Rinnovarepercrescere
Gruppo di minoranza del Comune di San Pietro Mosezzo (tutto quello che avreste voluto conoscere sul Comune di San Pietro Mosezzo e non avete mai osato chiedere)
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COLLABORAZIONI A “MACCHIE DI LEOPARDO”
Post n°19 pubblicato il 02 Settembre 2014 da rinnovarepercrescere
10 come i biblici Comandamenti ma con un peso analogo se non maggiore per i Comuni di piccole dimensioni. Questo è il numero di funzioni fondamentali che i Comuni con meno di 5.000 abitanti sono obbligati dalla vigente normativa a condividere con altri Comuni per raggiungere tale soglia, che si riduce a 3.000 per chi abita in montagna. Al di là della quantità, e la qualità che fa la differenza. Elencati dalla lettera A alla lettera L, i servizi in questione sono: a) organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione; h) edilizia scolastica per la parte non attribuita alla competenza delle province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; i) polizia municipale e polizia amministrativa locale; l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale. In sintesi: BILANCIO, TRASPORTI, CATASTO, PIANO REGOLATORE, PROTEZIONE CIVILE, RIFIUTI, SERVIZI SOCIALI, SCUOLE, POLIZIA COMUNALE, ANAGRAFE. Non ci pare poco. Tutto questo non deve succedere tra un anno o cinque: tutto questo è già successo. Infatti la norma poneva il termine della fine del 2013 per completare il processo di aggregazione collaborativa tra i piccoli Comuni. Ci si può associare in due modi. Con l'UNIONE DEI COMUNI, che comporta la gestione associata di tutti i servizi citati da parte dei Comuni aggregati e la presenza di organi sovracomunali che si occupano della loro gestione (un super Consiglio ed un super Sindaco) oppure tramite le CONVENZIONI ovvero singoli “contratti” tra i Comuni associati, che sono stipulati per ogni servizio o gruppi di servizi con modalità di gestione che lasciano maggiore autonomia ai singoli Comuni. Però se alla scadenza delle citate convenzioni (che hanno durata almeno triennale) non viene comprovato il vantaggio organizzativo e finanziario ottenuto, scatta l'obbligo di associarsi con l'Unione. Questa è la normativa, la cui finalità è quella di ottenere una migliore e meno dispendiosa gestione del funzionamento dei governi comunali. Veniamo ora al modo in cui tale normativa è stata applicata nel Comune di San Pietro Mosezzo. Chiaramente non parliamo di aspetti giuridici. Ad esempio, se il processo di associazione non fosse stato completo, il Prefetto sarebbe dovuto intervenire per obbligare il Comune ad associarsi. Ma né di questa né di altre inadempienze noi abbiamo notizia. Ci preme invece sottolineare lo strano “spirito” che ha guidato il Comune su questo percorso. Innanzi tutto premettiamo che come Minoranza di “Rinnovare per Crescere” già durante il precedente periodo amministrativo ci eravamo dichiarati a favore dell'Unione di Comuni. Il Sindaco di allora (che è lo stesso di adesso) con la sua Maggioranza scelsero invece le Convenzioni. Ma come sono state fatte queste scelte? Abbiamo di recente fatto richiesta di informazioni di dettaglio nel modo che si riporta di seguito: “””
Tuttavia, sin da ora conosciamo alcun linee generali delle relative scelte politiche e ci preme di discuterle. In primo luogo va posta la questione dei Comuni con i quali ci si è associati. Attendiamo più precise informazioni al riguardo ma già si è a conoscenza di alcune discrepanze. L'esempio più noto è lo sportello unico delle attività produttive per il quale ci siamo associati ad Oleggio e Comuni circostanti mentre il nostro bacino economico omogeneo è di certo l'Est Sesia con Biandrate come baricentro (convenzione, tra l'altro, approvata lo scorso luglio e pertanto fuori tempo massimo). Lo stesso discorso di bacino omogeneo dovrebbe valere per altri servizi (es. la polizia municipale). Ma così non è dato che li gestiamo in associazione ai Comuni di Granozzo con Monticello, Casalbeltrame e Recetto, nessuno dei quali ha un confine in comune con gli altri (ci chiediamo come sia possibile gestire un piano regolatore sovracomunale con una tale aggregazione) In secondo luogo ci poniamo interrogativi riguardo al numero ed il tipo delle convenzioni. Infatti, se vi possono essere casi (es. assistenza o rifiuti) ove il percorso di associazione è in qualche modo già tracciato, per gli altri ci pare logico stipulare le convenzioni con lo stesso gruppo di Comuni. Come già detto sopra, per San Pietro Mosezzo è successo il contrario e ci troviamo in tale modo a gestire l'innovazione del governo locale in modo territorialmente frammentato (appunto a “macchie di leopardo”) e con diverse associazioni di Comuni anche quando la scelta poteva essere univoca. Infine parliamo dei criteri con i quali si intendono accertare i conseguenti risultati. O meglio, ne parleremo, giacché ad oggi non ci è dato di sapere in che modo il Comune abbia adottato indici e metodi per stabilire dopo un ragionevole periodo di tempo se le convenzioni sono vantaggiose o meno (in tale caso l'Unione è la scelta obbligata, ma questa deve essere territorialmente senza soluzioni di continuità). Insomma, in ultima analisi questo modo di agire ci appare come un modo per edulcorare lo spirito della legge e dell'innovazione nel governo comunale, scomponendo i suoi effetti e disperdendoli in numerosi rivoli al fine di rendere inefficace l'applicazione della normativa. Forse il Sig. Prefetto avrà qualcosa da aggiungere su questi problemi. Aggiorniamo questo testo avendo nel frattempo ricevuto dal Sindaco la risposta alla nostra richiesta, i cui contenuti tuttavia confermano e ci fanno ribadire le perplessità in precedenza esposte riguardo al modo in cui sono condotte le aggregazioni di gestione dei servizi. Invece (ed a differenza di altre risposte che andiamo a trattare in altro post), su altre questioni, quali i contenuti delle collaborazioni in essere ed i criteri di valutazione della loro efficacia, le risposte sono ampie e dettagliate, segno che il Comune dispone al riguardo di tecnici competenti ed a perfetta conoscenza della situazione. Attualmente le convenzioni in essere sono solo tre. La legge dice 10 servizi in comune con altri Municipi, disciplinati dalle convenzioni in modo singolo od aggregato, entro la fine del 2013. Poi vi è stata una proroga sino al 31/12/2014. Ma la stessa norma ha modificato la dimensione territoriale delle aggregazioni (unioni o convenzioni che siano) dei piccoli Comuni, portandola da 5.000 abitanti sino a 10.000. Come intende il Comune di San Pietro Mosezzo affrontare questa non piccola trasformazione? Se si seguirà la precedente linea, ci vorrà un bello sforzo di fantasia per aggregarsi a così tanti piccoli Comuni con territorio non confinante per arrivare a quel numero di abitanti. E tutto deve essere fatto nei quattro mesi che restano da qui alla fine dell'anno. Ci delucidi il Sig. Sindaco su queste considerazioni e su quelle precedenti! |
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