Radici del maschio

Ti ho vista alla fine di una lunga giornata di lavoro.

Avevi l'espressione stanca lasciata da un giorno intero, e dietro le crepe del trucco c'erano tutte le tue insicurezze. Quelle di quando fai un rapido bilancio mentale della giornata e trovi sempre qualcosa a renderti insoddisfatta di te stessa. E se ti guardi allo specchio, e ripensi all'ansia di perfezione che ti proiettavi addosso prima di uscire di casa stamattina, vorresti ancora una volta scappare via da te. E intanto improvvisamente copri l'apertura della giacca, dove scorgi le rughe che stamattina non vedevi. E nervosamente accendi l'ennesima sigaretta, nello stesso momento in cui ti rimproveri di non avere la forza per smettere di fumare.

E quanto vorrei - proprio in un momento come questo - dirti che mi piaci così come sei.

Quando sei solo te stessa, e ti abbandoni alle tue debolezze. Quando non sei quello che cerchi di essere. Quando ti specchi nelle tue piccole paure e ti sembrano così grandi.

Se soltanto me lo consentissi ti stringerei in una abbraccio da dietro la schiena, e ti cullerei per tutto il tempo che tu volessi - un minuto o una notte intera - lasciandoti addormentare lì, e aspettando il tuo risveglio.

Vorrei sempre risvegliarmi accanta a una donna che ha smesso l'ansia d'essere qualcosa di diverso da se stessa.

Radici

Cari amici, scusate se insisto sul tema. E' che mi sembra importante. Uno dei commenti al mio post di ieri sulla censura di cui è stata vittima Gagglady e di cui potremmo essere vittime tutti noi, mi pare particolarmente degno di citazione. Lo ripubblico, perché vi rendiate conto di cosa possono fare i talebani di Libero a danno dei nostri blog e dei nostri profili.

L'ha scritto  "amore2009", e la ringrazio di ciò.

Mi scuso con gli amici se stasera non ho potuto visditare i blog, e  se domani sarò assente. Sono in partenza e vado di fretta. Ci rivediamo domenica.

Baci per tutti

Radici

Devo raccontarvi una storia triste e squallida. Ne è stata vittima una mia amica. Si chiama Ivana, e per molti in questo spazio virtuale era Gagglady. In parecchi l'hanno conosciuta in questa veste. Io invece la conosco davvero, perché oltre a essere concittadini siamo amici da molto tempo.

Gagglady da gennaio aveva dato vita su Libero a un blog erotico molto raffinato e letto. Ha delle grandi doti da scrittrice, per quanto non le voglia sfruttare.

In breve tempo il suo blog era diventato seguitissimo, e molto stimolante. Io mi astenevo dall'intervenire (così come lei si asteneva dall'intervenire nel mio: era un patto che avevamo stretto, non ci siamo nemmeno fatti la richiesta di amicizia), ma lo andavo a leggere tutti i giorni e osservavo un livello della discussione splendido e invidiabile.

Ebbene:

GAGGLADY E' STATA CENSURATA DAI TALEBANI DI LIBERO

Le è successo ben due volte. La prima volta, a gennaio, si sono limitati a chiuderle il blog, che s'intitolava "Oral Majority". Lei lo riaprì creando un nuovo profilo (il primo era col nick Gagginglady) e dandogli un nuovo titolo, "Oral Majority 2". L'altro ieri gliel'hanno chiuso di nuovo, e non solo: le hanno pure eliminato il profilo!

Come vi sentireste se capitasse a voi? Se dopo aver faticato a costruire un blog che è come una creatura, e aver messo su la vostra rete di amici e rapporti, vi cancellasero tutto quanto con un clic? Che diritto hanno questi qui di fare così?

Ivana è molto amareggiata, l'ho sentita ieri. Riaprirà il suo blog altrove, in un portale meno bacchettone (dove però i gestori non si peritano di mostrare una pioggia di tette e culi).

Questo portale si chiama Libero, ma è peggio della Santa Inquisizione.

E adesso, che chiudano pure il mio blog.

Radici

Sarà stato dieci anni fa, ormai.

Lei era una ragazza conosciuta per caso. Ci eravamo piaciuti, al punto da trovare naturale finire a letto. E anche lì c'eravamo piaciuti, sicché concordammo di rivederci. Non assiduamente. Di tanto in tanto. Quando entrambi ne avessimo avuto voglia. Almeno così la vedevo io. E credo anche lei, per tutta una fase iniziale.

Poi lei pretese altro. Non me lo disse aperttamente, ma tanti segnali mi pervennero in questo senso. Più di tutti fu uno degli ultimi che lei mi mandò.

"Posso dormire da te,stanotte?"

Me lo chiese il pomeriggio del giorno in cui ci saremmo visti per l'ultima volta. Trovai naturale risponderle sì.

Certamente ciascuno dei due diede un significato diverso a quella notte passata insieme. E soprattutto al risveglio dell'indomani, quando ci si salutò e ciascuno riprese la propria strada.

Una delle donne che poi è passata dalla mia vita mi ha rimproverato duramente per quel mio comportamento. "Quando una donna ti chiede di passare la notte da te ti chiede una cosa importante!" mi disse. E questo lo sapevo da me. Così come sapevo che nella sua rabbia c'era qualcosa di più del disappunto per il mio comportamento. Ma questa è un'altra storia.

So di non essermi comportato nel modo migliore, in quella circostanza. E soprattutto so che in certe circostanze ogni decisione sarà sbagliata. Anche episodi come questo servono a imparare la reciproca rotazione degli universi maschile e femminile.

Radici

Noi uomini non siamo molto bravi con gli odori.

Riconosciamo quello di una donna soltanto dopo averla perduta, e da quel momento in poi cominciamo a inseguirne traccia dentro a ogni cosa appartenuta a lei. Si tratta d'un inseguimento al tempo perduto, impossibile da ritrovare per come era stato perché ogni volta apparirà in una sfumatura diversa.

L'odore di te infatti è anche l'odorato di me, che in quel momento raccoglievo la tua essenza corporea senza saperlo e assieme a essa immagazzinavo da qualche parte dentro me il mio modo di essere in quel momento. E allora l'odore di te è anche il ricordo di com'ero. E odorare il ricordo di te significa tornare a me. Siamo sempre il centro di noi stessi, noi uomini.

Una donna invece riconosce l'odore del suo uomo nella folla. Istantaneamente lo cattura e lo porta con sé ovunque. Anche quando quell'uomo non è più il suo. E continuerà a sentirlo al solo ricordo di lui, incapoace di liberarsene anche se volesse.

Ho sempre sostenuto che le donne sono superiori agli uomini

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