Una volta non buttavo le agende, conservare loro era come trattenere il tempo.
Un cibo prelibato da assaporare con famelica curiosità.
Poi ho cominciato a disfarmi delle più vecchie ... non avevo posto a sufficienza per tutte.
Nella vita hai anche a che fare con ciò che commestibile non è, e si riesce pure a digerirlo; anche se spesso non è il più importante ... l' indispensabile magari nemmeno sei tù a sceglierlo !
E rovistando nella cernita ho trovato una foto, che stringo in mano.
Di tempo da allora ne è passato! Lo raccontano i suoi bordi ingialliti.
E' la foto di una vetrina.
Ritrae un riflesso nitido ... a fissare un attimo come se fosse un sogno!
Eri tù, ed avevi ancora i capelli lunghi; saranno passati più di quindici anni da allora.
Dietro di te si distinguono due giovani che si baciano intensamente.
Non mi ero mai accorto di loro prima.
Lui le stringe il viso fra le mani, hanno gli occhi chiusi e si baciano senza ombre.
Un bacio interminabile, la semplicità della passione nascosta in un riflesso che non uscirà mai da quella foto.
Una sensazione spesso dimenticata, nascosta tra le pagine di un'agenda.
E mi ritrovo con un desiderio forte ... ardente.
Essere lui nell’attimo in cui si avvicina alle labbra.
La vetrina è un riflessodigitale di Lauro
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 14/02/2015 alle 19:24
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il 31/12/2013 alle 18:57
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