ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 02/03/2010

MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DEL 2 MARZO 2010 DATO A MIRJANA

Post n°3199 pubblicato il 02 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Cari figli, in questo tempo particolare del vostro tentativo di essere più vicino possibile a mio Figlio, alla Sua sofferenza, ma anche all'amore con cui l'ha portata, desidero dirvi che sono con voi. Vi aiuterò a vincere gli abbagli e le prove con la mia grazia. Vi insegnerò l'amore, l'amore che cancella tutti i peccati e vi rende perfetti. L'amore che vi dà la pace di mio Figlio ora e per sempre. La pace sia con voi e in voi, perché io sono la Regina della Pace. Vi ringrazio".

 
 
 

ERGASTOLO PER BLASFEMIA A CRISTIANO IN PAKISTAN

Post n°3198 pubblicato il 02 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Karachi AsiaNews, l'agenzia di stampa del Pime (il Pontificio istituto missioni estere), racconta la storia di Qamar David in carcere dal 2006. Nelle settimane successive all'arresto la polizia non aveva trovato prove concrete a suo carico. Assolto il co-imputato, di fede musulmana, per mancanza di prove
Qamar David, cristiano alla sbarra con l’accusa di blasfemia, è stato condannato all’ergastolo, riferisce l'agenzia di stampa diretta da padre Bernardo Cervellera. Alla base della sentenza, emessa il 25 febbraio scorso, il fatto che l’uomo avrebbe "offeso i sentimenti" dei musulmani; assolto, invece, il co-imputato per mancanza di prove. La polizia aveva arrestato l'uomo nel 2006, anche se non vi erano prove concrete a suo carico. Il giudice aggiunto del tribunale distrettuale di Karachi ha ritenuto colpevole il cristiano perché ha usato "espressioni blasfeme" sul profeta Maometto e il Corano. Il magistrato, riferisce il quotidiano pakistano Dawn, ha emesso la sentenza dopo aver ascoltato l’arringa della difesa e la requisitoria della pubblica accusa. Nella sentenza di condanna si legge che Qamar David possedeva una Sim card (le carte usate nei telefoni cellulari)dalla quale sarebbero partiti messaggi telefonici ritenuti offensivi verso l’islam. Le prove sarebbero state raccolte grazie alla collaborazione della compagnia telefonica, che ha fornito i tabulati del numero – così riferisce l’accusa – appartenente al fedele cristiano. Una persona vicina all’imputato afferma che i fatti, le prove e il diritto, invece, sono tutti a suo favore. Le prove raccolte, sottolinea, sono frutto di dicerie e un co-imputato di fede musulmana, incriminato con gli stessi capi d’accusa, è stato prosciolto con formula piena. Parlando in condizioni di anonimato, la fonte citata da Christian Solidarity Worldwide (Csw) rivela che il giudizio finale è frutto di "influenze e pregiudizi" e ritiene che "pressioni esterne" alla Corte abbiano ricoperto un ruolo "essenziale" nel distorcere i fatti e il giudizio. Attivisti di Csw non nascondono la "profonda preoccupazione" per la condanna all’ergastolo del cristiano pakistano, originario di Lahore, colpevole di aver insultato il profeta Maometto. Egli lavorava in una mensa di ospedale ed è stato arrestato nel 2006 per aver inviato con il proprio telefono cellulare alcuni sms dal contenuto blasfemo. I messaggi, spediti ad alcuni musulmani, sarebbero stati una vendetta contro gli attacchi a chiese cristiane compiuti da fondamentalisti nell’aprile dello stesso anno. Qamar Davis e il suo legale, Parvez Choudhry, sono stati vittima di ripetuti tentati omicidi e minacce di morte da folle di estremisti. Stuart Windsor, direttore nazionale di Csw, afferma che "l’allarmante verdetto rende ancora più necessario il bisogno che il governo pakistano abroghi le leggi sulla blasfemia. Si è più volte fatto un abuso della norma – continua – per soddisfare vendette personali contro pakistani di tutte le fedi religiose. Essa è un mezzo pericoloso nelle mani di quanti vogliono perseguitare o discriminare le minoranze religiose". Christian Solidarity Worldwide (Csw) è un’organizzazione a difesa dei diritti umani specializzata nella libertà religiosa. Gli attivisti lavorano a favore di quanti sono perseguitati a causa della loro fede in Gesù e promuove la libertà religiosa per tutti. - Giacomo Galeazzi - oltretevere .

 
 
 

L’AZIONE DEGLI ANGELI SULLA NATURA E SUL COSMO

Post n°3197 pubblicato il 02 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Già presso gli ebrei si era giunti alla persuasione che non esiste alcuna cosa in questo mondo, neppure un filo d’erba su cui non è posto un angelo. Così anche le singole nazioni per l’ebraismo sono soggette alla custodia di un angelo e tale idea fu conservata anche nell’antichità cristiana. I Padri, senza alcuna difficoltà, pongono sotto la vigilanza e la guida degli angeli tutto il mondo della materia inorganica e animata, le stelle, gli astri, la terra, gli elementi, le piante, gli animali, le nazioni, i popoli, l’uomo. Per esempio Origene, sant’Ambrogio, sant’Agostino ammettono che ciascun oggetto, gli elementi, gli astri fino agli insetti sono affidati alla custodia di un angelo particolare. A tale proposito sant’Agostino scrive: "Riteniamo per certo che in questo mondo ogni creatura visibile è affidata ad una potenza invisibile secondo testimonianza più volte ripetuta nella stessa scrittura" (De diversis questionibus octoginta tribus liber, Pl, 40,11-40,q.83 e seg.) In questa direzione la teologia cattolica va quindi d’accordo con la migliore filosofia ed infatti san Tommaso d’Aquino asserisce: "Tutti gli esseri corporei sono governati e mantenuti nell’ordine da esseri spirituali, tutte le creature visibili da creature invisibili" ( summa Theol., p.I, q. XLV,a.3.).L’azione degli spiriti angelici nella creazione dipende dall’azione di Dio e gli è subordinata. Conviene dunque prima di tutto stabilire e riservare la parte essenziale dell’azione divina nell’ordine generale del mondo. Come pure che l’essere di tutte le cose viene da Dio, il movimento iniziale impresso a tutte le cose proviene unicamente da Dio. egli non si è accontentato di creare; conserva la creazione con un’azione continua che è un prolungamento dell’influsso creatore. Egli è intimamente presente a tutti gli esseri che, senza di lui, ricadrebbero nel nulla. Similmente, egli comunica a tutti loro una virtù che li fa muovere ed agire, ognuno secondo la sua attitudine; virtù segreta, sovranamente efficace, effusa ovunque e senza la quale l’universo rientrerebbe nell’immobilità. Dall’altro lato, ogni essere possiede in se stesso il suo principio di movimento, od almeno un’attitudine ad essere mosso. Così l’animale è dotato di forza motrice; la pianta ha la facoltà di svilupparsi; la pietra è sollecitata dalla pesantezza. Questa attitudine ad essere mossa, questa potenza più o meno rudimentale di muoversi, si traducono con dei movimenti variegati, con delle trasformazioni successive, grazie a quella virtù divina di cui abbiamo parlato che pone ovunque l’attività e la vita. Allora, direte voi, tutto si spiega molto bene senza l’intervento degli angeli. Dio mette in movimento le forze naturali e queste percorrono la loro traiettoria sotto l’impulso ricevuto; gli angeli non hanno nulla a che fare laddove Dio agisce direttamente. Disingannatevi: Dio agisce come primo ed universale motore; gli angeli agiscono come motori secondari e particolari; la loro azione si subordina all’azione divina, essa l’applica in qualche modo e la specifica. Spieghiamo questo con un esempio familiare. Io lancio una palla: è per virtù di Dio che il mio braccio agisce, è da questa stessa virtù chela palla segue l’impulso dato: nondimeno, è evidente che il mio braccio è il motore della palla. E’ così, se è permesso di paragonare le grandi cose alle piccole, è così che gli angeli mettono in movimento, grazie alla virtù divina, e le sfere celesti e tutte le forze vive della natura. Essi sono dei motori secondi subordinati al primo motore che è Dio. La loro natura spirituale sempre in movimento li rende talmente propri a questa funzione, e gli oggetti corporali hanno talmente bisogno di essere sollecitati e messi in movimento da un’attività esteriore, che San Tommaso pone chiaramente questo assioma: "Occorre che la creatura corporale sia mossa dalla spirituale", "Oportet quod creatura corporalis a spirituali moveatur" (Sum. Prim. Pars q. CX, a. 1, ad prim). Gli angeli non sono solamente i motori degli esseri corporali; essi sono anche incaricati di dirigere e di coordinare i loro movimenti rispettivi, in maniera tale che non ne risulti nessuna confusione e che tutto resti nell’equilibrio che è la pace della natura inanimata. Diamo alcuni esempi. I fisici hanno scoperto quella legge che ogni movimento può trasformarsi in calorico e, reciprocamente, che ogni calorico può trasformarsi in movimento. Lo stato del globo poggerebbe dunque sulla giusta ripartizione del movimento e del calorico in tutte le sue parti. Ma qual è la forza intelligente che presiederà a questa ripartizione, se non qualche spirito angelico? Portate la vostra attenzione sull’innumerevole quantità di semi che si disputano il suolo della terra. Non occorre che la loro distribuzione e la loro germinazione siano soggette ad alcune leggi, perché le specie utili non scompaiano davanti alla moltiplicazione illimitata dei parassiti? Ora, qual è, noi lo ripetiamo, la forza intelligente che veglia all’esecuzione di queste leggi preservatrici, se non è l’energia degli esseri spirituali preposti da Dio all’amministrazione di questo mondo? Potremmo moltiplicare questi esempi; sarebbe inutile. Basta un momento di riflessione per comprendere che l’universo non possa essere consegnato alle forze cieche che sorgono dalla materia e che queste forze, per l’armonia del tutto, debbano essere contenute e dirette da delle forze intelligenti. Ponete come legge, se vi sembra bene, la lotta per l’esistenza; ma ammettete l’intervento in questa lotta di una potenza moderatrice che emana da Dio e che si esercita tramite il ministero dei santi angeli. Grazie ad essa, la lotta è circoscritta in saggi limiti, essa ritaglia alcune superfluità, non giunge allo stermino delle specie. Queste verità hanno per esse la testimonianza di tutta l’Antichità. I filosofi Aristotele e Platone hanno costruito diversi sistemi sull’intervento degli spiriti come moderatori delle cose terrestri. Istruiti dalla Bibbia, i Padri della Chiesa, senza perdersi in vani sistemi, sono stati ancor più affermativi e più precisi. Origene, in un curioso passo relativo all’asina di Balaam, dice che il mondo ha bisogno di essere amministrato dagli angeli e che essi hanno l’intendenza sugli animali stessi, provvedendo alla loro moltiplicazione così come alla vegetazione delle piante e degli alberi. Sant’Agostino dice, da parte sua, che ogni specie distinta d’uno dei regni della natura è governata da una potenza angelica. Sant’Agostino non ha lanciato questa affermazione per caso. L’Apocalisse menziona "l’angelo che ha potenza sul fuoco" (14, 18), e "l’angelo delle acque" (16, 5). Questo ci fa capire che vi è un angelo incaricato di regolare la distribuzione delle acque sia nelle nubi, sia nelle vene delle montagne, sia nei fiumi, sia nei mari. Rimane una questione da chiarire: fin dove si estende il potere degli spiriti angelici? Essi mettono tutto in movimento, questo è ammesso. Possono essi produrre degli esseri corporali, e produrli senza impiegare nessun germe? San Tommaso risponde negativamente. Secondo lui, gli angeli e, generalmente, gli esseri spirituali mischiati nel movimento di questo mondo, non possono creare germi, né produrre di colpo un animale od una pianta. Il loro potere si ferma all’utilizzo dei germi preesistenti, per trarne gli esseri che vi sono contenuti. In una parola, essi non prendono il posto degli agenti naturali e non suppliscono alla loro azione che rimane necessaria; essi non fanno che mettere questi agenti in movimento in una maniera molto occulta e molto sottile, e sviluppare la loro azione con una rapidità che dona l’illusione di una creazione o di una produzione istantanea. E’ così, per dare un esempio, che occorre spiegare i prodigi operati da Mosé e dai maghi del Faraone, tali come l’Esodo ce li racconta (7, 8). Mosé ed i maghi fanno uscire dal fiume legioni innumerevoli di rane. Mosé cambia la polvere in insetti, cosa che i maghi non possono imitare. Mosé agiva con la virtù degli angeli buoni, i maghi operavano con la potenza dei demoni. Né il primo, né i secondi hanno agito per via di creazione o di generazione spontanea. I buoni angeli, come i cattivi, si sono limitati in quella circostanza a vivificare dei germi ch’essi avevano sottilmente raccolti ed ammassati; solamente Dio volle che il potere dei buoni angeli avesse il sopravvento visibilmente sulla potenza dei demoni. Insomma, l’azione degli spiriti rassomiglia a quella degli uomini, ma con incomparabilmente più sottilità. Gli uomini utilizzano le forze della natura e ne traggono degli effetti meravigliosi. Essi non si accontentano di prendere dei semi e di farli crescere al centuplo in dei terreni ben preparati a riceverli, di far rendere agli alberi dei buoni frutti con l’innesto e il taglio; essi si impadroniscono ancora di queste forze imprendibili che si chiamano il radio e l’elettricità, le padroneggiano, le fanno servire a tutti i loro bisogni, per non dire a tutti i loro capricci. Questo ci fa intravedere fin dove può penetrare l’influenza dirigente degli angeli. Aventi per forza motrice un’energia spirituale che tocca nell’intimo della materia ed alle sue qualità più segrete, essi potrebbero trarre dalla creazione gli effetti più straordinari e sconvolgere tutto e trasformare in un colpo d’occhio, se il loro ruolo non consistesse precisamente nel mantener l’ordine provvidenziale nel mondo col funzionamento regolare delle forze di ogni specie che vi sono in gioco. E che non si dica che l’angelo, dal fatto stesso che è uno spirito, non può entrare in contatto con la materia. Questa obiezione è di nessun valore agli occhi della fede e della ragione che riconoscono Dio come il motore necessario del mondo e l’anima come il motore del suo proprio corpo. Precisamente perché l’angelo è uno spirito, egli è adatto ad impadronirsi di questi imponderabili, di quell’etere luminoso, di quel calorico latente che la scienza moderna ci presenta come i grandi agenti fisici del globo. Noi ne siamo convinti, è per mezzo di queste forze sottili che gli angeli guidano le macchina mondiale; e queste forze, essendo da se stesse ceche, reclamano la loro direzione intelligente. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

GIOVANNI PAOLO E I MIRACOLI INFEDELI: NOI NON CATTOLICI SALVATI DAL VOSTRO PAPA

Post n°3196 pubblicato il 02 Marzo 2010 da diglilaverita
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La lettera di Bruner Baker arriva dal Texas: «Avevo un cancro al colon, ero pieno di metastasi e stavo morendo. Il tumore è sparito quando ho chiesto aiuto a Papa Wojtyla. Sono di fede battista». D. W. Richards scrive dalla Gran Bretagna: «Sono membro "libero" della Chiesa d' Inghilterra. Ho avuto un incidente, si sono rotti legamenti e muscoli di una gamba. Il dolore era perenne, insopportabile. La notte in cui Giovanni Paolo II morì lo sognai. La mattina dopo il dolore era sparito». Irina Grigorievna Klinova, cristiana greco-ortodossa, manda il suo messaggio da Mosca: «Mio figlio era immobile a letto da tre anni. Tra le icone a casa ho l' immagine del papa polacco e l' ho pregato tanto. Dopo poco Ilja si è alzato. Ora cammina». Baker, Richards e Klinova hanno scritto all' Ufficio della Postulazione per la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, a Roma. I protocolli attribuiti alle loro lettere sono rispettivamente 47, 156, 843. Non sono cattolici, ma hanno voluto offrire la loro testimonianza sulla "fama di santità" attribuita al candidato Papa Giovanni Paolo II. Il Postulatore, ovvero l' avvocato difensore del Papa, monsignor Slawomir Oder, negli ultimi anni ha catalogato insieme con innumerevoli altre di provenienza cattolica le lettere dei fedeli di Allah, Brahma, dei seguaci del buddismo e di alcuni ebrei, come l' americana Melanie Eichinger (protocollo 1887) ora cattolica proprio perché «ispirata dalla vita di Wojtyla». «Abbiamo raccolto - spiega monsignor Oder - i frutti del dialogo interreligioso: milioni di persone hanno visto pregare Giovanni Paolo II al Muro del Pianto, a Gerusalemme. O entrare in sinagoga, a Roma: è stato il primo pontefice a farlo. Con il Dalai Lama, guida spirituale del buddismo tibetano, ha avuto otto incontri». Karol Wojtyla ha sempre cercato un terreno comune, dottrinale o dogmatico che fosse. Ma solo ora, dall' aprile 2005, dopo la sua morte, si scopre davvero quanto i non cattolici abbiano amato e profondamente compreso il predecessore di Ratzinger. Le lettere giunte al Postulatore sono tessere di un mosaico teso a ricostruire l' opera spirituale e l' umanità del Papa polacco. Ciascuna contiene un piccolo episodio, finora ignoto e a lui legato: sogni, rivelazioni, voci, "grazie" fisichee spirituali. Aminata Fall, per esempio: musulmana (protocollo 210), dopo aver sognato due volte papa Wojtyla nel gesto di accoglierla e proteggerla, ora chiede di esserne una "testimone di santità". Sull' onda degli striscioni con la scritta «Santo subito» mostrati in piazza San Pietro il giorno dei funerali del Pontefice, sono state anche segnalazioni come questea consentire il rapido avvio della causa di beatificazione. Senza dimenticare, come ha raccontato lo stesso monsignor Oder nel libro Perché è santo (Rizzoli), scritto insieme al giornalista Saverio Gaeta, che fu Benedetto XVI, durante un incontro privato, a indicare al Postulatore la strada da prendere: «Fate presto, ma bene, in modo ineccepibile». Non è raro che nelle cause di canonizzazione vengano ascoltati dei non cattolici, ma anche dei non cristiani e dei non credenti. «È sempre rilevante la segnalazione fatta, per esempio, anche da un musulmano», spiega il prefetto emerito della Congregazione per le cause dei santi, il cardinale Saraiva Josè Martins. Che a chi mette in dubbio la consapevolezza dei non cattolici sul concetto stesso di "santità" ribatte: «È evidente che per raccontare a noi il suo contatto spirituale con Papa Wojtyla, il credente musulmano deve essersi rivolto a lui per ricevere un segno. In altre parole: per ricevere un miracolo occorre una intercessione, chiunque lo chiede si affida a chi questa intercessione la compie e quindi crede che questa persona sia santa. C' è una causa e c' è un effetto tra la preghiera e l' intercessione. Il risultato è attribuibile solo a Dio». E continua: «Del resto, spesso si dimentica che quello che interessa la Santa Sede non è la fede del miracolato ma il miracolo. Se un malato prega papa Wojtyla e guarisce, è questo il fatto decisivo». Non a caso, in Vaticano, i sessanta medici specializzati che in base ai criteri della medicina moderna non riescono a spiegare una guarigione, danno un parere che non ha nulla a che vedere con la fede ma solo con la scienza. «Questo vale per chi crede e per chi non crede. Ed è a questo punto che la parola passa ai teologi», conclude il cardinale Martins. Dopo quattro anni di intenso impegno, papa Ratzinger ha autorizzato, il 19 dicembre scorso, la pubblicazione del decreto che riconosce le "virtù eroiche" di papa Giovanni Paolo II. Questo passaggio della causa ha fatto diventare Wojtyla "venerabile". Per la proclamazione a "beato" c' è ora da attendere l' approvazione di un supposto "miracolo" attribuito alla sua intercessione presso Dio. La guarigione, che è stata sottoposta alla Consulta medica della Congregazione per le cause dei santi, riguarda una suora francese colpita dal morbo di Parkinson. Qualora non superasse lo scrutinio dei medici e dei teologi sono comunque pronte per essere studiate molte altre segnalazioni di "grazie ricevute". Se invece la Chiesa riconoscerà questo evento come inspiegabile scientificamente e lo attribuirà a un intervento soprannaturale, il Papa polacco verrà sicuramente beatificato. Non resterà, poi, che la proclamazione di santità, per la quale sarà necessario soltanto il riconoscimento di un ulteriore "miracolo". E, come avvenne già nel passato, potrebbe essere scelta una segnalazione proveniente da un non cattolico. È stato il caso di Monica Besra, la miracolata di Madre Teresa di Calcutta. Lei era indù.- Anna Maria Liquori - Isegnideitempi -

 
 
 

IL MIRACOLO DI FINLEY, IL BAMBINO NATO TRE VOLTE

Post n°3195 pubblicato il 02 Marzo 2010 da diglilaverita
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La prima cosa che il mondo ha saputo, a proposito di Finley Crampton, è che ha le orecchie a sventola. Le ha prese da papà. Dalla mamma ha preso invece il colore chiaro degli occhi. Finley non si trova qui da ieri. Ha già sei mesi, sta piuttosto bene ed è cittadino inglese. E, se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo stare certi che di lui sentiremo parlare ancora. Finley infatti è vivo perché né la pillola anticoncezionale né un aborto terapeutico sono riusciti a sradicarlo dal grembo nel quale aveva cominciato a esistere, 19 settimane prima di apparire davanti agli occhi stupefatti dei medici di un ospedale del Nottinghamshire, gli stessi che 11 settimane prima avevano cercato di toglierlo di mezzo. Quella di Jodie, la mamma, è una storia dolorosa. Jodie è portatrice di una malattia genetica che le è costata la perdita del primo figlio, a solo venti minuti dalla nascita, e la grave menomazione del secondo, di un anno maggiore di Finley. Per questo aveva deciso di non avere più figli, cominciando ad assumere sistematicamente la pillola. Accortasi, con stupore, di essere nuovamente incinta, era tornata in ospedale per abortire, ci ha provato e il risultato di tutta questa vicenda è che Finley è qui. Non si tratta, come si vede, di una storia di accanimento terapeutico, ma solo di una storia dolorosa con un inaspettato lieto fine, e questo non è perciò un articolo antiabortista, nel senso che la vita va ben oltre l'antiabortismo. La vita, che tendiamo a dare per scontata, e che richiede viceversa la nostra massima attenzione. Quello che Finley ha da insegnarci, è per tutti. Ci insegna che la vita non è un «principio», un'idea, un'astrazione, ma un fatto, una cosa. Ricordate - dice Finley - che la vita è questa cosa che i medici del Nottinghamshire si son trovati davanti, restando con un palmo di naso dopo aver fatto il possibile per eliminarla. Certo, l'aborto può essere stato eseguito male, e il dosaggio delle pillole mal calibrato. Posso spingermi a pensare che la regolarità di Jodie nell'assunzione della pillola non sia stata esemplare, e che Jodie, nel fondo del cuore, desiderasse ardentemente altri figli dopo i primi due. Nulla toglie però che si debba fare chapeau davanti alla vita, che diventa non solo trifoglio o mosca o gallina, ma uomo: alla sua tenacia, alla sua dura volontà, alla sua irriducibilità. La vita non coincide con i nostri programmi, è quello che è. Dirle di sì è l'accettazione di quello che tutta la cultura in cui siamo immersi ci insegna a odiare, perché la cultura in cui siamo immersi ci dice che la vita ha un senso solo se è come noi vogliamo. E in questo, scusatemi se insisto, fa poca differenza l’ideologia di riferimento. Un cattolico sa bene, se non ha perso il cervello, com'è facile anche per lui accontentarsi della sua vita cattolica «bell'e fatta», come diceva Péguy. E la cultura dominante non si esprime tanto nell'abortismo (che è solo una conseguenza), quanto piuttosto in questa mediocrità, che spesso rimane anche quando ci si trasforma in fanatici e urlanti difensori dei più sacri principi. La vita è il contrario di questo. Soprattutto in quello che è, come si diceva, il suo esito più inimmaginabile e in qualche modo più inaccettabile: l'uomo (un bel gattino è molto più accettabile). Scrisse Hannah Arendt: «Gli uomini, nella misura in cui sono qualcosa in più che un fascio di reazioni animali e un adempimento di funzioni, sono del tutto superflui per il regime. Questo infatti non mira a un governo dispotico sugli uomini, bensì appunto a un sistema che li renda superflui». Perciò che Dio benedica te e le tue orecchie a sventola, Finley, e con te questa cosa imperfetta, sporca, piena di guai, ma tenace e invincibile, che è la vita. Il solo augurio umano che possiamo fare a noi stessi è di riuscire ad affrontare fatiche e dolori nello stesso modo in cui tu hai affrontato i tuoi. Articolo tratto da Il Giornale - Isegnideitempi -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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