IL "RIFONDINO"

TREBISACCE - A un albero occorre una vita per crescere, ma basta un istante per abbatterlo. E´ ciò che è accaduto a  Franco Lofrano, docente di economia aziendale dell´Itcg "Filangieri" di Trebisacce  e corrispondente per l´Alto Ionio Cosentino del quotidiano "Calabria Ora".

Il prof. Lofrano, quasi due anni fa, aveva realizzato un sito web che ospitava i suoi trafiletti giornalistici.

suoi lavori, fin dalle prime battute, erano apprezzati e stimati non solo a Trebisacce ma anche da chi, per varie ragioni, risiedeva lontano dal natio Alto Jonio.

Il portale era un punto di riferimento per i tanti emigrati, bramosi di avere notizie dai propri luoghi natali e di sentirsi più vicini alla loro realtà di provenienza.

E così giorno dopo giorno, lo stimato professore, noto, nell´hinterland trebisaccese, per il suo amore per la scrittura, realizzava sul web un vero e proprio archivio di dati locali, alla portata dei numerosi utenti. Purtroppo la sua dedizione non è stata apprezzata. Il sito web dell´ignaro professore, veniva oscurato senza avvisi. Oltre due anni di lavoro andavano in fumo. Svanivano nel nulla, come se niente fosse accaduto. Ignote le cause e i responsabili del misfatto.

Malgrado l´increscioso episodio, il professore non si è rassegnato ed è andato avanti con il fervore di sempre. Creava un secondo blog, a cui toccava la stessa sorte del primo. Questo riusciva a resistere appena quindici giorni.

Lo sdegno era tanto e la sfiducia regnava sovrana.

Intanto Lofrano meditava se ritornare operativo sulla rete, ormai ostile.

Dopo un breve periodo di riflessioni e valutazioni sul caso, il prof. Lofrano, spinto dalle esortazioni degli amici e dei lettori riprendeva l´attività su un altro gestore di blogs. Da qualche mese, gli aggiornamenti procedono spediti e sembra che non ci siano intoppi come nelle precedenti vicissitudini. Finalmente è tornato a brillare il sole per Lofrano e per i suoi lettori, lieti che tutto si sia risolto per il meglio, scongiurando che i soliti ignoti non tornino a colpire.

Davide Tucci