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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

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« Messaggio #126Fiaba: Il piccolo autore... »

Bentornato... o no?

Post n°127 pubblicato il 21 Agosto 2006 da Il_capo_dei_cattivi

Lettore, lettrice…

sei tornato dalle ferie ?

Bravo… Brava… bravo…

Al tuo rientro ti sei accoro di niente? Di nessun cambiamento ?

No?!?!

Cioè, fammi capire, sei tornato dalle ferie, abbronzato come una locusta fritta e bruciata nell’olio di snasa, ma sobrio di coca e rhum per la prima volta da tre settimane, ti sei guardato attorno e non ti sei accorti di niente? Proprio di niente?!?!?

Non vedi nessuna differenza ? Ti sembra tutto uguale a quando sei partito?

Sei sicuro che a furia di guardare le chiappe della vicina di ombrellone od il pacco del bagnino non ti sia venuto un glaucoma ed adesso non ci vedi più bene?

Sei sicuro… pensaci bene… non deludermi…

Allora la tua riposta definitiva è “Non è cambiato niente”?

Bravo. È proprio così. Non è cambiato niente.

Avevo organizzato l’Armageddon per il ponte di Ferragosto, ma poi Belzebù, Belial, Lilith, Asmodeo, Azazél, Moloch e Mammone non potevano, visto che erano nel villaggio Valtur libanese e nella fascia di Edgeworth-Kuiper non c’era nemmeno un meteorite disposto a precipitarti in salotto, così non se ne è fatto più niente.

 

Ma non è solo questo: se non è cambiato niente si tratta di immutabilità.

Già… come la persistenza in cielo della costellazione dell’Ofiuco, come l’Essere nelle tesi dei filosofi presocratici come Zenone di Elea e Parmenide. Immutabilità, fissità. Come il destino dei personaggi “sani” de “La coscienza di Zeno”. Immutabilità come Bruno Vespa in Rai.

Ora tu ha posato all’ingresso le valige. Hai riempito la lavatrice di panni sporchi. Hai svuotato il congelatore (è mancata la luce mentre eri in ferie e ti sei ritrovato con i cadaveri di due branzini e mezza mucca, in avanzato stato di impuditrimento e  decomposizione nel freezer).

Ti fai una doccia calda, con il docciaschiuma all’aroma di patchouli e sandalo (non capisco perché visto che di sandalo, anzi ciabatta, già puzzavi prima di farti la doccia), canticchiando la versione popporeggiante di “Seven nation army" dei White Stripes (ma chi, sventurato, ti ascolta pensa che sia l’inno nazionale bhutanese)

Quando esci tiri su con il naso, per recuperare quel moccolo lacrimuccio che ti stava colando. Tanto dispiaciuto di essere tornato alla vita di tutti i giorni. Hai ordinato due pizze ed i calamari (fritti l’altro ieri) alla pizzeria all’angolo. E soprattutto hai acceso Sky, e ti sei messo sul canale delle notizie.

Il giornalista, incravattato e bello come un modello recita gli avvenimenti, alternandosi con la giornalista bella come una pornostar di classe. Tu ascolti e non capisci niente. Come al solito.

I fatti sembrano essere sempre gli stessi, quelli che c’erano prima che tu partissi. Così, mentre rutti i calamari che hai intinto nella farcitura di gorgonzola della pizza, ascolti che Martina Stella dice la sua a proposito di Lapo Elkann, e se un bel barcone pieno di extracomunitari che alla deriva si ribalta come se fosse il Colorado Boat di Gardaland, anche Ronaldo è un po’ sperso e non sa più dove andrà a giocare la prossima stagione. Tra autobombe a Baghdad, missili degli Hezbollah e raid aerei anche Brad ed Angelina hanno dei dissidi, ma loro, che son belli, poi fan la pace.

Però questa immutabilità degli eventi ti trasmette sicurezza. Dipana le tue paure. Riconferma le tue certezze: si tratta quasi di una certa rilassatezza. Ecco quindi che, tornando dalle ferie, in un sovvertimento anaerobico del desueto ed eterno “Panta Rei”, tutto trascende.

Anzi sei così rilassato di fronte a queste certezze e convincimenti che ti scaturisce una pavana. Il gatto che hai vicino a te, adagiato sul divano, diventa cianotico e alla prossima che gli piazzi in atmosfera, così subdolamente e senza alcun preavviso, lui, il felino, probabilmente morrà.

Non dovrai così più nemmeno chiederti, quando giochi con il tuo gatto, se sei tu che ti stai divertendo con lui, o lui con te e ricomincia tutto. Da capo…

 

…o quasi.

 
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