Marius Lion

Un Mondo sicuro.

Noi siamo la stessa Vita Infinita. E nessuno dovrebbe mai metterlo in discussione, o provare a convincerci altrimenti.

Forse, nel momento in cui cominceremo a conoscere la vera storia di tutto quanto ci concerne, nel momento in cui avremo ricordato chi/cosa siamo, e il grande inganno potrà essere svelato, potremo dare sfogo alle nostre vere emozioni. Magari, potremmo sentirci arrabbiati per le grandi limitazioni, manipolazioni, e condizionamenti, che, nei millenni, ci sono stati perpetrati. Potremmo anche non capire in un primo momento, atteso che, provenendo tutto dalla stessa Essenza/Sorgente, a tutti si sarebbe dovuta garantire la più assoluta e totale delle libertà sperimentabili.

In verità, tutto, più che essere garantito, è già di tutti, e nessuno potrebbe, o dovrebbe, tentare di toglierglielo. Ma a volte, ci si trova in frangenti diversi, come in una famiglia con gli appena nati o i piccoli di casa, o in un gruppo con i nuovi arrivati. E, in questi casi, spetta ai più “grandi”, perché arrivati “prima” in quel posto, garantire il “trasferimento” delle conoscenze e delle esperienze.

È vero che quella “garanzia” a cui prima si accennava può anche portare lontano, e facilmente condurre a delle aberrazioni, anche. Perché non siamo tutti uguali, perché ognuno vuole fare le “sue” esperienze, perché ci sono grandi differenziazioni nei livelli coscienziali di partenza.

Tuttavia, sapendo che abbiamo tutti la stessa “origine”, dovrebbe nascere quasi spontaneamente una condizione di “rispetto” nei confronti dell’altro. Di chiunque altro. Proprio come avviene in una normale famiglia. Si litiga, si è magari molto diversi, si possono possedere interessi diversificati, si può perfino lamentare una eccessiva carenza di affinità, pur tuttavia si ha sempre quella sensazione di appartenenza allo stesso nucleo, e questo diventa fortemente, ma positivamente, condizionante.

Eppure, molti non sono ancora in grado di vivere nei confronti degli altri in tale condizione di “rispetto”. Avviene in verità anche all’interno delle stesse famiglie a volte. E noi, spesso, neanche riusciamo a crederci. “No, è mio fratello/sorella, non è possibile che possa farmi questo.. Come potrebbe riuscirci.?”.

Il fatto è che non tutti si considerano veri fratelli/sorelle, con tutte le implicazioni che questa specificità comporta.

Abbiamo livelli molto variegati di onestà, di integrità, di lealtà, di onore per certi versi. E tendiamo ad applicarli nelle varie nostre quotidianità. E, spesso, non ci facciamo nemmeno caso. Anzi, siamo convinti di essere “perfetti” il più delle volte . “Io ho fatto questo, io ho dato quello, io ho dato tanto.. e la gente mi ha ripagato in quel, o questo modo”.. Non riusciamo a farcene una ragione, e a compiere una qualche opera di autoanalisi.

È che, semplicemente, manca quel rispetto, e quel senso di appartenenza, e di “origine” potremmo dire. Manca quel “sapere”, e quel farci sempre concludere che alla fine apparteniamo alla stessa Razza, allo stesso Mondo, allo stesso Universo, provenendo dalla stessa Fonte/Sorgente.

E se questo dovesse valere, se questo dovesse veramente avere un valore, come sarebbe possibile non garantire libertà, e rispetto, e tutto il resto, a chiunque, già per il solo fatto di appartenere allo stesso nostro Universo, che è la nostra Famiglia?

Tuttavia, se questo dovesse accadere, allora si che l’intero Cosmo potrebbe essere finalmente considerato un posto “sicuro” [come in realtà è].

Un posto da “gustare”, unicamente.  Namasté.

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

Marius L.