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Messaggi di Maggio 2018

 

Golden Record

Post n°141 pubblicato il 30 Maggio 2018 da robertocass
 
Foto di robertocass

I famosi Golden Record inviati nello spazio nel 1977 a bordo delle sonde Voyager 1 e 2 come biglietto da visita dell'umanità, non solo potrebbero non essere compresi da potenziali civiltà extraterrestri, ma c'è il rischio che possano essere persino interpretati come una minaccia.
Insomma, invece di veicolare un messaggio di pace, come desiderato dal cofondatore del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) e ideatore del progetto Carl Sagan, gli alieni potrebbero sentirsi confusi e minacciati.
A ipotizzare il flop dei Golden Record, che contengono suoni e immagini della Terra, oltre che canzoni e saluti in oltre cinquanta lingue, due ricercatrici della Bowling Green State University dell'Ohio, la dottoressa Sheri Wells-Jensen e la studentessa Rebecca Orchard, che hanno presentato uno studio ad hoc presso l'International Space Development Conference di Los Angeles.
Secondo le due studiose, il problema risiederebbe nella mancanza di armonia del materiale contenuto nei dischi di rame placcati in oro, l'assenza di una “congruità grammaticale” che potrebbe apparire come ostile.
Il riferimento è in particolar modo ai saluti, dove i passaggi tra una lingua e un'altra potrebbero ricordare un crescendo di insulti all'interno di una discussione.
Anche le 90 canzoni inserite, provenienti da stili ed epoche diverse, rischiano di confondere gli alieni, a patto naturalmente che abbiano i sensi e gli strumenti adatti per leggere il contenuto dei due dischi, uno all'interno di Voyager 1 e un altro in Voyager 2.
La Wells-Jensen fa parte del METI (Messaging Extraterrestrial Intelligence), una sorta di costola del SETI che sta studiando proprio il metodo migliore per farci comprendere da potenziali civiltà aliene.
Il Golden Record probabilmente non è stato sviluppato nella maniera corretta, ma prima che possa giungere in mano ai presunti extraterresti ci vorrà parecchio tempo.
La Voyager 1 si trova a 21 miliardi di chilometri dalla Terra e la Voyager 2 a 17 miliardi di
chilometri, a questa velocità impiegheranno 40mila anni prima di raggiungere un altro sistema solare.
Avremo pertanto tutto il tempo per studiare nuove forme di comunicazione.

 
 
 
 
 

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