Creato da Rememberme80 il 20/08/2008
 

My Work

Vita e Lavoro o Vita è Lavoro

 

 

La ''famiglia'' non è solo tra le mura di casa..

Post n°10 pubblicato il 02 Aprile 2013 da Rememberme80
Foto di Rememberme80

Spesso per gli anziani che affrontano l'ingresso presso un centro anziani o una casa di riposo, diventa un'esperienza traumatica. Rimangono disorientati o comunque delusi e affranti perchè capiscono che da li non avranno altra vita. Io sto veramente bene con loro, anche se per lo più sono interessati da patologie, credo sia dignitoso dare loro un po di serenità e affetto.

E' difficile rimanere distaccati o non emozionarsi stando con loro, perche ognuno ha una personalità, ha un suo carattere, un suo modo di reagire e non sempre è facile adattarsi soprattutto perche questi centri ospitano numeri elevati di anziani.

Ho imparato ad esser me stessa, svolgendo comunque il mio lavoro. Non trattandoli come numeri, ma come persone.. come lo erano prima di entrare.. persone che hanno un loro vissuto e in base a quello sono diventate determinate ''personalita''. Il vedere in loro il proprio nonno/a a volte fa male, è un arma a doppio taglio primo perche cedi ad un aspetto che non dovresti perchè si deve rimanere ''distaccati'' emotivamente parlando, secondo perchè se cedi poi è difficile fare marcia indietro.. Dal momento in cui inizi a capirli e a capire perche sono così è il momento in cui allo stesso tempo capisci che sei '' fregato'' . Ma non devi pensare a te.. ma a loro.. x garantire un ambiente piacevole in cui stare bene anche con altri. Lo stare con loro tanto tempo crea comunque un rapporto famigliare, sebbene nn ci siano legami di parentela.

Alcuni chiedono un abbraccio, alcuni un saluto, alcuni un attenzione.. ma nn lo chiedono a parole.. ma con gli occhi. Cosa ci costa accontentarli?!

Nulla di quanto costerà a loro restare li!!

 
 
 

Mantenere un ''distacco'' non sempre è possibile..

Post n°9 pubblicato il 29 Ottobre 2011 da Rememberme80

 Nessuno è preparato a sentirsi dire che presto cesserà di vivere, questo vale per tutti, soprattutto se ancora giovane e magari con una famiglia. Ma è importante rendersi conto, in ogni caso, che così si sta sviando il tema fondamentale, ossia la morte imminente. Man mano che la morte dell’essere amato si avvicina, le emozioni si fanno sentire più intense e si avvertono le sofferenze della famiglia.

 

L’ infermiera è messa a dura prova nel rapporto con l’altrui sofferenza: deve sapersi mantenere emotivamente distante, per essere a completa disposizione di chi soffre, non può permettersi momenti di riflessione per sé, di ascolto della propria interiorità. Ma per esperienza personale è veramente difficile. Il più dei casi ci si riesce ma a volte succede che questo viene meno. Basta veramente poco e per quanto riguarda la sottoscritta, basta solo uno sguardo. Uno sguardo fisso, senza ''vita'', penetrante e malinconico, che ti travolge totalmente. Uno sguardo che difficilmente riesci a toglierti dalla mente, perchè ti parla ... ed è come se ti dicesse'' xke sono ancora qua'' '' xke devo soffrire cosi'' '' aiutami.. ad andarmene''... occhi che ti straziano ogni volta ke li vedi..

E' difficile separare ciò che viene considerato il tuo lavoro dalle tue emozioni, verso una persona malata, figuriamoci cio che la stessa ti può trasmettere. E' difficile lavorare con persone malate.. ma ancora piu difficile e straziante è quando nn riesci ad evitare di esser emotivamente coinvolto. Sono emotivamente coinvolta, nuovamente dopo anni di assoluto autocontrollo, da una persona. Non mi serve sapere la sua vita, non mi serve sapere chi è stata nella sua vita e chi è, mi è bastato solamente guardarla negli occhi per averli impressi nella mente ...

 

s.r

 

 

 
 
 

''Amore'' e ''amicizia'' possono esistere in una casa di riposo??

Post n°8 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da Rememberme80

Domanda che letta una prima volta può sembrare sciocca.. ma proviamo a rifletterci un po' su. Per esperienze vissuta in campo lavorativo posso dare una risposta certa e decisa, SI!

Esiste l'amicizia con la A maiuscola ed esiste l'Amore con altrettanta signora A maiuscola! cose che a volte ce le sognamo se proprio dobbiamo esser sinceri.

Vedere due persone, nel mio caso due anziane, tenersi sempre per mano, cercarsi appena l'una non ha sott'occhio l'altra, il sentirne la mancanza, avere premura e cura dell'altra con piccoli ma significativi gesti, dall'aspettarsi al mattino per andare a far colazione fino all'assicurarsi che l'altra sia a letto pronta per dormire.. e ....successivamente raggiungere nel ''sonno eterno'' l'altra dopo poco la sua morte,  come due esseri inseparabili. Due persone diverse, nate e vissute in posti diversi ma con un ultimo passo della vita, uguale, che hanno reso unico per entrambe. Vederle assieme era bello, l'una sosteneva il passo dell'altra. Assieme, sempre, anche dopo..

 

L'amore, visto nelle sue varie forme.. o conosciuto li, o arrivati assieme. Coppie di coniugi che non si vogliono separare e uno dei due per motivi di salute non riesce a garantirsi un'autonomia, decidono di star assieme anche in una casa di riposo. Oppure due persone che si ignoravano fin poco tempo prima, socializzano durante un ora di animazione ...e da li scatta qualcosa ... qualcosa per cui alla prima lite si piange, si soffre, si sta male tanto da soffrire di ipertensione, non si dorme non si mangia...

cose che per qualsiasi essere umano ''giovane'' sono diventate poco normali, ma che se ci pensiamo sono le piu belle e le piu vere. Ad un anziano in una casa di riposo per quando possa avere famigliari vicini, con se puo' avere salute, cuore e mente. La salute a volte può venire meno, come anche la mente.. ma il ''cuore'' mai! Il cuore c'è sempre, perchè vedere due persone con alzheimer perennemente mano nella mano.. nn ha bisogno di spiegazioni nè di tanti ragionamenti.

s.r

 

 

 
 
 

l'importanza della ''collaborazione''

Post n°7 pubblicato il 04 Febbraio 2011 da Rememberme80

La collaborazione tra colleghi è molto importante, sia dal punto di vista lavorativo per ottenere un ottimo risultato finale sia dal punto di vista del rapporto personale. A maggior ragione acquista importanza in un equipe. Qui le forze devono essere unite per essere indirizzate in un unica direzione per ottenere un unico risultato, in maniera ottimale e senza dispendio di forze.

 

Per me è molto importante collaborare, sia con i miei colleghi infermieri sia con gli oss e osss. Mansioni diverse ma stesso obbiettivo. Si lavora meglio, c'è armonia, c'è complicità e tutto giova per ottenere il massimo dei risultati nel limite del possibile. Quando si sta bene tra colleghi il lavoro diventa meno pesante, la mente più leggera e comunque la giornata diventa soddisfacente.

 

Quando si è a contatto con un paziente, se trova comuqnue un personale ben disposto, gioviale, collaborante, spensierato e unito, si sente ben voluto, si trova in una condizione di ''famigliarità'' il che per lui è molto positivo per tanti aspetti. Magari non pensa alle solite cose, si sente in ''famiglia'' e si sente ben voluto e accettato.

Al di là della storia clinica di un paziente sono tutti aspetti positivi sia per noi che lavoriamo sia per il malato. Pensateci!

 
 
 

con un sorriso si campa cent'anni..

Post n°6 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da Rememberme80

Ridere piace a tutti, ne sentiamo il bisogno e ne avvertiamo il beneficio. Il benessere che ci da una bella e sana risata data da una piacevole compagnia o da una barzelletta.. per noi che abbiamo una vita sociale ne troviamo fonte un po ovunque.. ma non per tutti è cosi..

Oggi nell'ora e mezza di sorveglianza, ho pensato di far ''animazione''. Un saluto, una mano e un sorriso per tutti. Chiacchiere fatte assieme e accorgersi che tanti anziani hanno un senso dell'umorismo ancora bello reattivo :)

Animazione o terapia alternativa? forse 50&50! Distrarre una persona dalla solita routine, farla ridere e vedere un bel sorriso a pieno viso è un piacere enorme, impossibile non star bene con loro. Tra alzate, terapia e le solite 4 mura non hanno altro se non aiutandoli cosi.

L anziano ha bisogno di sicurezza, e facendolo star bene a proprio agio si otterrà un buon risultato constatandolo personalmente. Ascoltandolo, rispondendo con calma e a voce forte e perchè no facendolo divertire?! Davanti abbiamo una persona che ama, che prega, che ricorda, che piange ...e se piange, perchè non deve ridere?? Ormai sono ad un punto che per loro conta ESSERE e non AVERE.

Tutti meritano un sorriso e tutti ne hanno il pieno diritto. Nel parlare, scherzare con loro in un momento tranquillo della giornata mi sono accorta quanto un anziano può dare ancora, capisce ( certo in relazione alle patologie) e risponde a tono.. e ho visto che anche la persona più chiusa nel suo angolo ha sorriso per le ''cazzate'' sparate a ruota libera.. ma chi se ne frega l 'importante è vederli sorridere e stare bene. Se per noi ridere fa star bene interiormente per loro credo sia amplificato, soprattutto per il tempo che trascorrono soli, inteso come assorti nei loro pensieri che non sempre ''sputano'' ma che per carattere o per educazione non vogliono dire..

Avverti nell'aria il loro bisogno di stare bene, al di là di un fattore di salute, hanno il bisogno di sentirti parte di una società. Società che fino ad un certo punto li ha accettati ma che poi per il corso naturale della vita sono costretti a far spazio .. far spazio ad altri perchè per loro non ce n'è più. Perchè allora non creare una piccola ''società'' tra loro, si conoscono si accettato per quello che sono, discutono, criticano ecc... Perchè non creare un momento di svago, un momento di risate e di serenità. Ne gioveranno loro in prima persona e di riflesso tu per quello che TI DANNO. TI AVVOLGE E TI CIRCONDA COME LA BREZZA DEL MARE E DAL BENESSERE CHE TI DA NON TE NE STACCHERESTI MAI

Un sorriso in più non ha mai ucciso nessuno!

 

 
 
 

... e ancora.... uno sguardo...

Post n°5 pubblicato il 18 Ottobre 2010 da Rememberme80

è bello e soddisfacente tornare dalle ferie e scoprire che sei mancata a tante persone.. ma non persone qualsiasi.. ma persone che ogni giorno ti ''danno'' del loro.. a partire solamente da un semplice sguardo..

Uno sguardo che di primo impatto sembra perso.. invece è alla disperata ricerca di una mano tesa verso di loro. Una mano che non ha la pretesa di voler dire per forza ''aiuto''.. ma solamente '' resta con me'' .

Ogni sguardo ha un intensità diversa e sta a te capire il messaggio che magari cercano di comunicarti. I loro occhi non piangono, non sorridono, non hanno lacrime .. forse per un senso di rassegnazione nel vedere e capire che la vita sta volgendo al termine, non chiedono nulla, non pretendono nulla.. ma se stai con loro capirai un mondo di cose.. proprio perchè nei loro occhi c'è il mondo!! Basta rimanere indifferenti al nostro di mondo e ascoltarli, dopo poco senti per forza arrivarti dentro dritto come una freccia alla schiena ciò che loro vogliono comunicarti. E' difficile per me solo raccontare queste cose.. pensate vederle e viverle in prima persona.

 

La mia professione non è soltato quello che viene menzionato nel D.M. 14 settembre 1994, n. 739 ma si tratta di ben altro che li.. non viene detto! Cose che non possono far parte di un elenco qualsiasi perchè a seconda della persona che ti trovi davanti sono diverse, emozioni diverse, valori diversi. Un bisogno di comunicare incommensurabile e un altrettanto bisogno di ricevere.

 

Riceve che cosa? si potrebbe pensare.. se nn è qualcosa di materiale che altro potrebbe essere.. La soluzione è davanti agli occhi di tutti.. ma nn tutti la vedono.. e si semplifica in una sola parola..  PRESENZA!

Posso assicurare che questa parola è la password che apre tutte le porte, compresa quella del loro cuore, facile entrarci.. difficile da ricordare l'uscita! Ti coinvolge, ti trascina, ti prende e ti condiziona vuoi o non vuoi.

Il loro sguardo rimane indelebile dentro di te..

 

 
 
 

L'anziano e i suoi pensieri....

Post n°4 pubblicato il 09 Luglio 2010 da Rememberme80

Lavorando presso una casa di riposo ho potuto appurare determinate fasi, scelte di vita di tante persone. Del perchè una famiglia sceglie di portare il famigliare anziano in una casa di riposo, del perchè non va a trovarlo, del perchè al contrario è molto presente.. insomma di tanti perchè. Tutti abbiamo avuto e/o abbiamo ancora i nonni, amici e conoscenti anziani.. per cui questo post serve a far capire il valore della persona ''anziana''..

anziano

L'evoluzione umana c'è e non la si ferma, e ad ogni fase della vita necessitiamo di determinati bisogni, figuriamoci le persone anziane. Tanti non accettano il vecchio in casa, per i vari motivi che ci possono essere. Raggiunta una certa tappa della vita, si evidenziano determinate malattie che possono essere le piu diverse, soprattutto croniche e disabilitanti. Malattie che spesso il vecchio non accetta perchè lo costringono a non compiere più azioni che prima era abituato a fare autonomamente che può esser anche la piu semplice come accompagnare un bicchiere di acqua alla bocca. Malattie che lo portano alla perdita parziale o totale dell'autonomia. L'anziano cosi vedendosi, diventa fragile.

Fragile poichè affetto da varie patologie. Fragile emotivamente.

I dati attuali dimostrano che le famiglie faranno sempre più fatica a sopportare il carico assistenziale, arrivando quindi alla scelta di condurlo in una casa di riposo. Lì trova assistenza medica24h su 24, ma il sostegno morale che fine fa? Ricorderò per tutta la vita una scena a cui ho assistito.. un'anziata affetta da alzheimer, in carrozzina, che si commuove nel vedere dopo tanto tempo la sorella credetemi davvero una scena bellissima! La carezza della sorella al volto dell'anziana malata e la lacrima che scendeva... non ha valore!!

Al di là delle cure mediche che una persona anziana possa aver bisogno, non sarà mai vitale quanto l'affetto dei propri cari!!! Li porta a dimenticare i loro problemi.

Provate ad immaginare voi stessi...l'impossibilità di lavarsi il viso, di mangiare.... azioni che noi compiamo tutti i giorni, ma che alcune persone non riescono a fare per patologie disabilitanti. Come potremmo vederci? Per di più con il pensiero che la nostra vita sta volgendo al termine..Può sembrare esagerato, drastico ma vi assicuro che un anziano lo pensa tutti i giorni soprattutto se si sente abbandonato dalla propria famiglia.

Vedere gli occhi di un anziano, tristi, ti fa capire subito a cosa sta pensando. Sapere che la propria esistenza sta per terminare e avere delle limitazioni ha un senso di soffocamento da cui non si può scappare.

Questo post non è volto per discriminare altri malati.

 
 
 

Lo fareste mai??

Post n°3 pubblicato il 21 Agosto 2008 da Rememberme80
 
Tag: Lavoro
Foto di Rememberme80

Che ne pensate della professione infermieristica? Fareste mai l'infermiere/a? Avreste mai il coraggio di star vicino, accudire e assistere una persona malata dai 0 a 100 e a volte piu anni?

Cosa vi spaventerebbe? Cosa nn avreste il coraggio di fare? Fate domande, esponete le vostre curiosità!

 
 
 

Presentazione

Post n°2 pubblicato il 20 Agosto 2008 da Rememberme80
 
Tag: Lavoro
Foto di Rememberme80

Salve a tutti, mi presento!

Mi chiamo Sara, ho 28 anni e dopo vari studi e laurea lavoro come infermiera presso una casa di riposo pubblica della mia provincia. Lavoro da più di un anno e mezzo come ip. Questo lavoro, come alcuni altri, ti deve piacere per forza perchè sei a contatto con tutti e tutto. A seconda del reparto, vai dal neonato all'anziano, dal cardiopatico all'oncologico e così via. Inizi a far parte della vita del malato se conquisti la sua fiducia, a conoscerlo per quello che è, soprattutto difronte ad una malattia perchè le persone cambiano, la malattia TI CAMBIA!

Si lavora duramente, ma nulla ripaga quanto un grazie o un sorriso di una persona malata. Ora, io lavoro in una casa di riposo e spesso gli anziani sono depressi perchè si sentono abbandonati, si sentono come pesi per la famiglia e lo constatano quando non vedono il figlio o la famiglia che non passa a trovarli, giustificano tali gesti autoconvincendosi che il lavoro impegna, che hanno altro da fare ecc.. ma dentro di loro sanno la verità e si sentono come un sacco dell'immondizia abbandonato per strada.

Il mio compito, non consiste solo nella terapia, medicazione, assistenza infermieristica in generale ma anche nel capirli e sostenerli, nel sollevarli da tali pesi per rendere la permanenza meno cruda di come la vedono loro!

Si parla sempre di malasanità, ma mai di quella buona! Perchè? Cosi facendo sembra che esistono solo dei cialtroni e le persone giustamente perdono fiducia.

 
 
 

Messaggio di benvenuto!

Post n°1 pubblicato il 20 Agosto 2008 da Rememberme80
 
Foto di Rememberme80

Ciao a tutti, mi piacerebbe che chiunque passasse, mi lasciasse un segno.. un saluto, una firma, una presentazione o anche un commento sugli argomenti trattati ( appena ce ne saranno)

Grazie e buon permanenza!

 
 
 

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