ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 26/03/2010

LA SINDONE, IL SERVO CONCEPITO E LA SUA SERVA

Post n°3328 pubblicato il 26 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso" (Is 50,6-7). "Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: ‘Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finchè essa non si compia nel regno di Dio’" (Lc 22,14-16). "Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce" (Fil 2,5-8). La Bibbia "Via, Verità e Vita" da’ un nome al "Terzo carme del Servo" (Is 50,4-7), che introduce oggi la Passione del Signore, lo intitola: "Il dolore scritto sul corpo". Una scrittura che diventa presto più drammatica: "Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire,..trafitto..schiacciato..per le sue piaghe noi siamo stati guariti.(…) Gli si diede sepoltura con gli empi.." (Is 52,13-15; 53,1-12). Tutte queste parole profetiche furono scritte all’incirca cinque secoli prima che quel volto di Gesù cui fu strappata la barba, percosso e umiliato, svergognato e disprezzato sputandogli in faccia; quel volto che fu schiacciato a terra dal peso della croce; quel volto e quel dorso presentato docilmente ai flagellatori accaniti, rimanessero impressi per sempre nel sudario da cui fu avvolto il cadavere del Signore. La Sindone non è solamente un lenzuolo che ammutolisce ogni considerazione, è una Parola eloquente da ascoltare: quella "Parola della croce" il cui enigma scientifico Paolo ha interpretato così: "Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti" (1 Cor 1,18-19). Forse a compiere il pietoso gesto di avvolgere il corpo di Gesù nella Sindone è stata anche sua madre Maria, la quale mentre "stava presso la croce" (Gv 19,25) certamente ricordava quando, a Betlemme, stava avvolgendo in fasce quello stesso corpo del Figlio ora denudato e straziato dinnazi ai suoi occhi (Lc 2,7). Così le due fasce, pur richiamando momenti opposti ed estremi quali il nascere e il morire, sono il simbolo unificante dell’intera esistenza di Gesù, per il quale l’incarnazione fu, sin dal primo istante del concepimento, "kenosi", svuotamento di sé (Fil 2,6-8). Lo aveva già anticipato Isaia definendo così il Servo del Signore: "uomo dei dolori che ben conosce il patire" ( Is 53,3). Quanto è significativa questa piccola parola: "ben"! Sembra voler dire: lo conosce fino in fondo! Lo conosce ben più di quello che potete immaginare! Lo conosce per esperienza in tutta l’amarezza, l’orrore, la ribellione della natura, lo conosce come scandalo di fronte a Dio, suo Padre. Ma "ben" va molto più in profondità: conoscere il patire anche nella sua nascosta, paradossale dolcezza, purissimo distillato che solo dall’amore può scaturire, come scrive il santo carmelitano Giovanni della Croce: "Più la sofferenza è pura, più procura una conoscenza intima e pura e, di conseguenza, una gioia più pura e sublime, perché nasce da un più intimo sapere" ("Cantico Spirituale" B, strofa 36,12). A tale soprannaturale "sapienza" fanno pensare queste parole di Gesù: "Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,.."(Lc 22,15). Sì, da un lato Gesù ben conosce la forza travolgente del dolore sulla volontà, la devastazione che opera nell’anima, l’abbruttimento inferto dalla sofferenza alla dignità della persona, ed anche il suo potere di scuotere le fondamenta della fede fino al crollo; ma insieme il Signore sa’ che il dolore non è in contraddizione profonda con la vita, anzi: esso è perfino desiderabile (come una madre incinta desidera il travaglio del parto), per la sua fecondità redentrice e per il frutto buono che genera nei cuori miti ed umili come quello di Gesù: il frutto beato dell’unione d’amore con Dio. Ecco, io credo che sia anche questa solidarietà umana e divina il motivo per il quale ogni ostensione della Sindone registra un successo senza precedenti. L’umanità del 2010 sembra sprofondare sempre più nel baratro diabolico del relativismo e dell’indifferenza, i cui frutti sono: ateismo, violenza, perversione morale, superbia, spaventoso egoismo.., e le indicibili sofferenze patite anche dagli innocenti: è "il peccato del mondo", che l’Agnello di Dio, l’Innocente, ha portato e continua a portare su di sè (come la Sindone "dimostra"). E sembra essere proprio questa sofferenza totale l’obiezione più formidabile all’esistenza e alla bontà di Dio, mentre costituisce anche il contro-argomento "vincente" da opporre circa il valore assoluto ed incondizionato della vita umana. Ma, in realtà, vivere "come se Dio non ci fosse" è il supplizio personale più terribile ed intollerabile che ci sia in questo mondo, è l’inferno stesso dentro l’anima, poichè Dio ha creato l’uomo come un’insopprimibile nostalgia di Sé. Perciò l’Uomo della Sindone, nella sua "se-ducente" misteriosità, fa intuire di possedere il segreto più decisivo di tutti, quello che il cuore umano non cessa mai d’indagare e che solo la fede rivela: il segreto della vita! E il segreto della vita è l’uomo della Sindone, Cristo, "via, verità e vita" di ogni uomo (Gv 14,6). La verità della vita e del dolore umano non è una dottrina, ma un Volto da cercare con l’impegno costante e l’inesausto desiderio con cui scrutiamo l’enigma dell’immagine sindonica. La Sindone, non è una semplice reliquia naturale che permette solamente di fare memoria del Crocifisso risorto, ma è la sua reliquia soprannaturale, quasi "memoriale" efficace della sua Presenza, che agisce tramite la fede. Ho cercato nel Vangelo dell’Annunciazione, per vedere se vi trovavo la Sindone, come nel Vangelo della nascita l’ho incontrata nelle fasce con cui Maria avvolge il figlio neonato, ed ho visto che Gesù, al concepimento, si trovò avvolto dal grembo di Maria, la quale rispondendo all’Angelo si definì "Serva del Signore" (Lc 1,38). Ora, dato che sin dal concepimento il Verbo divino "svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini" (Fil 2,7), possiamo pensare che in questo istante, nel quale l’essere di Maria venne ontologicamente mutato dalla grazia della sua divina maternità, molto più che in un lenzuolo Gesù concepito impresse, in colei che lo avvolgeva con il suo corpo, il proprio volto di "Servo del Signore". Riconosciamo allora in Maria la viva "Sindone" del Verbo incarnato, com’ella sembra autorizzarci a concludere con l’affermazione: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola" (Lc 1,38). Giovanni Paolo II ha detto che l’Eucaristia, essendo il medesimo Corpo di Cristo che nacque dalla vergine Maria, reca in sé la fragranza della carne di lei, della sua persona. Ora se la creatura ha potuto lasciare impressa nel Creatore la sua impronta umana, molto di più si può ritenere che il Creatore ha impresso Se stesso nella creatura Maria nel momento in cui fu concepito nel grembo che lo avvolgeva. Maria, dunque, nella sua persona ricevette la forma-impronta ontologica del Servo del Signore, suo figlio, e divenne la Serva del Signore, sua madre. Di tutto ciò sembra darci conferma Giovanni nell’Apocalisse, quando descrive il "segno grandioso" della "donna vestita di sole" (Ap 12,1), tradizionalmente identificata con Maria santissima. Tale segno risulta subito essere un segno sofferente: "Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto" (Ap 12,2). Se Gesù è definito da Isaia, "uomo dei dolori", Maria appare qui come donna del dolore, poiché il travaglio torturante del parto indica l’abisso del dolore fecondo della Madre presso la croce, dove fu generata la Chiesa. Cosa significa, infatti, questa contraddizione "impossibile": che Maria, beata nella gloria del Paradiso, stia contemporaneamente gridando di dolore come le partorienti terrene? Credo si possa intendere anche così: Maria assunta in Cielo in anima e corpo è la stessa persona che nell’istante in cui si trovò incinta del Figlio di Dio, fu anche resa gravida del suo destino di Servo sofferente, una partecipazione dolorosa e necessaria, visto che la vergine fu scelta quale corredentrice del Cristo fin dal primo istante della sua maternità divina. E come la Sindone mostra la perfetta, inspiegabile aderenza del corpo del Signore al tessuto che lo ricopriva, così Maria fu discepola perfettamente aderente alla volontà del Figlio, che progressivamente la "svuotò" mediante rinunce sempre più dolorose, fin sotto la croce. - padre Angelo del Favero - Zenit -

 
 
 

IL 26 MARZO SI RICORDANO I GENITORI DI SANTA TERESA DI GESU' BAMBINO. ESEMPIO DI FAMIGLIA CRISTIANA

Post n°3327 pubblicato il 26 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Luigi Stanislao Martin (1823-94) e Zelia Maria Guérin (1831-77) - genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino, sono stati dichiarati «Venerabili», riconoscendo le loro «virtù eroiche», da SS Giovanni Paolo II il 26 marzo 1994

Sulla scia della Famiglia di Nazareth i coniugi Martin hanno fatto della loro vita coniugale una continua offerta a Dio!!! Pur sentendo inizialmente nel loro animo il richiamo alla vita religiosa, videro svanire i loro propositi e si sposarono il 13 Luglio 1958. Ebbero ben 9 figli di cui 4, due maschi e due femmine morirono in tenera età e gli altri 5 (tutte femmine) scelsero il Carmelo. Santa Teresina era la più piccola. Come si può notare le Famiglie sante ... esistono !!! In un mondo in cui predominano separazioni e divorzi, famiglie sfasciate ancor prima che si costituiscano, ... la famiglia Martin dovrebbe essere presa ad esempio !!! Inoltre se ben 5 dei loro figli scelsero la vita consacrata vuol dire che loro per primi fecero respirare in famiglia "aria di Dio" !!! La loro vita santa è un'ennesima dimostrazione di come basta dire "SI'" a Dio, sull'esempio della Nostra Mamma durante la Santa Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele, che Dio opererà grandi cose !!! Come sarebbe bello che ogni nuova vocazione nascente trovasse nei genitori il pieno accoglimento, come gioirebbero la Nostra Mamma ed il Nostro Papà se in ogni famiglia i figli potessero dire dei loro genitori quello che ha detto Santa Teresina "Il Buon Dio mi ha dato un padre e una madre più degni del Cielo che della terra".

Vi allego sotto una preghiera-novena ai "venerabili" coniugi Martin con l'augurio che per loro intercessione aumentino le famiglie cristiane e possano nascere sempre più vocazioni nel cuore dei singoli focolari domestici. In Gesù e Maria.

Preghiera per ottenere grazie attraverso l'intercessione dei Servi di Dio Louis e Zelie Martin e per la loro glorificazione:

Dio nostro Padre,
io ti ringrazio di averci donato Luigi Martin e Zelia Guérin,
nell’unità e fedeltà del matrimonio,
ci hanno offerto la testimonianza di una vita cristiana esemplare,
compiendo i loro doveri quotidiani secondo lo spirito del Vangelo.
Allevando una numerosa famiglia,
attraverso le prove, i lutti e le sofferenze,
hanno manifestato la loro fiducia in te ed aderito generosamente alla tua volontà.
Signore,
facci conoscere i tuoi disegni a loro riguardo,
e accordami la grazia che ti chiedo,
nella speranza che il padre e la madre di santa Teresa di Gesù Bambino
possano un giorno essere proposti dalla Chiesa come modello alle famiglie del nostro tempo.
Amen -
[Innamorati di Maria]

 

 
 
 

TESTIMONIANZA: GIOVANNI PAOLO II ESORCIZZO' DAVANTI A ME UNA RAGAZZA POSSEDUTA

Post n°3326 pubblicato il 26 Marzo 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Risponde al vero e ne fui testimone e protagonista in quanto l' esorcismo lo facemmo assieme, era una ragazza di Spoleto, la posseduta": lo dice Monsignor Pietro Ottorino Alberti, Arcivescovo Emerito di Cagliari.Il fatto non é inedito, ma ora si arricchisce di qualche particolare . Eccellenza, intanto come é venuto fuori?: " per una banale circostanza del tutto casuale. Un prelato vaticano francese aveva l'abitudine di scrivere una specie di diario in cui annotava ogni episodio e aveva riportato anche quello. Alla sua morte, il diario rimase in mano ai nipoti che lo lessero e ne diedero pubblicità e così saltò fuori anche questo episodio sul quale per discrezione io ho sempre taciuto, persino quando tempo fa si seppe. Feci sempre rispondere dal mio segretario che non avevo nulla da aggiungere". Insomma, l' esorcismo avenne: " certo, in una sala vaticana. Io portata, dopo richiesta, la posseduta con sua madre, in Vaticano e fissai un incontro riservato col Papa ed era presente il suo segretario, don Stanislao". Bene, che cosa accadde?: " il Papa diede inizio e lettura del rituale, invocò, se non ricordo male, il nome di Padre Pio e Faustina Kowalksa, oltre che della Madonna. Lei alla fine fu liberata dal maligno". Un esorcismo in piena regola: " certamente compiuto dal Vescovo di Roma con la mia umile collaborazione". Ora come sta quella che era una ragazza?: " bene, vive una vita esemplare e non presenta più segni di possessione diabolica, ma sa di quell' episodio, per motivi di riservatezza, io non ho mai voluto parlare con particolari ed oggi mi pento di essermi sbottonato". Recentemente il Papa Benedetto XVI ha detto che bisogna essere intransigenti col peccato, che cosa vuole dire?: " che nessuno mai deve scendere a compromessi col peccato, che offende e scandalizza Dio, ci allontana da Lui ed é figlio del demonio". Quali sono le fonti del peccato?: " lo ho appena detto, le seduzioni e tentazioni del demonio, pronto a sbranare. Ma col peccatore occorre sempre molta indulgenza e misericordia in quanto Dio detesta il peccato, ma ama il peccatore". Aggiunge: " in questa società secolarizzata il senso del peccato é venuto meno, ha perduto corpo, e bisogna denunciare i gravi peccati di oggi, che sono gli attentati alla vita, alla dignità dell' uomo, la creazione di nuove servitù e schiavitù come la droga, che umilia l'uomo. Ecco non scendere mai a compromessi col peccato". Si sentono cose orribili sulla Chiesa e i preti pedofili: " la Chiesa é fatta di uomini e dunque persone con le loro fragilità. Ma non é serio generalizzare e criminalizzare tutta la Chiesa. Oggi é in atto un' azione persecutoria nei confronti della Chiesa cattolica". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

PERCHE' LA BATTAGLIA CONTRO I PRETI PEDOFILI E' UNA BATTAGLIA PER ELIMINARE IL CRISTIANESIMO

Post n°3325 pubblicato il 26 Marzo 2010 da diglilaverita
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Ogni due o tre mesi mi scrive un amico, missionario in Africa, don Giuseppe Ceriani. Per parlarmi della chiesa di là, delle sue tribolazioni, delle sue attività, delle sue lotte. L’ultima sua lettera è datata Quaresima-Pasqua 2010. Leggendola non sembra che laggiù siano filtrate le notizie che occupano la stampa europea in questi giorni, con soverchia e sospetta abbondanza. Forse in Africa non si sa nulla della battaglia che il vecchio continente ha ingaggiato da tempo con la sua storia e le sue radici. Una battaglia che è sempre più grottesca, perché vede gli araldi del nichilismo, soprattutto quello sinistro, combattere una santa crociata contro i preti pedofili. Non, si badi bene, per sbarazzarsi di loro, come è giusto, ma per sbarazzarsi, tout court, del cristianesimo, e magari, relativisticamente, anche dell’idea di bene e male.

L’Europa che apostata ogni giorno, deve farlo trovando nobili giustificazioni, dandosi un tono. L’Europa che massacra i suoi figli nell’utero materno, a milioni; che distrugge i bambini già nati combattendo ogni giorno la famiglia (quintuplicati i divorzi, nella mia regione, in trent’anni); l’Europa che sperimenta sugli embrioni, che commercia ovuli e spermatozoi come fossero caramelle, che tenta di clonare l’uomo massacrando centinaia di esseri umani allo stato iniziale, che ingravida le donne single e le coppie omosessuali, negando ai figli che nasceranno il padre o la madre… L’Europa, l’occidente, che permettono le mamme-nonne, che fanno nascere figli già orfani con la fecondazione post mortem, che congelano gli embrioni sotto azoto liquido e che infangano la vita di milioni di ragazzi col sesso precoce, la pornografia, lo scandalo continuo; l’occidente "no child", che predica la "crescita zero" per non inquinare; che "aiuta" i paesi poveri coi preservativi e l’aborto; che vede crescere ogni giorno il ricorso alla sterilizzazione, gli alberghi e i luoghi di villeggiatura dove sono verboten i bambini; l’Europa che apre all’eutanasia dei fanciulli malati e che anestetizza e lobotomizza i suoi figli con la Tv, il tempo pieno, la realtà virtuale, svariati impegni extrafamiliari e mille altri sotterfugi per non avere impicci…

Ebbene questa Europa nemica dei bambini, bambino-fobica, handi-fobica, famiglio-fobica, finge di battersi in difesa dei più piccoli, se questa battaglia può servire a infangare la chiesa nel suo complesso, come istituzione, come storia, come tutto. Finge di farlo, e con grande e prolungato clamore, salvo poi tacere sui milioni di europei (di cui circa centomila italiani) che praticano turismo sessuale a danno di bambini asiatici, latini o africani; sui quarantuno mila casi di violenze sui minori che vengono registrati ogni anno in Italia secondo una ricerca presentata allo Iulm di Milano nel 2007; sul boom di pedopornografia che invade la rete ogni giorno di più, senza quasi nessuno che la ostacoli.

Don Giuseppe, dicevo, non sembra sapere nulla. Si limita a raccontarmi per lettera quello che fa là, a Nairobi, dove ha già preso, in passato, la malaria e una malattia che gli ha riempito le budella di trenta chili di una strana mucillagine, che però non ha infrollito la sua tempra di uomo di Dio. Cosa mi racconta, dunque, dal Kenya? "Caro Francesco, il Signore cammina con noi sulle strade di Ongata Rongai dove da alcuni mesi sta sorgendo un orfanotrofio per accogliere almeno cento bambini/e sotto i dieci anni. Molti di essi sono stati coinvolti nella tragica pandemia dell’Aids. In un’area accanto sorgerà anche un ospedaletto diurno, una specie di pronto soccorso per bambini. E sarà una grazia per questi poveri". Qui, continua, la società è vessata da mali di ogni tipo, vecchi e nuovi: tribalismo, spiritismo, stregoneria e corruzione. Per questo a Lamet i fratelli delle Scuole cristiane assistono cento ragazzi/e "che vengono da varie etnie con esperienze di enorme indigenza e sofferenza".

A Burgheri, invece, "sta sorgendo una scuola superiore per ragazze", per quelle femmine che qui sono spesso trattate come oggetti e che invece i missionari vogliono nobilitare, insegnando loro un mestiere, a leggere e a scrivere. "L’area fu al centro di scontri tribali del 2008. Ora che la calma sembra tornata, abbiamo ripreso le costruzioni. A fine febbraio sono state costruite due aule". La lettera continua e parla delle altre iniziative: scuole, ospedali, centri, soprattutto, per ragazzi, orfani, abbandonati, malati… di cui nessuno, spesso per povertà ma anche per superstizione, vuole prendersi cura. Mentre leggo penso: forse un domani anche gli africani, quando avranno la pancia piena, impiccheranno la chiesa ai peccati, pur gravissimi, di qualche suo figlio, e dimenticheranno tutti coloro che invece l’hanno amata e soccorsa anche a rischio della vita, perdendo, evangelicamente, la propria esistenza. Ma intanto non posso fare a meno di notare che quello che accade a Nairobi, avviene in tutta l’Africa. Non sono fedeli di Cristo, soprattutto, quelli che portano lì aiuti, medicine, civiltà, speranza, mentre i figli di Mammona, che vengono spesso dalla stessa Europa, cercano l’oro e gli affari?

Non è stato così anche per l’Europa, un tempo? Chi ha costruito le ruote degli esposti, gli ospedali, le scuole per i bambini, anche quelli poveri, nel Medioevo? Chi ha edificato moltissime delle nostre scuole professionali per salvare milioni di ragazzi, nell’Ottocento, dallo sfruttamento nelle industrie? Chi ha insegnato all’Europa il rispetto per i bambini? Chi ha imposto piano piano l’idea che le spose devono essere consenzienti, spostando gradatamente l’età del matrimonio un po’ "pedofilo" dell’antichità, sin dall’epoca di Costantino? Ricordiamo per un attimo cosa fu il mondo antico, precristiano. A Roma, a Sparta, ad Atene, presso tutti i popoli, i bambini malformati, handicappati, non voluti, venivano uccisi, fatti schiavi, venduti come cose. Non solo di fatto, ma anche in linea di diritto. Era normale. In tanti casi, presso i greci, presso i popoli nordici, presso i fenici, dei bambini venivano sacrificati alle divinità per chiederne il favore, come succede ancora oggi in Africa o in India (lo ha scritto Libero, 13/03/2010).

Il cristianesimo arrivò portando la nozione di sacralità della vita. Additando a tutti un Cristo bambino; predicando il rispetto dell’infanzia fino ad allora così poco considerata. Spiegando che Dio stesso si era fatto piccolo. Noi, scrivevano i primi cristiani, Giustino, Tertulliano e tanti altri, non uccidiamo i nostri figli e non li abbandoniamo lasciando che vengano sbranati dalle belve. Così, dicono gli storici, il cristianesimo costruì i primi orfanotrofi, sostanzialmente sconosciuti sino ad allora. Così trovarono una casa gli abbandonati, i milioni di "Marcellino pane e vino" della nostra storia che ancora oggi portano nel cognome il ricordo di quella carità cristiana che li salvò: gli Esposito, i Diotallevi, i Fortuna, i Fortunato, i Proietti, i Casadei. Trovarono asilo prima negli orfanotrofi fondati dalle imperatrici e dalle matrone romane convertite, poi in strutture come quella dell’arciprete milanese Dateo, dove venivano accolti bastardi, orfani, handicappati, nel secolo VIII; poi, ancora, nelle case fondate dalle confraternite o negli ospedali, come quello fiorentino degli Innocenti, in cui ai bambini erano dedicati strutture, personale specifico e soldi per costruirsi, una volta cresciuti, il futuro.

Così recita l’Enciclopedia Treccani alla voce "orfanotrofio": "Sorti fin dai primi tempi del cristianesimo attraverso la paternità adottiva, mantenuti dalle offerte dei fedeli e sorvegliati dai sacerdoti, gli orfanotrofi ebbero dai primi imperatori cristiani non pochi e notevoli privilegi". Oggi magari ce ne dimentichiamo, perché da noi gli orfanatrofi sono sempre meno: ci si disfa del problema alla radice. Ma la predilezione cristiana per i più piccoli non è venuta meno: nell’Inghilterra laica e anglicana un terzo degli orfanotrofi odierni è gestito da ordini religiosi cattolici. In Africa, dove la poligamia, la povertà e le malattie colpiscono soprattutto i bambini, gli orfanotrofi sono numerosissimi e hanno nella quasi totalità dei casi un’origine religiosa.

Nella Cina non cristiana, dove l’infanticidio di massa, potenziato dal regime maoista, è sempre esistito, la piccolissima minoranza cattolica, come raccontava Tiziano Terzani su Repubblica il 20 giugno 1984, prima della rivoluzione comunista gestiva oltre duemila scuole, duecento ospedali e più di mille orfanotrofi. A rischio spesso dell’odio xenofobo cinese, esploso poi all’epoca di Mao, che chiuse tutto accusando le suore "di aver ucciso i bambini e la chiesa di essere sovversiva". Ancora oggi missionari cristiani laici e religiosi giungono in Cina da tutto il mondo per raccogliere sulle strade bambini abbandonati e lasciati morire di fame. Un caro amico, Francesco, mi ha raccontato questa terribile realtà, dopo aver trascorso un’estate in Cina con alcuni sacerdoti lombardi ad aiutare il creatore di uno di questi istituti per l’infanzia abbandonata. Francesco ci è andato dopo che Giulia, sua sorella e mia alunna, era stata alcuni anni prima, con altri missionari, in Romania, a fare scuola e a dare un po’ di affetto ad alcuni dei migliaia e migliaia di orfani romeni abbandonati, costretti a vivere nelle fogne, spinti alla prostituzione minorile e alla delinquenza.

Chi li aiuta, gli orfani dell’est Europa? Hans Küng, Corrado Augias, Vito Mancuso o il patron di Repubblica? La rivista Left, che fa copertine in cui compare un prete e la scritta, grande, "Predofili", quasi a suggerire una equivalenza tra sacerdozio e pedofilia? No, migliaia e migliaia di associazioni e gruppi sorti molto spesso dal volontariato cattolico (o protestante), legati alle parrocchie, che finanziano ospedali pediatrici, ospitano ogni anno in Europa i bambini di Cernobyl, diffondono la pratica dell’adozione a distanza… Come l’associazione di don Antonio Rossi, "Chiese dell’est", che ha appena lanciato un programma di adozione a distanza di bambini russi e ucraini, spesso "liberati dagli orfanotrofi statali (alle volte autentici lager)". Alcuni anni fa, nel 2002, il patriarcato ortodosso di Mosca fece un documento in cui registrava allarmato che la minoranza cattolica si prende cura di troppi bambini e adolescenti, "soprattutto negli ospedali, nelle scuole secondarie e negli orfanotrofi". "Sotto il pretesto delle cure degli orfani, recitava il documento, e dei bambini senza casa i cattolici (soprattutto rappresentanti di ordini religiosi femminili) coltivano una nuova generazione di cattolici adulti".

Cosa accade, invece, in India, paese in cui la vita dei bambini, specie quella delle femmine, non vale gran che? In cui gli infanti vengono uccisi a milioni e la prostituzione infantile, secondo la "Storia dell’infanzia" della Laterza (vol. I, p. IX), riguarda circa quattrocentomila soggetti? E’ dall’opera di madre Teresa che sono nati orfanotrofi, asili, lebbrosari, case di accoglienza per anziani, ragazze madri, moribondi. In un crescendo di opere stupende che si sono diffuse poi in tanti altri paesi del mondo, talora nonostante l’opposizione dei governi. Opere che qualcuno fa presto a dimenticare, accecato dall’odio ideologico. Ma forse, se mandassi queste mie brevi e indignate considerazioni a don Giuseppe, mi risponderebbe: "Sì, caro Francesco, ma la barca di Pietro, oggi, è nella tempesta, anche per causa di tanti suoi uomini indegni, non solo pedofili, ma anche politicanti, mondani, pavidi, tiepidi… Forse Dio si servirà delle critiche e dell’odio strumentale di tanti ipocriti, per rimettere la sua barca, santa, sulla giusta rotta. Forse farà capire a tanti vescovi che devono tornare a fare i pastori, anzitutto dei loro sacerdoti: meno chiacchiere, meno convegni, meno interviste ai giornali sui fatti di cronaca… Più preghiera, più attenzione nei seminari, più spirito soprannaturale". - Francesco Agnoli - corrispondenzaromana. -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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