Creato da indivisa1962 il 29/04/2009
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forse deve essere così ...?!

Post n°52 pubblicato il 08 Giugno 2011 da indivisa1962
Foto di indivisa1962

... forse chissà ?! con questa esclamazione si cerca conforto a tutta una serie di domande senza risposte ...

L'aria del mattino che entra dalle finestre ... quel sapore del giorno che si sveglia ... i primi rumori ... i primi odori ... i primi pensieri ... le prime rinuncie ...

Si prime rinuncie ... lo stesso giorno è una rinuncia progressiva alla vita che scorre ... i sapori che ti sfuggono ... i pensieri ... le parole ... il tempo che passa mentre ti prepari ad uscire ..tutto scorre ... panta rei ...! Uno scorrere che porta via ogni cosa .. ogni emozione ... lasciando solo ricordi ... più o meno sbiaditi ... che si affacciano ... facendo capolino tra un sorso di caffè e l'altro.

Ecco ... bisogna rinunciare anche ad un attimo di riflessione su se stessi ... sulla propria esistenza ... sulle proprie continue rinuncie ... che mai smettono di far capolino ... e che indifferenti ad ogni tua emozione si prendono parte della tua vita ... senza darti nulla in cambio ... e senza lasciarti spazio ad una eventuale rivalsa ...

... forse così che và ... forse deve essere così ...?!

 
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solo una lunga serie di attese

Post n°51 pubblicato il 06 Giugno 2011 da indivisa1962
Foto di indivisa1962

A voler definire la vita nel suo sviluppo quotidiano non sembra evidente ciò che invece emerge se per un attimo si riflette sul tempo che si spreca per attendere ...

Non ci si accorge, infatti, delle lunghe ed interminabili ore che si perdono ad aspettare ... un turno ... un lavoro ... un amico ... un amore. Tutto rientra nella normalità, eppure solo per le attese, che non portano a nulla, si perde quasi un terzo della propria vita ... poi un terzo per dormire e del terzo che rimane siamo dentro una affannosa corsa per soddisfare i bisogni primari ... il lavoro ... i rapporti affettivi e non.

Poi capita che le cose non vanno come ci si aspetta ed ecco che in noi accade l'incapacità di definire parte di questo terzo, che davamo per scontato fuori dal concetto di attesa; senza peraltro poterlo catalogare ... sospeso, infatti sta lì a dirci che è servito per la nostra crescita .. per la nostra maturazione .. ma che in fondo invece ci accusa di passività.

Tutto sembra un padosso ... eppure del terzo di "vita utile" ...quasi nulla si dedica a noi ... tutto sembra che ruoti in un baricentro dell'ego - come proiezione del nostro essere per gli altri - quel continuo sono perchè ho un ruolo, ma di fatto forse non si è per nulla. Una continua corsa che ci porta solo - in fila - ad una lunga serie di attese.

 

 
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Avviso alle mogli ....

Post n°50 pubblicato il 19 Maggio 2011 da indivisa1962

Una donna ritorna da lavorà e ‘ntoppa  ‘r su’ marito a letto co’ ‘na bella ragazza.
 - Brutto troiaio, ti sei fatto la ganza, eh?! E io tutto ‘r giorno a sgobbà, a sudà sangue anch’io per que’ du’ figlioli!… Ah, ma io me ne vo, sai, questa vorta ‘un mi vedi più!
  - No, aspetta,  - stronfia lui - fammi spiegà...
  - Spiegà cosa?! Dé, lei cià sempre l’uccello fra le gambe, ‘un mi dirrai mia che ci faceva ‘r nido!
  - O fammi parlà, dai! Io leilì ‘un l’avevo mia mai vista, prima! Ero lì che montavo ‘n macchina per venì a casa, s’è avvicinata a chiede’ un passaggio! Tu l’avesse vista ‘n che condizzioni, tutta sperza e ‘mpaurita! I vestiti poi, tutti sudici e sguarciti! Sicché l’ho fatta montà, era magra rifinita, m’ha detto ‘un mangiava da tre giorni! M’ha fatto ‘ompassione, poverina, sicché l’ho portata a casa e n’ho scardato quelle lasagne che t’avevo preparato per te iersera e ‘un l’hai volute per paura d’ingrassà! L’ha diluviate, poverina! Poi m’ha chiesto di potessi lavà, e ner mentre era sotto la doccia n’ho buttato via que’ vestitacci loiosi e n’ho dato que’ ginse d’Armani che te ‘un ti metti più perché dici ti stanno stretti! Tu vedesse ‘nvece  a lei come ni son garbati, poverina! Sicché n’ho dato anche ‘r pìmperi che t’avevo preso per ir tu’ compreanno ma ‘un l’hai voluto perché dici che io ‘un ciò gusto, eppoi n’ho fatto mette’ anche vella ‘amicetta tutta sèssi che t’ha fatto la mi’ sorella per Natale ma te ‘un l’hai nemmen guardata per dispetto! E lei ’nvece coll’occhioni sfavati dalla ‘ontentezza, poverina! E quando poi n’ho dato anche li stivali da trecento euro che te ‘un te l’eri più messi da quando n’avevi visti un paio uguali a ‘na tu’ ‘ollega d’ufficio, n’è venuto le lagrime all’occhi, poverina!
  - Poverina davvero! – urla la moglie. - E a letto come ti c’è finita?
- Dé, ero lì che l’accompagnavo tutta rionoscente all’uscio, m’ha fatto cor pianto ‘n gola: “’Un c’è artro che la tu’ moglie ‘un adopera più?”

 
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il parallelismo delle vite interrotte

Post n°49 pubblicato il 02 Maggio 2011 da indivisa1962

Nelle teoria degli "universi paralleli" o delle "multi dimensioni temporali" accade che la vita scorre su realtà parallele ... Ciò che è percettibile per una realtà è sconosciuto ad un'altra, perfettamente simmetrica ma non sovrapponibile ... Una sorta di "antimateria dell'esistenza", per cui è proibito l'incontro ....pena l'annullamento o la distruzione di ogni percettibile realtà.

Nel profondo dell'anima - come per paradosso - può avvenire un analogo sviluppo con le esperienze, con la differenza che la dimensione spazio-temporale lascia scorrere il tempo, segnando il corpo con le tappe obbligatorie, tenendo in considerazione l'esistenza è solo una.

... cosi' accade che le esperienze, come vite proprie, scorrono lasciando il loro segno ... e se rimaste in sospeso riprendo anche dopo anni ... dove emozioni rimaste sepolte ... offuscate ... risorgono dando nuova linfa ... oppure riemergono lasciando intravedere una sorta di emotività parallela al nostro quotidiano; dando consapevolezza ad una sorta di "multidimensionalità del nostro IO" ...

Le storie ... le esperienze ... le sensazioni ... le emozioni ... tutto ciò che ci coinvolge come persona ... sembra rimanere dentro e scorrere con una propria ratio ... anche quello che in apparenza vogliamo dimenticare ... vive all'ombra di altre esperienze ... nascosto ...

e tanto più si è attenti ... sensibili ... tanto più "dimensioni dell'Io" si delineano ... sovraponendosi l'una sull'altra ... creando - come l'arcobaleno - una capacità di "tonalità variegata" ... e ciò può essere bello a vedersi per chi è capace di osservarne la tipologia di spettro ... ma altrettanto difficile per chi ne mostra tale bellezza.

 
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... le favole mancate ...

Post n°48 pubblicato il 26 Aprile 2011 da indivisa1962
Foto di indivisa1962

Pensare che nella vita si possa avere tutto è pura follia ... ma altrettanto lo è per chi ha tutto tranne ciò per cui si è anelato per tutta una vita ... sopportando amarezze ... umiliazioni ... giudizi gratuiti ... ed accuse assortite ...

Ma la cosa peggiore è che a volte ti sembra di essere ad un passo dal toccare ciò che il tuo cuore vede e poi - come per incanto - tutto svanisce ... Un pò come cenerentola ... che a mezzanotte le svaniva il sogno desiderato ...ma comunque vissuto ... sebbene per poche ore e nella sua totale felicità ... Nel reale le favole non funzionano ... si inceppano prima ... oppure non partono proprio ...

Eppure tra le pieghe del difficile vivere ... a volte può nascere un piccolo fiore ... fragile nella sua apparenza ...ma altrettanto forte da emergere tra l'aridità del quotidiano ... un fiore dolce e tenace ... delicato e forte ... che nel vederlo vela ogni amarezza e che con garbo ci avvolge con la sua fragranza ... fresca d'estate e calda d'inverno ...

Allora s'è così si fermi il tempo affinchè tutto resti immmutato e nulla possa più svanire ...

... e siccome così non è ... allora questo fiore sia  colto .. sottratto alle intemperie della vita e custodito nel cuore dove ogni mutazione si annulla ...

Un fiore eterno nella nostra anima ...

 
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Chiudendo gli occhi

Post n°47 pubblicato il 21 Marzo 2011 da indivisa1962

Oggi ... primo mattino ... su un bus affollato di gente ... odori misti ... ed aliti che tradiscono le cene della sera precedente ... mi facevano riflettere sul brusio di fondo ... dove parole ... concetti ... frasi fatte ... idee spacciate per verità assolute .... ed umori primaverili ... si confondevano in un unico rumore di fondo.

In questo mare del sonoro sommerso ... ho sentito luna profonda esigenza di isolarmi ... di silòenzio ... al coinvolgimento degli sguardi che cercavano il mio schieramento nelle discussioni varie ... e con enorme sforzo sono riuscito ad isolarmi ...chiudendo gli occhi ... ma non a tutto ...

 ... è, infatti, emerso un pensiero che ha inondato ogni sfera della mia attenzione costringendola a seguirla ... e cioè quanto fosse inutile e dispersivo usare tante parole per concetti sterili ed inutili ... senza che nessuno arrivi ad una soluzione risolutiva delle molte problematiche in ballo ...

ed intanto anche il mio pensiero si allontanava dietro le molte facce che scendevano ...

 

 
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La geometria delle forme

Post n°46 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da indivisa1962

La forma intesa come principio del divenire e del movimento in Aristotele esprime ciò per cui la materia è soggetto del divenire stesso. La materia senza forma non è. Lo stesso per la forma in assenza di materia. Questo continuo "binomio primo" (UNO), senza possibilità di separazione vive nell'universale della nostra vita.

Questo "UNO" si esprime così come la manifestazione della nostra coscienza di essere anima e corpo ... spirito e materia ... sogno e desiderio.

Tutto appare lineare, perfetto, finchè ogni binomio si conserva in sè, nella propria dimensione .. come il Cavaliere Inesistente (di Calvino) ... perfetto nel suo essere, nella dualità dell'UNO ... tra reale ed essenza di sè, espressa nell'evidenza delle sue gesta.

Cosa accade se si introduce nell'UNO la variabile "vita"? L'equilibrio dimensionale entra nel caos, così che sogno e desiderio si orientano al divenire nuova realtà ..., anima e corpo al confine del tempo.

Perciò si evidenzia un senso nuovo del divenire, dove la coscienza dell'essere "binomio primo" è destinata a dissolversi per dare forma ad un nuovo equlibrio ... ad una nuova coscienza di sè.

Così è la metamorfosi ... passaggio attraverso l'ignoto e l'incerto. L'UNO perde la sua infallibilità, le sue certezze, la sua impeccabile bellezza dell'essere, per ritrovarsi nella realtà del vissuto, nella sofferenza del quotidiano, in ogni attimo rimpianto ... sfuggito all'ingenuità.

L'insistere nell'affermare l'UNO di origine, respingendo nel silenzio il nuovo divenire, rimanda l'ordine di ciò che sarà, ... e si pone in contrasto con lo scorrere delle cose ... il pànta réi ... del continuo trasformarsi dell'UNO.

Ecco come la geometria delle forme si delinea nel movimento dell'UNO, passando attraverso l'incerto, l'ignoto, ... la paura ... così come accade nel nostro quotidiano ..., come unità ed opposizione di tutte le cose - e mentre nella scuola Eraclitea ciò si poneva nel cuore del divenire universale - nel nostro vivere il presente, invece, si pone come lo scorrere dei giorni ... rincorrendo il proprio "binomio primo". 

 
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... il silenzio ...

Post n°45 pubblicato il 02 Febbraio 2011 da indivisa1962

Questi giorni vissuti tra freddo e umidità  hanno lasciato spazio a momenti di riflessione ... dettati - peraltro - da uno stato d'animo che cercava evasione dal confronto con se stessi.

Un bilancio della vita e del proprio trascorso che lascia intravedere spiragli di luce ... momenti di serenità e molto di ciò che forse non si è mai desiderato ... e che per questo non è stato possibile evitarlo. Si, è vero, si sprecano energie immense nel lottare, convincere, perseguire obiettivi e sogni che poi nella gran parte dei casi non si realizzano ... ma che lasciano comunque un segno profondo nel nostro animo ... così come la rabbbia, l'odio, i sentimenti che trascinano ogni nostro senso senza alcun controllo fino a che ci si accorge che tutto ha avuto un ruolo caotico nella nostra esistenza.

Questo processo caotico ... non stocastico ... si esprime coprendo ogni silenzio di ogni espressione sensoriale ... portando il nostro divenire in  mete a noi sconosciute ... che per molti restano tali e per altri diventano un'interrogativo che peserà su ogni gesto del nostro quotidiano.

E qui mi soffermo chiedendo al fato il perchè di questa disparità di trattamento, dove chi resta nella caverna  -vedendo immagini proiettate - vive una sorta di vita parallela ... quasi graziato dal fatto che la sua stessa ombra sia l'esistenza vera; mentre chi vuole sforzarsi a contemplare le immagini della vita vera  ... ne scopre le contorsioni e le dolorose espressioni che queste propongono. 

Bisogna tornare al profondo ... dove l'artefice caotico ... nulla può contro lo stato di grazia del silenzio ... dove l'apparente immobilismo è equilibrio ...  contemplazione dell'attimo reso infinito dal fermo temporale ..., ... se stessi ... senza rimorsi ... o rimpianti alcuni ...

 
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l'alternanza

Post n°44 pubblicato il 19 Gennaio 2011 da indivisa1962

E' forse l'alternanza che dà stimolo alla vita? Questa è una domanda che mi sono posto stamane ... con gli occhi impastati dal sonno ... le membra ancora intorpidite ...il primo aroma di caffè che sale su ... il silenzio di una notte che sta svanendo in fretta ...

Ecco l'alternanza ...la notte col giorno ... il sorriso e la tristezza ... il dolore e la gioia ... l'amore e l'odio ... l'espressione del volto dove l'alternanza si fonde.

Ma ancora l'alternanza di vivere gioia ... nel continuo dolore ... un amico che si perde ... un momento della propria vita ... un grande amore ...!  Come le onde del mare mosso ... prima ti sollevano e poi d'improvviso di precipitano ... ed il cuore sobbalza ... in balia ad una forza sconosciuta che come un capriccio - vissuto su di te - ti muove senza il tuo desiderio.

L'alternanza pone ... in questo gioco perverso ... tutto il nostro essere affamato prima e conscio del dopo ... che appena può si butta e si sfama di quell'attimo d'amore ... di tenerezze ... di attenzioni ... di gioia, finchè non si matura la consapevolezza di essere come come un cane di razza che gira senza padrone ... tutti lo ammirano ... gioiscono delle reciproche coccole ... ma nessuno poi vuole tenerlo per se ... e ti ributtano nella mischia ... nel mare mosso ... dove per inerzia si galleggia ..., dove è vietato annegare ..., perciò si impara a non darsi più nel profondo ... perchè anche nel metabolizzare un lutto ci vuole un'unità di tempo ... e per abituarsi all'alternanza ci puoi spendere tutta una vita ...

Nel silenzio del mattino sembra invece che la stessa alternanza trovi una sua dimenzione soffusa ... che rispetta il lento movimento della vita che si risveglia ... e che ubbidiente all'aroma di caffè ormai certezza ... impone una tregua alla nostra esistenza.

 

 
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il mondo dei sogni

Post n°43 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da indivisa1962

E' follia ... come cercare nell'alchimia la formula della trasformazione del piombo in oro ... voler realizzare i propri sogni ... ed è logico che se per ognuno di noi con migliaia di sogni ed infinite combinazioni possa essere paradossale poter realizzarli ... concretizzarli ... vivirli nel reale ...

dove che il paradosso diventa assurdità ...? Nell'attimo in cui un solo sogno ti proietta all'interno della sua realtà  ... allora non sei tu che vivi la materializzazione del tuo sogno ... bensì il tuo sogno che vede la tua materializzazione nel mondo surreale ...

La differenza ..? Che si è impotenti difronte a ciò per cui tutte le tue energie ed aspettative si orientano ... si consumano ... si spendono ... e quando il mondo surreale svanisce ... si rimane svuotati di tutto ... si rimane disorientati ... a terra ... accasciati ... sperduti in una sorta di limbo etereo ...dove non sei nei sogni e non più nella realtà ... sospeso ... in attesa di nulla ... di un sorriso ... di una voce in eco ... di una forza che ti spinge ...

Nulla riesce però a darti una tangibile energia che ti riporti o dall'una o dall'altra parte ... (ma perchè forse non c'è più voglia di ritornare al reale) ... posizione questa dove la logica non ha più forza ... dove il sogno non seduce più la tua anima ... ma allo stesso tempo dove lo stesso cuore smette di battere ... insensibile ... spento ...

Ma i sogni come le sirene di Ulisse ti chiamano sempre ... in coro ... o soliste ... per proporti l'antico balletto ... per divorare ogni speranza ...

 
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