ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 13/03/2010

PREGARE CON IL CUORE: UN FATTO STRANO AVVENUTO A PARIGI

Post n°3261 pubblicato il 13 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Paolo passava gran parte del suo tempo fuori, ed era molto affezionato alla chiesa di San Giacomo sotto il cui portico mendicava. Bisogna aggiungere che la bottiglia era sua fedele compagna e la cirrosi epatica, tra le altre malattie, non lo lasciava mai. Il suo colorito non prometteva niente di buono e la gente del quartiere si aspettava da un giorno all’altro di non vederlo più, senza tuttavia interessarsi da vicino al suo caso.
Comunque un’anima buona della parrocchia, la signora N., aveva incominciato un certo dialogo con lui, rattristata dal fatto di vederlo così atrocemente solo. Aveva anche notato che la mattina, lasciando per qualche momento il suo posto sotto il portico, Paolo entrava in chiesa (cronicamente vuota) e si sedeva su una sedia in prima fila, davanti al tabernacolo, così…senza far niente. Allora gli ha chiesto:
- Paolo, vedo che vai spesso in chiesa: ma come fai a restare un’ora seduto, senza far niente? Non hai un rosario e neppure un libro di preghiere, qualche volta sonnecchi anche un pochino…Cosa fai là? Preghi? –
- Come vuoi che preghi!!!! Dal tempo del catechismo, da ragazzino, ho scordato tutte le preghiere! Non so più niente! Quello che faccio, ma…non è certo complicato: vado verso il tabernacolo dove Gesù è tutto solo, nella sua scatolina, e gli dico: “Gesù! Sono io, Paolo! Vengo a trovarti!” e poi resto per un po’, tanto per essere con lui, ecco! -
La signora N., resta senza parole prende nota; i giorni passano, sempre uguali, ma quel che doveva accadere, accade e Paolo sparisce dal portico. Malato? Forse morto? N. si informa e lo ritrova all’ospedale: va a vederlo. Il povero Paolo sta malissimo, bardato di tubi, il colorito grigiastro tipico dei morenti e con prognosi infausta.
Ritorna il giorno dopo aspettandosi di sentire la triste notizia…Ma no, Paolo sta seduto ben diritto sul letto, rasato di fresco, l’occhio vivo e l’aspetto completamente cambiato. Un’espressione di felicità indescrivibile emana dal suo viso, e anche una luce. La signora N. si frega gli occhi…ma sì, è proprio lui!
- Paolo, ma è incredibile, tu sei resuscitato! Non sei più tu! Cosa ti è successo? -
- Beh…stamattina, non stavo bene; poi, di colpo, ho visto qualcuno ai piedi del mio letto: era bello, ma bello, pieno di luce…Non puoi neanche immaginartelo! Mi sorrideva e mi ha detto: “Paolo! Sono io, Gesù! Sono venuto a trovarti!”
“Pregare con il cuore?” è andare verso Dio, proprio come si è, con tutto quello che si ha. E quando non si ha niente, andarci con quel niente. Come la povera vedova del Vangelo, Paolo aveva consolato Gesù più di molti altri. - “Medjugorje: gli anni ’90 -Suor Emmanuel. Ed. Shalom)

 
 
 

CATTOLICESIMO. IL NUOVO CAPRO ESPIATORIO

Post n°3260 pubblicato il 13 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Come mai anche l’ateo più incallito si infervora sulla scomunica o meno di un vescovo scismatico? Il libertino impenitente tuona sull’insegnamento morale di una realtà che altrimenti ignora? Dal caso Williamson, all’Aids in Africa e oltre: perché quello di sparare a parole sulla Chiesa è uno degli sport più diffusi? Una provocazione del teologo francese Jean-Robert Armogathe

Le crisi sono di moda – e che moda, visto che durerà a lungo! Il fatto è che si è dimenticato il significato originale della parola crisi, in senso medico: per Ippocrate la crisi è il momento esatto in cui la natura del malato soccombe o guarisce e, provvisoriamente, trionfa sulla morte. Quindi la crisi è un fatto momentaneo: è il punto di inflessione, un istante critico, quello della decisione; è il criterio nel quale si situa lo spartiacque fra morte e sopravvivenza. Uno strano uso della parola quello che fa durare le crisi del mondo contemporaneo come se esse stesse divenissero sinonimi di malattie e come se non si riconoscessero che a cose fatte! Passando dalla scienza medica a quella delle meteore, per la Chiesa si parlerà piuttosto di perturbazioni per indicare ciò che in questi ultimi tempi ha occupato la prima pagina dei giornali. È inutile ricordarle ora, ma una domanda invece si impone: esiste una relazione fra le perturbazioni della Chiesa e le crisi della società?Per le perturbazioni che la Chiesa affronta sono stati proposti tre tipi di spiegazioni discutibili, a volte anche dai cattolici stessi.

La prima spiegazione, la più diffusa, ne attribuisce la responsabilità alla stampa.

I media – si sostiene – sono anticattolici: in successione hanno complottato per pubblicare inopportunatamente l’intervista televisiva a monsignor Williamson, per diffondere in tutto il mondo una falsa versione del dramma della giovane brasiliana incinta per gli stupri subiti da parte del compagno della madre, e infine per condannare il Papa per le sue dichiarazioni sulla radicale inadeguatezza dell’uso del preservativo. La seconda viene dai due estremi della Chiesa cattolica: l’insufficiente padronanza dei media e la comunicazione carente del Vaticano – si sente affermare – sono dovuti alla crisi del potere nella Chiesa o all’incompetenza all’interno del Vaticano. Si può anche aggiungere all’incompetenza l’animosità senza alterare la natura della spiegazione e indicare gli avversari del Papa nella Curia stessa: Benedetto XVI sarebbe circondato non solo da incompetenti ma anche da larvati avversari. Non c’è niente di nuovo: non c’è un solo Papa da secoli di cui non sia stato scritto questo! La terza spiegazione prende in causa la psicologia del Papa, la sua età, la sua formazione di professore, la sua leggendaria intransigenza e persino il suo temperamento di bavarese lo portano a rinchiudersi, a irrigidirsi, ad assumere le posizioni più reazionarie. Queste pretese spiegazioni politico­psicologiche sono alla portata di tutti: rimarrebbe da dimostrarne la validità. Mi sia dunque permesso di proporne un’altra, che si rifà alla natura stessa della Chiesa e più esattamente a ciò che definirei la sua consistenza: la libera adesione di coloro che credono che Gesù, il Figlio di Dio, crocifisso duemila anni fa, è oggi vivo e risorto. Questa fede, e insisto su questo, è libera, così come è libera l’appartenenza alla Chiesa. È la ragione per la quale questa società eminentemente paradossale – i cui principi non ubbidiscono alla stessa logica di quelli che reggono la nostra società, non sono cioè guidati dall’interesse – può essere per il mondo come uno specchio. Una società diversa di fronte alla nostra società nella quale questa si può scrutare.

Nella Chiesa il mondo si contempla. Come spiegare altrimenti che tutti, a partire da coloro che si dichiarano non cattolici, vogliano schierarsi su posizioni disciplinari che riguardano esclusivamente i cattolici?

Che la scomunica divenga improvvisamente una questione così centrale e appassionante che tutti vogliono dare il proprio parere, dentro e fuori dalla Chiesa? (Beati quei partiti politici che riuscissero a interessare a tal punto i cittadini alle loro questioni interne). Che le indicazioni del Papa sulla morale sessuale e familiare in Africa siano immediatamente discusse dal mondo intero e che il suo discorso sull’uso del preservativo divenga oggetto di un’attenzione maggiore che non la questione del sapere quale è l’effettiva efficacia del preservativo? Le poche frasi del Papa sul preservativo sarebbero più importanti di sapere se il preservativo preservi, e da cosa?
La Chiesa rinvia al mondo la sua immagine e il mondo vi scopre le sue fratture, le sue linee di rottura; vedendole nella Chiesa, può odiarle, se non può esorcizzarle. Con un meccanismo a lungo studiato da René Girard, il mondo allora rende chi le rivela – la Chiesa – responsabile di queste fratture. La Chiesa, allora, nella funzione mimetica che le è propria, assume il ruolo di capro espiatorio. Vediamo brevemente in quale modo. Le parole del Papa sull’uso del preservativo hanno toccato nel vivo la questione del corpo e della sessualità. L’opinione pubblica era già stata scossa dal caso tragico della ragazza brasiliana. Non è la dottrina della Chiesa a essere messa in causa: sono i comportamenti umani, la somma dei crimini e dei peccati che mettono sotto accusa la Chiesa. La liberazione sessuale degli anni Settanta non ha raggiunto il suo scopo: lungi dal procurare agli uomini un supplemento di felicità sembra aver avuto come conseguenza la diffusione panendemica di diverse malattie, dalla depressione all’Aids. La famiglia è passata dalla realtà naturale al fatto sociale che può essere fondato da persone dello stesso sesso a cui può essere affidata l’educazione di bambini.
Contemporaneamente la sessualità è diventata una funzione organica: è quindi necessario 'preservarsi', 'proteggersi'. Vi è un 'diritto al figlio' e un 'diritto all’orgasmo'. L’Occidente ha raggiunto un grado di disfacimento del tessuto familiare apparentemente unico nella sua storia. Questa sconfitta si accompagna specularmente alla colpevolizzazione della Chiesa e del Papa. La campagna infondata e sconsiderata contro le parole del Papa è un mezzo rassicurante per spostare altrove la profonda inquietudine provocata dallo sconvolgimento delle strutture parentali. Le affermazioni di monsignor Williamson che negano la realtà del genocidio sono false – e sono un oggetto di scandalo tanto più enorme dell’annullamento della scomunica che ha attirato su di lui l’attenzione. Ma proiettare questo scandalo sul Papa e sulla Chiesa rivela il malessere della nostra società riguardo alla sua memoria. A iniziare dal malessere di una parte, molto secolarizzata, dell’ebraismo moderno che a forza di rimuginare sull’orrore subito si trova in debito di avvenire e di speranza per le nuove generazioni. L’esistenza dello Stato di Israele accentua la crisi: è come se l’ebraismo continuasse a procedere speditamente abbandonando gran parte del suo vigore spirituale e riducendo il suo fattore esistenziale alla tristezza del passato e all’attaccamento a uno Stato del Medio Oriente. In tali condizioni concentrare l’attenzione sulla Chiesa permette un’unità illusoria e un recupero di attività: da qui nasce la funzione della questione 'Pio XII e gli Ebrei' o del 'Papa tedesco' che permettono all’intera società di costruirsi una buona coscienza denunciando l’antisemitismo cattolico.
Di tutto il discorso del Papa all’Università di Ratisbona, è stata sottolineata una frase e giudicata offensiva per l’Islam. Ma anche qui, non si tratta innanzitutto di un problema interno all’Islam? Non è forse la grande difficoltà in cui si ritrova, di fronte alla secolarizzazione, una religione con dei tratti politici, geografici e linguistici così marcati? L’Islam oggi deve affrontare i problemi legati alla sua mondializzazione: in Asia è presente il 70% dei musulmani, mentre forti comunità si sono insediate in Paesi di tradizione cristiana. I sussulti dell’islamismo radicale sono i segni di questo difficile passaggio verso la modernità. È comodo e anche naturale riversare gli effetti di questa crisi di adattamento sulla Chiesa cattolica, proprio su di essa che nel mondo è testimone della religione. Possiamo osservare un’analoga reazione nell’insofferenza della laicità: l’evidente fallimento di 'un mondo senza Dio' e il frequente ricorso a pratiche religiose sostitutive hanno messo in crisi la laicità 'chiusa' che trova nella Chiesa cattolica un aiuto eccellente per trovarsi una nuova ragione di esistere. Non c’è ancora stata una vasta campagna per addossare alla Chiesa cattolica la responsabilità della crisi economica. La dottrina sociale della Chiesa si è sempre dichiarata contro il tipo di manipolazione a cui il capitalismo ha sottoposto il denaro e la produzione. Ciò che è successo con conseguenze così gravi per tanti milioni di persone è il risultato dell’avidità, della ricerca senza freni del profitto, del disprezzo per la dignità delle persone e dei diritti dei lavoratori. La crisi economica deriva dal rifiuto opposto al punto centrale dell’insegnamento sociale della Chiesa. Gli elementi di analisi proposti mostrano la posta in gioco in questo tempo di crisi per la società e di prove che la Chiesa sta attraversando. Essa è l’ultima figura sociale coerente nel mondo; dispone di un corpo dottrinale, di un catechismo, di una gerarchia visibile e identificata. Senza essere del mondo essa è purtuttavia nel mondo. Proprio per quello che essa è, il mondo la odia. Se fosse diversa, il mondo cercherebbe invano una vittima per giustificare il proprio malessere ed espiarlo. A causa della sua visibilità, per la coerenza del suo insegnamento, per il suo sforzo di annunciare e vivere ciò che il Vangelo esige, la Chiesa cattolica è inevitabilmente esposta. Non è il caso di stupirsi. Non è il caso di affliggersi, anzi, al contrario, dobbiamo rallegrarcene: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra rimpensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi» (Matteo 5,11-12). - Jean-Robert Armogathe  - Isegnideitempi -

 
 
 

CENTO ANNI DI PEDOFILIA. LA CHIESA E' LA PRIMA VITTIMA DELLA PEDOFILIA

Post n°3259 pubblicato il 13 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In Grecia e nell'Impero Romano, l'uso di minori per la gratificazione sessuale degli adulti era una pratica tollerata e persino apprezzata. In Cina, i bambini castrati erano venduti a ricchi pedofili e questo è stato un commercio legittimo per millenni. Nel mondo islamico, la morale rigida che regola i rapporti tra uomini e donne sono spesso compensati dalla tolleranza circa la pedofilia omosessuale. In alcuni Paesi si è protratta almeno fino all'inizio del XX secolo, rendendo l'Algeria, per esempio, un giardino di delizie per i viaggiatori depravati (leggere le memorie di André Gide, Si le grain ne meurt). In tutti quei luoghi dove la pratica della pedofilia decadde, fu per l'influenza del cristianesimo - e praticamente solo per essa - che ha liberato i bambini da quel terribile giogo. Ma che ha pagato un pedaggio. È stata come una corrente sotterranea di odio e di risentimento che ha attraversato due millenni di storia, aspettando il momento della vendetta. Quel momento è arrivato. Il movimento di induzione alla pedofilia inizia con Sigmund Freud quando crea una versione caricaturale erotizzata dei primi anni di vita, una storia assorbita facilmente dalla cultura del secolo. Da allora la vita familiare, nell'immaginario occidentale, è sempre più stata vista come una pentola a pressione di desideri repressi. Nel cinema e nella letteratura, sembra che i bambini non hanno null'altro da fare che spiare la vita sessuale dei loro genitori dal buco della serratura o dedicarsi essi stessi ai giochi erotici più sorprendenti. Il potenziale politico esplosivo di questa idea è immediatamente utilizzato da Wilhelm Reich, psichiatra comunista che organizza in Germania un movimento per "liberazione sessuale dei giovani", poi trasferito negli Stati Uniti, dove arriva a costituire, probabilmente, l'idea guida principale per la rivolta degli studenti negli anni '60. Nel frattempo, il Rapporto Kinsey, che ora sappiamo essere stato una frode in piena regola, distrugge l'immagine di rispettabilità dei genitori, presentandoli alle nuove generazioni come ipocriti malati o come occulti libertini sessuali. L'arrivo della pillola e dei preservativi, che i governi stanno cominciando a distribuire allegramente nelle scuole, suona come il tocco di liberazione generale dell'erotismo dei bambini e degli adolescenti. Da allora l'erotizzazione dell'infanzia e dell'adolescenza si propaga dai circoli accademici e letterari alla cultura delle classi medie e basse attraverso innumerevoli film, spettacoli televisivi, "gruppi di incontro", corsi sulla pianificazione familiare, annunci e tutto il resto. L'educazione sessuale nelle scuole diventa un incentivo diretto ai bambini e ai giovani a praticare ciò che vedono nei film e in televisione. Ma fino a quì la legittimazione della pedofilia è solo insinuata, nascosta, in mezzo a rivendicazioni che la includono come conseguenza implicita. Nel 1981, tuttavia, la rivista Time informa che argomenti pro-pedofilia argomenti stanno guadagnando popolarità fra alcuni consulenti sessuali. Larry Constantine, un terapeuta familiare, sostiene che i bambini "hanno il diritto di esprimersi sessualmente, il che significa che possono avere o non avere rapporti sessuali con persone più grandi". Uno degli autori del Rapporto Kinsey, Wardell Pomeroy, pontifica che l'incesto "spesso può essere utile". Con il pretesto della lotta contro la discriminazione, i rappresentanti del movimento gay sono autorizzati a insegnare nelle scuole elementari i benefici della pratica omosessuale. Chiunque vi si opponga è stigmatizzato, perseguitato, licenziato. In un libro elogiato da J. Elders, ex ministro della Sanità degli USA (Surgeon General - lo stesso che propala avvertimenti apocalittici contro il tabacco), la giornalista Judith Levine afferma che i pedofili sono innocui e che il sesso di un bambino con un prete può essere addirittura benefico. Coloro che sono veramente pericolosi, spiega Levine, sono i genitori, che proiettano "le loro paure e il loro desiderio di carne infantile nel mitico toccatore dei bambini". Organizzazioni femministe aiutano i bambini ad abbassare la guardia contro i pedofili e a mettersi in guardia dalla famiglia, promuovendo la teoria mostruosa dello psichiatra argentino, secondo il quale almeno una bambina su quattro viene violentata dal padre. La maggiore consacrazione della pedofilia arriva da un numero del 1998 del "Psychological Bulletin", organo della American Psychological Association. La rivista afferma che gli abusi sessuali nell'infanzia "non causano danni profondi e permanenti così gravi", e raccomanda addirittura che il termine pedofilia "caricato con una connotazione negativa", sia sostituito dal termine "intimità inter-generazionale ". È impensabile che una rivoluzione mentale tanto ampia, che si è diffusa in tutta la società, miracolosamente non influenzasse una parte speciale del pubblico: i sacerdoti e seminaristi. Nel loro caso, si è sommato alla pressione esterna uno stimolo speciale, ben calcolato per agire dall'interno. In un libro recente, Goodbye, Good Men, il corrispondente americano Michael S. Rose mostra che da tre decenni organizzazioni gay statunitensi stanno infiltrando loro membri nei dipartimenti di psicologia dei seminari per ostacolare l'ingresso dei candidati vocazionalmente forti e motivati per forzare l'ingresso massivo di omosessuali nel clero. Nei principali seminari la propaganda dell'omosessualità è diventata evidente e studenti eterosessuali sono stati costretti dai superiori a sottomettersi a comportamenti omosessuali. Molestati e sabotati, confusi e indotti, è inevitabile che prima o poi, molti sacerdoti e seminaristi finiscano per cedere al generale degrado nei confronti di bambini e adolescenti. E quando ciò accade, tutti gli esponenti della cultura moderna "liberata", l'intero establishment "progressista", tutti i media "avanzati", in breve, tutte le forze che per cento anni sono andati spogliando i bambini dell'aura protettiva del cristianesimo per consegnarli alla cupidigia degli adulti cattivi, improvvisamente si rallegrano, perché hanno trovato un innocente sul quale scaricare la loro colpa. Cento anni di cultura pedofila, all'improvviso, sono assolti, puliti, riscattati davanti all'Onnipotente: l'unico colpevole di tutto è ... il celibato sacerdotale! Il cristianesimo deve pagare adesso per tutto il male che ha impedito loro di fare. Non lo dubitate: la Chiesa è accusata e umiliata perché è innocente. I suoi detrattori la accusano perché essi stessi sono colpevoli. Mai la teoria di René Girard sulla persecuzione del capro espiatorio come soluzione per il ripristino delle unità illusoria di una colletività in crisi, ha trovato una conferma così evidente, così ovvia, così universale e allo stesso tempo. Chi non percepisce tutto ciò, in questo momento, è divorziato dalla propria coscienza. Ha occhi ma non vede, ha orecchie ma non sente. Ma se la Chiesa, invece di denunciare i suoi aggressori preferisce piegarsi dinnanzi a loro in un grottesco atto di contrizione, sacrificando pro forma qualche prete pedofilo per evitare di dover affrontare le forze che ve li hanno iniettati come un virus, faràla sua scelta più disastrosa negli ultimi due millenni. - Olavo de Carvalho - Isegnideitempi -

 
 
 

LA STRAGE DELLE BAMBINE

Post n°3258 pubblicato il 13 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel 2010, in Asia, una bambina in pancia ha il cinquanta per cento di possibilità di sopravvivere a una ecografia. Grande inchiesta dell’Economist sulla “guerra globale” contro il sesso femminile tramite l’aborto selettivo di massa. Ne mancano all’appello cento milioni. Un “genocidio di genere” con conseguenze devastanti.

“La distruzione selettiva delle bambine è globale”. L’Economist lancia un paio di scarpette rosa in copertina sotto il titolo “Gendercide”. E la domanda agghiacciante: “Cosa è successo a cento milioni di bambine?”. E’ il genocidio di genere. “La guerra globale contro le bambine”. Un tema sollevato più volte anche da questo giornale, quello delle “missing girls”, le bambine asiatiche scomparse a causa dell’aborto selettivo. Cento milioni secondo l’Economist, forse di più, stando a molti rapporti internazionali. La quarta Conferenza asiatica sui diritti riproduttivi aveva parlato di “163 milioni di bambine mancanti in Asia”. Sette anni fa un altro giornale dell’establishment anglosassone, il Financial Times, aveva posto la stessa domanda: “Dove sono andate a finire tutte le ragazze?”. L’Economist fornisce la risposta con quest’inchiesta impressionante. In Cina e nell’India del nord, per ogni 120 maschi nascono 100 femmine. La media mondiale è di 103-106 maschi ogni 100 femmine. In molti stati, siamo a 130 maschi contro 100 femmine.
Si sta riscrivendo la saga dell’evoluzione per mezzo dell’aborto, facendo venire meno una delle grandi costanti biologiche della specie umana. La superiorità delle femmine sui maschi. E’ un divario unico al mondo e senza precedenti nella storia. Il famoso dissidente dei laogai cinesi, Harry Wu, l’ha chiamata in un bel libro “La strage di innocenti”. In Cina un’ideologia mostruosa i figli li vuole unici, maschi e sani. Tramite slogan come “Allevare meno bimbi e più maiali” e “Casa distrutta, vacca confiscata se rifiuti la richiesta di aborto”. In India invece, per aggirare la legge che in teoria proibisce la selezione sessuale medici ed ecografisti indiani fanno con le dita la “V” di vittoria se il figlio è maschio. Sennò, niente, e allora il rimedio è semplice.
L’Economist utilizza l’aggettivo “catastrofico” per indicare la strage delle bambine. Nella sola Cina ci sono uomini senza controparte femminile quanto l’intera popolazione maschile statunitense. Traffico di spose, violenza sessuale, suicidi femminili fanno da contorno a quest’agonia demografica. “Non è una esagerazione chiamarlo genocidio di genere”, scrive l’Economist. “Le donne mancano a milioni – abortite, uccise e lasciate morire”. Nel 1990 fu il guru liberal Amartya Sen, premio Nobel per l’Economia, a lanciare l’allarme sulla New York Review of Books: “Almeno sessanta milioni di bambine sono state cancellate in seguito a infanticidi o aborti selettivi di feti femmine”. Quindici anni dopo Sen ha aggiunto: “E’ l’ultima delle discriminazioni, l’aborto selettivo. Una discriminazione ‘high tech’”.
In Cina negli anni Ottanta il rapporto maschi/femmine era 108 a 100. Negli ultimi anni è salito a 124 a100. In Cina fino alla ventesima settimana si abortisce in modo assolutamente legale e discrezionale, poi anche con la coercizione. Il professor Theodor Winkler, uno dei massimi esperti mondiali di discriminazione femminile, ha parlato di “una pratica eugenetica non riconosciuta e resa silenziosa. L’intera demografia asiatica entrerà in crisi se non fermeremo il massacro di Eva. In Cina c’è l’aborto forzato, mentre in India, dove pure ufficialmente la legge impedisce la selezione del sesso, si praticano ogni giorno decine di aborti di bambine. Nei fatti, è un aborto eugenetico di massa”.
Molti i paesi demograficamente fuori controllo, e non solo orientali. Come Taiwan e Singapore, gli stati balcanici e quelli ex comunisti dell’Europa orientale. “Il genocidio di genere esiste in ogni continente. Riguarda ricchi e poveri, istruiti e analfabeti, indù, musulmani, confuciani e cristiani”, spiega l’Economist. Non sarà il benessere a fermare la strage. Taiwan e Singapore sono economie ricche. “In Cina e in India le aree con le peggiori statistiche demografiche sono quelle più ricche e istruite”. L’Economist individua tre fattori: “L’antica preferenza per i maschi, un desiderio moderno per famiglie piccole e la tecnologia agli ultrasuoni che identificano il sesso del feto”. L’Accademia cinese delle scienze sociali ha appena spiegato che entro dieci anni, un cinese su cinque non riuscirà a trovare moglie.
Prima degli anni Ottanta, alle bambine indiane veniva riempita la bocca di troppo riso, per soffocarle, oppure finivano ammazzate con grandi dosi di oppio. O anche, semplicemente, gettate via, o lasciate morire di fame. Poi è arrivata l’ecografia. Oggi è possibile fare diagnosi ecografiche persino nei villaggi ancora privi di acqua potabile o di aspirine. “Nel Punjab, Monica Das Gupta della Banca mondiale ha scoperto che le seconde e terze figlie femmine di madri ricche e istruite morivano in misura maggiore entro il quinto giorno dei loro fratelli”, racconta l’Economist. Lo scenario è apocalittico. “Così come nel corso della storia gli eufemismi sono stati usati per mascherare l’assassinio di massa, termini come ‘feticidio femminile’, ‘preferenza maschile’ e ‘selezione sessuale’ sono oggi coperture per omicidi su larga scala”, dice il dottor Puneet Bedi, consulente del governo indiano. Le chiamano “kudi-maar”, omicidii di bambine.
Quando nel Punjab venne introdotta la prima macchina per l’ecografia, nel 1979, c’erano 925 femmine ogni 1.000 maschi. Nel 1991 erano scese a 875 e nel 2001 addirittura a 793. E’ in India che il fenomeno ha acquisito una dimensione in grado di oscurare il futuro stesso del continente e responsabile della scomparsa di un sesto della popolazione mondiale. Lo scorso novembre, un nuovo rapporto di Action Aid, intitolato “Disappearing daughters”, ha fotografato questo fenomeno crescente di selezione eugenetica su base sessuale. Il rapporto ha studiato cinque enormi distretti dell’India: Kangra nel Himachal Pradesh, Morena nel Madhya Pradesh, Dhaulpur nel Rajasthan, Rohtak nel Haryana e Fatehgarh Sahib nel Punjab. Rispetto al censimento del 2001, nei cinque distretti esaminati, il numero delle bambine rispetto ai maschi tra gli zero e i sei anni è ovunque in diminuzione. L’India è così diventata la nazione al mondo con la percentuale più bassa di donne. E’ stato anche girato un film, “Una nazione senza donne”. Si apre con la sequenza di una bambina appena nata annegata dalla madre in un calderone di latte. Se il numero di cento milioni di bambine mancanti non riuscisse a scuotere abbastanza l’immaginazione, forse ci riuscirà un’altra statistica. Nel 2010, in Asia, una bambina in pancia ha il cinquanta per cento di possibilità di sopravvivere a una ecografia. - donboscoland -

 
 
 

CHIARIMENTI PER RICEVERE IL BATTESIMO

Post n°3257 pubblicato il 13 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Gesu ha chiaramente affermato “Andate dunque in tutte le nazioni, fate dei discepoli, battezzateli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 18-20). QUELLO CHE DICE IL VANGELO - Battesimo deriva dal verbo greco “baptizeim”, che vuol dire “piombare, immergere”. Essere battezzato consiste nell’essere immerso nell’acqua per essere lavato da ogni peccato e passare a vita nuova. Tramite il battesimo noi diventiamo cristiani. E’ dunque, che si sia grandi o piccoli, un grandissimo avvenimento, il primo dei sacramenti della vita cristiani. Il cristiano non è battezzato che una sola volta nella propria vita. Gesù fu battezzato da Giovanni Battista nelle acque del fiume Giordano, ma non è che dopo la sua morte sulla croce e la sua resurrezione, che gli apostoli, illuminati nel giorno della Pentecoste dallo Spirito Santo, hanno capito il significato di quel battesimo: essere battezzati in Gesù Cristo, è fare, con lui, il passaggio dalla morte alla vita. Il battesimo ci apre ad una nuova dimensione, vissuta alla luce del Vangelo. Grazie a Cristo, noi viviamo ogni giorno una rinascita, una “risalita” alla vita. Tramite il battesimo noi diventiamo l’amico di Dio, il fratello ed il discepolo di Gesù. Ma occorre tutta una vita per comprendere ciò che questo implica! Il battesimo è dunque anche l’inizio d’una grande avventura!

CHIEDERE IL BATTESIMO

Normalmente, i genitori cristiani fanno battezzare il loro neonato od il loro bambino. Essi manifestano con ciò il loro desiderio di vederlo diventare figlio di Dio e crescere nel suo amore. dio ama i bambini, ci dice il Vangelo. E questi sono spesso molto trasparenti all’annuncio del Vangelo. Ma si può chiedere il battesimo ad ogni età. Molti adulti ne provano sovente un grande desiderio, percepiscono l’amore che Dio reca loro come un’attrazione irresistibile. Il battesimo ricevuto dopo una preparazione, è vissuto allora come un grande momenti di felicità. Una vera apertura ad una vita nuova.

GLI IMPEGNI DEL BATTEZZATO

Al momento della celebrazione, è richiesto per tre volte al battezzato se rigetta il male ed il peccato, poi se aderisce alla fede della Chiesa tale come è riassunta nel Credo. Se si tratta di un bambino, sono i genitori, padrino e madrina che rispondono al suo posto. Un adulto affermerà lui stesso la sua fede. Tutti s’impegnano a vivere da battezzati, secondo lo spirito del Vangelo. Un bambino di 5 anni, battezzato in ritardo a causa di inconvenienti e problematiche dei genitori, richiedeva al suo papà di portarlo in chiesa la domenica per assistere alla Santa Messa. Poiché il papà titubava, cercando di farlo riposare, a causa della giovane età, questi rispose: “E’ perché mi sono battezzato!”, ammutolendo così il papà e rendendolo felice della scelta operata dal suo bambino, cosa che molti adulti nemmeno si sognano di fare: partecipare all’eucaristia, rispondendo all’invito di Cristo!

I GESTI DEL BATTESIMO

Il segno della croce, tracciato dapprima sulla fronte del battezzato è il segno di Cristo.
Viene poi l’imposizione delle mani da parte del sacerdote o del diacono che simboleggia la forza data da Dio, il dono del suo Spirito.
L’acqua versata per tre volte sulla testa: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” simboleggia l’immersione nella morte di Cristo ed il ritorno alla vita con lui.
L’unzione col Sacro Crisma (un olio profumato) significa che il nuovo cristiano è penetrato dall’azione dello Spirito Santo ed è pronto ad ingaggiare la battaglia in nome di Cristo contro le forze del male.
La veste bianca, indossata alla fine della celebrazione, traduce la vita nuova che è offerta.
Il cero acceso al cero pasquale indica che il battezzato dovrà crescere alla luce di quella vita nuova.

LE GRAZIE DEL BATTESIMO

La grazia (da “gratis”) è un dono gratuito e prezioso che Dio fa all’uomo. Il battesimo, come gli altri sacramenti della vita cristiana, è sorgente di grazia. Il battezzato è capace di entrare in una relazione d’amore libera e fiduciosa con Dio. La sua fede ne è accresciuta, come anche la sua capacità nel percepire la volontà di Dio nella sua vita. Poiché ha ricevuto lo Spirito Santo, il battezzato è capace di vivere della forza di Dio, anche nelle ore delle difficoltà e delle prove.

DOPO IL BATTESIMO

Il battesimo non è che l’inizio della vita cristiana! Un bambino andrà al catechismo poi farà la sua prima comunione e sarà confermato nella fede (cresimato). E’ lungo gli anni, con l’aiuto frequente dell’eucaristia e del sacramento della riconciliazione, che il battezzato scoprirà tutta la grandezza del suo battesimo e potrà viverne. Diventare cristiano richiede del tempo e, spesso, della maturità.

POSSIAMO FAR BATTEZZARE IL NOSTRO BAMBINO SE NON SIAMO PRATICANTI?

Certo poiché è la sua vita cristiana personale che è in gioco ma, finché è piccolo, siete voi che vi impegnate in suo nome. Vi impegnerete dunque anche nel farlo crescere nella fede, nell’inviarlo al catechismo: un’occasione forse per voi per riconsiderare la vostra pratica!

AUGUREREI FAR BATTEZZARE MIA FIGLIA MA LA MADRINA CHE HO SCELTA NON È BATTEZZATA. È UN PROBLEMA?

No, a condizione che il padrino sia battezzato. Se è il caso, la vostra amica potrà essere “testimone” del battesimo.

SE IL NOSTRO PRIMOGENITO NON VA AL CATECHISMO, POSSONO RIFIUTARCI IL BATTESIMO DEL SECONDO?

Effettivamente, talvolta accade ciò. Quel rifiuto è rude ma non è sprovvisto di logica. O credete che i vostri figli hanno qualcosa da ricevere da Dio e vi impegnate nello svegliarlo alla fede tramite il catechismo. Oppure non vi credete troppo e la Chiesa può porsi delle questioni. Ma non v’inquietate, nulla è chiuso e tutto può risolversi nel dialogo e nella riflessione.

IL PADRE DI MIO FIGLIO DAL QUALE SONO SEPARATA VORREBBE FARLO BATTEZZARE. HA IL DIRITTO SENZA IL MIO CONSENSO?

Occorre l’accordo dei due genitori per far battezzare un bambino. Ma sovente sono i bambini stessi che chiedono il battesimo. Chiedete al vostro bambino se desidera quel battesimo. Se è d’accordo… perché non acconsentirvi?

VIVO IN COPPIA SENZA ESSERE SPOSATA. POSSO RICEVERE IL BATTESIMO?

Potete certamente iniziare un cammino nel catecumenato che potrà anche aiutarvi a riflettere sulla vostra coppia. Forse allora prenderete la decisione di sposarvi religiosamente. Altrimenti, vi sarà senza dubbio richiesto di aspettare prima di essere battezzata.

COME FARE PER PREPARARE UN BATTESIMO?

Se desiderate far battezzare il vostro bambino, prendete contatto con la segreteria della parrocchia del vostro domicilio, circa tre mesi prima della data prevista. Vi sarà richiesto di partecipare ad una riunione preparatoria. Preparerete la cerimonia col diacono od il sacerdote che celebrerà il sacramento. Se siete adulti, presentatevi all’accoglienza della vostra parrocchia. Sarete messi in contatto col responsabile del catecumenato. Con altri adulti e sotto la responsabilità di un accompagnatore, voi seguirete una preparazione di diversi mesi. Avrete uno o due incontri al mese e progredirete per tappe nella conoscenza della fede cristiana. Il catecumenato – che è sempre esistito nella chiesa cattolica -, è un luogo di scambi forti per i futuri battezzati. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

ORA TENTANO DI GETTAR FANGO SUL PONTEFICE QUANDO ERA ARCIVESCOVO DI MONACO

Post n°3256 pubblicato il 13 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Arriva da Monaco di Baviera e raggiunge il Vaticano l'onda lunga dello scandalo della pedofilia nella Chiesa cattolica. Nel 1980, il Cardinale Joseph Ratzinger, allora Arcivescovo di Monaco e Freising, accolse nella propria diocesi un prete accusato di abusi sui minori perche' si curasse, ma in realta’, il futuro Pontefice non si occupo’ mai personalmente della questione, in quanto la pratica venne avocata a se’ dal suo vicario generale. Purtroppo, il sacerdote continuo' a praticare la pedofilia anche nella nuova sede. La notizia, data dalla ‘Sueddeutsche Zeitung’ (SZ), e' stata confermata dalla diocesi in una nota ed e' piombata Oltretevere nel giorno in cui il Papa incontrava i prelati tedeschi per fare il punto sul terremoto che ha travolto il mondo ecclesiale in Germania. Il religioso pedofilo aveva abusato ad Essen, nel Nordreno-Westfalia, di un ragazzo di 11 anni, costringendolo a compiere sesso orale. Ad assumersi la responsabilita' di aver preso in servizio nella diocesi di Joseph Ratzinger il prete pedofilo fu l'allora vicario generale, Gerhard Gruber, 81 anni, il quale ha parlato alla 'SZ' di un "grave errore". "Mi assumo la totale responsabilita' di questa decisione", ha aggiunto Gruber, "che ha condotto ad altri abusi nei riguardi di adolescenti e mi scuso con tutti coloro che hanno subito un danno". Il portavoce della diocesi di Monaco e Freising, Bernhard Kellner, ha spiegato alla ‘Sueddeutsche’ che probabilmente la decisione del vicario Gruber di assumere in servizio il prete pedofilo fu trasmessa a Joseph Ratzinger, ma che questi non esamino' personalmente la pratica. Nel 1982 Ratzinger si era trasferito a Roma per assumere la funzione di Prefetto della Congregazione della Fede, mentre il sacerdote pedofilo fu assegnato alla sede di Grafing, dove svolse la sua attivita' fino al 1985, quando H. fu sollevato dall'incarico per nuovi sospetti di abusi. Nel 1986 fu condannato ad una pena di un anno e mezzo di reclusione, poi estesa a cinque, e ad una multa di 4.000 marchi. "Evidentemente il vicario generale si discosto' dalle indicazioni avute dall'allora Arcivescovo Joseph Ratzinger, che aveva disposto che il sacerdote in questione non svolgesse alcuna attivita' pastorale", ha precisato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "La nota della diocesi di Monaco, che e' competente ed ha tutti gli elementi per ricostruire la vicenda e spiegare quali sono le responsabilita' del caso - ha sottolineato Lombardi -, chiarisce che il vicario generale del tempo si assume ogni responsabilita' perche' era lui che aveva mandato il sacerdote sospettato di pedofilia nella cura pastorale". - Petrus -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963