Marius Lion

Marius Lion 06.03.2017..A scuola nel Cosmo.

La Terra è un luogo di apprendimento. Una sorta di scuola, o università del cosmo.

Ce ne sono altre. Tante. Infinite, in effetti, nel vario Multiverso.

Ognuna ha le sue caratteristiche, le sue “specializzazioni”. Come dire, le varie “facoltà” e differenti sotto indirizzi.

È per certi versi ovvio, se si assuma come premessa che la manifestazione in se stessa, e tutte le manifestazioni degli esseri originati dalla Sorgente, servano a garantire sempre più consapevolezza a tutti i creatori e co-creatori.

Sono tuttavia strane in questa parte dello spazio, le tecniche base di insegnamento, pur, forse, comuni a molti mondi di analoga densità.

Come in ogni scuola, ci sono studenti a diversi livelli di capacità intellettiva, anche se qui è soprattutto la coscienza / frequenza vibrazionale, a fungere da paragone.

Non che tutti siano venuti ad imparare le stesse cose. E ogni esperienza, e sperimentazione, porterà a molti risultati. Infinitamente più di coloro che ne sono a vario titolo coinvolti.

Nella vita, che è la sperimentazione, o l’esperienza, stessa, in verità insegnanti e studenti spesso coincidono.

Comunque tutti svolgono in qualche modo, e ai vari livelli di attribuzione, sia il ruolo di studenti che quello di insegnanti.

E come l’insegnamento condiziona fortemente la metodologia, anche in questo caso la “lezione” è fortemente influenzata da ciò che dovrà essere poi il prodotto finale dell’esperimento.

Spesso si dice, o, almeno, qualche saggio dice, che: “non è giusto che la gente [di questo mondo] viva così!”. Ci si riferisce alle enormi energie che vengono sprecate solo per raggiungere obiettivi evanescenti, illusori, e inutili anche alla stessa economia individuale - nel senso che alla fine, non servono neanche allo stesso soggetto attivatore “dell’iniziativa”.

Si potrebbe aggiungere anche, che “non è giusto che le lezioni sulla terra siano così”, nel senso di così terrificanti, angosciose, dolorose.

Forse, gli obiettivi – e anche la saggezza/conoscenza, come risultato di un qualche insegnamento - potrebbero essere raggiunti in maniera più “indolore”, e più “onorevole” e “dignitosa”, per i vari soggetti coinvolti.

Si dice che il Master Gesù avesse utilizzato il ritiro nel deserto per eliminare gli ultimi semi di “avventure” di terza densità. Che li abbia inceneriti “sperimentadoli” a livello mentale e/o emozionale, garantendo ai vari corpi una esperienza meno penosa, e che coinvolgesse il meno possibile altri nella ricerca e acquisizioni delle ultime saggezze di questa difficile dimensione.

Potremmo farlo tutti in qualche modo. Potremmo prendere nuovi accordi, eseguire test, verifiche, servendoci di empatia, compassione, e aprendoci di più alla Vita.

Non abbiamo bisogno di fare del male agli altri se siamo già in grado di provare su noi stessi il dolore che provocheremmo mettendo in moto certi spostamenti.

Possiamo mettere in atto altri “contratti”, più consapevoli e più “attenti” alle conseguenze per tutti gli esseri implicati.

Sarebbe un nuovo modo di imparare, ed insegnare, allo stesso tempo.

Il punto di partenza è solo quello di assumere come presupposto che “siamo tutti sulla stessa barca”. Che vogliamo conoscere, ma, al contempo, evitare di danneggiare qualunque essere, che poi è lo stesso che dire: “Noi stessi”, sulla scorta delle varie leggi operanti nel sistema. Perché tutto ritorna, come ognuno dovrebbe ormai avere imparato - o dovrebbe cercare di imparare al più presto.

Che siamo tutti  più o meno “impelagati” nel sistema, o nell’illusione generata dal sistema, e che questa “trappola”, se non riconosciuta, rischia di compromettere seriamente la nostra partecipazione alla realtà, che è la lusinga concepita dalla Sorgente.

In effetti, non sarebbe male se tutti prendessimo il “La” da questo, o da altri similari punti di avvio. Ci risparmieremmo dolore, sprechi di energia, e il gioco sarebbe più piacevole, e meno faticoso, per tutti.  Namasté.

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

Marius Lion e Luce