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RHO EVANGELICA

L'EVANGELO DELLA SALVEZZA

 

« SE IL SIGNORE E' DALLA ...SEI SCORAGGIATO? »

I TUOI PENSIERI

Post n°43 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da msaitalia

A volte sembra proprio che tu non abbia alcun potere su di loro.

Cerchi di governarli ma essi continuano a condurti dove non vorresti.

Sono come calcolatori elettronici che, nonostante tutti i tentativi di riavvio, continuano a caricare sempre lo stesso programma.

Per tutto il giorno cerchi di dedicarti al tuo lavoro, alla tua famiglia, alla preghiera, al tuo servizio per il Signore, ma non riesci a concentrarti perché, quando meno te l’aspetti, te li ritrovi tra i piedi a reclamare la tua attenzione e a renderti infelice e insoddisfatto.

Viene sera, cerchi di prendere sonno ma essi non hanno alcuna intenzione di lasciarti riposare, si prendono gioco di te, ti raggiungono nel letto e ti costringono a restare sveglio a girarti e rigirarti per ore.

Lotti, cerchi di dominarli, ma sono come cani sciolti che non hanno padrone; quando pensi di aver messo loro un guinzaglio, te li ritrovi a correre liberi per la mente.

Sei stanco.

Non ce la fai più.

Le tempie pulsano.

…E domani ti aspetta un’altra giornata di lavoro.

In alcuni momenti della vita, i tuoi pensieri possono davvero diventare i tuoi peggiori nemici. Come la lingua batte dove il dente duole, pare che i tuoi pensieri sappiano esattamente dove andare a colpire per farti stare più male.

Quando sei preoccupato tutto diventa pesante e difficile. È come se tu cercassi di alzarti da una sedia alla quale sei legato da fili invisibili.

Più i tuoi pensieri vagano e più ti preoccupi

Bisogna fare qualcosa per interrompere questo circolo vizioso.

Affida il tuo peso a Dio

C’è una buona notizia e una cattiva. Tipico.

La cattiva è che con le tue forze non riuscirai mai a sconfiggere le tue ansie, le tue preoccupazioni, i tuoi problemi. È meglio che ti rassegni se non vuoi andare incontro a continue sconfitte. Accetta questa cattiva notizia e poi protrai proseguire con quella buona.

Sei pronto?

La buona notizia è che ciò che tu non riesci a fare, il Signore può farlo.

Ecco perché il brano di Filippesi continua così:

“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti” (Fl 4:6).

Fermati un attimo.

Smettila di preoccuparti.

Lascia quei pensieri fuori e chiudi la porta. Lascia che sia il Signore ad occuparsi di te.

Non angustiarti di nulla.

Non è proprio questo il tuo problema?

Forse fino ad oggi hai pensato all’ansia come qualcosa di inevitabile alla quale non puoi sottrarti. Ma se cosí fosse, il Signore non ti chiederebbe di non essere ansioso.

Altrove è scritto:

“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi” (1P 5:6-7).

Smettere si preoccuparsi richiede umiltà e sottomissione al Signore ed è proprio ciò che devi ricercare. Egli ha cura di te quindi puoi gettare su di lui ogni preoccupazione.

Ti ricordi le parole di Gesù a proposito dell’ansia?

“Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: «Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?» Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno” (Mt 6:25-34).

Gesù ti conosce bene. Conosce la tua tendenza ad essere ansioso, a preoccuparti per la tua vita, per il tuo futuro, per il futuro dei tuoi figli, per il tuo lavoro, per la tua salute…Ma egli ti ricorda che la tua preoccupazione non è in grado di risolvere i problemi. Quante volte in questo brano Gesù invita a non essere in ansia! Inoltre Dio si occupa dei passeri e dell’erba dei campi; non si curerà ancora di più di te che sei una sua creatura?

Rivolgendosi ai suoi discepoli, Gesù indica chiaramente il motivo per cui essi sono così preoccupati per ogni aspetto della loro vita: essi sono gente di poca fede.

Pensaci un attimo. Egli ti ha dato la dignità come essere umano e come tale ti puoi rivolgere a lui come ad un Padre, facendogli conoscere in preghiera tutte le cose che ti tormentano e lasciando che egli se ne prenda cura. Se non lo fai, dimostri nei fatti che non hai alcuna fiducia di lui.

Devi capire che non puoi continuare a vivere come se fossi tu a governare la nave della tua vita. Quanto tempo perdi a organizzare la rotta, a prevedere gli ostacoli, ad affrontare i pirati… Per forza sei pieno di pensieri che non ti lasciano neanche dormire!

Se non abbandoni quell’affanno che ti accompagna giorno dopo giorno, non avrai mai pace.

È invece una grande consolazione quando ti rendi conto che “il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più”.

La tua parte è cercare il suo regno e la sua giustizia. Al resto ci pensa lui. Questo non significa che Dio ti inviti ad essere incosciente e passivo, ma piuttosto a essere coerente con la tua fede dimostrando fiducia in lui in ogni aspetto della tua vita.

Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche.Semplice vero? Niente affatto perché lasciare ogni cosa nelle mani di Dio richiede una grande fiducia e sottomissione al Signore, cosa che, a causa del peccato, non riesce naturale al genere umano. Ora capisci perché occorreva partire dalla mansuetudine? E dalla fede?

 
 
 
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