Marius Lion

Ridere a crepapelle..

Se scopo primario della Luce è essere e rendere felici tutti gli esseri, nessuno escluso, obiettivo prioritario dell’oscurità e, in genere, dei privi di Luce, è produrre discordia e disarmonia, dolore e tristezza, perché quello è ciò di cui si nutrono, e che contribuisce al mantenimento del loro potere e controllo sugli altri.

È qualcosa che un essere divino non riesce nemmeno a decifrare fedelmente, perché nella perfetta connessione con la Sorgente, e con il vivo legame con tutte le altre creature, tutto è possibile e ininterrottamente disponibile, nella copiosità più generosa che possa esistere, senza mancanza o scarsità o inadeguatezze di alcun genere.

Questo però è ormai un mondo nostro, così possiamo tranquillamente decidere tutto ciò che vogliamo farne, come viverci e sperimentare, e ciò a cui dare spazio.

Possiamo decretare di essere sempre felici ad esempio, e che tutti gli esseri lo siano - samastah lokah sukhino bhavantu – senza che dobbiamo più occuparcene. Possiamo ridere sempre, in modo da rendere i nostri corpi armoniosi e sempre in piena salute, fare qualsiasi cosa ci faccia star bene e che non crei problemi ad alcuno, vivere nell’abbondanza, e rendere tutto semplice e leggero.

Se la gente che ride ci riempie di gioia e di allegria, perché non cercare sempre la loro compagnia? E perché non imitarli, in tutti i modi in cui siamo capaci?

Questa densità oggetto della nostra attenzione non è agevole, perché ci siamo fatti ingannare e l’abbiamo resa tale [o l’abbiamo dovuta accettare come tale], senza l’esatta comprensione delle nostre possibilità.

Ma nessuna cosa deve essere per sempre, e niente lo è mai. Così, che siamo venuti appositamente per questo – per cambiare la realtà - o che ce lo siamo ritrovati nostro malgrado durante il nostro perenne girovagare, nulla ci obbliga ad accettarlo minuziosamente come è. Neanche per un attimo.

E ridendo a crepapelle, o comunque, prendendocela più comoda, possiamo sempre agire per il nostro meglio. Senza ovviamente creare difficoltà ad alcun altro essere. Namasté.. Marius L.