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L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

 

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Una società di esseri per gli esseri.

Post n°428 pubblicato il 25 Maggio 2023 da RoHarLu

Apparteniamo alla razza umana, ma non tutti ci comportiamo come tali. Forse in tanti hanno ceduto alle lusinghe di chi umano non è, che peraltro, oltre ad utilizzare gli umani come schiavi e fonte di cibo,  in nome di non si comprende quale presunto attributo, odia fortemente questa razza, sopportando a malapena, ma neanche, solo coloro che li servono come burattini, e che diventeranno a loro volta cibo [mentre schiavi lo sono già], quando non saranno più in grado di sottostare in maniera incondizionata.  

Altri invece, continuamente bombardati dalla tecnologia oscura, tramite strumentazioni che non siamo al momento in grado nemmeno di immaginare, e il lavaggio del cervello operato dai mass-media e dal sistema complessivo della consapevolezza sociale, hanno dismesso la propria veste umana, comportandosi come elementi anonimi di un gregge che si dirige da solo - seguendo le varie capre giuda - al proprio macello.

È per certi versi strano come ci si è ridotti. Perché siamo discendenti dello stesso Creatore, e la nostra origina è divina.

Così, non è in alcun modo giusto, oltre che corretto, comportarsi in tal modo, pur nel rispetto della più ampia libertà di arbitrio [che, se è vero ciò che si è detto sopra, abbiamo comunque perso da un pezzo].

Peraltro, è da rilevare che una società terribile come quella nella quale stiamo vivendo [ancora per poco!?], è esclusivamente basata – per volere dei senz’anima, e di chi non ci ama - tutta sulla non conoscenza l’uno dell’altro.

Tutti coloro che per qualche motivo possiedono un qualche pseudo potere su altri, sono costretti forse, e, in ogni caso, così fanno, a decidere senza minimamente sapere alcunché di chi hanno di fronte.  E se a questo, e alla mancanza di telepatia, si aggiunge carenza di empatia e simpatia verso i propri simili, la cosa raggiunge dimensioni drammaticamente disastrose.

In realtà, molto di ciò che accade, e che ci accade, dipende sempre dal fatto che non ci si conosce. I conflitti, le diatribe, gli odi, le irritazioni, le antipatie, hanno sempre alla base una cattiva consapevolezza, o la sua assoluta mancanza, dell’altro. Di chi è, di ciò che sente e prova, delle sue problematiche, e delle sue difficoltà e preoccupazioni.

Forse, solo forse, e magari non vale per tutti, se ci fosse una anche minima possibilità di intendere l’altro, si potrebbe cambiare idea istantaneamente, e molte animosità potrebbero cessare all’istante, non trovando altre  ragioni per sussistere. E, forse, anche molti antipatici potrebbero non essere più tali. Perché, se si ha il cuore in qualche modo aperto, c’è sempre la possibilità di trovare un punto di incontro in grado di soddisfare adeguatamente, e con la piena felicità di tutti, i vari partecipanti alla diatriba.

Si è detto “forse”, perché l’agenda che molti seguono non è umana e non è redatta e dettata da mente umana. E, peraltro, i sistemi perché molti vi si conformino sono molteplici, e, molto spesso, violenti e altamente crudeli.

Tuttavia, basandoci su ciò che è possibile vedere per la gran parte degli esseri, si può comunque dire che un margine, seppur lieve, di intervento esiste. E lo dovremmo forse sfruttare al massimo delle nostre possibilità. Perché è una società fondata sulla Luce, oltre che sugli esseri chi vi prendono parte, che dobbiamo creare. Un’aggregazione dove non ha senso il dolore e la sofferenza di chiunque, e si invece la gioia, l’appagamento e la pace dei suoi membri.  

Perché è vero che sembra che si stiano vivendo due vite in parallelo. Da una parte una sorta di illusione fortemente invasiva incessantemente proposta dalla rete della pseudo-elite oscura, con le sue devastanti e ovunque presenti infiltrazioni tecnologiche. Dall’altra l’informazione, non sempre necessariamente corretta, considerate le varie, e spesso numerose, contaminazioni, della rete alternativa dei cosiddetti risvegliati, che cerca di andare sempre più a fondo alle verità, non lasciandosi più abbindolare in alcun modo dalla narrativa controllata.

Ed è una guerra terribile, che registra un numero sempre più crescente di vittime, seppure i segnali mostrino già l’attivazione di un countdown inesorabile per la sua conclusione perfetta, ad esclusivo vantaggio della luce e della fine di ogni ostilità.

E, sempre forse, è probabile che non dovremo neanche attendere molto perché ne possiamo scorgere le prime avvisaglie.

Tuttavia, si potrebbe rimarcare, perché indugiare, se tutto inizia e finisce in noi?. Namasté.. Marius L.  

 
 
 
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