post n°104 pubblicato il 22 Marzo 2006 da obellaciao
Foto di obellaciao

Stato Italiano - Stato Vaticano

Dopo le dichiarazioni di Mons.Card.Strnz. Ruini,i vertici della Casa del Vaticano hanno già in serbo un'altra sopresa per lo sgangherato Stato Italiano.
Una nuova lista per le elezioni politiche 2006 : Forza Vaticano !

 
Ecco la nuova formazione di Governo :

Presidente del Consiglio :
Joseph RATZINGER detto O' Crucco
Professione : Papa

VicePresidenti del Consiglio :

S. Em. Card. RUINI CAMILLO detto The Punisher
Vicario di Sua Santità per la diocesi di Roma
Presidente della Conferenza Episcopale Laziale

S.E. Mons. PAPA BENIGNO LUIGI, O.F.M.
Arcivescovo di Taranto

S.E. Mons. CHIARETTI GIUSEPPE
Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve
Presidente della Conferenza Episcopale Umbra

S.E. Mons. MONARI LUCIANO
Vescovo di Piacenza - Bobbio

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio :
S.E. Mons. BETORI GIUSEPPE detto dico solo quel che mi dicono
Vescovo titolare di Falerone

MINISTRI

Affari esteri :
S.E. Mons. BELOTTI LINO BORTOLO
Vescovo ausiliare di Bergamo
Presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni

Interno :
BUTTIGLIONE ROCCO detto Il Fesso
Professione : Non Pervenuto

Giustizia :
S.E. Mons. ANFOSSI GIUSEPPE detto Sulla vita non si vota
Vescovo di Aosta
Presidente della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita

Economia e Finanze :
RUTELLI FRANCESCO detto Er Cicoria
Professione: Niente da dichiarare

Attività produttive :
S.E. Mons. FORTE BRUNO detto Capatosta
Arcivescovo di Chieti - Vasto
Presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi

Istruzione, università e ricerca :
S. Em. Card. SCOLA ANGELO detto Un nome un destino
Cardinale Patriarca di Venezia
Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta

Lavoro e politiche sociali :
S.E. Mons. MIGLIO ARRIGO
Vescovo di Ivrea
Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace

Difesa :
S. Em. Card. TETTAMANZI DIONIGI
Cardinale Arcivescovo di Milano
Presidente della Conferenza Episcopale Lombarda

Politiche agricole e forestali :
S.E. Mons. SUPERBO AGOSTINO detto Superbo
Arcivescovo di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo
Presidente della Conferenza Episcopale della Basilicata

Ambiente e tutela del territorio :
S.E. Mons. BRESSAN LUIGI detto L'evangelizzatore
Arcivescovo di Trento
Presidente della Commissione Episcopale per l'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese

Infrastrutture e trasporti :
S.E. Mons. CASTELLANI BENVENUTO ITALO detto Welcome to Italy
Arcivescovo di Lucca
Presidente della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata

Salute :
S.E. Mons. MONTENEGRO FRANCESCO detto Alla salute
Vescovo ausiliare di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
Presidente della Commissione Episcopale per il servizio della carità e della salute

Beni culturali :
S.E. Mons. TIDDIA PIER GIULIANO detto Aiò
Arcivescovo di Oristano
Presidente della Conferenza Episcopale Sarda

Comunicazioni :
S.E. Mons. PAGLIA VINCENZO detto Dialoghiamo pure, ma come dico io
Vescovo di Terni - Narni - Amelia
Presidente della Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo.



 
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ORA E SEMPRE.....

Post n°103 pubblicato il 22 Marzo 2006 da obellaciao
Foto di obellaciao

POLITICACofferati: nessuna piazza alla Fiamma TricoloreIl sindaco di Bologna: «Prefettura e Questura prendano decisioni drastiche». Berselli (Msi-Ft): «Non esiste possibilità di diniego preventivo». Rotondi (Dc): «Cofferati antidemocratico»21/3/2006


BOLOGNA. «Nessuna piazza a 'La fiamma tricolore'». Lo ha detto il sindaco di Bologna Sergio Cofferati riferendosi alla richiesta fatta dal Msi-Ft di tenere un comizio elettorale sabato 25 in Piazza Carducci. «Le piazze destinate ai comizi - ha aggiunto il sindaco - sono gestite dalla commissione interpartitica e sono tutte state assegnate per i giorni a venire. Dunque - ha ripetuto - non c'è nessuna piazza disponibile per la Fiamma Tricolore».

«C'è la richiesta di una piazza per un comizio, e non c'è nessuna piazza per loro - ha ribadito Cofferati - credo che a questo punto, dopo quello che è successo a Milano, anche la Prefettura e la Questura dovranno prendere decisioni drastiche per impedire che si ripeta a Bologna, o in qualsiasi altra città, quello che abbiamo già visto. Sia da parte dell'estremismo di destra sia, in ipotetica risposta, da parte dell'estremismo di sinistra».

«Se ci sono motivi di ordine pubblico lo dirà il Prefetto, però non esiste possibilità di diniego preventivo». Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa e coordinatore di An in Emilia-Romagna, Filippo Berselli, riferendosi alle polemiche nate attorno alla richiesta del Msi-Fiamma Tricolore di avere una piazza a Bologna sabato per una manifestazione elettorale.I giornalisti hanno rilevato come gli organizzatori del comizio potrebbero ora chiedere l'autorizzazione a manifestare in un luogo chiuso.

ROTONDI (DC): COFFERATI ANTIDEMOCRATICO
«Il no di Cofferati alla Fiamma è patetico: cerca di rifarsi la faccia con le sinistre dopo aver fatto il sindaco-gendarme. Adesso oltre che reazionario apparirà pure antidemocratico». Così il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, nel suo tour in Emilia Romagna ha replicato al sindaco di Bologna.

 
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RESISTENZA!

Post n°102 pubblicato il 22 Marzo 2006 da obellaciao
Foto di obellaciao


Berlusconi a Genova: fischi, spintoni e insulti (del premier)
di 
red

 Tensione per la visita di Silvio Berlusconi a Genova. Circa cinquecento giovani hanno contestato il premier al suo arrivo al Teatro Carlo Felice per una manifestazione di Forza Italia. Cori, spintoni e isolati lanci di bottiglie ai quali la polizia ha risposto con cariche di alleggerimento, per fa «rispettare le distanze di sicurezza». Due ragazze sono rimaste contuse.

Ancora contestazioni nel tragitto che Berlusconi ha compiuto dal teatro al palazzo Ducale. «Viva Vittorio Mangano», ha gridato uno dei manifestanti, riferendosi al famigerato stalliere di Arcore accusato di rapporti con la mafia. «Tu non ti devi permettere, sei un coglione...», ha risposto il presidente del consiglio

«Mi dicono che sono successi incidenti a Genova durante il discorso di Berlusconi – commenta a caldo Romano Prodi, a Bari per una manifestazione dell’Ulivo - Non conosco i particolari ma voglio che la nostra campagna sia serena e deploro ogni qualsiasi atto di violenza o di ostilità o di insofferenza e invito tutti alla serenità e alla calma. Devono essere elezioni di grande forza democratica».

 
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