Seppur il cambiamento sia inevitabile, e coinvolga comunque ogni componente della creazione, non tutti cambiano allo stesso modo. E ognuno, potendo in qualche modo gestirlo, seppur non fermarlo, nella manifestazione, può aver su di esso un influenza più o meno determinante.
In questa densità le zone di comfort spingono a bloccare ogni spinta verso il "nuovo".
Accade solo perché lo schema in qualche modo inculcato, porta ad identificare l'ignoto con il "male", per il quale si può pertanto solo provare paura.
In verità è solo la paura ad agire in questo senso, e la paura non è facile né da abbattere, né da combattere.
Siamo tutti strettamente connessi e intimamente legati, e qualsiasi cosa sperimentata da uno diventa patrimonio dell'intera specie, intendendo quest'ultima, in estrema sintesi, come l'insieme variegato di esseri - mondo animale, vegetale, minerale - ospitato da questo Pianeta.
Questo significa che man mano che sarà sperimentata da qualcuno [di nuovo] la libertà, altri esseri cominceranno a conoscerla e a desiderarne l'acquisizione.
Ma non può avvenire per tutti allo stesso modo e allo stesso momento, perché diverse sono le condizioni di partenza di ogni partecipante all'esperimento [umano/terrestre].
Per alcuni basterà un tocco, altri dovranno essere presi per mano e accompagnati, altri ancora si dibatteranno come forsennati, arrivando anche a "ferire" coloro che in qualche modo hanno cercato in qualche modo di "aiutarli".
Tra l'altro, quelle connessioni e legami ai quali si accennava, per certi versi rappresentano una base di rischio per tutti. Due esseri molto legati, perché le aure si sono inestricabilmente intrecciate nel corso delle molteplici esperienze - alcune delle quali molto traumatiche - avute nelle varie vite in comune, non possono venire separati facilmente, così come per magia, da un semplice colpo di lama. Perché si rischierebbe di fare del male ad entrambi, compromettendo molto seriamente parti dei loro corpi.
Così, ogni realtà che li interessa andrà piano piano elaborata, compresa, e, infine, quando assimilata come saggezza, lasciata finalmente andare.
Ma questo nel rispetto della rispettiva libertà di scelta, e secondo i tempi più ottimali per ciascuno.
Da quel momento comunque, quegli esseri saranno di nuovo totalmente liberi l'uno dall'altro.
Al livello della Sorgente, che è la nostra fonte di Vita, espressione e manifestazione, il problema della libertà non si pone. Così è qualcosa che si presenta solo dopo la separazione, per quanto illusoria, da Quella. Ma, a qualsiasi livello e grado, essa, la libertà, non è mai separata da ogni Essere, Ente, o qualsiasi altra cosa che da quella Sorgente derivi.
Quindi, potremmo considerarla come nostro diritto di nascita, ammesso che si possa pensare a qualcosa come l'essere "nati".
E la libertà comporta anche la facoltà di essere qualsiasi cosa si decida, in un senso o nell'altro, in una direzione, o nell'altra. Libertà che va riconosciuta da ciascuno anche alle stesse proprie creazioni, garantendo loro sovrana possibilità di estrinsecazione in tutti gli universi di loro piacimento.
Ritornando al cambiamento, esso è movimento. Ma tutto è movimento nella creazione. Quindi, tutto è cambiamento.
Mentre la garanzia della perfetta libertà per ogni cosa creata resta il presupposto del normale fluire. Seppur, ovviamente, non l'unico. Namasté.
Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].
Marius Lion
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il 14/09/2020 alle 14:01
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