Marius Lion

L’espansione più grande che c’è.

È inutile nasconderlo, il limite di sopportazione è già raggiunto. Avendo ormai la battaglia Luce/non Luce assunto toni infausti, perché molto comincia tra l’altro ad essere esposto alla Luce del Sole, seppur solo per chi ha occhi per vedere - l’indulgenza, la condiscendenza, e la stessa pazienza sono sempre più messe a dura prova.

Tutti [gli operatori di Luce] vogliono vedere la Luce piena alla fine del tunnel dove l’Umanità si è in qualche modo infilata, ma, come sempre accade, forse proprio quando sta per avvicinarsi l’alba – l’oscurità diventa più fitta, e al punto di far venir meno ogni speranza anche al più estremo degli ottimisti.

In verità, la prima battaglia che dovrebbe finire è quella tra gli stessi operatori di Luce.

Siamo talmente immersi negli schemi, credenze, superstizioni e categorie  che ci hanno più o meno consapevolmente profilato, che proprio non riusciamo ad essere lucidi quanto basterebbe per lasciare andare tutto, già appena per un attimo, e vivere almeno qualche istante di assoluta e intensa libertà.

Forse è proprio per questo, perché è mancata l’unità tra quelli che dicono di aver assunto proprio quest’ultima tra i propri ideali e obiettivi, oltre che standard di vita, che siamo ancora nel bel mezzo del conflitto,.

Sembra una scherzo, eppure è proprio ciò che è accaduto. In nome dell’unità che tutti rincorriamo ci siamo battuti l’uno contro l’altro. Proprio in nome di Maestri, Guide, e Divinità che riempiono i propri insegnamenti di Amore, Fratellanza e Unione, ci siamo rivoltati l’uno contro l’altro.

I gruppi si sono sfaldati, le amicizie sono finite, i cuori si sono ritrovati pieni di ferite, e questo perché in nome di presunto Amore, e giustezza, e “retta via”, si è scelta la gelosia invece che il rispetto, l’abominio invece che l’Onore.

Tutto questo è un’illusione. Illusione nella stessa illusione.

Alla fine scopriremo che era anche facile scoprirlo, percepirlo, persino prevederlo.

Ma in attesa di allora, potremmo se non altro comprendere, e riconoscere, che il momento di dire basta è già arrivato da un pezzo. Dappertutto, e per ogni cosa.

È stato un lungo tragitto, e il gioco dell’illusione, la sua magia, le sue imboscate e macchinazioni, si è rivelato fin troppo seducente, ma meno piacevole di quanto credevamo, seppure abbiamo avuto l’esperienza che ci aspettavamo, e che servirà a tutto il cosmo.

Ma, si ripete, è il tempo della svolta.

Del resto niente funziona più al vecchio modo. Quindi, perché insistere?

La gratitudine comunque, verso il Mondo, verso gli Eroi che si sono sacrificati per la saggezza e l’evoluzione di tutti, nei riguardi dei Compagni che hanno reso più piacevole il camino, delle Guide che hanno impiegato tutto quel loro tempo per un minimo passo in avanti dei propri protetti, quella non deve mai venire meno. Perfino nei confronti della stessa illusione, per l’esperienza che riccamente ci ha fornito.

Spesso è stata la mancanza di gratitudine che come un tarlo ha distrutto i migliori vincoli e le apparentemente più forti associazioni.

Eppure, ogni Guida, Maestro, Mentore, che si rispetti non fa che sottolinearla per ogni aspetto e riferimento di vita. E magari, perché trattasi di emozione dalla frequenza molto elevata, che garantisce comunque enormi salti a qualunque ricercatore.

Perché la gratitudine si lega al gradimento, e, per la legge della risonanza, non può non attirare sempre più energie simili, sempre più verità, sempre più onore, e sempre più esperienze sublimi, nelle nostre esistenze.

Non a caso per qualche genio della medicina comportamentale moderna, “essere troppo grati” quando si riceve relativamente poco, è il sintomo di una qualche patologia psichica. Ci si crede?, anche questo sono riusciti a venderci.

Al di là comunque di scompensi che possano anche avere un qualche fondamento, ma solo se considerati in maniera più specifica e prendendo in considerazione l’individuo nel suo complesso, e nella sua inscindibile complessità, il fatto è che la gratitudine ci fa vedere nell’altro, a qualunque specie, razza, mondo appartenga, la Gioia, lo splendore del Creato, e l’espansione più vasta che possa mai esistere.

E se questo non è divino, beh, in qualche modo ci si avvicina.  Namasté.

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

Marius Lion