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Il cerchio della gioia

Post n°4 pubblicato il 23 Luglio 2007 da salima1980
Foto di salima1980

Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la pesante porta di quercia, il contadino gli mostro, sorridendo, un magnifico grappolo d'uva. "Frate portinaio" disse il contadino, "sai a chi voglio regalare questo grappolo d'uva che è il più bello della mia vigna?"

"Forse all'Abate o a qualche padre del convento?"

"No a te!" "A me?" Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. "Lo vuoi dare proprio a me?"

"Certo, perchè mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo. Voglio che questo grappolo d'uva ti dia un po' di gioia". La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui.

Il frate portinaio mise il grappolo d'uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un'idea: "Perchè non porto questo grappolo all'abate per dare un po' di gioia anche a lui?"

Prese il grappolo e lo portò all'abate. L'abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c'era nel convento un vecchio rate ammalato e pensò "Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco". Così il grappolo d'uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato. Costui pensò infatti che il grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate a sudare sui fornelli, e glielo mandò.

Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano (per dare un po' di gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro. Finchè, di frate in frate, il grappolo d'uva tornò dal frate portinaio (per portargli un po' di gioia). Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia.

Oh Allah facci portatori di gioia, fa che ogni giorno ogni nostro gesto sia un dono d'amore che ispiri il cuore del prossimo. Ogni piccolo gesto d'amore è come una goccia di un essenza, ne basta una sola goccia per riempire la stanza del suo inebriante profumo. Oh Allah fa che comprendiamo che la perseveranza nel regalare sorrisi, gentilezza ed amore incondizionato ci riempie la vita del Tuo Amore e dell'amore delle persone che ci stanno accanto.

 
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L'abitudine a fare confronti

La gelosia è confronto. E ci è stato insegnato a fare confronti, è un condizionamento profondo, per cui viviamo in un perenne confronto. Qualcuno ha una casa migliore della nostra, qualcun'altro un corpo migliore, oppure ha più soldi, oppure una personalità più carismatica. Se continui a fare confronti, se continui  a paragonarti con chiunque ti passi vicino, l'unico frutto inevitabile sarà una gelosia smisurata: è una conseguenza del condizionamento a fare confronti che ci è stato imposto. Viceversa, se abbandoni ogni confronto, la gelosia scompare. In questo caso, sai semplicemente mchi sei, e non sei nessun altro se non te stesso, ne occorre che tu sia diverso da ciò che sei. E' un bene che tu non ti paragoni agli alberi, altrimenti verresti roso dalla gelosia: perchè non sei verde? E come mai Dio è stato così severo con te da non darti nessun fiore? E' un bene che non ti paragoni agli uccelli, ai fiumi, alle montagne, altrimenti soffriresti immensamente. Ti limiti a paragonarti agli esseri umani, poichè sei stato condizionato a fare solo questo tipo di confronto; non ti paragoni ai pavoni e ai pappagalli...altrimenti la tua gelosia ingigantirebbe a dismisura: ne saresti così gravato da non riuscire affatto a vivere!

Osho

 
 
 

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