Creato da allessory il 27/10/2004

Virgo's Girl @ sea

...ma guarda intorno a te,che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare...

 

 

« Anniversario a Praga! (2° parte)Capodanno 2010 a Palermo! »

Anniversario a Praga! (3° Parte)

Post n°233 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da allessory
 

L'ultimo giorno della mia vacanza perfetta ero triste perchè sapevo che non avrei dormito a Praga la notte successiva, ma a Roma ed, il giorno seguente, mi aspettava una giornata di lavoro ed il tram tram frenetico sul raccordo anulare.

Comunque, ci svegliammo presto, verso le 7 del mattino, e facemmo colazione con calma in hotel. Alle 9 eravamo già in giro e la nostra meta, quel mattino, era visitare ponte Carlo con più calma e di giorno, anche con la speranza di vedere gli spettacoli degli artisti di strada.

E poi, quella mattina, volevamo visitare la casa di Kafka che si trova proprio a due passi dal ponte Carlo ed a due passi dal quartiere ebraico, dove è possibile visitare le sinagoghe.

Dopo aver comprato il biglietto giornaliero, siamo entrati nella rete metropolitana dalla fermata Florenc (vicino all'hotel) e usciti alla fermata Staromestska sulla linea verde (A). Da lì, avremmo dovuto seguire le indicazioni per arrivare alla casa di Kafka, ma, invece, ci siamo ritrovati proprio di fronte alla prima di sei sinagoghe disseminate in quel quartiere. Ci siamo resi conto che anche Kafka era ebreo e che, fortunatamente, è morto prima della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento, correggetemi se sbaglio.

Facemmo il biglietto per tutte le 6 sinagoghe, eventualemente, d'estate era possibile visitarne pure una settima. Per me fu un sollievo che il caso volle che le sinagoghe da visitare fossero solo sei e non sette, lo sapevo già che, dopo la terza, mi sarei già stancata.

Al contrario, invece, le sinagoghe mi hanno colpito moltissimo, specialmente la numero 5, che fu la prima che visitammo e che riportava, sui muri, i nomi di tutti gli ebrei, o solo di quelli rilevati, che furono deportati. La storia vuole che la Cecoslovacchia si schierasse dalla parte degli ebrei, difendendoli dai nazisti e che gli ebrei combatterono al fianco dei cecoclovacchi durante la seconda guerra mondiale.

Questa prima sinagoga era molto spartana e luminosa, il soffitto era a volte e le stanze erano divise da piccoli corridoi e scale a chiocciola, era a due piani. In una delle stanze c'era, al centro, un piccolo gazebo di ferro battuto e laccato d'oro, fatto con mille ghirigori.

In un'altra stanza, c'erano i disegni dei bambini deportati che, in segreto dai nazisti, studiavano e cercavano di trasformare in arte le loro emozioni negative, indotte da quel trattamento disumano. Si ricorda un'artista, Friedl Dicker, che diede la possibilità a questi bambini di esprimersi in questo modo e di incanalare tanta sofferenza, che si evince dai disegni, nella pittura.

Colpiscono molto le foto di questi bambini, morti tra i 10 ed i 16 anni di vita...

Un'altra sinagoga che mi è piaciuta molto è stata la sinagoga spagnola, al numero 2 dell'itinerario. I mezzi archi ricordano lo stile arabeggiante presente nella Spagna del sud; per chi conosce l'Alhambra, lo stile è quello.

Rispetto alla prima sinagoga, la seconda era decisamente più pittoresca e maestosa.

Mi è rimasto molto impresso il cimitero ebraico, al numero 4, disseminato di tombe; secondo la guida, pare che i cadaveri fossero stati seppelliti anche a strati perchè, nonostante la volontà di allargarne il perimetro, lo spazio era sempre troppo poco.

Una curiosità: tra i tanti personaggi famosi seppelliti in questo cimitero, c'è anche il rabbino Jehuda Löw ben Bezalel che, secondo la leggenda, creò il Golem.
Il Golem era un mostro che non aveva sentimenti ed emozioni ed obbediva soltanto a colui che gli dava gli ordini che era colui che gli inseriva, sul petto, la stella di Davide che lo rendeva vivo. Di solito, quando era "attivo", era dotato di forza mostruosa ed aiutava nei campi oppure difendeva gli ebrei ed il rabbino si premuniva sempre di disattivarlo il giorno del sabato, che per gli ebrei è il giorno santo e non bisogna lavorare. Ma, un sabato, se ne scordò ed il Golem diventò un essere violento e distruttivo.

Ci mettemo 2-3 ore per visitare tutte e 6 le sinagoghe, nelle altre c'erano strumenti vari appartenenti alla vita ed alla morte del popolo ebraico. Dopo aver assorbito tutta questa quantità di storia, ci venne fame. Dovevamo mangiare!

Però, domenica, visto che dovevamo partire nel pomeriggio ed avevamo i minuti contati, preferimmo fermarci a mangiare un panino e, dopo, proseguire verso la Náměstí Franze Kafky. Purtroppo, però, la casa di Kakfa la trovammo chiusa! E, oltretutto, scoprimmo che Kafka aveva anche una seconda casa che si trovava proprio vicino al castello.
Ma ormai, era tardi per andarci. Rimandammo la visita alla nostra prossima vacanza a Praga.

Oltrettutto, proprio lì vicino, c'era la piazza della città vecchia, dove si ergeva l'orologio e che avemmo modo di visitare già la prima sera. Ma, stavolta, era giorno e così ci facemmo un giro più approfondito. Era bellissima quella piazza già pululante di persone che bevevano punc e vin brulè. E ci mangiammo le mani al pensiero che avevamo già pranzato con i panini, si poteva certamente bissare con un bel pane caldo e prosciutto di Praga.
La piazza di giorno è ancora più bella e potemmo fare delle foto più chiare e fotogravare di nuovo e meglio l'orologio e c'era davvero una festosità che ci faceva percepire tanto forte l'atmosfera del natale.

Soprattutto perchè il cielo era bianco bianco e carico di neve ed i fiocchi erano piccoli e leggeri e si scioglievano una volta caduti a terra.

Ci mangiammo, comunque il trdlo, il dolce tipico di praga del quale ho parlato nel post precedente. Quel dolce mi manca da morire, lo so già che, per rimangiarlo, dovrò tornare a Praga a Natale e fermarmi alle bancarelle in piazza!

Passeggiando passeggiando, siamo finalmente arrivati al ponte Carlo e l'abbiamo di nuovo attraversato tutto. Abbiamo scattato alcune bellissime foto con il cielo quasi al tramonto (Erano le 14) ed abbiamo trovato, questa volta, persone gentili, che ci hanno scattato qualche foto insieme.

Ho proposto a Michele, che, siccome avevamo lisciato la casa di Kafka, visto che ci avanzava ancora qualche ora, potevamo andare a prendere la funivia per raggiungere la collina di Petrin e salire sulla torre.
Per la cronaca, sulla collina di Petrin sorge una torre altissima che ricorda, vagamente, la Tour Eiffel. Visto che non ho mai visto la Tour Eiffel e spero di andare presto a Parigi, per ora mi sono accontentata della Torre di Petrin.

Dopo aver raggiunto la basilica di San Nicola (Malastranska Namesti) abbiamo preso un tram (uno dei tanti, mi sembra il 21 o il 23) per poter scendere a Ujezd.
Lì abbiamo preso la funicolare, accedendo con lo stesso biglietto giornaliero che abbiamo sfruttato più domenica che sabato perchè sabato alle 18 eravamo già a casa e, credendo di adagiarci sul letto solo per riposarci 5 minuti, abbiamo dormito il tempo necessario da rendere inutile uscire di nuovo.

Dalla funicolare lascio immaginare che la vista di Praga era mozzafiato, tutte quelle case perfette, con le pareti curate ed in tinta pastello, i tetti rigorosamente color mattone; e poi ogni cupola di un verde smeraldo che si adaggiava su quattro mura color argento. Il castello che predominava su tutto ed il ponte Carlo che sembrava sfidare l'eternità e donare un'immagine senza tempo.

Sulla collina di Petrin faceva più freddo, ma non tirava vento. La neve si era posata e non abbiamo trovato i roseti promessi dalle guide turistiche.
Per salire sulla torre di Petrin abbiamo pagato anche qui il biglietto: la cosa caratteristica di Praga è che paghi il biglietto per tutto, è praticamente impossibile trovare un'attrazione, un museo o un'esposizione gratuita.

Anche se alle volte la trovo ingiusta come cosa, penso che, se faccio un viaggio, trovo stupido risparmiare qualche euro e quindi ero daccordo a pagare il biglietto, anche per salire su una torre.
La torre era alta 80 metri e, dopo i primi 20 metri, era possibile fermarsi e già guardare il panorama. Noi siamo saliti fino alla cima e siamo rimasti veramente stupefatti dalla vista.

Ma il freddo era terribile: appena scesi avevamo bisogno subito di reintegrare le energie con qualcosa di dolce e calorico. Io ho preso un succo di frutta alla pera caldo con chiodi di garofalo, stecche di cannella ed uva passa che Michele non ha voluto assaggiare, evidentemente,per via del colore e del profumo. Io si, però, era buonissimo. L'ho dovuto accompagnare con una fetta di cheesecake che sembrava invitante solo che, ripeto, non sono molto buoni i dolci Praghesi e la cheesecake era nettamente inferiore a quella che faccio io.

Michele invece è stato fregato da una fetta di torta che, sembrava al cioccolato ma poi, si è rivelata una torta di carote e spezie varie che rendevano il ripieno un pò scuro. Non ha apprezzato granchè nemmeno lui.

La nostra ultima meta è stata la piazza di San Vinceslao che abbiamo visto di giorno, dopo averla vista di notte venerdì sera, ma abbiamo fatto tutto di fretta poiché era abbastanza tardi e dovevamo correre a prendere l'aereo. Scesi proprio davanti al museo nazionale (fermata Museum all'incrocio tra la linea verde A e la linea rossa C), abbiamo percorso tutto lo stradone (Vaclavske) per poi arrivare alla fermata Mustak.

Ma, nonostante la volontà di fare tutto nei tempi ed arrivare all'hotel a prelevare i bagagli in tempo, ci siamo lasciati catturare dai negozi circostanti. Io ho fatto un vero affare in un negozio di abbigliamento per la neve, acquistando un pantalone per sciare ed una felpa di pile ad 80 euro tutto (Circa 2000 Corone Ceche). E poi era invevitabile fare un'altra tappa ai mercatini, presenti anche lì. Michele ha dovuto mangiare il suo ultimo Trldo mentre io ho dovuto bere, in fretta e furia, sulle velocissime scale mobili della metropolitana praghese, il mio ultimo punc.

Arrivati all'hotel, abbiamo prelevato i bagagli che avevamo potuto lasciare (stavolta gratuitamente) nella luggage room a disposizione, per poter girare anche la domenica.

Abbiamo lasciato Praga in punta di piedi e con il musone perchè avremmo preferito che la vacanza fosse durata di più, si sarebbe potuti tornare al castello, andare nei dintorni di Praga a sciare oppure mangiare di nuovo lo stinco di maiale da un kilo e mezzo ma, siamo dovuti ripartire per Roma. Roma ci ha accolti con la pioggia, ma con un clima più mite, nonostante l'ondata di gelo, di Praga.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

YEP! BRB (BE RIGHT BACK!)

 
 

ULTIMI COMMENTI

no no, era fonduta di formaggio, ma non pecorino! Si...
Inviato da: allessory
il 15/12/2010 alle 12:24
 
Amò che viaggi spettacolare! :) Cmq gli gnocchi erano in...
Inviato da: Anonimo
il 15/12/2010 alle 11:41
 
Su che fondamenti sputi questa sentenza? Antonio Di Pietro,...
Inviato da: allessory
il 15/11/2010 alle 14:39
 
antonio di pietro è una delle persone più fasciste che ci...
Inviato da: KA_again_PUT
il 07/11/2010 alle 12:41
 
Sta aaarm!
Inviato da: allessory
il 17/09/2010 alle 10:12
 
 

AREA PERSONALE

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

kaputongam_vlucianoferrarinifreesail1uomodiclassermblakflag9almareincittaallessoryTantoAmoreDaDonaremihannodisegnatocosiafamilymansunrougeBRILLODGLwewe18alberocco
 
 

WELCOME TO THE GOLDEN STATE!

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963