Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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Scegliere di essere Dio..
Post n°327 pubblicato il 16 Dicembre 2020 da RoHarLu
Noi vantiamo una discendenza diretta dal Creatore. In verità siamo tutt’uno con lui, tuttavia, nel processo di generazione, si ha un qualche apparente allontanamento da ciò che è l’origine nostra e di tutte le cose. Per diritto di nascita, abbiamo tutte le prerogative della Sorgente. Così, come da essa è scaturito l’intero universo, e tutti gli altri, secondo quantificazioni e qualificazioni inimmaginabili, da noi potrà scaturire tanto e tanto di simile. Al momento, questa realtà e questi corpi, e tutto ciò che nostro malgrado ci circonda, ottenebra la nostra mente e corrompe le nostre emozioni. Per questo si accenna sempre al “ricordo” nel percorso verso l’autorealizzazione. Ricordare le nostre origini, tutto ciò che abbiamo vissuto e co-creato in questo stesso universo. La nostra grandezza [ammesso che quest’ultima abbia un senso], e la magnificenza di tutte le creature. Dobbiamo svegliarci da questo sonno dove siamo precipitati, e da dove, una parte di creazione “deviata”, anomala, “caduta” nella sostanza, vorrebbe non ci rialzassimo più, per sempre, a costo anche della nostra stessa vita. Perché ci vogliono morti se non possono dominarci come schiavi. Per loro non esistono alternative, e, è inutile girarci intorno, non sono come noi. Non in questa ora, almeno. Per molti, dal sonno ancora profondo, queste indicazioni suonano curiose, se non folli o da psicopatici. E, in verità, il termine è proprio corretto, ma solo relativamente a coloro che gestiscono, o lo hanno fatto finora, seppur ancora per poco, perché il risveglio non potrà più essere rimandato, almeno per il pianeta e per coloro che lo hanno scelto, questa presunta tangibilità. La scelta è però fondamentale. E tutti abbiamo diritto di saperlo. Siamo creatori. Ogni nostro pensiero crea, ai vari livelli e dimensioni. Una parte di noi ne sperimenta subito gli effetti, un’altra in diverso momento, laddove la parte “corporea”, se vibriamo ancora su piani grossolani, in maniera per così dire distanziata nel tempo. Per questo chi vibra nella cosiddetta quinta dimensione e oltre, manifesta immediatamente, anche nella realtà fisica, qualsiasi cosa voglia e sulla quale veicoli la propria energia e concentri il proprio intento. Questo comunque, dovrebbe darci delle indicazioni precise, tra le quali, innanzitutto, che dobbiamo stare attenti a ciò che pensiamo, perché tutto prima o poi diventa realtà. E che possiamo tutto, e vivere una vita da “vermi” [pranama anche al verme] non si addice a degli stupendi creatori. Namasté -Marius L. |
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