Creato da robertocass il 22/03/2011
Storie di Vita Ordinaria e di Controinformazione

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Febbraio 2023 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28          
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

I miei link preferiti

 

Ultime visite al Blog

 
robertocassDoNnA.Sper_letteraacquasalata111amorino11m12ps12solitudinesparsadony686cassetta2amici.futuroieriDott.Ficcagliamarabertowgprimicerisurfinia60
 

Ultimi commenti

 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Tag

 
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 

Messaggi di Febbraio 2023

 

Saturno e la sua luna Titano

Post n°207 pubblicato il 19 Febbraio 2023 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Saturno è il sesto pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo più grande in termini di dimensioni dopo Giove con il quale ha molte similitudini.

Infatti come Giove è un pianeta gassoso caratterizzato da una bassa densità e dai famosi anelli, che rispetto a quelli di Giove sono visibili anche con semplici telescopi.

Come Giove Saturno ha un'atmosfera che si manifesta sotto forma di fasce di differente colore, anche se in maniera molto più sfumata e meno evidente ad eccezione delle più marcate fasce equatoriali.

Anche su Saturno, come su Giove, esistono tempeste circolari all'interno delle fasce e Saturno condivide con Giove anche altri fattori, come la composizione chimica data dal 75% di idrogeno e dal 25% di elio unitamente a tracce di acqua, metano, ammoniaca, fosforo, arsenico e roccia.

Ha un campo magnetico scoperto già nel 1979 dalla sonda Pioneer I, per poi essere misurato dalla Voyager, con valori simili a quelli del campo magnetico terrestre.

Gli anelli planetari sono composti da milioni di oggetti ghiacciati delle dimensioni massime di un chilometro di diametro, disposti sul piano equatoriale del pianeta.

Impossibile stabilire il numero dei satelliti dal momento che, teoricamente, ogni particella di ghiaccio che compone gli anelli è un satellite.

Titano è il più grande satellite naturale del pianeta e uno dei corpi rocciosi più massicci dell'intero sistema solare, supera in dimensioni il pianeta Mercurio ed è il secondo satellite del sistema solare dopo Ganimede.

Titano è composto principalmente di ghiaccio d'acqua e materiale roccioso con una spessa atmosfera che ha impedito l'osservazione della superficie, e questo fino all'arrivo della missione spaziale Cassini-Huygens nel 2004, che ha permesso di raggiungere un anno dopo il suolo con un veicolo d'atterraggio.

L'esplorazione della sonda ha portato alla scoperta di laghi di idrocarburi liquidi nelle regioni polari del satellite.

Geologicamente la superficie è giovane, sono presenti alcune montagne e dei possibili vulcani, ma è generalmente piatta e liscia con pochi crateri.

L'atmosfera di Titano è composta al 95% da azoto ma sono presenti componenti minori quali il metano e l'etano, che si addensano formando nuvole.

Il clima, che include vento e pioggia di metano, ha creato caratteristiche superficiali simili a quelle presenti sulla Terra, come dune, fiumi, laghi e mari, e persino stagioni.

Con i suoi liquidi e la sua spessa atmosfera, Titano è considerato simile alla Terra primordiale, ma con una temperatura molto più bassa, dove il ciclo del metano sostituisce il ciclo idrologico presente invece sul nostro pianeta.

Tutte le informazioni sono legate alla sonda Cassini-Huygens: il lander atterrò su un suolo sabbioso e umido rivelando la presenza di un territorio del tutto simile a quello terrestre e continuò a trasmettere ancora per un'ora fino a spegnersi definitivamente.

E' certa la presenza di un oceano sotteraneo di acqua, ammoniaca, zolfo, sodio e potassio.

I due emisferi appaiono differenti e la motivazione potrebbe risiedere nelle potentissime tempeste di pioggia, sempre di idrocarburi e non di acqua, che si manifestano con cadenza annuale (un anno su Titano sono quasi trenta anni terrestri).

Sull'eventualità di presenza di vita è in corso da anni un ampio dibattito scientifico e sebbene abbia una temperatura al suolo di -180°, le scoperte fatte dalla missione spaziale Cassini-Huygens hanno aperto concrete possibilità che molecole organiche e quindi forme di vita, possano essersi sviluppate anche se in un ambiente tanto ostile, almeno per le nostre concezioni di vita.

La prossima sonda sarà Dragonfly con la partenza prevista nel 2026 e arrivo nel 2034 e da questa missione si aspettano le risposte a tutte queste domande.

Certamente scoprirà una vita completamente diversa da quello che possiamo immaginare.

 

Da Internet

 
 
 

Giove e il suo satellite Europa

Post n°206 pubblicato il 11 Febbraio 2023 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Giove è il pianeta più grande del nostro sistema solare, basti pensare che ci vorrebbero più di 1.300 Terre per costruirlo.

Se il gigante gassoso avesse le dimensioni di un pallone da basket, la Terra avrebbe le dimensioni di un acino d'uva.

La distanza tra i pianeti cambia continuamente perché si muovono lungo le loro orbite e pertanto dista dalla Terra 588 milioni di km quando è più vicino e 968 milioni di km nel punto più lontano.

La navicella spaziale Voyager 1 ha impiegato 546 giorni per raggiungerlo e Voyager 2 ne ha impiegato 688.

Dal 1973, nove veicoli spaziali lo hanno visitato, il primo è stato il Pioneer 10 della NASA che ha fornito centinaia di foto mentre il Pioneer 11 nel 1974 si è avvicinato tre volte al pianeta.

Nel 1979, la famosa astronave Voyager scoprì il sistema di anelli di Giove e scattò migliaia di foto di nuvole e tempeste sul pianeta.

Quelle immagini hanno dimostrato che la misteriosa grande macchia rossa che si vede è una gigantesca tempesta che dura almeno da quando venne scoperta nel 1878.

La sonda Galileo della NASA è diventata la prima navicella spaziale ad entrare nella sua orbita, ed è arrivata sul pianeta nel 1995, dopo un viaggio di 2.242 giorni.

Nel 2000, l'astronave Cassini che si stava dirigendo verso Saturno scattò alcune delle migliori foto che abbiamo di Giove.

La seconda navicella spaziale mai entrata nell'orbita di Giove si chiama Juno, è arrivata nel 2016 ed esplorerà il gigante gassoso fino a settembre 2025.

Giove e i suoi numerosi satelliti assomigliano a un sistema solare in miniatura e presentano un enorme interesse scientifico per gli astronomi di tutto il mondo.

Ha 79 lune e la maggior parte di queste sono piccole: circa 60 satelliti hanno un diametro inferiore a 10 km.

Le quattro lune più grandi di Giove sono: Io, Europa, Ganimede e Callisto e sono chiamate i satelliti galileiani perchè scoperti da Galileo Galilei nel 1610.

Europa è il quarto satellite naturale per dimensioni e il sesto dell'intero sistema solare.

Leggermente più piccolo della Luna, Europa è composto principalmente da silicati con una crosta costituita da acqua ghiacciata, circondato esternamente da una tenue atmosfera, composta principalmente da ossigeno.

Nel 1997 grazie al passaggio della sonda Galileo si è certi  dell'esistenza di un oceano d'acqua presente sotto la crosta, che potrebbe essere dimora di vita extraterrestre.

In questa ipotesi si pensa che Europa, riscaldato internamente dalla sua vicinanza a Giove e dalla risonanza orbitale con i vicini Io e Ganimede, rilasci il calore necessario per mantenere un oceano liquido sotto la superficie e stimolando al tempo stesso un'attività geologica simile alla tettonica a placche.

Nel 2014, la NASA riferì di aver trovato prove dell'esistenza di un'attività della tettonica a placche su Europa, la prima attività geologica di questo tipo su un mondo diverso dalla Terra.

Europa pertanto è considerato come uno dei mondi con la più alta probabilità che si sia sviluppata vita extraterrestre.

È stato ipotizzato che la vita potrebbe esistere in questo oceano al di sotto del ghiaccio, in un ambiente simile a quello delle sorgenti idrotermali presenti sulla Terra nelle profondità dell'oceano.

Si pensa che il perossido di idrogeno abbondi in gran parte della sua superficie e questo garantisce la presenza di ossigeno, perchè il perossido al contatto con l'acqua produce appunto ossigeno.

Nel 2013, la NASA riferì di aver individuato dei fillosilicati, dei minerali argillosi associati a materiali organici sulla crosta ghiacciata.

Gli scienziati suggeriscono che la presenza dei minerali sia dovuta ad una collisione di un asteroide o di una cometa.

Nella teoria della panspermia si pensa che la vita possa essere arrivata alle lune di Giove tramite la collisione di asteroidi o comete.

E' uno studio che si basa sull'ipotesi che i semi della vita siano sparsi dovunque nell'Universo, distribuiti nella polvere stellare e che sia il modo in cui la vita abbia raggiunto anche la nostra Terra.

 

Da Internet

 
 
 

Gli Alieni

Post n°205 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

La vita aliena potrebbe essere più strana di quanto il nostro cervello terrestre possa mai immaginare.

Le nostre idee sulla vita si ispirano a un unico modello, quello della vita sulla Terra, la realtà invece potrebbe essere molto diversa.

Il SETI è il programma della NASA dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre.

Secondo gli ultimi studi sarebbe presuntuoso pensare che la Terra sia l'unico pianeta con forme di vita.

In media, ogni stella della Via Lattea ha un pianeta in orbita.

Si stima che un quinto di quelle stelle potrebbe avere un pianeta favorevole alla vita e pertanto è ipotizzabile che ci siano circa 50 miliardi di pianeti potenzialmente abitabili nella nostra galassia, che è una delle miliardi che si trovano nell'Universo.

Questo però non significa che la vita intelligente sia vicina.

Stiamo esplorando il nostro Sistema solare da molto tempo, quindi se contenesse forme di vita intelligenti, probabilmente ormai lo avremmo saputo.

Se si trattasse di una vita semplice e microbica, la storia invece sarebbe diversa.

I posti migliori in cui guardare sono i ghiacciai all'esterno del Sistema solare, la luna di Giove Europa e quelle di Saturno Encelado e Titano perché già sappiamo che hanno liquidi in grado di sostenere la vita.

Per scoprire forme di vita più avanzate probabilmente dobbiamo guardare più lontano e la nostra tecnologia è ancora rudimentale.

Il sistema migliore è studiare le atmosfere dei pianeti alieni alla ricerca di tracce di gas come ossigeno e metano che coesistono solo se un processo termodinamicamente implausibile, chiamato vita, li riempie costantemente.

Non possiamo ancora farlo, ma con il lancio del James Webb Space Telescope e la costruzione dell'Extremely Large Telescope in Cile, dovremmo presto essere in grado di farlo.

Rilevare solo in remoto un altro mondo con vita aliena ci direbbe che non siamo soli nell'Universo e che la vita è probabilmente diffusa.

Ma non ci dirà com'è quella vita.

Tendiamo naturalmente a pensare a qualsiasi vita avanzata come quella di un essere umano, ma non sappiamo nemmeno come saranno gli umani futuri.

Anche le ipotesi che la vita si debba basare sul carbonio e che richieda acqua liquida considerano sempre un unico campione, il nostro pianeta Terra.

La vita su Titano, ad esempio, potrebbe usare idrocarburi liquidi nel modo in cui usiamo l'acqua e alcuni scienziati hanno ipotizzato che la vita potrebbe essere basata sul silicio.

Dati i rapidi progressi dell'informatica la vita aliena avanzata potrebbe persino consistere in macchine artificialmente intelligenti, cosa fra l'altro molto utilizzata nella fantascienza.

Quello che è certo che la vita aliena che presto troveremo sarà qualcosa di completamente diverso dai nostri parametri e da tutto quello che abbiamo finora studiato o solamente ipotizzato.

 

da Internet

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963