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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

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« Fiaba: Il piccolo autore...Messaggio #130 »

TERENZIO

Post n°129 pubblicato il 28 Agosto 2006 da Il_capo_dei_cattivi

Incontro Publio Terenzio Afro ad Huerta de Valdecarábanos a quaranta chilometri ad est di Toledo.

Lui ha il tipico passo leggero di chi è morto nel 159 A.C. e ti sovviene in sogno duemilacentosessantacinque anni dopo.

 

Conversiamo lietamente, d‘altronde lui è un affermato commediografo latino dotato di spirito e talento mentre io sono io sono un  simpatico minchione contemporaneo, con lo stesso intelletto di uno di quei piccoli calciatori di plastica che trovi nelle scatole del Subbuteo.­

Prima trascorriamo un po’ di tempo a prendere per il culo Senofonte,  Archiloco e gli altri poeti giambografi per l'uso diffuso della metrica in tetrametro trocaico catalettico invece che la rima baciata, poi ci sganasciamo dalle risate a pensare alle proverbiali  vittorie belliche di Pirro, re dell’Epiro (nota che il principio della cosiddetta vittoria pirrica, che consta nel raggiungere una modesta vittoria a fronte di enormi perdite, è stata poi ripresa dalla Sisal affinché venisse applicata sui giocatori italiani di lotto ed superenalotto)

Quando però arriviamo al sodo, vedo che nei suoi occhi fatui delinearsi una strana espressione di tristezza:

-          Ma Publio Terenzio che c’è che non va? Cosa turba il tua evanescenza ? Hai forse scoreggiato ?

-          E’ la desinenza Afro applicata al mio cognome che mi turba: mi turba da millenni…

-          Sorbole… ed a che si deve codesta desinenza? E’ inappropriata?

Aggiunsi, divenendo subito alquanto sospettoso.

-          Vedi, non è inappropriata poiché io nacqui in Cartagine nel 185 A.C. e venni a Roma tratto come schiavo da Terenzio Lucano, nobile senatore romano.

-          Capisco. Sei dunque un extracomunitario.

Proseguii, temendo che tutta l’affabilità dimostratami in precedenza fosse motivata solo dal mero tentativo di raggirarmi per vendermi un tappeto.

-          Son Cartaginese di origini, non extracomunitario.

-          Ma si certo, è uguale… Sei arabo e mussulmano, da quelle parti sono tutti così.

-          Veramente Maometto incominciò a predicare solo nel 610 D. C. Più di settecentocinquantanni dopo che sono morto. Non sono mussulmano. E se proprio vuoi saperlo gli arabi vengono dalla Arabia, che sta di là, io son Cartaginese ti ho detto.

-          Sì’ vabbè ho capito. Tanto è uguale.

Concludo concisamente e drasticamente la conversazione, mentre lo fisso con un salubre ed indispensabile occhio torvo. Poi mi decido ad alzarmi per allontanarmi da lui, deciso a proseguire il mio itinerario onirico verso Toledo (ove mi comprerò una rinomata lama d’acciaio con la quale mozzerò la tua testa, caro lettore, domani notte, in un nuovo sogno) senza dovermi sentire in obbligo a comprare il tappeto che di certo questo Abdul di un Terenzio, immigrato a Roma già più di due millenni fa, cercherà di vendermi.

Ma ecco che, proprio come mi aspettavo che succedesse, lui si alza e, comico come una macchietta dei film di Natale di Neri Parenti con De Sica e Boldi, prova a difendere le sue ragioni. Come tutti gli insistenti venditori di tappeti, accendini, e braccialetti del mondo…

-          Non è uguale, non è affatto uguale

-          Siete tutti della stessa risma. Ora devo andare… e comunque non compro niente…

-          Non siamo uguali. Noi, “Africani” come ci chiami tu, siamo delle persone diverse. Prendi Giulio Cesare, Giacomo Leopardi, Caterina de' Medici e Bobo Vieri. Sono tutti italiani: ti sembrano tutti uguali? Oppure prendi te stesso, il fiorista all’angolo, la tua ex cognata e quello che si scaccola mentre aspetta il verde del semaforo all’incrocio? Sei uguale a loro?

Ora ho un po’ perso la pazienza, come osa paragonarmi a quello che si scaccola!?!?! Così gli rispondo tornando verso di lui con aria minacciosa, sfoderando il mio, noto ed ostile, dito indice intimidatorio.

-          Non puoi prendere degli europei, degli Italiani a caso e metterli in un solo calderone. Noi siamo profondamente diversi e caratterizzati. Voi siete tutti uguali ed anche voi vi scaccolate al semaforo. Anzi voi fate di peggio agli incroci: una volta a Marrakech ho visto uno che si lavava vestito dentro ad un catino di acqua sporca che stava caricato su un Ape Piaggio tutto scassato fermo ad un semaforo rosso. Africani trulenti, ignoranti e sfruttatori.

-          Veramente io so leggere, scrivere e fare le parole crociate in latino, greco antico, volgare ed anche in Nubiano. Ed anche quell’algerino che fa il piastrellista ha una laurea non riconosciuta e per questo lavora sabati, domeniche e feste comandate, ma costa molto meno degli altri e a differenza di tutti gli italiani del settore, fattura tutto quanto.

-          Ma come ti permetti. Arrivi qui senza niente neanche le scarpe, ti diamo da vestire, da mangiare, un lavoro e tu come contraccambi ? Incominci subito a criticare le nostre istituzioni!!! Terun, ecco sei peggio di’n terun.

-          Io non sto criticando le istituzioni, sto criticando te. Non sei nemmeno un’ ignorante, od uno xenofobo. Ecco, se almeno fossi uno xenofobo, ci daremmo delle bastonate e da qualche parte arriveremo. Ma niente da fare. Mi parli di luoghi comuni, ed ai miei tempi le scarpe non c’erano, c’erano i calzari.

-          Ora Basta, maledetto Marocchino di un Terenzio Africano. Non fai più ridere. Non hai mai fato ridere. Anzi non sei mai stato un vero commediografo originale. Quella tua opera, come si chiamava… l'Heautontimorumenos (in greco "Il punitore di sé stesso") è solo una brutta copia dell’opera omonima di Menandro. Lui sì che era un figo!!! E non un povero Africano come te!!!! Torna laggiù tu con i tuoi amici su una di quelle vostre bagnarole, va…

 

Suona la sveglia, il sogno si interrompe. Mi spiace solo non aver fatto in tempo ad arrivare a Toledo per prendere quella spada manufatta con perizia di quel celeberrimo acciaio, che mi è indispensabile per mozzarti la testa, stanotte in sogno.

 
Rispondi al commento:
anidrideperiodica
anidrideperiodica il 29/08/06 alle 21:10 via WEB
guarda, mi sono preparata: riso al curry e pollo fritto. E doppio malto. facciamo per stanotte che ho anche qualche conticino in sospeso con quella gattamorta di biancaneve...
 
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