ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 24/03/2010

MARCELLO PERA: IL DISEGNO SUBDOLO DI MINARE LA CHIESA, PALADINA DEI VALORI NON NEGOZIABILI

Post n°3317 pubblicato il 24 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Pedofilia: lettera aperta di Marcello Pera al Corriere della Sera

Marcello Pera ancora una volta ha colto nel segno. Dietro alle denunce e alla condanna per il crimine della pedofilia, non c'è il desiderio di bene, non c'è la volontà di isolare le mele marce e chi le ha protette, non c’è nemmeno il desiderio di prendersela con il Papa, in realtà, c’è il disegno subdolo, ma ben preciso, di minare la Chiesa, in quanto paladina di quei valori non negoziabili che tanto sembrano invisi a chi ha come unico dio il libertarismo.

Caro Direttore,
La questione dei sacerdoti pedofili o omosessuali scoppiata da ultimo in Germania ha come bersaglio il Papa. Si commetterebbe però un grave errore se si pensasse che il colpo non andrà a segno data l'enormità temeraria dell'impresa. E si commetterebbe un errore ancora più grave se si ritenesse che la questione finalmente si chiuderà presto come tante simili. Non è così. È in corso una guerra. Non propriamente contro la persona del Papa, perché, su questo terreno, essa è impossibile. Benedetto XVI è reso inespugnabile dalla sua immagine, la sua serenità, la sua limpidezza, fermezza e dottrina. Basta il suo sorriso mite per sbaragliare un esercito di avversari. No, la guerra è fra il laicismo e il cristianesimo. I laicisti sanno bene che, se uno schizzo di fango arrivasse sulla tonaca bianca, verrebbe sporcata la Chiesa, e se fosse sporcata la Chiesa allora lo sarebbe anche la religione cristiana. Per questo i laicisti accompagnano la loro campagna con domande del tipo "chi porterà più i nostri figli in Chiesa?", oppure "chi manderà più i nostri ragazzi in una scuola cattolica?", oppure ancora "chi farà curare i nostri piccoli in un ospedale o una clinica cattolica?". Qualche giorno fa una laicista si è lasciata sfuggire l'intenzione. Ha scritto: "l'entità della diffusione dell'abuso sessuale su bambini da parte di sacerdoti mina la stessa legittimazione della Chiesa cattolica come garante della educazione dei più piccoli". Non importa che questa sentenza sia senza prove, perché viene accuratamente nascosta "l'entità della diffusione": un per cento di sacerdoti pedofili? dieci per cento? tutti? Non importa neppure che la sentenza sia priva di logica: basterebbe sostituire "sacerdoti" con "maestri" o con "politici" o con "giornalisti" per "minare la legittimazione" della scuola pubblica, dei parlamenti o della stampa. Ciò che importa è l'insinuazione, anche a spese della grossolanità dell'argomento: i preti sono pedofili, dunque la Chiesa non ha autorità morale, dunque l'educazione cattolica è pericolosa, dunque il cristianesimo è un inganno e un pericolo. Questa guerra del laicismo contro il cristianesimo è campale. Si deve portare la memoria al nazismo e al comunismo per trovarne una simile. Cambiano i mezzi, ma il fine è lo stesso: oggi come ieri, ciò che si vuole è la distruzione della religione. Allora l'Europa pagò a questa furia distruttrice il prezzo della propria libertà. à incredibile che soprattutto la Germania, mentre si batte continuamente il petto per la memoria di quel prezzo che essa inflisse a tutta l'Europa, oggi, che è tornata democratica, se ne dimentichi e non capisca che la stessa democrazia sarebbe perduta se il cristianesimo venisse ancora cancellato. La distruzione della religione comportò allora la distruzione della ragione. Oggi non comporterà il trionfo della ragion laica, ma un'altra barbarie. Sul piano etico, è la barbarie di chi uccide un feto perché la sua vita nuocerebbe alla "salute psichica" della madre. Di chi dice che un embrione è un "grumo di cellule" buono per esperimenti. Di chi ammazza un vecchio perché non ha più una famiglia che se ne curi. Di chi affretta la fine di un figlio perché non è più cosciente ed è incurabile. Di chi pensa che "genitore A" e "genitore B" sia lo stesso che "padre" e "madre". Di chi ritiene che la fede sia come il coccige, un organo che non partecipa più all'evoluzione perché l'uomo non ha più bisogno della coda e sta eretto da solo. E così via. Oppure, per considerare il lato politico della guerra dei laicisti al cristianesimo, la barbarie sarà la distruzione dell'Europa. Perché, abbattuto il cristianesimo, resterà il multiculturalismo, che ritiene che ciascun gruppo ha diritto alla propria cultura. Il relativismo, che pensa che ogni cultura sia buona quanto qualunque altra. Il pacifismo che nega che il male esiste. Oppure resterà quell'europeismo retorico e irresponsabile che dice che l'Europa non deve avere una propria specifica identità, ma essere il contenitore di tutte le identità. Salvo poi ricredersi e andare nella cattedrale di Strasburgo a dire: "ora abbiamo bisogno dell'anima cristiana dell'Europa".Questa guerra al cristianesimo non sarebbe così pericolosa se i cristiani la capissero. Invece, all'incomprensione partecipano molti di loro. Sono quei teologi frustrati dalla supremazia intellettuale di Benedetto XVI. Quei vescovi incerti che ritengono che venire a compromesso con la modernità sia il modo migliore per aggiornare il messaggio cristiano. Quei cardinali in crisi di fede che cominciano a insinuare che il celibato dei sacerdoti non è un dogma e che forse sarebbe meglio ripensarlo. Quegli intellettuali cattolici felpati che pensano che esista una questione femminile dentro la Chiesa e un non risolto problema fra cristianesimo e sessualità. Quelle conferenze episcopali che sbagliano l'ordine del giorno e, mentre auspicano la politica delle frontiere aperte a tutti, non hanno il coraggio di denunciare le aggressioni che i cristiani subiscono e l'umiliazione che sono costretti a provare dall'essere tutti, indiscriminatamente, portati sul banco degli imputati. Oppure quei cancellieri venuti dall'Est che esibiscono un bel ministro degli esteri omosessuale mentre attaccano il Papa su ogni argomento etico, o quelli nati nell'Ovest, i quali pensano che l'Occidente deve essere laico, cioè anticristiano. La guerra dei laicisti continuerà, se non altro perché un Papa come Benedetto XVI che sorride ma non arretra di un millimetro la alimenta. Ma se si capisce perché non si sposta, allora si prende la situazione in mano e non si aspetta il prossimo colpo. Chi si limita soltanto a solidarizzare con lui o è uno entrato nell'orto degli ulivi di notte e di nascosto oppure è uno che non ha capito perché ci sta. - Buggio Nerella - culturacattolica -

 
 
 

24 MARZO: 18MA GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNO IN MEMORIA DEI MISSIONARI MARTIRI

Post n°3316 pubblicato il 24 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ricorre oggi la 18ma Giornata di preghiera e digiuno a ricordo dei missionari martiri. Voluta dal Movimento giovanile missionario delle Pontificie opere, essa si celebra ogni anno il 24 marzo, giorno in cui mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador è stato ucciso durante la celebrazione della messa. La memoria dei martiri è uno degli elementi cardine per approfondire la fede: Giovanni Paolo II ne ha rilanciato il valore quando ha voluto preparare la Chiesa ad entrare nel terzo millennio. Ora, sulla sua scia, molte comunità cristiane, associazioni, semplici fedeli organizzano marce, digiuni, rosari per onorare fratelli e sorelle che nel mondo muoiono a causa della fede. Ma perché il culto dei martiri divenga una base per il rinnovamento della nostra fede, sono necessarie alcune puntualizzazioni. Occorre anzitutto ricordare tutti i martiri, senza scremare, nascondere o dimenticare quelli che non sono assimilabili alla nostra mentalità. In passato, si preferiva parlare soprattutto di martiri "progressisti", uccisi da regimi di destra – soprattutto in America Latina – o da regimi succubi del neocolonialismo occidentale (come in Africa). Lo stesso mons. Romero è stato usato per molto tempo come una bandiera per criticare la supremazia Usa in America Centrale. È stato Giovanni Paolo II a strappare dalle viscide strumentalizzazioni politiche la figura di questo martire, mettendo in luce il suo cuore appassionato a Cristo e la prontezza nel suo donare la vita per il bene del suo popolo. Oggi sembra si preferisca parlare soprattutto dei martiri nel mondo islamico, forse perché si vede in questo un loro possibile uso nella lotta mondiale al terrorismo e per esaltare la necessità di sicurezza nelle proprie frontiere. C’è anche il pericolo opposto: che per paura di strumentalizzazioni politiche, i cristiani tacciano sui loro eroi della fede. Ricordare i martiri è onorare la loro fede e il dono fatto della vita a causa del Vangelo, per imparare a divenirne imitatori, non un mezzo per fare campagne politiche. A questo proposito vale la pena ricordare che vi sono martiri cinesi, fra i più dimenticati dalla Chiesa e dalla società. Pochi cristiani – nemmeno vescovi – si ricordano che nelle prigioni cinesi ci sono tre prelati della Chiesa cattolica scomparsi da anni (qualcuno da decenni) nelle mani della polizia. Poche volte ho visto pregare per loro, implorare la loro liberazione alle autorità di Pechino. Un simile destino capita ai cristiani vietnamiti (e all’arcivescovo di Hanoi, mons. Kiet), da anni sotto le percosse, i soprusi, il bombardamento mediatico del governo. Eppure la loro testimonianza è fra le più feconde in Asia, e la loro persecuzione è molto vicina a quella che potrebbe capitare a noi, da parte di un governo statolatrico che pretende occupare tutti gli spazi sociali e morali della vita della gente: un po’ come fanno i governi occidentali con l’aborto, la pillola, il preservativo e altri fantomatici "diritti". Il ricordo dei martiri deve spingere anche al pellegrinaggio. Anzitutto alle loro tombe, ma poi alle case e alle chiese delle comunità del Salvador, del Messico, del Medio Oriente, della Cina. Questi viaggi devono servire a condividere la sofferenza, ma soprattutto la fede di questi nostri fratelli, "portando le loro catene" (Ebrei 13, 3), perché nasca una maggiore decisione missionaria in ognuno, in particolare nei giovani. Il culto dei martiri ha un valore anche per la società civile: in un mondo relativista, che rischia il suicidio per mancanza di valori, la loro preziosa testimonianza afferma che vi sono valori per cui vivere e morire, che vi è una Vita più potente della morte. Non per nulla i vescovi del Giappone hanno voluto mettere sotto la protezione dei martiri giapponesi la vita di tanti loro giovani tentati dal suicidio. Per gli Stati e i governi, il culto dei martiri deve muovere a garantire ovunque la libertà religiosa. Il loro sacrificio è il segno di disordine e violenza nella società, due elementi che non aiutano né la crescita, né la pace. La loro morte per amore a Cristo è un pegno di riconciliazione. - AsiaNews -

IL VOCABOLARIO DEL TESTIMONE MARTIRE

Leggendo la vita di tanti testimoni nella fede, di tanti uomini e donne che hanno dato la loro vita per Dio e la missione da Lui affidata, rimaniamo affascinati e meravigliati, più che dalla morte tragica e drammatica, dalle loro scelte di vita, dai loro atteggiamenti, dal loro modo di pensare e di accettare la volontà di Dio. Sono solo 15 le parole che abbiamo scelto tra le tante, parole che ci permettono di parlare dei martiri e ci ricordano che ancora oggi è urgente la testimonianza di vita. Un cammino che inizia con il perdono, la virtù più difficile da assumere, perché ci porta a morire a noi stessi e alle nostre ragioni; il desiderio di giustizia per l’umanità; un amore gratuito, incondizionato e senza misura; uno spirito di comunione che ci fa sentire parte della stessa famiglia di Dio; un impegno di condivisione con i fratelli e le sorelle che il Signore ci mette accanto. Queste sono le prime cinque parole che fanno di un cristiano un testimone autentico. Accanto a queste altre cinque parole, altrettanto importanti. Di fronte alle difficoltà è necessaria una grande dose di coraggio che ci viene da Cristo; la fede in Colui che è sempre fedele e che ci invita ad imitarlo; un atteggiamento di gentilezza che ci viene dalla serenità in Cristo; la speranza che ci porta a guardare sempre avanti; la coerenza che ci permette di lottare sempre, di non fermarci. A rendere ancora più incisiva la testimonianza, le ultime cinque parole del vocabolario del martire. Una vita di fede e coerenza implica anche l’accettazione del sacrificio; ogni giorno il testimone è chiamato all’abbandono alla volontà di Dio; uno spirito di accoglienza dell’altro e dell’Altro è quotidiano; il nascondimento, atteggiamento fondamentale che ci ricorda che protagonista della nostra vita è Cristo; e ciò che Cristo desidera da noi è di vederci nella gioia, nella pace e nella serenità. Vi invitiamo a soffermarvi su alcuni dei tanti martire che conoscerete attraverso queste pagine e vi chiediamo di aggiungere accanto a queste 15 parole, accanto a questo piccolo vocabolario del martire, tante altre parole che ci avvicinano a Cristo e alla sua missione.

PREGHIERA

Grazie, Signore, per i tanti fratelli e sorelle

che ora illuminano il nostro cammino,

sostengono la nostra faticosa fede,

danno coraggio alle nostre scelte e decisioni.

Grazie perché in loro noi scopriamo

quanto la testimonianza di vita sia efficace,

vera e forte se vissuta nel tuo nome

e quanto la morte, anche se tragica, violenta come la tua,

sia feconda di grazia e di speranza per tutti.

Grazie, Signore, per l’esempio dei nostri martiri

che si sono abbandonati totalmente nelle tue mani,

perdonando e amando.

A cui la vita non è stata tolta, perché già da sempre donata

ed ora continuano a vivere, ad amare a fecondare la terra,

perché con Te e in Te, continuano ad attirare tutti al tuo Cuore.

Donaci il tuo Spirito Santo per illuminare i nostri passi

e colmaci delle tue benedizioni,

perché, sull’esempio di chi ci ha preceduto nel cammino,

possiamo essere benedizione

per ogni uomo e donna sulla terra.

Amen

- operemissionarie -

 

 
 
 

DON TONINO BELLO UN GRANDE DONO DEL SIGNORE ALLA CHIESA

Post n°3315 pubblicato il 24 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Per me aver ricevuto dal Vescovo di Molfetta l' incarico di postulatore nel processo di beatificazione per don Tonino Bello, indimenticato Pastore della diocesi pugliese, é allo stesso tempo un grande onore, ma anche una enorme responsabilità": lo afferma con la tradizionale modestia di vescovo amorevole e sensibile, Monsignor Agostino Superbo, Arcivescovo di Potenza e Vice Presidente della Cei. Eccellenza, come é venuto in testa alla diocesi molfettese di dare proprio a lei questo incarico?: " bisognerebbe chiederlo a Monsignor Martella al quale comunque sono grato. Può essere per il fatto che nel mio passato io sia stato ben sei anni a Molfetta e ho conosciuto direttamente don Tonino". Eppure era Vescovo e tutti lo chiamavano don Tonino, un modo... poco curiale: " effettivamente se esaminiamo il personaggio in questi termini, lei ha ragione. Bello era un vescovo particolare che al titolo, sia pur onorandolo degnamente con i fatti, non attribuiva una importanza formale, ma sostanziale. Il suo Episcopio era sempre aperto a tutti come il suo cuore. Lo si evince dalle tante opere scritte, ma dalla opera più grande". Quale?: " la sua vita, spesa al servizio della verità e del vangelo, alla difesa degli umili e dei sofferenti, senza mai fare politica attiva in senso partitico, ma vicino alla realtà della gente comune. Insomma, tutto il suo Magistero fu un inno al Vangelo". Il suo, nella istruire la positio per la causa di beatificazione, non sarà compito agevole: " affatto, visto che siamo appena all'inizio e mi arrivano continue segnalazioni di grazie e fatti inspiegabili avvenuti per sua intercessione. Ovviamente tutto questo materiale deve essere vagliato con attenzione, prudenza e con senso di responsabilità". Che cosa era il Vangelo per don Tonino Bello?: " era un invito chiaro alla santità, che può e deve raggiungere tutti. Ognuno di noi in terra é chiamato alla santità, nella sua vita, nel lavoro, nelle occupazioni e ogni nostra attività del momento può trasformarsi in atto di amore se sappiamo farlo con la massima dedizione, sia in senso emotivo che professionale". In un certo senso quello che dice la Opus Dei: " in effetti é così. Sono due modi diversi nella forma, ma coincidenti nella sostanza. Don Tonino fu un rivoluzionario del vangelo, come lo fu il fondatore della Opus Dei un sincero, grande innammorato di Dio, in questo vedo della similitudini con il grande santo spagnolo, che ha regalato alla Chiesa quella bella istituzione che é la Opus Dei". Lei gli é stato accanto sei anni, lo ha mai visto perdere il controllo?: " mai, sempre col sorriso. Eppure ne ha sentite tante, motivi per mandare al diavolo qualcuno lo aveva, sapeva avere per tutti una buona parola". L'allegria dei santi: " se santo lo dirà la Chiesa, ma certo i santi, per il fatto di godere dell' amicizia di Dio, non erano tristi". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

PADRE GABRIELE AMORTH: RELAZIONE DEL 27 FEBBRAIO 2010

Post n°3314 pubblicato il 24 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel messaggio del 25 febbraio 2010: "Cari figli, in questo tempo di grazia quando anche la natura si prepara ad offrire i colori più belli dell’anno, io vi invito, figlioli, ad aprire i vostri cuori a Dio Creatore perché Lui vi trasfiguri e vi modelli a propria immagine affinché tutto il bene, addormentatosi nel vostro cuore, possa risvegliarsi alla vita nuova come anelito verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." E grazie a voi di essere qui più numerosi di tutte le altre volte. "Cari figli, in questo tempo di grazia…"Guardate come la Madonna insiste. Siamo ancora nel tempo di grazia in cui possiamo allontanare i castighi e le sciagure; il rosario è più forte della bomba atomica! "… quando anche la natura si prepara ad offrire i colori più belli dell’anno…" mi piace questa pennellata di poesia in bocca alla Madonna; infatti Lei vuole farci riflettere sulla natura. Io seguo abbastanza Radio Maria e vedo quanto insiste padre Livio nel mettere a confronto Fatima con Medjugorje. Nel 1917 la Madonna diceva ai fanciulli di Fatima: "La guerra sta per finire, se si osserverà quello che io vi ho detto, ci sarà pace, altrimenti (sotto il pontificato di Pio XI) sorgerà una guerra peggiore della prima." Allora c’erano le armi comuni che conoscevamo, solo all’ultimo momento è venuta quell’arma tremenda, la bomba atomica, che ha portato alla resa il Giappone e la fine della guerra. Non si è osservato quello che la Madonna ci aveva chiesto e allora c’è stata la guerra, guerra che si poteva evitare se si osservava quello che la Madonna chiedeva. Oggi ci troviamo in una situazione diversa. La Madonna ha detto che il demonio vuole distruggere tutta l’opera del creato, non solo uccidere tutti gli abitanti, tutti gli uomini, ma rovinare anche tutta la natura. Ecco che la Madonna guarda la natura, che si prepara ad offrire in primavera i colori più belli dell’anno. Ci domandiamo: che poteri ha il demonio sulla natura? Ha poteri di creare sconvolgimenti. Avete presente quell’episodio della tempesta sedata? Gesù si trova sulla barca insieme agli apostoli. Viene una grande bufera, onde che sorpassano la barca e la riempiono d’acqua mentre Gesù dormiva. "Signore non te ne importa che moriamo?" E Gesù parla al vento: "Piantala, smettila, taci!" Parla alle onde: "State ferme!" e immediatamente viene una grande bonaccia. E gli apostoli che ancora non conoscevano bene Gesù si chiedono l’un l’altro: "Ma chi è costui che anche i venti e il mare gli obbediscono?" Ci dice quel grande studioso di Sacra scrittura che è Emanuele Testa: "Gesù ha fatto un vero e proprio esorcismo, ha parlato con satana. Ecco perché ha parlato ai venti, al mare, come se parlasse a una persona. Ci sono anche sconvolgimenti dovuti a fenomeni naturali, perché anche la natura ha subito le conseguenze del peccato originale e anche essa aspetta di essere liberata dalla schiavitù del male. In che modo? Non lo sappiamo, però anche la natura aspetta una liberazione (vedi Romani, cap. 8). Vediamo quello che sta succedendo adesso in Cile, che è successo anche negli ultimi tempi. Io vedo in questo degli avvisi, degli avvertimenti. C’è da pregare il Signore. Vorrei che tutta l’umanità si mettesse in ginocchio a pregare Dio per essere liberata da questi sconvolgimenti. "…io vi invito, figlioli, ad aprire i vostri cuori a Dio Creatore…". Quando Giona andò a Ninive a predicare che tra 40 giorni la città sarebbe stata distrutta, gli abitanti di Ninive hanno creduto alle parole di Giona, si sono messi tutti a fare penitenza pensando: "Chissà se il Signore vedendoci convertiti e pentiti, rinunci a mandare il castigo che ha promesso di mandare?" E infatti Dio non manda il castigo che era stato promesso. "…aprite i vostri cuori a Dio Creatore…" E’ Lui il nostro papà, ci ama immensamente. Credete che non soffra di questi sconvolgimenti? Di tante vite umane distrutte, di tante sofferenze? "…perché Lui vi trasfiguri e vi modelli a propria immagine…". Siamo stati creati a immagine di Dio e tradiamo continuamente questa immagine con le nostre colpe. Allora apriamo i nostri cuori a Lui perché ci trasfiguri e ci faccia tornare a Sua immagine, innocenti come Lui ci ha creati. "…affinché tutto il bene, addormentatosi nel vostro cuore…" (nel vostro cuore il Bene c’è ancora! Lo vorreste il bene, ma è come addormentato) "…possa risvegliarsi alla vita nuova…" la vita dei figli di Dio "…come anelito verso l’eternità." Dobbiamo tendere al cielo, infatti San Paolo ci raccomanda: "Cristo è risorto, anche voi risorgerete con Cristo". Guardate dove Cristo si trova, guardate le cose eterne, non quelle della terra che passano, che sono tutte provvisorie. Dio ci vuole tutti salvi, ci vuole tutti con sé in un’eternità felice. Guardiamo avanti e allora le sofferenze della terra saranno superate da quello che ci aspetta. "Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto." Si attribuisce questa frase a San Francesco. San Paolo: "Sovrabbondo di gioia in tutte le mie tribolazioni", perché sapeva che le tribolazioni sono provvisorie e diceva: "non c’è proporzione tra le sofferenze di quaggiù e la felicità immensa ed eterna che il Signore ci ha preparato. Non c’è proporzione! Allora ecco che consolati dalla speranza, questa virtù cristiana così importante, che anticipa in un certo senso la visione del paradiso, andiamo avanti, nonostante le prove e le sofferenze di quaggiù.

Domanda: Don Amorth chi è vittima di un maleficio conserva in pieno il proprio libero arbitrio e se pecca ne è pienamente consapevole? Cosa riserva il Signore a chi effettua un maleficio?

Risposta: Chi è vittima di un maleficio, ossia un male che gli è stato fatto da altri, cioè da una persona collegata con Satana che può fare malefici, conserva appieno il proprio libero arbitrio, e infatti ha delle sofferenze, ma non fa peccati spinta dai malefici e se pecca ne è pienamente consapevole? Può accadere che, colpita da un maleficio, una persona, pur non volendolo, bestemmi. Non è colpevole. Abbiamo dei santi che colpiti, hanno bestemmiato. Se ne rendevano conto, ma non potevano fermare la loro bocca e allora avevano il terrore di aver scandalizzato coloro che li avevano ascoltati e invece non scandalizzavano nessuno, perché si sapeva che non era colpa loro. Uno di questi era don Calabria. Chi effettua un maleficio è schiavo di Satana. Finché c’è vita c’è speranza, quindi c’è la possibilità, molto remota, per questa creatura, che si converta, che accetti la misericordia di Dio, che creda nell’amore di Dio per lei, e che si rimetta nelle braccia del Padre. Fino all’ultimo istante della vita questa possibilità c’è, ma è difficilissima. Il mio vecchio parroco che, da cappellano in un ospedale di vecchi, aveva assistito a tanti decessi, amava ripetere: "Normalmente come si vive si muore. Chi vive abitualmente in grazia di Dio, state certi che morirà in grazia di Dio; chi vive abitualmente nel peccato, state certi che morirà nel peccato." Ecco cosa posso dirvi. E’ tanto difficile che un’anima che si sia data a Satana si possa convertire, ma è possibile. Il sacramento della confessione non conosce dei peccati che non siano assolvibili, si possono assolvere tutti, anche l’aver donato se stesso a Satana, ma è tanto difficile. Normalmente chi vive abitualmente nel peccato, muore nel peccato.

Domanda: Lei ha parlato spesso del rock satanico riferendosi alla sua forma peggiore quella che istiga ad atti violenti. Vorrei conoscere il suo pensiero riguardo ad un altro genere di musica, quello in cui non si parla di violenza, ma di devozione a Satana. Spesso si tratta di canzoni molto belle musicalmente perciò mi chiedevo se si possono ascoltare pur non condividendone il testo o se questo è dannoso per chi le ascolta o comunque può essere offensivo per il Signore.

Risposta: Si, è dannoso per chi le ascolta anche se la musica è bella. Il male viene iniettato con tutta la malizia da Satana anche attraverso la musica bella e attraente. Non è stata così anche la prima tentazione ad Eva? "Ma guarda quant’è bello quel frutto", lei vede che era molto bello e quindi molto gustoso. Il diavolo fa così. Comunque restiamo fermi nel fare la volontà del Signore. Ho scoperto che molti cantanti anche famosissimi, anche i componenti dei complessi più famosi, di grande talento, sono degli occultisti. Bisogna evitare le loro canzoni. Sì, anche quelle in cui non c’è riferimento al demonio; sì, perché il più delle volte se vengono lette al contrario ci istigano al male, alla disperazione, alla violenza, al suicidio, alla guerra, a non accettare nessuna autorità. Quindi tutte quante sono da escludere. La ringrazio per la sua preziosa testimonianza.

Domanda: La Madonna il 29 agosto del 1983 a Medjugorje ha detto: "Non agitatevi, non preoccupatevi, ogni agitazione viene da Satana. Voi siete figli di Dio e dovete essere sempre calmi, nella pace, perché Dio guida tutto". Ci vuole spiegare che cosa significa?

Risposta: Quello che dice la Madonna è sacrosanto. Il Signore ci vuole nella pace e nella serenità. Non vuole che viviamo preoccupati. C’è chi si preoccupa pensando: "e se viene un terremoto qui, dove abito io, e se mi casca la casa addosso?" "Signore, eccomi qua". Il Signore non ci vuole preoccupati, è il demonio che ci vuole tormentati e ai suoi servi, a coloro che si consacrano a lui, il demonio dà tanti beni, ricchezze, successo, piaceri, insieme a un’enormità di dolori, di sofferenze, di preoccupazioni. Perché lui non può fare il bene neanche come premio a uno che si è consacrato a lui. Il Signore non vuole che siamo preoccupati o che ci agitiamo. Non dobbiamo aver paura di Satana. E’ Satana ad aver paura di noi che siamo creati a immagine di Dio, che nel battesimo abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, e le Tre Persone Divine sono in noi. Siamo immagine di Dio, nessuna paura del demonio. Quante volte ho risposto così in televisione quando mi hanno chiesto: "Le è mai successo di avere paura di Satana?" Il Signore ci vuole nella pace, nella serenità dovuta alla fiducia in Lui. Lui ci ama e ci protegge.

Domanda: Come difendersi dall’invidia e da chi ti maledice quando non si è presenti?

Risposta: L’invidia fa venire il mal di fegato a chi ce l’ha! Uno si difende pensando: "Poverino, lo compatisco. E’ invidioso di me, ci sta male, ci soffre." Quindi compassione per chi ha invidia. Se uno ti spedisce una maledizione, annulla la maledizione con una benedizione. Nei primi anni che ero esorcista ho conosciuto una signora che abitava al secondo piano di un palazzo e di fronte a lei abitava una maga con tanto di targa sul portone. Quando questa maga apriva la finestra, faceva dei segni, dei gesti strani verso di lei; questa signora si sentiva male e allora è venuta da me e mi ha chiesto cosa doveva fare. "Semplicissimo, quando questa donna fa dei gesti strani, lei chiuda i vetri della sua finestra senza accendere la luce e la benedice. Chiede al Signore di benedirla: "Benedicila, Signore!" Le benedizioni annullano le maledizioni. Fatto così non le è più successo di stare male. Non so come se la sia cavata quella maga, può darsi che sia stata male lei, ma il Signore non si vendica mai. Tutt’al più può averle dato qualche avvertimento per correggerla dal suo vizio di lanciare maledizioni per dimostrare la sua potenza e la sua forza. E’ la superbia tipica del demonio che per dimostrare la sua potenza e la sua forza a volte tormenta le persone. E’ il demonio che vuole dimostrare la sua forza. Sono tutte occasioni per offrire le sofferenze al Signore, tanto che San Giovanni Crisostomo chiama il demonio "santificatore delle anime" perché con le sue tentazioni dà all’anima l’occasione di dimostrare la sua fedeltà a Dio e di vincere le tentazioni. Con quei disturbi dà l’occasione alla persona di offrire le sue sofferenze a Dio per la conversione dei peccatori, per tutte le intenzioni che Gesù aveva sulla croce.  centroreginadellapace -

 

 
 
 

SOS ACQUA: OGNI GIORNO MUOIONO 5.000 BAMBINI

Post n°3313 pubblicato il 24 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Otto milioni di morti all’anno. Cinquemila bambini al giorno, uno ogni venti secondi. Nemmeno le guerre e le violenze che tormentano ogni angolo del Pianeta, messe tutte insieme, possono tanto. La mancanza d’acqua, sì. La tragedia silenziosa, che si lega a quella di risorse idriche non potabili – se non addirittura inquinate – si consuma lontano da telecamere e notiziari, ma è ormai letale quanto il più spietato dei virus. I numeri del fenomeno, snocciolati dall’Onu in occasione della Giornata mondiale dell’acqua di ieri, fanno tremare. E non solo per i morti. Basti pensare che un abitante su due sulla Terra vive in case senza sistema fognario (circa tre miliardi di persone), uno su cinque non ha acqua potabile a sufficienza (oltre un miliardo), o che – tanto per fare un riferimento geografico – nell’Africa subsahariana fino a 250 milioni di persone rischiano di morire di sete. Una situazione tanto insostenibile quanto l’abisso che separa il Sud del mondo dai Paesi più sviluppati. Dove, come ha ricordato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon presentando il rapporto dall’Unep, il programma sull’ambiente delle Nazioni Unite, «giorno dopo giorno si versano 2 miliardi di tonnellate di acque reflue non trattate e di rifiuti industriali agricoli nel sistema idrico mondiale, quando i poveri continuano a patire soprattutto a causa dell’inquinamento, della carenza idrica e della mancanza di igiene». Così, mentre la mancanza di acqua pulita nel Sud del mondo uccide ogni anno 1,8 milioni di bambini sotto i cinque anni d’età di tifo, colera, dissenteria e gastroenterite e la metà dei letti d’ospedale è occupata da pazienti che soffrono di malattie legate al consumo d’acqua contaminata, nei Paesi 'ricchi' l’acqua abbonda e viene sprecata. Un cittadino americano ne ha a disposizione mediamente 425 litri al giorno (nemmeno uno in molti Paesi africani e asiatici), uno italiano 237. Certo, l’emergenza 'siccità', con la conseguente carenza d’acqua, negli ultimi anni si è affacciata anche in Occidente. È il caso dell’Europa dove, secondo dati diffusi da Bruxelles, tra il 1976 e il 2006 – anche a causa del surriscaldamento del Pianeta – almeno l’11% degli abitanti ha sofferto di carenza d’acqua, con un danno per l’economia di almeno 100 miliardi di euro. Tanto che l’altro allarme lanciato dall’Onu riguarda il futuro: nel 2030, stimano le Nazioni Unite, oltre 3 miliardi di persone rischiano di rimanere senz’acqua, con una pesantissima ricaduta anche sulla produzione agricola e alimentare, che nell’acqua trova il suo ingrediente essenziale. L’Italia, pur essendo uno dei Paesi al mondo con maggiore disponibilità d’acqua, non se la cava meglio: al Sud e nelle isole il 15% della popolazione – ossia circa 8 milioni di persone – per quattro mesi all’anno (da giugno a settembre) è sotto la soglia del fabbisogno idrico minimo, fissato in 50 litri di acqua al giorno a persona. Senza contare il problema degli sprechi, della dispersione d’acqua (anche oltre il 30%, secondo il rapporto Onu, a causa delle reti idriche fatiscenti) e dei reati ambientali. Un abitante della terra su 5 non dispone di acqua potabile a sufficienza, uno su due vive in abitazioni senza sistema fognario E poi ci sono le disparità: ogni cittadino americano consuma 425 litri ogni 24 ore. - Viviana D'Aloisio - Isegnideitempi -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963