Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Il premio

Post n°188 pubblicato il 03 Settembre 2009 da lauro_58
 
Foto di lauro_58

Ritorno dopo un po di tempo con un racconto dal titolo "Il Premio".
The Prize sarebbe stato più incisivo ma, salvo rari casi, evito i titoli in inglese. E' un racconto di due cartelle o poco più, che ho deciso di dividere in due o tre puntate vista la lunghezza. Buona lettura

  

Avevo inserito la carta nell’ apposita fessura perché mi serviva un po’ di contante, niente di più.
Invece quel marchingegno, appena digitato il codice, cominciò a ronzare in modo strano, poi una scritta sul monitor:
Ore 00,002. Complimenti, lei è il primo cliente nel giorno del nostro centenario. Ha diritto ad un premio.
Ho il mio conto depositato qui e di solito è qui che prelevo i soldi. Per abitudine, ma soprattutto per diffidenza. Codice pin, menù di scelta, tasto enter per confermare e se sbagli esc per anullare. Insomma ho sempre paura che qualcosa vada storto e che il bancomat venga bloccato. Meglio che succeda nella mia filiale!
Cento anni? E chissenefrega!” pensai, sbuffando subito dopo, perché quell’aggeggio continuava a ronzare rumorosamente.
Era notte fonda e tutto volevo, meno che catturare l’attenzione di qualcuno mentre prelevavo dei soldi.
Sul monitor si presentò una nuova schermata:

A te la scelta! Premi il tasto 6 per accettare il premio, 3 per tutte le altre operazioni.
Mi guardai attorno, ero solo. Guardai  più in la, nessuno.
Scelsi il sei ed il bancomat iniziò a parlare:
“Ed allora continua a trafiggermi, destino dalla lama dorata!
Tendimi trappole lungo il cammino!
Io ti sfido, anche se sono fragile al tuo cospetto, cercando vigore tra i colori e risorse tra le sfumature.
Cerco di perseverare l’ esistenza quando percorre sentieri di terra arida e piena di rovi, dove capita di venire avvolti da spine che lasciano segni.
Il sangue che ne esce è il canto della vita che scorre.”
Era una voce maschile simile a quella di un navigatore satellitare.
Cos’è uno scherzo?” dissi guardandomi di nuovo intorno. Non c’era nessuno, nemmeno in lontananza ed il silenzio era totale.
Sul monitor una nuova schermata:
A te la scelta! Premi il tasto 6 per cercare tra colori e sfumature, 3 per annullare tutte le scelte precedenti.
Quel sei era attraente come il desiderio più intrigante che non avevo mai avuto il coraggio di realizzare. Lo scelsi di nuovo. Ancora quella voce:
“A volte mi sono sentito circondato di muri, di suoni, di luce accecante.
Altre mi sono illuso con sogni pieni di parole, osservando senza occhi e parlando senza voce.
Ho colto echi e sensazioni, facili da confondere come l’alba col tramonto, se si perde la cognizione del tempo; spesso non sono riuscito a fare altro! E’ questo il mio limite?”
Poi la terza schermata:
A te la scelta! Premi il tasto 6 per la riscossione del premio ed il limite lo decidi tu, 3 per annullare tutte le scelte precedenti.
Non ci pensai su nemmeno un secondo, spinsi il tasto sei. Di nuovo quella voce:
Compariranno sul monitor delle carte coperte, le scoprirò tutte insieme. Avrai sei secondi per memorizzare dov’è quella col logo della banca. Se indovinerai 6.000 Euro saranno tuoi! Subito!!
Appena terminata la frase, sul monitor comparve prima il logo poi sei file di carte coperte, ogni fila era composta di sei carte. Fissai quelle carte, concentrato in attesa che venissero scoperte, pensando che infondo sei secondi potevano bastare per individuare la carta giusta.
Eccole ;  uno… due… tre… quattro… cinque… sei… poi di nuovo coperte ed una frase:
Scegli,” non erano bastati sei secondi, ero in dubbio fra la terza e la quarta della terza fila “entro trenta secondi ed una carta la scopro io. Quella giusta è una delle quattro attorno.”
Venne scoperta la quinta della terza fila; “E’ fatta.” Pensai e scelsi la quarta.
Peccato, hai perso.” Venne scoperta quella giusta, la quinta della seconda fila, e quella scelta da me.
Che stupido, aveva i colori dello sfondo e delle iniziali invertiti.
La solita fregatura.” dissi allontanandomi.
Mi sembrava strano potessi vincere!”.
Poi mi ricordai non solo di non fatto il prelievo, ma di aver anche lasciato la carta inserita.
Tornai indietro, il monitor era spento e non c’era nessun ronzio di sottofondo. Cercai il bancomat, era ancora dentro.
Cominciai ad innervosirmi perché non sapevo come riprenderlo. Spinsi stizzito qualche tasto a caso.
Subito comparve una scritta. Ebbi la sensazione che quel marchingegno non stesse aspettando altro che il mio ritorno. Lessi con diffidenza.
Vuoi vincere 10.000 Euro? Stesse regole.”
Subito sotto due grossi tasti touch-screen; un “SI” ed un “NO”.
E se rivolessi solo la mia carta ?” dissi ad alta voce rivolgendomi a quel coso.
Niente, nemmeno spingendo tutti i tasti succedeva qualcosa, mi rimanevano solo quei due tasti da spingere.
Un “SI” ed un “NO”, per una scelta semplice.

..... continua

Il Premio (The Prize) è un riflessodigitale di Lauro

 
 
 
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