Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Lei non sapeva baciare

Post n°65 pubblicato il 17 Maggio 2007 da lauro_58
 

Riassunto : Una pedalata immerso fra natura, storia e pensieri fatta per tenersi in forma.
Una pedalata a ritroso con i ricordi, tra fiducia data e trascurata, tra sogni e delusioni celati da un’ evento che ha segnato la vita di questo ciclista e quella di chi gli stava vicino.


(… segue)
“Aveva un modo tutto suo per baciami … le piaceva posare le labbra sulle mie, in modo che anche le punte dei nasi si toccassero.
Prendendomi il viso tra le mani mi teneva così per lunghi attimi cercando di trattenere e farmi trattenere quella voglia fino all’ultimo … per poi darsi alla mia bocca incondizionatamente.
In quei momenti le nostre lingue sembravano sciogliersi al contatto, cosi come i nostri corpi fusi in battiti di passione.
Eravamo pazzamente innamorati, le chiesi di venire a vivere con me.
Lei dovette superare le resistenze familiari, i loro genitori non acconsentirono ma dovettero a malincuore cedere.
E la vita per noi divenne speciale, eravamo persi tra passione ed entusiasmo, facevamo progetti per il futuro, tra noi c’era intesa e complicità, ci dicevamo tutto, decidevamo insieme cosa fare … sempre.
Anche quando si trattò di accettare o no la proposta che mi fecero al lavoro.
C’era da andare in Inghilterra per un po’ … nuove responsabilità, un progetto tutto per me da portare avanti, insomma una ghiotta opportunità  per fare un salto di qualità.
Non mi fece nemmeno finire … sentii da lei quello che volevo dicesse … mi disse che per me era importante, che avrei dovuto accettare, che una volta arrivato avrei trovato il modo di continuare a stare insieme.
Sapeva che non sarebbe stato facile trovare un’ appartamento in affitto … i prezzi, la lingua, l’ambientamento, gli impegni di lavoro … ma lei avrebbe aspettato … già … avrebbe fatto tutto per me … questo mi disse,  regalandomi conforto, sostegno, fiducia ed un pezzo della sua vita.

Io non ero convinto … ed avrei dovuto dar retta a mio istinto … in fondo siamo animali con un’anima noi … a volte le cose le intuiamo … bastava dar retta a quello.
Invece mi feci travolgere dalla mia ambizione, consolato dal suo entusiasmo, e rassicurato dalla sua fiducia partii.
Fù tutto più difficile del previsto ovviamente, mi impegnai allo spasimo cercando di non deludere chi aveva investito su di me.
Ma dovevo prevederlo e non lo feci.
Quando mi resi conto che stavo trascurando la cosa più importante della mia vita, piantai tutto e tornai avvertendo a malapena che sarei stato via un paio di giorni.
Era la cosa più importante della mia vita … la cosa più importante, ed il destino presentò il conto … in modo subdolo, e me lo presentò senza avvertire.
Ma sarebbe bastato darle un po’ di fiducia, un pizzico di quella che aveva dato lei a me.
Sarebbe bastato !!

La incontrai proprio davanti casa, assieme a Max , un suo amico d’infanzia, che era diventato poi anche mio.
Aveva la testa fra le sue braccia, e lui le stava accarezzando i capelli.
Il mio cuore si fermò, in testa i pensieri piegarono in ragionamenti avvalorati dall’evidenza, senza che chiedessi almeno un “Perché” di incertezza.
Lo strappai da lei e gli diedi un pugno, poi un altro seguito da una spinta ed un calcione in mezzo alle gambe.
Cadde a terra, cercava di difendersi dalla mia aggressione più con le urla che con le mani, sorpreso da quella violenza.
Era già troppo tardi per chiedere “Perchè, dimmi solo perché” … ora continuavo a dirglielo, ma non ragionavo più, ed ero accecato dalla gelosia e dalla rabbia.
Con lui a terra Giulia si mise in mezzo, cercando di calmare la mia ira e salvare Max da un’ingiusta punizione.
Lo fece usando il miglior modo che conosceva per baciarmi, prendendomi il viso tra le mani e tenendomi così … con le punte del naso quasi a toccarsi … sperava di calmarmi almeno un pò.”

Cercavo un sorso di whisky , invitai Coso Lercio a darmene un po’ dalla bottiglia, più per prendere fiato che per altro.
La serata cominciava a farsi umida, le parole uscivano addensate in nuvole di vapore bianco.

(continua …)

 
 
 
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