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Il ricordo più remoto della mia infanzia a Banco Santo Spirito 21

Post n°6 pubblicato il 03 Agosto 2015 da Riccardo_1954
 

Casa di Banco Santo Spirito 21.

Prima del 1960 a casa Leggeri, piani 3, 4 e 5 di Banco Santo Spirito 21, c’era un solo televisore. Quello dei nonni al terzo piano.

La sera dopo cena e dopo aver messo a letto me e Maria Pia (Marco e Flaminia erano ancora solo nella mente di Dio), papà e mamma senza dirci mai niente (tanto dormivamo) dal quarto piano scendevano al terzo, forse per vedere la televisione o forse anche per stare in compagnia dei nonni e della truppa Cristofari (mancava solo Fabio).

Quanto racconto ritengo sia avvenuto quando avrò avuto 3 o 4 anni al massimo, ho dei riferimenti precisi in merito alla mia altezza, che non è mai stata superlativa, ma che a quel tempo era sotto terra.

Una sera, non so per quale motivo, mi sono svegliato, forse avevo sete, e ho chiamato mamma. Nessuna risposta anche quando ho chiamato papà. Mi sono alzato. Ho visto che papà e mamma non erano a letto, non erano in cucina, non erano in camera da pranzo, insomma, a casa non c’erano.

Mi sono spaventato a morte, ricordo di non aver voluto svegliare Maria Pia, tanto che aiuto avrebbe potuto darmi, avrà avuto si e no 2 anni.

La prima cosa che ho pensato è stata quella di essere stato abbandonato (a 4 anni e con una sorella a carico, questo all’epoca non lo ho pensato), anche se i miei non mi sembra avessero mai manifestato segni di forte squilibrio.

Sono uscito per andare in terrazza. dove non sono arrivato, mi sono fermato in fondo al ballatoio, nel punto dove la ringhiera è più bassa, molto bassa, ma con le mani alzate non raggiungevo il corrimano. Qui ho cominciato a gridare come un ossesso (forse “mammaaaaaa”) sperando che qualcuno mi sentisse. Ma niente, il tempo trascorreva e nessuno sentiva le mie grida. Per forza, nessuno poteva sentirmi, essendo   la televisione accesa e il finestrone della camera da pranzo del terzo piano probabilmente chiuso.

Non so per quanto tempo sia rimasto a gridare, nel ricordo mi sembra sia stato proprio tanto, ma fatto è che ad un certo punto qualcuno al terzo piano deve avermi sentito perché vedo comparire mamma che mi viene incontro. Devo aver pensato di essere salvo, perché dopo l’immagine di mamma che mi chiama dalla porta che dalla cucina conduce al ballatoio non ricordo assolutamente più niente.

Da quel giorno, per quanto mi ha successivamente raccontato mamma perché io proprio non ricordo, papà e mamma ci dicevano, prima di metterci a letto, che sarebbero scesi al terzo piano una volta vistici addormentati.

Penso che uno spavento così grande non me lo sia più preso per tutta la vita, o forse si, le poche volte in cui ci è scomparso Andrea, quando ancora camminava, una volta in un ristorante all’aperto a Fano (era andato a vedere le altalene) e un’altra volta da Standa su Viale Trastevere (era andato a vedere i tram, passione già da piccolo coltivata).

 
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