Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Il cardigan

Post n°68 pubblicato il 29 Maggio 2007 da lauro_58
 

Le piaceva indossare il suo cardigan, girare per la casa vestita di sola lana organizzata in un morbido ed accogliente cardigan.
Ci cascava dentro ma quando prendendolo per i bordi se lo stringeva addosso il calore la pervadeva, e la pelle increspata dai brividi manifestava così il suo piacere.
L' aveva cercato lì dove era il suo posto, e con stupore lì lo aveva ritrovato.
Sembrava desiderasse di essere indossato, così dopo essersi spogliata per mettersi comoda, lo aveva messo sù.
E girava per casa curiosando quà e là abbracciando il maglione, sistemandoselo ripetutamente.
Un'album di foto poggiato sul tavolinetto basso davanti al divano attirò la sua attenzione.
Si accomodò su quei cuscini, poggiandosi sul bordo, con le gambe scoperte ma composte ad offrir appoggio a quell' oggetto.
L'unica tacita testimonianza di novità a spezzare la collezione di familiarità che la stanza le offriva.
Non ricordava quell'album, lo aprì incuriosita anche per questo.
Soggettive, panorami e macrodettagli in primo piano dalla nitidezza stupefacente erano le foto che vi erano collezionate.
Una successione eterogenea di scatti digitali con le inquadrature abilmente manipolate trasformandole in istantanee bianco e nero, oppure virate e dal sapore vintage, od a colori appositamente saturati.
Era un'album composto da foto intense e vagamente retrò.
Questa era l'intenzione che l'artista aveva nel realizzarle ?
Suscitare emozioni forti dal sapore radicato, come lo sono i ricordi più cari?
A questo stava pensando Tess quando sentì il rumore di chiavi girare nella serratura ... la stessa da allora.
Quando Marco entrò era intento a sistemarsi l'asciugamani sul collo dopo esserselo passato sulle labbra per liberarle dal sudore.
Ritornava dalla corsetta in pineta e questa era un'abitudine che lei conosceva.
Quando la vide restò immobile e senza parole.
Incredulo che fosse lei, e che fosse di nuovo lì.
Tess lo guardò negli occhi, un lungo sguardo cercando Marco … il suo Marco, poi abbassando i suoi gli disse :
"E' colpa mia Marco, scusa !"
Lui non capiva a cosa alludesse, glielo disse mostrando un'espressione di stupore non riuscendo a parlare.
"Ho spento la luce dei tuoi occhi, me li ricordavo di un' azzurro intenso come quello di queste foto"
Marco stava lì, come un pugile chiuso all'angolo.
Subiva il forcing a cui era costretto dai sentimenti per quella donna, ed era capace solo di ascoltare le sue parole.
Lei si alzò e stringendo quel cardigan al corpo si avvicinò.
La sua mano lo cercò e si bagnò di sudore passando sulla guancia.
Un tempo le avrebbe dato fastidio farlo, ora ne aveva bisogno.
"Mi piace fare foto ... poi le ritocco ... ho imparato a farlo, da un pò … ho parecchio tempo libero."
Queste furono le uniche parole che riuscì a dire cercando di sgusciare fuori dall'angolo, stappandole all' emozione che a fatica gli permetteva persino di respirare.
Quando Tess fece per avvicinasi di più, lui la fermò, fingendo di accorgersi solo all'ora del cardigan.
"Ti piace ancora indossarlo Tess ?"
"Si Marco, avevo dimenticato quanto calore si senta indossandolo."
"Faccio una doccia svelto, non ci metto molto."
"Non ho fretta, ti aspetto volentieri ... se me lo permetti."
Un sospiro denso di sollievo anticipò un'intenzione di carezza questa volta di Marco.
E la mano gli si inumidì quando la passò sulla guancia, regalando ai suoi propositi di riconquista qualche certezza in più ... lei non ritornava da una corsetta in pineta !!

Il cardigan  un riflessodigitale di Lauro ... tag "Racconti brevi"

 
 
 
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